Silvio, Lascia o Raddoppia!

Quello che è successo è chiaro a tutti: Gianfranco Fini, Presidente della Camera, si è fatto beccare mentre scambiava opinioni personali sul Premier con Nicola Trifuoggi (già odiato dal Cav. per un suo tentativo di spegnere le sue TV private nel 1984).

Riporto per completezza i passaggi più importanti del Fini-pensiero: “confonde la leadership con la monarchia assoluta”, “confonde il consenso con l’immunità”, “il riscontro delle dichiarazioni di Spatuzza … è una bomba atomica”.

Fini si difende: avrebbe semplicemente detto in tono colloquiale ciò che ha sempre detto in pubblico. Ha ragione.

Qui infatti non si tratta della persona-Fini, e neanche del Presidente-Fini. Se Fini oggi si presentasse alle elezioni con alcune delle sue recenti esternazioni scritte su una specie di programma, molto probabilmente non avrei difficoltà a votarlo (e nessuno, berlusconiano, dovrebbe averne, date le molte similitudini con il clima del ’94).

Qui il problema è che il vice capo del partito spara a zero sul suo capo, senza mediazioni e senza che questo sia presente. Se poi aggiungiamo che è merito di Berlusconi se ora Fini è arrivato alla attuale poltrona e se chiudiamo il discorso sull’ormai non troppo velato disegno di accerchiamento nei confronti del Cav. la situazione si fa pesante.

Cerco di ripetermi perchè so di non essermi spiegato: negli ultimi mesi Berlusconi è stato vittima di una massiccia campagna mediatica portata avanti dal gruppo Repubblica/Espresso e alcuni media internazionali. Fini non ha mai preso in modo chiaro le difese del suo capo-partito. Questo ci sta. Poi la Magistratura è tornata a confrontarsi con il Cavaliere: prima il Lodo Alfano, poi le decisioni sul caso Mills e infine il gioco di cifre sul processo breve.Neanche in questo caso dal Presidente della Camera sono arrivati messaggi di piena solidarietà. Anche questo ci sta, ma intanto le voci di un piano anti-Berlusconi iniziano a circolare. Ecco poi tutta la faccenda dei presunti rapporti tra Silvio e la mafia. In un clima del genere Berlusconi si aspettava dichiarazioni di vicinanza da parte di Fini. E invece ecco il fuori-onda.

Il problema non è cosa Fini pensi di Berlusconi, ma il modo e la tempistica con cui lo ha infelicemente e casualmente (?) fatto sapere agli italiani.

Al diavolo la dialettica interna al partito, e pure la libertà di espressione. Ci sono situazioni (soprattutto se non si è in clima elettorale) in cui PUBBLICAMENTE non bisogna lasciarsi scappare certe cose. Berlusconi ora è ufficialmente sfiduciato dal co-fondatore del suo partito.

Non che questo sia un problema per il Governo (Fini, nell’attuale scacchiere politico, non conta molto) ma è un danno di immagine incredibile per la maggioranza e un grande boccone amaro da digerire per il Cavaliere che difficilmente rivedremo al fianco dell’attuale Presidente della Camera, comunque vadano le cose.

Torniamo al titolo. Fini continua a rimanere il più papabile successore di Berlusconi alla guida del PDL. Ma oggi a mio parere ha perso la possibilità (molto importante) di una investitura diretta. Ma non è per forza così che andranno le cose. Il fatto che ora i dissidi tra i due siano divenuti di pubblico dominio scombina tutti i piani fin qui possibili. Forse, in casi estremi, si potrebbe addirittura arrivare allo scioglimento del PDL così come lo conosciamo oggi. Ok, è un’ipotesi abbastanza remota ma non da scartare completamente. Berlusconi, colpito nella sua umanità, è capace di colpi di testa difficilmente prevedibili (il predelino, ricordate?).

A mio parere così non si può andare avanti. Un Presidente del Consiglio con un mirino puntato addosso non può continuare a svolgere il suo lavoro senza rimetterci la sanità mentale. Urgono decisioni per uscire dall’empasse che dura più o meno da maggio. O dal 2005, se vogliamo essere cattivi.

Conferenza stampa a reti unificate? Dimissioni e fuga ai Caraibi? Espulsione di Fini? Elezioni anticipate? Nuova ricandidatura del Cav?

Non lo so, ma aspettare inerti che qualcuno prema (metaforicamente, nda) il grilletto mi sembra davvero poco saggio.

