Smacchiature

Elezioni 2013

Mi immagino il brivido che corre lungo la schiena di Berlusconi mentre osserva il distacco sempre più esiguo che separa la sua coalizione da quella di centrosinistra.. “E ‘mo cosa m’invento per non tirar fuori i soldi del rimborso IMU”? Poi, fortunatamente per lui, la rimonta ha rallentato e il premio di maggioranza è stato assegnato a Bersani.

Permettetemi di iniziare proprio da questo risultato. E permettetemi di farlo, lo ricordo, da “spettatore esterno” (ho votato Fare, quindi non “tifavo” certo per questa rimonta). Sono giovane, è vero. Ma tutte le maratone elettorali di cui ho memoria hanno un leitmotiv comune: il Cavaliere e la sua straordinaria capacità di raccogliere voti. Il 1994 non lo scomodo neanche, tanto lo conoscete tutti. Nel 1996 la leggenda (ormai si tratta di questo) racconta che il voto popolare premiò Berlusconi ma la maggioranza andò a Prodi per via della legge elettorale. Nel 2001 fu una vittoria schiacciante, senza appello. Nel 2006 l’uomo di Arcore riuscì nella incredibile impresa di recuperare innumerevoli punti ad un centrosinistra già dato per vincente (ricordate il colpo di genio delle “tre punte”?) fino a risultare secondo per soli 24.000 voti (e un sacco di dubbi su presunti brogli) e costringere Prodi, ancora lui, a Governare senza una solida maggioranza al Senato. Nel 2008 assistemmo al “bis” di quanto accaduto sette anni prima, successo clamoroso. E poi ci sono le elezioni di ieri. Un distacco che solo un mese fa sfiorava i 10 punti. Un PdL, orfano del suo leader, osservare preoccupato la soglia del 10%. Ora sappiamo come è andata a finire. Inutile. Ha vinto ancora lui. E ha vinto non perché ha preso più voti degli altri (non è così) ma perché ha centrato IN PIENO l’obiettivo che si era esplicitamente prefissato: arrivare a tallonare il centrosinistra per sedersi al tavolo delle trattative in posizione di rilievo dall’alto di un risultato elettorale imponente seppur non vincente. Sarebbe stata una sconfitta (sto parlando SEMPRE E SOLO di Berlusconi, non del PdL né tantomeno del Paese) vincere queste elezioni. Non avrebbe potuto governare e non avrebbe saputo cosa fare. Così facendo avrà voce in capitolo su qualunque decisione, senza probabilmente mai metterci la faccia (qualcuno ha detto Alfano?). Inutile dire che questa rimane una vittoria esclusivamente personale. Il Paese, come è ovvio, non ci guadagna nulla. In quest’ottica, se permettete, va inquadrata la sua scelta di allearsi di nuovo con la Lega: sapeva benissimo di non poter più governare con gli uomini di Maroni. A lui servivano esclusivamente per “fare bottino”. Senza contare ovviamente il futuro della Lega stessa che ora riparte da un misero 4% senza avere più il sostegno della base. Il prezzo da pagare per questo “diabolico” piano? Solo la Lombardia. Una quisquilia.

E arriviamo, come promesso, a Grillo. Ha vinto, ha “fatto il botto”. Chi se l’aspettava? Tutti, fuorché i conduttori delle maratone elettorali in TV. Ammetto che il 23-25% era un risultato difficile da prevedere, ma si sapeva benissimo che il movimento avrebbe sfondato “quota 20%”. Grazie anche e soprattutto ai politici “navigati”, all’estabilishment della stampa e alla loro straordinaria capacità di fomentare nell’elettore medio un senso di smarrimento e ripudio che lo portava ogni giorno di più verso chi cavalcava (abilmente) questi sentimenti. Avete mandato in Parlamento più di 150 cittadini sicuramente motivati e spinti dalle migliori intenzioni ma inesperti, impreparati e forse alla mercé di quel sistema che cercavano di combattere. Andate a spiegare ai mercati che abbiamo dato la maggioranza dei voti ad un partito che vuole promuovere un referendum per uscire dall’Euro. Buona fortuna! Ora, a parte tutto, parte di questi neo-politici (quelli eletti al Senato) saranno determinanti per la tenuta di un qualsivoglia Governo. Cosa faranno? Rispetteranno il “diktat” del guru che non vuole assolutamente stringere alleanze o faranno prevalere il senso di responsabilità derivato dal voto ricevuto? Mistero..

