Lost: dritti verso il Gran Finale

Lost, la “serie perfetta”, è giunta all’ultimo atto: settimana prossima andrà in onda in America l’ultimo attesissimo maxi-episodio. Il titolo, al contrario della trama contorta, è molto semplice. “The End”, così daremo l’addio ai luoghi e ai personaggi creati da J.J.Abrams sette anni fa.

Fortunatamente in Italia non dovremo attendere troppo: l’episodio in lingua originale andrà in onda in contemporanea USA lunedì mattina alle 6 su FOX. Alle 10 di sera, sempre sulla stessa rete, la replica dell’episodio in lingua inglese e sottotitoli italiani.

Ma come siamo arrivati a questa puntata e, soprattutto, come potrebbe finire la storia?

— SPOILER —

Lost racconta la storia di un volo di linea, l’Oceanic 815, che si schianta su un’isola a causa di una turbolenza. I sopravvissuti si trovano da subito di fronte ad un ambiente misterioso e a rumori notturni che fanno supporre la presenza di un “Mostro” che effettivamente esiste, è fatto di fumo nero e uccide chiunque gli capiti a tiro. O quasi. Passano le settimane, alcuni personaggi muoiono e chi rimane in vita capisce che in realtà esiste un legame con i compagni di disavventura, così come con l’isola stessa. Dopo qualche tempo i sopravvissuti scoprono che l’isola è abitata dagli “altri”, un gruppo di persone che sembra vivere lì da molto tempo. Molti anni prima queste persone condividevano l’isola con gli scienziati del “Progetto Dharma” che erano interessati a studiare le proprietà elettromagnetiche del luogo. Benjamin Linus, figlio di un operatore Dharma, uccide tutti i componenti della spedizione e si unisce agli “altri” diventandone il leader dopo essere riuscito ad esiliare il suo predecessore, Charles Widmore. A supportare l’attività di Ben c’è Richard, colui che non invecchia mai. A questo punto della serie facciamo la conoscenza, rigorosamente per sentito dire, di Jacob: egli è il “capo” dell’isola e periodicamente comunica con il leader degli altri, anche se Ben non è mai riuscito a vederlo. Dopo essere riuscito a rintracciare l’isola, Widmore manda una squadra per uccidere Ben ma la missione non ha successo. Nel frattempo, dopo numerosi scontri con gli “altri”, sei sopravvissuti riescono a lasciare l’isola: sono Jack, Kate, Sayid, Hugo, Sun e Aaron (figlio di Claire, sorella di Jack e dispersa sull’isola). Sfruttando presumibilmente le proprietà magnetiche del sottosuolo Ben riesce a “spostare” l’isola facendo girare una ruota in una grotta e sprigionando un’intensa luce gialla. A partire da questo momento, sull’isola iniziano a verificarsi scompensi spazio-temporali che proiettano le persone rimaste avanti e indietro nel tempo. John Locke riesce infine a riallineare la ruota girata da Ben e scompare (così come accaduto allo stesso Ben). James, Jin, Miles, Daniel e Juliet si ritrovano negli anni settanta e cominciano una nuova vita all’interno della Dharma Corporation (prima dell’uccisione di massa da parte di Ben). Nel frattempo, in America, Ben uccide John Locke e convince tutti (tranne Aaron) a tornare, ognuno con le sue ragioni. Il ritorno avviene grazie a Eloise, madre di Daniel e un tempo amante di Widmore che imbarca i protagonisti su di un volo Ajira che, puntualmente, rimane vittima della stessa turbolenza del volo Oceanic e precipita sull’isola. Tornati sull’isola i protagonisti si separano: Sun e Ben atterrano sull’isola “nel tempo corrente” insieme agli altri passeggeri del volo Ajira, mentre gli altri tornano negli anni settanta dove incontrano James, Juliet, Miles e Jin. Fa la sua (ri)comparsa a questo punto anche John Locke, o meglio il suo corpo, al cui interno si nasconde niente meno che “il fumo nero”. L’obiettivo principale di chi è tornato indietro nel tempo è quello di far detonare una bomba atomica portata sull’isola negli anni 50, per rimettere a posto le cose e fare in modo che il volo originale della Oceanic, nel 2004, non arrivi mai sull’isola. La bomba atomica esplode ma l’effetto è quello di riportare tutti nel tempo presente, sempre sull’isola. Nel frattempo Ben si fa convincere dall’uomo nero nel corpo di Locke e uccide Jacob, una volta rintracciata la sua abitazione nel piede