Silvio, lascia o raddoppia!

[Omnia/Luca Zaccaro]

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7 commenti su “Silvio, Lascia o Raddoppia!”

  1. Hai ragione, ma i problemi sono diversi.
    Fini, ovviamente, non vede l’ora di succedere a Berlusconi. Se, però, quest’ultimo si desse da fare per sciogliere il nodo della successione, una parte dei suoi problemi con Fini sarebbe risolta.
    Perché Silvio non lo fa?
    Perché c’è Tremonti, che ambisce anch’egli a succedere a Silvio, e che sarebbe molto gradito alla Lega.
    Tutto ciò, fa sì che Silvio non sciolga la controversia.
    Ma le questioni sono anche altre.
    Anche Tremonti, come Fini, sia pur in maniera più discreta, non vede l’ora che Berlusconi “affoghi” per succedergli, e fa di tutto – sia pur in maniera quasi “invisibile” – per boicottarlo.
    Ad esempio opponendosi ad un abbassamento delle tasse ora, perché deve risparmiare i soldi per il federalismo fiscale, onde tenersi buona la Lega di cui ha bisogno per succedere a Silvio.
    Ma se non si tagliano le tasse, i poteri forti iniziano a rompere le scatole. E se questo avviene – e se sommi gli attacchi: stampa, magistratura e poteri forti – è molto probabile Silvio cada. A maggio, giusto in tempo perché un nuovo governo elabori un Dpef di crescita e sviluppo.
    Inoltre, Fini – e questo non lo ha notato alcuno – ha provato ad aiutare Berlusconi, quando ha fatto presentare da Baldassarri una contro-Finanziaria per abbassare le tasse, e che è stata bocciata da Tremonti.
    Ripeto: se Berlusconi sciogliesse il nodo successione e mandasse a quel pase Tremonti, riuscirebbe a risolvere molti suoi problemi. Ma se lo facesse, ne incontrerebbe degli altri: la Lega salirebbe sulle barricate.
    In ultima istanza, poi, c’è un’altra questione: la successione a Berlusconi deve essere affrontata in questa legislatura. Perché se non si riuscisse a farlo, e se alle prossime elezioni il centrodestra dovesse perdere, esso imploderebbe a causa dei risentimenti e delle frustrazioni che si stanno cumulando.
    Per questo dico, con cinismo e realismo, che forse è un bene quello che sta facendo Fini. Perché se un domani, posto tutto ciò che è stato detto, Berlusconi cadesse perché non ha onorato i suoi impegni sulle tasse – e i poteri forti vogliono fargliela pagare -, almeno con un governo di “unità nazionale”, a guida Fini, si avrebbe la possibilità di risolvere la questione-successione stando al governo, e si riuscirebbe a tenere in vita il Pdl anche dopo Berlusconi (che è la questione più importante).
    C’è tempo fino a maggio: o Berlusconi taglia le tasse e fa almeno alcune riforme strutturali, tipo l’innalzamento dell’età pensionabile, o avrà contro i poteri forti: confindustria, stampa e magistratura, a cui potrebbe unirsi una parte del Clero, quella che fa capo a Ruini, che non vede l’ora di vendicarsi per l’affaire Dino Boffo.
    Se Berlusconi cade a maggio, Fini proverà a succedergli.
    Ma Fini, non ha il potere di farlo cadere: c’è bisogno di un concorso di fattori..
    P.S.: scusa per il commento lungo…

  2. Le tue osservazioni sono, come al solito, molto precise e decisamente condivisibili. Io credo che Berlusconi non ha mai pensato di consegnare la sua eredità a Tremonti. I due non hanno davvero nulla in comune. Tremonti è un economista che, come tu stesso hai scritto, è servito DURANTE la crisi ma che sarebbe meglio non avere nel momento della ripartenza. Anche con Fini le analogie non sono molte, anzi forse non ce ne sono, ma questi è un politico di professione. Con più speranze di guidare un partito di centro-destra.

    In effetti il nodo successione sarà affrontato in questa legislatura, ma non certo ora. Sarebbe un suicidio.

    Maggio è, come hai scritto, un traguardo importante. Ecco perché sono anche io convinto che non succederà nulla nell’immediato. Ciò che ho scritto è spesso una provocazione, so che serve un cambiamento e che serve ORA, ma non sono così stupido da pensare che possa davvero avvenire.