Mi sto quasi annoiando da solo.. quand’è che arriva il turno del PD? Eccolo! Oh, per chi se lo fosse perso.. questi qua hanno buttato via una vittoria sicura come lo sono solo la morte e le tasse e lo hanno fatto proprio bene! Voglio dire, provateci voi! Non so se il risultato sarebbe stato tanto eclatante! Hanno indetto le primarie e lo scontro “vero” con Renzi aveva portato il partito a raggiungere valori altissimi nelle preferenze degli italiani. Poi sappiamo come sono state organizzate effettivamente le primarie, sappiamo come è finita quella operazione di “rottamazione” proposta da Renzi e desiderata da tantissimi elettori, abbiamo visto i candidati. E poi, soprattutto, non abbiamo più visto chi quelle primarie le ha vinte! Seriamente, dove è stato Bersani da capodanno a.. ieri? Dov’era mentre Berlusconi imperversava in ogni programma radio/televisivo? Dov’era il suo programma? “Puff”, spariti. Davvero, fatico a ricordarmi una batosta tanto eclatante. Direte, “ma alla fine hanno vinto”. Sì, vabbé, ciao 🙂

Monti, il simpatico tecnocrate che ha “salvato” il nostro Paese, a queste elezioni non voleva proprio partecipare. E come dargli torto? Dopo la caduta del suo Governo tecnico praticamente passava le giornate a prendere le misure del Quirinale per ordinare i mobili nuovi in vista del trasloco di Aprile. Avrebbe rappresentato la continuità e avrebbe continuato a “rassicurare i mercati” dall’alto della sua nuova posizione mentre Bersani governava saldamente il Paese grazie ad una vittoria elettorale netta. Poi, invece, le cose non sono andate così e io non so davvero spiegarvi il perché. Non so come abbiano fatto Casini, Fini e i vari Montezemolo a convincere l’uomo della Bocconi a fare quello che ha fatto. Voglio dire, Monti in campagna elettorale.. ma ve lo immaginavate? E in effetti è stato un disastro. Il Senatore a Vita non aveva (e non doveva avere) la minima idea di come si imposta un aspro confronto elettorale. Quello è l’habitat naturale dei politici navigati. E i risultati sono stati chiari fin dal primo giorno con continui errori mediatici e “gaffe” di non poco conto. Alla fine comunque porta a casa un risultato discreto, non tanto per i voti raccolti (non si sa ancora se sarà decisivo al Senato) ma più per aver reso possibile un mezzo miracolo: ha cannibalizzato l’UDC e FLI che con lui si erano coalizzati fino a spingere Gianfranco Fini fuori dalla Camera e a far eleggere Casini solo grazie al ripescaggio del “miglior perdente”. Scusate se è poco.

Adesso bisognerà aspettare ancora qualche ora per avere la ripartizione ufficiale dei seggi, dopodiché si potrà iniziare a pensare al futuro: le nuove camere dovranno riunirsi entro metà Marzo e subito dovranno eleggere i due Presidenti. Mai come ora servirà una prima mediazione.. impossibile pensare a due esponenti PD. Poi, a ruota, inizieranno le consultazioni al Quirinale e Napolitano dovrà dare una indicazione su chi avrà il compito di (tentare di) formare un Governo. Bersani, il prescelto, dovrà allora cercare un intesa con tutti, mentre Berlusconi se la riderà sornione. Non è escluso che alla fine l’ingrato compito non tocchi a qualche altro esponente del PD (Enrico Letta, tanto per fare un nome) oppure ancora che non vengano scelte altre esotiche forme di rappresentanza (Governo di Salute, Governo di Unità ecc..). Insomma, alla fine una soluzione si troverà per forza, perché Napolitano non può sciogliere nuovamente le Camere perché si trova nel “Semestre Bianco”. E infatti, di qui a un paio di mesi (Aprile, mi sembra), bisognerà riunire i mille e passa delegati per eleggere il suo successore. Qui, a quanto pare, Bersani e Monti, insieme, avrebbero i voti per mandare al Colle un candidato a loro gradito. Ma i giochi non sono così semplici. Non azzardo previsioni, ma vedo perdere quota le ipotesi più “politiche” che si facevano strada qualche giorno fa (Prodi). Se dovessi sbilanciarmi direi che il prossimo Presidente della Repubblica sarà un outsider gradito a destra, centro e sinistra (il M5S in questo caso non avrebbe praticamente voce in capitolo).