di una antichissima statua di una divinità egizia. Si scopre dunque che i passeggeri del volo Ajira arrivati sull’isola sono in realtà uomini e donne al servizio di Jacob con lo scopo di proteggere Jack, Hugo, James, Sun, Jin e Sayid, definiti “i candidati”. Viene anche svelato che tutte le persone naufragate sull’isola nel corso dei secoli sono stati “chiamati” dallo stesso Jacob che ha interferito con le loro vite sin dalla nascita. Sayid viene ucciso in uno scontro a fuoco e gli abitanti del “tempio” (il cuore dell’isola) tentano di riportarlo in vita immergendolo nella “sorgente”. Sayid torna in vita, ma a quanto pare non grazie alla sorgente, dato che si “risveglia” infetto, così come “infetta” viene definita Claire, sopravvissuta sull’isola e passata dalla parte del fumo nero, anche conosciuto come “l’uomo nero”. Quando vengono informati della morte di Jacob, gli abitanti del tempio si barricano per paura dell’uomo nero che riesce ad entrare grazie a Sayid e a uccidere quasi tutte le persone che non hanno accettato di seguirlo. Grazie ad un flashback scopriamo che Richard, consigliere degli altri, è naufragato sull’isola due secoli prima. Qui l’uomo nero gli chiede di uccidere Jacob (dato che lui non lo può fare) promettendogli di riportare in vita sua moglie. Richard in un primo momento sembra accettare, ma una volta fatta la conoscenza di Jacob desiste. Questi gli spiega in parole povere che l’isola è “la porta dell’inferno” e che serve per non far fuoriuscire il male ed evitare la sua diffusione. Richard chiede allora a Jacob di non morire mai per paura dell’Inferno e viene accontentato. Intanto Widmore trova nuovamente l’isola e questa volta ci ritorna personalmente. Si scoprirà in seguito che è stato lo stesso Jacob a chiedergli di tornare. Lo scopo di Widmore sembra quello di uccidere l’uomo nero. Inieme a lui torna sull’isola (costretto) anche Desmond, fidanzato della figlia di Widmore, arrivato sull’isola prima dei sopravvissuti del volo Oceanic e costretto a far parte di un esperimento Dharma e tornato in America insieme agli altri proprio grazie alla barca della sua ragazza che era riuscita a rintracciare l’isola. Un altro flashback racconta la storia di Jacob, nato sull’isola da una naufraga ai tempi dei romani e allevato, insieme al suo gemello, da una donna (responsabile della morte della madre naturale). Il gemello di Jacob, a cui non viene mai dato un nome, decide di andare a vivere con i compagni-naufraghi della madre defunta e dopo qualche decennio scopre il modo di tornare “oltre il mare”: costruisce dunque una ruota in una grotta (come quella girata molti anni dopo da Ben e Locke). La madre-adottiva porta allora Jacob alla sorgente, da cui proviene la luce calda e intensa, e gli chiede di proteggere l’isola e la sorgete stessa. Jacob accetta e poco dopo sua madre viene uccisa proprio dal gemello di Jacob dopo che questa è riuscita a distruggere uno dei pozzi che stava scavando per trovare la luce necessaria per lasciare l’isola. Jacob, diventato “il protettore”, ha uno scontro con suo fratello che si conclude quando quest’ultimo viene spinto nella grotta della sorgente, da cui viene viene liberato il mostro di fumo nero che in seguito si impossessa del corpo del gemello morto di Jacob. Tornando alla story-line, sembra che lo scopo di Locke-Uomo nero sia quello di lasciare l’isola insieme a tutti i candidati, mentre in realtà cerca di radunarli tutti nello stesso luogo per poi ucciderli con una bomba piazzata sul sottomarino di Widmore. Restano in vita solo Jack, Kate, James, Hugo e Claire (rimata con l’uomo in nero). Widmore viene infine ucciso da Ben, dopo aver confidato all’uomo nero di essere tornato insieme a Desmond (capace di resistere a disastri elettromagnetici) per porre fine a tutto. Come atto finale, il fantasma di Jacob riesce a parlare ai tre candidati rimasti (più Kate) e convince Jack a prendere il suo posto come protettore dell’isola e della sorgente di luce, che viene anche collocata vicino al luogo dello schianto del volo Oceanic. Al termine della penultima puntata si scopre che l’obiettivo finale dell’uomo nero è in realtà quello di distruggere l’isola.