    D’altronde lo stesso Berlusconi è stato incredibilmente pacato nell’affrontare la situazione: nessun commento, nessun anatema pubblico. Si porterà tutto dentro fino a quando non sarà il momento di scoprire le carte. Se ne avesse avuto la possibilità sono certo che in questo preciso istante Fini sarebbe già un ex-PDL.

    Speriamo che il giorno delle grandi decisioni arrivi presto, il PDL, la conquista politica più importante degli ultimi quindici anni, non ha altre possibilità di sopravvivenza.

    Ciao 😉

  3. RIPORTO dal tuo testo:
    A mio parere così non si può andare avanti. Un Presidente del Consiglio con un mirino puntato addosso non può continuare a svolgere il suo lavoro senza rimetterci la sanità mentale. Urgono decisioni per uscire dall’empasse che dura più o meno da maggio. O dal 2005, se vogliamo essere cattivi.

    Ecco la ragione per la quale il Cav. resta a galla in politica. Le 19 leggi ad personam in sessantanni di repubblica non si erano MAI viste, una dopo l’altra sono state scartate perchè la via da percorrere è MOLTO stretta per cui non devo essere io a ringraziare i padri della COSTITUZIONE di averla congegnata in modo che NESSUN farabutto può cambiarla a sua immagine e somiglianza perchè è davvero difficile passare attraverso le sue maglie, ma allora perchè in quasi ventanni NON è MAI voluto andare in giudizio e per non andarci si è fatto cucire addosso LEGGI VERGOGNOSE????? Se LUI dimostrasse in DIBATTIMENTO che quello che i giudici hanno trovato su di lui E’ FALSO, bhè ti sembrerà che sono uscito di senno, ma io lo voterei VIOLENTANDO la mia naturale propensione alla LEGALITA’ quella VERA non quella PRESUNTA della quale si ammanta. In quasi tutti i suoi processi la maggioranza delle volte è uscito per DECORRENZA DEI TERMINI, avesse almeno UNA volta RINUNCIATO a questa possibiltà oggi potrebbe essere credibile, ma lui quello cercava allora come ora, LA PRESCRIZIONE, invece con mezzucci da cavallaro cerca di sfuggire le sue responsabilità confortato da una legge elettorale che gli ha permesso di creasi una MAGGIORANZA di eletti NOMINATI che gli cuciono addosso sempre vestiti adatti alle stagioni della legge. LUI avrà i soldi…. IO HO LA MIA DIGNITA’ e non la vendo.
    FARE IL CAPO DEL GOVERNO NON LO PRESCRIVE IL MEDICO ED UN POLITICO PROPRIO PERCHE’ TALE HA IL DOVERE DI ESSERE COME (DICE FINI) LA MOGLIE DI CESARE, TRASPARENTE….LUI INVECE E MELMOSO.

  4. Ciao nice, aspettavo il tuo commento 😉

    Come ormai sono solito ripetere, anche io voglio che Berlusconi, come cittadino, si presenti in tribunale per rispondere delle accuse che gli vengono mosse. Ma se per farlo deve interrompere, chessò, un importante riunione su come rilanciare l’economia in Italia allora c’è un problema. Un problema che in molti altri Paesi democratici e civilizzati hanno risolto con un semplice espediente: fare in modo che i governanti, votati dal popolo sovrano per portare a termine un programma, siano processabili solo dopo il termine del loro mandato, senza che i tempi di prescrizioni si accorcino di un giorno. Chiamala immunità, chiamalo lodo.. non mi interessa. Ma così la penso e così continuerò a pensarla.

    Tanto per precisare una cosa.. se è vero che i Costituenti hanno voluto una Carta come quella che abbiamo oggi, è altrettanto vero che la Prescrizione è uno strumento democratico certamente non inventato da Berlusconi per Berlusconi. Se la giustizia italiana è lenta non è colpa del Cavaliere. Proprio ad Annozero accusavano Ghedini di aver portato in Aula 80 testimoni nel processo Mills con il solo scopo di arrivare alla Prescrizione. Beh.. sai come è andata a finire? Ne hanno accettati solo una manciata, eppure la prescrizione incombe. Colpa (ancora) di Berlusconi?

    In ogni caso rispetto sempre il pensiero degli altri finché questo non va a ledere la libertà di nessuno.

    Ah, divertiti al No-Berlusconi Day 😉

  5. Sindrome dello “scranno”? non credo.. Fini ha un futuro da costruisri, Bertinotti sentiva vicina la fine della sinistra antagonista 😉

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