In ogni caso, dopo questa enciclica, ci tenevo a ribadire il mio più incredibile stupore. Non potevo nemmeno immaginare un esito finale come questo. Mi aspettavo, parlando in generale, un CSX sopra al 35%, un CDX di poco sopra al 20% e praticamente al pari del M5S. Il risultato di Monti, invece, l’avevo previsto abbastanza bene. Non riesco a capire cosa abbia portato così tanti elettori a dare di nuovo fiducia a Berlusconi, sapendo che NON AVREBBE GOVERNATO. Davvero, non ci riesco. Illuminatemi!

Quanto a Fare, purtroppo, non c’è stata “trippa per gatti”. Certo, si sono giocati quasi ogni possibilità di elezione con la vicenda Giannino ma anche senza quell’enorme passo falso dubito, visti i numeri, che avrebbe superato il 4% alla Camera. Di questo parlerò prossimamente in un altro post.

Ora vi lascio al live blogging dello spoglio regionale, con un testa a testa annunciato tra Maroni e Ambrosoli in Lombardia.

Venite a trovarmi su https://www.lucazaccaro.it/special/elezioni2013 se ne avete voglia.

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Elezioni Politiche 2013: Live Blogging

Liveblogging dell’evento disponibile all’indirizzo https://www.lucazaccaro.it/special/elezioni2013/index.php.

— ULTIMO AGGIORNAMENTO 27/02/2013 14:45 —

Riassunto del Live-Blogging:

Grazie ai quasi 10.000 visitatori e scusatemi ancora per i disagi di questa piattaforma “self-made” che va ancora perfezionata parecchio. Vi prometto che alla prossima occasione vi presenterò una versione decisamente più stabile e reattiva! Ciao! (09:45:41)

Chiudiamo questa lunghissima maratona multi-elettorale confermando i risultati delle regionali e annunciando le dimissioni “irrevocabili” di Antonio Di Pietro dalla presidenza dell’IDV (09:44:35)

Allora.. Li diamo per “assegnati”? Lombardia al CDX, Lazio e Molise al CSX. Inviato da Windows Phone 8 (21:25:05)

Prime 1000 sezioni (su 9233) scrutinate in Lombardia: Maroni è al 43,41% e Ambrosoli al 38,18%. (17:48:16)

Bersani: “sulla durata di un (possibile) Governo non posso astrologare” (17:23:10)

Prime 500 sezioni (su 9000) scrutinate in Lombardia: Maroni è al 44,45% e Ambrosoli al 37,09%, con i dati che da un po’ sono più o meno simili. Non si tratta ancora di dati affidabili ma può essere una prima indicazione (17:22:49)

Bersani: “Non sono uno che abbandona la nave, posso starci da Capitano o da mozzo” (17:17:18)

Bersani: “Nostra idea è proporre punti di cambiamento, programma essenziale da rivolgere al Parlamento su riforma istituzioni, costi politica, legge sui partiti, moralità pubblica/privata, difesa ceti più esposti alla crisi, nuova politica europea per il lavoro. Questi titoli essenziali di nostra possibile iniziativa. No a discorsi a tavolino su alleanza. Vediamo cosa serve per cambiare e ognuno si prenda le sue responsabilità.” (17:12:26)

Bersani incolpa la legge elettorale per la mancata vittoria. In realtà, forse, in questo caso è l’opposto: alla Camera una coalizione che ha meno del 30% dei voti ha il 55% dei seggi. (17:07:05)

Com’è triste Bersani.. direi che non se l’aspettava! (17:04:50)

Bersani: non abbiamo vinto, anche se siamo arrivati primi (17:03:08)

Grillo voterebbe Dario Fo per il Quirinale (ma seriamente?) e dice di voler partecipare direttamente alle consultazioni (15:19:12)

