A Silvio

Ciao Silvio, è un po’ che non ti scrivo.. e forse è un bene, viste le parole dure che, mio malgrado, sono stato costretto a “dirti” negli ultimi mesi del tuo quarto Governo. Ho apprezzato, a suo tempo, la tua decisione di farti da parte, anche se ti è stato praticamente imposto. E’ stata una occasione per cambiare. Sia per il Paese che per il Partito. Per quanto riguarda il primo qualcosa è stato fatto, ma non è detto che siano state tutte cose positive e comunque non sono assolutamente sufficienti. Per il secoindo, ahinoi, ormai era troppo tardi.

Tanto tempo, dicevo. Fino ad oggi. Sì perché in mezzo ai tanti “tormentoni” estivi della politica ce n’è uno in particolare che mi ha colpito, basato a quanto pare su un pizzico di verità: staresti realmente pensando ad un tuo ritorno sulla scena politica nientepopodimeno che come candidato a Palazzo Chigi nel 2013. Ancora.

A me sei sempre stato simpatico, malgrado tutto. E questo non è cambiato. Ti considero come una delle menti più geniali che questo Paese abbia conosciuto da molto tempo a questa parte. Hai vinto sempre, nella vita. Hai trasformato in oro tutto quello che hai toccato. Hai deciso di buttarti nel calderone della Politica quando lo spettro di una egemonia comunista era davvero vicino e reale. E hai vinto, di nuovo. Sbaragliandoli. Non sono così sciocco da credere che i motivi che ti hanno portato a questa scelta (come a qualsiasi altra) siano legati solo all’amor di Patria. Per l’amor di Dio. Ma l’hai fatta e hai anche fatto del bene. E non è una cosa da tutti.

Ma la scelta che (forse) stai per compiere non la posso in alcun modo comprendere né tantomeno assecondare. Per tanti motivi.

Il primissimo riguarda il PdL: se davvero te ne fregasse qualcosa della tua creatura (per quanto tu abbia amato molto di più il tuo primo “figlio”, Forza Italia) capiresti subito che la tua sarebbe una scelta deleteria. Hai incoronato “ad interim” un giovane (che a me non fa impazzire, ma questo è un altro discorso) e l’hai messo a capo del PdL nel momento più buio della sua storia. Il ragazzo, bisogna dirlo, non ha fatto faville in questo anno. Ma almeno sta provando ad andare avanti. Stava pure per organizzare per bene queste benedette primarie (che potenzialmente potevano rischiare di non premiarlo). Sarebbe stata una occasione per vedere un po’ di facce nuove e magari per salutare per sempre molti degli attuali “volti noti” che sinceramente non sono propriamente ben voluti dall’elettore medio. Ma nisba. Un tuo discorso (sempre presunto) e tutto è cancellato in un secondo. Che senso ha fare le primarie se si candida Berlusconi? E la cosa che più mi ha fatto male (per quanto il PdL non sia più da molto tempo il partito che mi rappresenta) è stato vedere come NESSUNO abbia osato contrastare con forza questa possibilità. “Ben vi sta” – verrebbe da dire. Ma non è il caso, visto poi che a rimetterci alla fine siamo sempre noi, il Paese.

Il secondo motivo riguarda cose più concrete: le riforme. Hai promesso tante cose negli anni, Silvio. E ne hai realizzate ben poche. Hai dato la colpa alle sfavorevoli congiunture internazionali (e avevi ragione). Hai dato la colpa alle lobbies e ai poteri forti (e avevi ragione). Hai dato la colpa ai pochi poteri a disposizione del Presidente del Consiglio (e avevi ragione). Hai dato la colpa agli alleati (e anche qui avevi ragione). Ma quando si decide di guidare qualcosa (tanto più se si tratta di un Paese) bisogna in primo luogo prendersi le responsabilità che questa carica comporta. Se hai fallito, in tre occasioni, è anche colpa tua. Dov’è la “Riforma Liberale”, dov’è il “Meno Stato, Più Mercato”, cosa ne è stato del “Meno Tasse Per Tutti”? The answer, my friend, is blowing in the Wind. Non ce n’è traccia. E niente, niente lascia presupporre che un nuovo incarico potrebbe cambiare le cose. Ci hai provato, ma ora non sei più credibile né tantomeno presentabile.

Il terzo ed ultimo motivo, non che me ne freghi in prima persona, riguarda il tuo Patrimonio. Dicono le malelingue che saresti pronto a tornare perché la galassia finanziaria che ti ruota attorno non se la passa bene. Serve tornare a ricoprire ruoli importanti per dimostrare a tutti che non sei sparito. Che sei ancora lì. Ma, di nuovo, sicuro che questa sarebbe la scelta migliore? A me non sembra che a Novembre, quando eri Premier, le aziende a te vicine navigassero nell’oro. E su questo punto mi interrompo perché, come ho già detto, non sono problemi miei.

Un’ultima nota riguarda te. Non il Politico. L’Uomo. Parliamoci chiaro: non hai (a meno di eventi clamorosi) la minima speranza di vincere le elezioni del 2013. Si dice che il vero obiettivo sia quello di portare il PdL a percentuali che gli permetterebbero di contare qualcosa nella eventuale “Grande Coalizione” da formare dopo le politiche. Io non contesto i tuoi sondaggi, perché spesso ci azzeccano. Ma oggi il rischio di una batosta è altissimo. Hai sempre considerato il voto come un referendum sulla tua persona. E hai sempre vinto. Ma questa volta è diverso. E’ davvero il caso di esporti in prima persona? Non ti ricordi cosa è successo, ad esempio, alle amministrative di Milano? Vuoi davvero rischiare di salutare tutti in questo modo? Non ti conviene (se davvero fosse questo il tuo obiettivo) aiutare davvero Alfano a “rivoltare il partito come un calzino” per invertire la rotta degli attuali sondaggi? I tuoi mezzi e il fatto di non avere nulla da perdere in questo momento te lo permetterebbero.

Pensaci Silvio. E non perché te lo sto scrivendo io. Ma perché sei un Uomo molto intelligente. Probabilmente non ti meriti tutto questo.

[Omnia / Luca Zaccaro]

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