— FINE SPOILER —

Letta così, ovviamente, la trama sembra folle ma la continuità spazio-temporale progettata dagli sceneggiatori è davvero ben fatta. Ma come potrebbe finire la storia? C’è un evento a cui non ho fatto riferimento: dopo l’esplosione della bomba atomica, mentre i protagonisti tornano nel presente, in un presunto mondo-parallelo i passeggeri del volo Oceanic 815 riescono effettivamente ad atterrare a Los Angeles. Ma anche in questa vita parallela i personaggi scoprono ben presto di essere legati tra loro e all’isola. Desmond, dopo essere stato “illuminato” da Charlie sul fatto che, in punto di morte, fosse possibile vedere i ricordi della vita parallela sull’isola, decide di parlare con tutti i passeggeri, presumibilmente per riunirli (come in effetti avviene).

E ora cosa può accadere? L’uomo in nero verrà ucciso? Jack resterà sull’isola per sempre? L’isola salterà in aria? Ma soprattutto.. chi cazzo ha costruito quella statua rotta dalla nave di Richard? Tutte le domande, si spera, lunedì prossimo avranno una risposta.

Lost fever, everything happens for a reason.

[Omnia/Luca Zaccaro]

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Lombardia, inizia l’era del Digitale Terrestre

Ci siamo, anche in Lombardia da stanotte inizia il passaggio all’era digitale. Chi domani accenderà un vecchio televisore senza che vi sia attaccato un decoder digitale non potrà più vedere Rai 2 e Rete 4. Eh sì, niente più Simona Ventura né Emilio Fede sulle vecchie frequenze “analogiche”;-)
Il passaggio storico riguarderà questa volta oltre 5 milioni di persone, in Lombardia (esclusa provincia di Mantova) e nel Piemonte Orientale.
Se possedete un televisore moderno, a schermo piatto e acquistato negli ultimi due anni piùo meno, non dovrete fare acunché: quello che state guardando è già il nuovo segnale digitale (questi apparecchi contengono al loro interno un sintonizzatore digitale). Se invece la vostra TV è un po’ più “vecchiotta” dovrete comprare, se non l’avete già fatto, un decoder digitale esterno. Occhio a non farvi fregare: se volete un segnale in alta definizione cercate decoder HD (dotati di porta HDMI e bollino DGTVi oro), se volete utilizzare tessere come quella di Mediaset Premium cercate un decoder con lettore di Smart Card (uno o due ingressi disponibili). In aggiunta potreste aver bisogno di decoder con una porta USB per visualizzare foto e video e/o per registrare i vostri programmi preferiti. In questo ultimo caso controllate che il decoder abbia DUE tuner digitali (così da poter guardare un programma mentre se ne registra un altro). Questo è solo un breve elenco di ciò che offre attualmente il mercato. Per saperne di pià basta fare un giro per i supermercati 😉
In ogni caso avete ancora un po’ di tempo: qui in Lombardia lo “switch-off”, ovvero il completo spegnimento del segnale analogico, avverrà tra il 15 settembre e il 20 ottobre di questo anno.
Come ricorda RaiNews24, chi avesse difficolta’, oltre a consultare il libretto di istruzioni del ricevitore, puo’ collegarsi al sito www.decoder.comunicazioni.it o rivolgersi al numero verde 800 022 000 messo a disposizione dal ministero dello Sviluppo Economico, Dipartimento per le Comunicazioni (completamente gratuito e attivo dal lunedi’ al sabato, esclusi i festivi, dalle 8.00 alle 20.00).
Un benvenuto dunque al Digitale, tencologia che nasce già terribilmente vecchia.
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Avatar