Proiezione RAI: Maroni 43% – Ambrosoli 35% (Lombardia), Zingaretti 38% – Storace 29,9% (Lazio), ??? (Molise) (15:07:09)

Eccoci qui a seguire in diretta lo spoglio delle regionali (14:02:33)

La differenza di voti tra PD e PDL alla Camera si attesterebbe tra i 100.000 e i 150.000. Incredibile. (11:27:57)

Per quanto riguarda il Senato, il Ministero dell’Interno continua ad assegnare 113 seggi al CSX e 116 seggi al CDX, in attesa della ripartizione ufficiale dei seggi esteri (11:23:45)

A partire dalle 14 circa la diretta sullo spoglio delle regionali.. Lazio e Molise sono solidamente in mano al CSX mentre in Lombardia si va verso il testa a testa (11:12:31)

Giusto per la cronaca.. il M5S è il primo partito italiano alla Camera (supera di una mancaita di voti il PD) (11:11:28)

Intanto una carrellata di esclusi “eccellenti” presi dal sito del Corriere: Fini, Bocchino, Bongiorno, Storace, Lombardo, Binetti, Cesa, Buttiglione, Adornato, Miccichè, Ingroia, Di Pietro, Favia, Bonino, Sechi, Concia (10:49:16)

Sempre in attesa di risultati attendibili sui voti delle circoscrizioni estere.. (10:43:10)

Bentornati su questo Live-Blogging. Risultati praticamente definitivi:
— CAMERA —

PD: 25,41%
SEL: 3,2%
ALTRI: 0,92%
(TOT CSX: 29,53% – 340 Seggi)

PDL: 21,56%
LEGA: 4,08%
FRATELLI D’ITALIA: 1,95%
ALTRI: 1,54%
(TOT CDX: 29,13% – 124 Seggi)

M5S: 25,55% – 108 Seggi

SCELTA CIVICA: 8,3%
UDC: 1,78%
ALTRI: 0,46%
(TOT MONTI: 10,54% – 45 Seggi)

RIVOLUZIONE CIVILE
IDV
ALTRI
(TOT INGROIA: 2,24% – 0 Seggi)

FARE: 1,12% – 0 Seggi

ALTRI: 1,66% – 13 Seggi

— SENATO —

PD: 27,43%
SEL: 2,97%
ALTRI: 1,20%
(TOT CSX: 31,60% – 121 Seggi)

PDL: 22,30%
LEGA: 4,33%
FRATELLI D’ITALIA: 1,92%
ALTRI: 2,11%
(TOT CDX: 30,66% – 117 Seggi)

M5S: 23,79% – 54 Seggi

MONTI: 9,13% – 22 Seggi

RIVOLUZIONE CIVILE: 1,79% – 0 Seggi

FARE: 0,90% – 0 Seggi

ALTRI: 1,83% – 1 Seggio

— AFFLUENZA —

Alla Camera ha votato il 75,17% degli aventi diritto, a fronte del 80,50% del 2008 (-5,33%). Al Senato il 75,19% (80,46% nel 2008) (09:56:00)

Allora ragazzi, il Piemonte è del CSX che così dovrebbe ottenere la maggioranza RELATIVA del Senato che però resta assolutamente ingovernabile. Anche il risultato della Camera sembra ormai assodato (al CSX per 200.000 voti). Mancano i seggi del voto all’estero. Io mi fermo qui, grazie a chi ha portato quel contatore a 4.000 😉 (23:16:37)

Camera, il CDX raggiunge il 29,00% (CSX 29,68%). Mancano circa 3000 sezioni (23:03:51)

Oh, comunque FLI non sarà in Parlamento (22:37:54)

Camera, CSX 29,74%, CDX 28,93% (55170/61446) (22:31:41)

Attenzione (Quotidiano Piemontese): Situazione spoglio in Piemonte quando mancano poco più di 200 seggi da scrutinare per il Senato
Centrosinistra 29,57% (PD 26,60% ? SEL 2,67%)
Centrodestra 29,72% (PDL 20,45 ? Lega 5,04%)
Movimento 5 Stelle 25,44%
Lista Monti 11,73%
Se Berlusconi vince qui è CLAMOROSO (22:22:48)

Camera, CSX 29,85%, CDX 28,84% (53409/61446) (22:16:18)

Camera, CSX 29,93%, CDX 28,79% (52419/61446) (22:10:49) (22:11:58)

Camera, CSX 29,95%, CDX 28,78% (52182/61446) (22:10:49)

Camera, CSX 29,98%, CDX 28,75% (51989/61446) (22:09:23)

Ma i dati del voto all’estero? (22:00:26)

Per il momento la certezza di queste elezioni è una sola: il mio CMS di live-blogging non è ancora pronto per il rilascio 🙁 (22:00:00)

La Camera torna in bilico, “Too Close to Call” (21:55:29)

Camera: CSX 30,05% / CDX 28,69% (21:51:35)

Camera vicina ad essere assegnata al Centrosinistra (21:50:05)

Allora, un po’ di sintesi sul Senato: parità di voti per PD e PDL ma più senatori (circa 122) a Berlusconi per via delle vittorie (abbastanza clamorose) in Lombardia, Veneto, Campania, Puglia e Sicilia. Senato apparentemente senza maggioranza (20:00:00)

SKY (Senato) PDL/LEGA 31.6% PD/SEL 29.2% M5S 24.7% MONTI 8.6% INGROIA 1.7% SEZIONI 63 (17:47:03)

via @TermometroPol: Centrodestra avanti in Piemonte,Lombardia, Veneto,Lazio,Abruzzo, Campania,Puglia, Calabria e Sicilia (La7) (17:22:50)

PRIME PROIEZIONI CAMERA: Csx 35.95 Grillo 25.29 Cdx 24.98 Monti 9.18 Ingroia 1.76 Fare 0.91 (17:05:50)

Proiezioni Piepoli Senato: livello nazionale pdl 31 pd 29.3 grillo 25.1monti 9.6 (16:31:12)

Ingroia sarebbe sotto al 4% e fuori dalla Camera, mentre la Lombardia sembrerebbe restare al CDX (16:24:57)

Anche per il Senato affluenza intorno al 75% (16:21:07)

in Veneto si conferma davanti il PdL (16:19:01)

Secondo IprMarketing in Sicilia è avanti il PdL (16:14:44)

Ricordiamo che lo scrutinio per regionali avverrà domani pomeriggio, comunque Molise e Lazio al CSX e Lombardia in bilico (16:07:01)

via @TermometroPol Piepoli – Partiti SENATO – Pd 33%, Pdl 23%, m5s 18%, Monti 8%, Lega 4,5%, Sel 3%, Rc 2,5%, Destra 1,5%, Fdi 1%, Fid 1% (15:50:59)

Intanto dato (temporaneo) dell’affluenza di poco sotto al 75% (15:49:34)

Dati da prendere con le pinze (15:47:05)

I primissimi exit poll danno il csx avanti di circa 6 punti. Grillo vicino al 20% e Monti sotto il 10% (15:43:21)

Proveremo a seguire insisme i risultati di questa tornata elettorale (15:36:00)

Benvenuti in questo LiveBlogging! (15:00:00)

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Incognite

Ma se il PD non vince nettamente che si fa? Ma se il risultato di Monti al Senato non dovesse essere tale da garantire a Bersani una truppa di Senatori capace di sostenere stabilmente un Governo di centro-sinistra come la mettiamo? E Monti stesso, nel caso, resterebbe in politica o “scenderebbe” di nuovo per aspirare ad altro? Ma il loro programma, di preciso, quale sarebbe (a parte sostenere di essere diversi da “lui”)? E, a proposito di “lui”, se la famosa rimonta fosse tutta una montatura e il risultato elettorale dovesse essere modesto deciderà di farsi davvero, realmente, da parte o continuerebbe con la sua crociata (verso “chi” o verso “cosa”)? Ah, giusto, ma alla fine chi era il loro candidato Premier? Io mica l’ho capito.. Ma se davvero Fini&Casini dovessero raccogliere, in coppia, il 5% (o meno) cercherebbero “un’altra corsa” o finalmente capirebbero che il loro tempo e le loro offerte sono passati? Ma i grillini eletti, alla fine, resterebbero fedeli ai propri “ideali” oppure finirebbero per confondersi con la mischia? E cosa dire di Ingroia se, come potrebbe accadere, non dovesse eleggere Deputati né Senatori? Manca qualcosa? Ah sì, quali sono i piani futuri della Lega senza Maroni che, sempre dati alla mano, potrebbe riuscire ad accasarsi al Pirellone? Ultima MA FONDAMENTALE domanda: saranno così gentili gli italiani da permettere a Fare di eleggere anche un solo Onorevole?