E’ vero, sarò un po’ in ritardo, ma sono finalmente riuscito a vedere Avatar (in 3D ovviamente). Un kolossal che definire “spasmodicamente atteso” forse non rende perfettamente l’idea di quanto il mondo del cinema abbia aspettato per potersi catapultare su Pandora, pianeta immaginario (ma non troppo) dove regna incontrastato l’equilibrio tra natura ed esseri viventi. Umanoidi tanto simili a noi nell’aspetto quanto differenti interiormente e nel rapporto con ciò che sta loro intorno fanno da sfondo ad una storia d’amore impossibile (Cameron è un esperto in questo) e ad un mondo (di chi?) da salvare (da chi?). La scelta dell’handicap per il protagonista rende benissimo l’idea di cosa ci sia alla base della narrazione: l’umanità delle origini contro tutto ciò che di negativo ha portato il progresso. Certo, uomini con gli archi e frecce  possono sconfiggere astronavi spaziali solo in un sogno, in un mondo alternativo, in un Avatar appunto. Quello che sto cercando di dire è che non si tratta affatto di una moderna riedizione di Pocahontas, ma di una impegnata analisi della nostra razza e di come sia mutato nel corso dei secoli il rapporto con il nostro Pianeta (non ditemi che non avete notato la somiglianza di Pandora con una Terra primitiva..). Cameron, schierandosi, mostra anche chi è il vincitore della battaglia tra passato e futuro. Storia a parte, davvero una maestosa produzione. Ottimo lavoro al PC e spettacolari effetti di profondità. Insomma, un Film con la “F” maiuscola che, una volta tanto, vale gli 11 € spesi.

[Omnia/Luca Zaccaro]

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Lost – The Final Season

Ci siamo! L’attesa è finita! Oggi andrà in onda in America il primo episodio della sesta e ultima stagione di Lost, il telefilm del decennio (scorso, ndr).

18 episodi, il primo dei quali dovrebbe chiamarsi “La X” o qualcosa di simile. 18 episodi in cui dovranno essere spiegati ancora migliaia di misteri che per anni ci anno accompagnato durante la visione del capolavoro di J.J.Abrams.

Se siete lost-maniac e amate il brivido dell’illegalità sono sicuro che mercoledì mattina sarete già attaccati al vostro client torrent preferito per scaricare la versione subbata dai soliti Verzaverde o Metalmarco ecc..

Se invece siete bravi ed onesti cittadini sappiate che Telecom metterà a disposizione l‘episodio in lingua originale e sottotitoli ITA o ENG 24 ore dopo la messa in onda in America, il tutto in streaming e al costo di 1,99 € a puntata.

Se invece riuscite a resistere, il 10 febbraio (tempo record!) gli episodi, presumibilmente già doppiati, saranno disponibili su FOX.

No, non posso credere che tra voi c’è qualcuno che aspetta la trasmissione in chiaro, quindi non ne parlo nemmeno 😉

Sedetevi comodi e preparate i pop-corn, l’inizio della fine sta per iniziare!

PS: la sesta stagione inizia ad essere misteriosa ancor prima di andare in onda: chi sa spiegare il poster ufficiale chiamato “l’Ultima Cena“?

[Omnia/Luca Zaccaro]

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“Lost” batte anche Obama

Anche voi non state più nella pelle per l’ormai prossimo inizio della sesta e ultima serie di Lost? Beh, sappiate che si tratta di un sentimento davvero diffuso, tanto da arrivare a scalfire nientemeno che la persona più importante del Mondo, il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama.

Come sicuramente sapete, Lost – Season 6 è in programmazione su Abc a partire dal 2 Febbraio. Obama avrebbe dovuto tenere il classico rapporto sullo stato dell’Unione proprio quel giorno ma alla fine ha deciso di anticipare l’apparizione TV per non interferire con l’attesa di milioni e milioni di “maniaci dell’isola”.

Il Corriere riporta infatti che Il portavoce del presidente Usa Robert Gibbs si è presentato venerdì sera davanti ai giornalisti della Casa Bianca con un inconsueto messaggio: «Con il suo discorso sullo Stato dell’Unione davanti al Congresso, il presidente Barack Obama non metterà in pericolo la messa in onda della prima puntata della sesta e ultima stagione di Lost».

Direte voi, ci sono cose più importanti di cui occuparsi. Certo, ma se ci pensate un secondo una serie televisiva ha sconfitto il Presidente USA 😉

Forza J.J., non deluderci!

[Omnia/Luca Zaccaro – via link]

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2012 (Il Film)

Se avete speso dei soldi per andare a vedere l’ultimo film di Roland Emmerich sicuramente siete degli appassionati del genere. Non si spiegherebbe altrimenti la decisione di legarsi alla sedia (seppur comoda) del multisala per due ore e quaranta a vedere una improbabile (dal vostro punto di vista) fine del mondo in tre giorni.