Queste le mille domande che mi ronzano in testa alla vigilia del voto di Domenica e Lunedì. Qualcuno può offrirmi qualche risposta, anche parziale?

Ok, le domande sono mille-e-uno 🙂

Buon voto a tutti.

PS: cercherò di mettere in piedi una sorta di live-blogging a partire dalle 15 di Lunedì 25 Febbraio per i quattro gatti che ogni tanto passano di qui ma non vi assicuro niente fino a domani.

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Oscar Giannino si dimette

Oscar Giannino

Oscar Giannino ha deciso di dimettersi da Presidente di Direzione del movimento Fare per Fermare il Declino in seguito alla vicenda dei falsi titoli di studio di cui si parla da un paio di giorni.

Come ho scritto allo stesso Giannino su Twitter la bugia mi ha fatto incazzare, così come la notizia delle dimissioni mi ha fatto dispiacere. Ma al tempo stesso la consapevolezza dell’importanza di questo gesto mi ha ricordato (se mai ce ne fosse bisogno) di quanto Fare sia diverso da tutti gli altri partiti che in questi giorni si stanno azzannando con l’unico scopo di arraffare un voto in più.

Come ha scritto il diretto interessato “E’ una regola secca: chi sbaglia paga. Deve valere in politica e soldi pubblici, io comincio dal privato”. Una eccezionale prova di onestà e responsabilità in questo Paese in cui rispondere delle proprie azioni sembra essere diventato un optional.

Senza spendere una sola parola in più voglio ringraziare Oscar Giannino per l’impegno profuso per la causa di Fare, rinnovandogli la mia personalissima stima al di là di qualsiasi ipotetica laurea o ipotetico master. Grazie per aver portato un programma chiaro e davvero liberale/liberista all’attenzione degli italiani e grazie per aver reso possibile l’aggregazione di tanti cittadini che la pensano allo stesso modo e che vogliono per l’Italia un futuro migliore. Grazie perché con le tue dimissioni oggi hai permesso a questo movimento di dimostrare che essere coerenti, onesti e responsabili può ancora essere la prerogativa di chiunque voglia ambire alla guida del Paese.

Ora viene il difficile. Ora viene il bello. Riusciranno gli Italiani a capire tutto questo? Capiranno che è meglio sbagliare, pentirsi e agire di conseguenza piuttosto che fare promesse che mai potranno essere mantenute? Riuscirà chi già aveva deciso di dare il proprio voto a Fare che questo è solo un motivo in più per giustificare la propria scelta? Riuscirà chi ancora è indeciso a capire che è il momento di prendersi la responsabilità di un voto nuovo e davvero utile?

Tra una settimana lo sapremo.

Per quanto mi riguarda spero davvero che Fare possa sopravvivere a Giannino e a queste elezioni. Perché dal 26 Febbraio l’Italia avrà ancora più bisogno di gente impegnata a fermare il suo declino.

My 2 Cents, as usual.

[Omnia / Luca Zaccar0]

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Il Master, l’Ago ed il Pagliaio

Accelerare Il Declino

Pur non legando il mio voto alla persona di Giannino (o forse proprio per questo) mi ha fatto parecchio arrabbiare la storia di ieri riguardante le “dimissioni” di Zingales da Fare (di cui era co-fondatore) strillate ai quattro venti per colpa di una intervista a Repubblica in cui Giannino si sarebbe auto-accreditato un Master che in realtà non ha mai conseguito (come precisato dallo stesso Giannino all’ANSA).

Non perderò tempo a descrivere i fatti anche perché, se state leggendo questo articolo, li conoscete meglio di me. Vorrei solo esprimere la mia opinione in merito.

Oscar Giannino ha sbagliato per aver detto durante un’intervista a Repubblica di aver preso un Master a Chicago (quando invece ha solo frequentato un corso). Bene, basta. Non so perché abbia detto quelle cose, se per colpa dello stress da campagna elettorale o per compiacere il suo ego. Ma l’ha fatto ed ha sbagliato. E poi, cosa da non sottovalutare, ha ammesso l’errore e se ne è assunto la responsabilità. Senza dimenticare che da questa “svista” non ci ha guadagnato assolutamente nulla.

Detto questo, e ora parlo di Zingales, mi sembra (modestissimo parere personale) una motivazione un po’ futile per prendere una decisione tanto grave e soprattutto per comunicarla al “mondo” come ha fatto ieri, come se stesse parlando di un pericoloso criminale. Mi ha ricordato molto la scenetta del “Che fai, mi cacci?” di Fini nell’Aprile del 2010.

Oggi come tre anni fa si pone una questione (giusta) ma lo si fa nel modo più sbagliato che possa esistere! Mancano cinque giorni alle elezioni. Fare, nonostante tutti i problemi legati ai piccoli movimenti, sta facendo bene soprattutto in Lombardia e in Veneto. Questa sparata proprio non ci voleva. Non era meglio aspettare settimana prossima, a “palle ferme”, e chiedere un incontro tra i vertici del movimento per discutere la questione? C’era proprio bisogno di tutta questa “menata” pubblica?

Quello che mi fa più incazzare è l’attacco diretto alla figura di Giannino, come se Fare fosse uno dei tanti “One-Man-Show” (ogni riferimento potrebbe essere casuale). Io, come molti altri cittadini, ho deciso di votare questo movimento per il programma liberale che ha offerto all’Italia. Oscar è solo uno degli autorevoli promotori che ha deciso di “metterci la faccia” e fare da “megafono” all’intero movimento. E io, per questo, gli sono grato. Non sarà certo una piccola gaffe come questa a farmi cambiare idea sull’intero (e validissimo) progetto.

E sinceramente pensavo di non essere l’unico a pensarla così.

My Two Cents.

PS: grazie agli amici di Accelerare il Declino per l’immagine in apertura.

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Il Papa annuncia le Dimissioni

Dimissioni Papa

E poi un giorno, mentre stai lavorando, ti cade un’occhiata sulla Home del Corriere (a cui vanno i crediti dell’immagine) e leggi questo Flash: “Papa lascia Pontificato dal 28 Febbraio”.
Che siate atei o credenti, di questa o di quell’altra religione, occorre prendere coscienza dell’importanza del momento storico che stiamo vivendo, eccezionalmente in diretta: le “dimissioni” (non so neanche se il termine è corretto) del Capo della Chiesa Cattolica sono una assoluta rarità, che mancava da più di mezzo Millennio.
Io non voglio scendere nei dettagli della “rinuncia”. Ci penseranno autorevoli vaticanisti, instancabili giornalisti e incorreggibili complottisti. Io no. Posso al massimo tenermi per me quel paio di idee che ho in testa.
Voglio solo rimarcare l’enorme importanza di questa giornata che probabilmente resterà nei libri di Storia per molto tempo.
Ora cosa succede? Che dalle ore 20 del 28 Febbraio prossimo il Vaticano va in Sede Vacante e che dopo un paio di settimane i Vescovi si riuniranno in Conclave per eleggere il nuovo Papa. Tutto il resto è Storia, da scrivere prossimamente.

Di seguito il testo del messaggio pronunciato da Benedetto XVI:

Carissimi Fratelli,
vi ho convocati a questo Concistoro non solo per le tre canonizzazioni, ma anche per comunicarvi una decisione di grande importanza per la vita della Chiesa. Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino. Sono ben consapevole che questo ministero, per la sua essenza spirituale, deve essere compiuto non solo con le opere e con le parole, ma non meno soffrendo e pregando. Tuttavia, nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato. Per questo, ben consapevole della gravità di questo atto, con piena libertà, dichiaro di rinunciare al ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro, a me affidato per mano dei Cardinali il 19 aprile 2005, in modo che, dal 28 febbraio 2013, alle ore 20,00, la sede di Roma, la sede di San Pietro, sarà vacante e dovrà essere convocato, da coloro a cui compete, il Conclave per l’elezione del nuovo Sommo Pontefice. Carissimi Fratelli, vi ringrazio di vero cuore per tutto l’amore e il lavoro con cui avete portato con me il peso del mio ministero, e chiedo perdono per tutti i miei difetti. Ora, affidiamo la Santa Chiesa alla cura del suo Sommo Pastore, Nostro Signore Gesù Cristo, e imploriamo la sua santa Madre Maria, affinché assista con la sua bontà materna i Padri Cardinali nell’eleggere il nuovo Sommo Pontefice. Per quanto mi riguarda, anche in futuro, vorrò servire di tutto cuore, con una vita dedicata alla preghiera, la Santa Chiesa di Dio.

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Berlusconi e il Voto Utile

Fare 2013

Il voto, in quanto diritto e dovere, è sempre “Utile“.

Detto questo, quando Berlusconi parlava di “voto utile” nel 2008 potevo anche essere d’accordo: si cercava una vera svolta bipolare, con la sinistra estrema fuori dal Parlamento (come poi è stato) e con due grandi formazioni (PdL+Lega / Pd+IdV) a contrapporsi in Aula lasciando ai centristi e agli estremisti le briciole. Le cose sono andate proprio così, ma abbiamo presto capito che il nostro Paese (o, meglio, i suoi rappresentanti politici) non è ancora pronto a questo tipo di rappresentanza.

In queste stranissime elezioni 2013, una sorta di riedizione del “peggio” visto negli ultimi vent’anni, l’unica accezione che può avere il concetto di “voto utile” è, sempre a mio parere, quello riferito ai “partiti-civetta”, ovvero quei movimenti che puntano su assonanze di sigle o similitudini di loghi per catturare qualche elettore disattento.

Quando però sento Berlusconi che chiede a Giannino e al suo partito Fare (per Fermare il Declino) di ritirarsi perché sarebbero voti buttati e perché quelle proposte sono incluse nel programma del PdL io dico che non ci sto.
Il Cavaliere è preoccupatissimo perché probabilmente i suoi sondaggi-super-segreti (e spesso super-precisi) stimano il movimento di Oscar ben al di sopra di quanto segnalato dagli altri istituti, soprattutto in Lombardia. In questa regione (ieri si parlava dei “paesotti del varesino e della bergamasca”) si decideranno gli equilibri del prossimo Governo: se Berlusconi riuscisse a strappare la Regione alla sinistra, quest’ultima non riuscirebbe ad avere una maggioranza stabile al Senato (qualcuno ha detto Prodi?) e il PdL vedrebbe così accrescere di molto il suo peso politico con il minimo sforzo. Ma c’è un problema: il vantaggio del centrodestra attualmente sembra esiguo (un paio di punti al massimo) e un exploit di Fare non farebbe che “rubare” voti al PdL e alla Lega favorendo, di fatto, la sinistra.
Il discorso, anche in questo caso, potrebbe essere sensato: Berlusconi chiederebbe la “desistenza” di Fare in Lombardia per poi portare gli ideali di questo piccolo movimento fino a Roma, una volta conquistati gli importantissimi seggi del Senato.
Se non fosse che Berlusconi si contraddice proprio con le sue parole: “tutti i suoi 10 punti (quelli di Fare, ndr) sono nel nostro programma”. Eccolo il problema, caro Silvio! Sarà anche vero che quei concetti sono nel tuo programma.. ma sono lì, inchiostro su carta e niente più, dal lontano 1994! Nel frattempo, mentre quei buoni propositi venivano riproposti elezione dopo elezione, la realtà dei tuoi Governi parlava di tasse, spesa pubblica e via dicendo.

Questi, ovviamente, i “my two cents”.. benissimo ha fatto Giannino a rispondere a tono a questa (estrema?) promessa di Berlusconi.

Voi che ne pensate?

Per la cronaca, come vado ripetendo da un bel po’, io sono un liberale, ex Berlusconiano (o meglio, ancora Berlusconiano.. è Berlusconi che non è più Berlusconiano) e ora pieno di speranze nei confronti del movimento di Giannino senza però esserne membro.

[Omnia / Luca Zaccaro]

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