Continuate perciò a leggere sapendo che tutto quello che dirò da qui in poi è rivolto ai “fan” di Emmerich e dei suoi tentativi di distruggere il mondo.

Sì, perchè il nostro Roland non è certo un novizio. Ci aveva già provato nel 1994 con Stargate, nel 1996 con l’indimenticato Independence Day, nel 1998 con Godzilla e nel 2004 con The Day After Tomorrow.

Ma questa volta c’è riuscito per davvero, la sua opera è finalmente compiuta: questa volta ha distrutto tutto, tutto ma proprio tutto. Negli altri suoi film c’era sempre un eroe che finiva per salvare il mondo, questa volta invece non rimane più nulla delle terre emerse oggi conosciute.

Il 2012, come riferito dallo stesso Emmerich, non c’entra poi granché. Aveva in mente di rappresentare il mito dell’Arca di Noé poi, cercando su Internet, si è imbattuto nel 2012 e correlate profezie sulla fine del mondo. Da bravo produttore ha subito capito che la storia “tirava” e ne ha approfittato: qualche aggiustamento all’inizio del film ed ecco il titolo che già da solo vende milioni di biglietti.

Passiamo alla trama, lunghissima ma mai lenta. I 160 minuti di proiezione scorrono veloci, meglio se si è adagiati su una comoda poltrona. La scelta di intrecciare più storie insieme (mai troppe però) riesce nell’intento di rendere la pellicola più variegata ed interessante. I temi trattati sono, per loro stessa natura, ricostruzioni più o meno fantasiose ma, se ci si mette nell’ottica, ben documentate e “coerenti” con l’obiettivo che si vuole raggiungere: la Terra sarà sconvolta, nell’anno profetizzato dai Maya, da mutamenti della crosta.

Il Sole, in uno dei suoi più grandi brillamenti, libera ingenti quantità di neutrini che, raggiungendo il centro della Terra, la riscaldano dall’interno, causando lo scioglimento e la dislocazione delle zolle tettoniche. Devastanti terremoti di magnitudo a due cifre sconvolgono le città, subito seguiti da immani tsunami.

Tutta la storia è ovviamente condita dalla solita trama complottistica: i potenti sanno tutto ma non rivelano nulla alla popolazione. Grazie alle cospicue donazioni dei privati (un miliardo di euro a persona), vengono costruite delle enormi Arche da qualche parte tra i monti dell’Himalaya capaci di mettere in salvo circa 400.000 umani e una quantità imprecisata di animali per poter ripopolare il Pianeta a catastrofe avvenuta.

Viene da chiedersi il motivo della “simpatia cinematografica” di Emmerich nei confronti di Berlusconi: nel film il Premier italiano decide di non essere complice del complotto contro l’umanità e resta in piazza (inVaticano) a pregare insieme alla sua gente. Ovviamente fa una brutta fine ma per la caratterizzazione che il regista ha voluto dare ai complottisti è decisamente un “buono”. Così come il Presidente americano, già abituato nelle pellicole di Emmerich ad affrontare la fine del Mondo insieme ai cittadini degli States.

Bisognerebbe anche parlare della famiglia protagonista, del magnate russo e dello scienziato che scopre tutto, ma questo ve lo risparmio, invitandovi a spendere 5 euro per vedervi questo capolavoro del suo genere al cinema. Scordatevi di comprare il DVD o peggio di scaricare una copia di dubbia qualità audio/video per vedervela a casa. Sono stati spesi circa 240 milioni di Euro per gli effetti speciali e vi assicuro che da questo punto di vista è sicuramente il film più strabiliante che io abbia mai visto: coste che affondano, grattacieli che collassano, vulcani che esplodono con la forza di mille bombe atomiche. Ogni effetto ha un fattore di realismo altissimo. Persino l’improbabile “attraversamento” di un grattacielo in macchina sembra poter divenire reale.

Beh, credo di avervi detto tutto e spero di avere invogliato voi fan dei “Disaster Movie” ad andare a vedere questo film. Sì perchè non sappiamo se in futuro Emmerich ne produrrà altri. Forse ci sarà il seguito di Independence Day ma per non rischiare di rimanere all’asciutto di future “fini del mondo” made-by-Roland il mio consiglio è decisamente questo: comprate un biglietto 😉

E voi avete qualcosa da dire?

[Omnia/Luca Zaccaro]

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Mike, addio al papà della TV

La notizia arriva come un fulmine a ciel sereno. Mike Bongiorno si è spento, a 85 anni, a causa di un infarto. Il “papà” della televisione ha salutato questo mondo durante la notte, nella sua residenza di Montecarlo.

Riflettevo su due cose.. la prima è come deve essere strano, per uno di quei giovani presentatori di telegiornali, annunciare la morte di un “gigante del teleschermo” come Mike Bongiorno e la seconda, da prendere assolutamente senza ironia, è su come la morte di un “immortale” desti ancora più sgomento perché ci rinfaccia con prepotenza che la vita non è eterna, per nessuno.

Ciao Mike 🙁

[Omnia/Luca Zaccaro]

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Dr. House: scioccato dalla Quinta Serie

Ho appena finito di vedere la quinta serie del famoso telefilm “Dr. House, Medical Division”. Questo serial mi ha appassionato sin dal primo episodio, non tanto per l’ambientazione ospedaliera quanto per la caratterizzazione del protagonista: Gregory House. Dopo aver visto questi ultimi ventiquattro episodi sento di poter affermare che il format ha cambiato marcia. Una stagione molto diversa dalle altre, proprio per la “chiarezza” coin cui vengono esposte le situazioni della trama principale così come quelle dei singoli casi. La morte di Amber, i dubbi di Wilson, l’adozione della Cuddy, la malattia di Tredici, la sua storia con Foreman e la fine del trial, il suicidio (?) di un membro del suo staff, il matrimonio di Cameron e, ciliegina sulla torta, la pazzia di House. Tutto inizia, a un paio di puntate dalla fine, quando House inizia a vedere Amber, che altro non è se non una sua trasposizione. In realtà qualcosa si poteva intuire già nella puntata in cui il protagonista lascia il Vicodin per il Metadone, ma nulla (se non gli spoiler, maledetti!) poteva convincermi che la fine di questa stagione sarebbe stata davvero questa. In realtà nulla è stato spiegato. Ci attende, credo, una sesta serie piena di colpi di scena e forse, finalmente, risposte sulla personalità di Gregory House.

Non per tornare sullo spoiler ma anche a me farebbe decisamente paura la perdita di razionalità..

In ogni caso, complimenti davvero agli sceneggiatori dell’ultimo episodio: vale decisamente quanto l’ultimo episodio della quarta serie (in fondo sono abbastanza simili).

Waiting for la sesta stagione..

[Omnia/Luca Zaccaro]

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Smallville: il punto della situazione

Smallville è una serie made in USA di successo che si propone di raccontare la storia di Clark Kent prima di indossare il “pigiamone” blu. E’ una serie che, sin dal lontano 2002 quando arrivò in Italia, mi ha sempre attirato. Ben pensata, argomenti di mio interesse e buona scelta del cast femminile. Ho appena finito di vedere l’ottava serie. Se tutto va bene ne manca solo una. Perché “se tutto va bene”? Perchè se, a partire dalla metà della sesta serie, la qualità è rimasta altissima, questo non si può certo dire delle prime cinque stagioni: questioni di incassi hanno convinto gli autori a “tirare in lungo” ma il ritultato è stato che, fino alla sesta serie appunto, le buone intuizioni e le ottime puntate risultavano quasi disperse in mezzo a mille episodi inutili in cui tutti scoprivano il segreto di Clark ma poi se lo dimenticavano. Se non morivano.

Come ho detto poco sopra le ultime stagioni mi hanno davvero sorpreso. In positivo. Tutto tranne l’ultima puntata. “Doomsday”, in teoria, doveva essere la conclusione della serie, perchè la nona serie è stata annunciata solo di recente. Ma per come è stata scritta quella puntata mi auguro davvero che non fosse il finale che avevano in mente. Guardandola invece nell’ottica di una nuova serie tutto torna, e anzi fa ben sperare per quanto riguarda il ritorno del Generale ZOD e la nuova “moralità” di Clark che, se tutto va come deve, possiamo ormai chiamare Superman dato che, per parole dello stesso ragazzo, “Clark Kent è morto”.

Al contrario di altre serie (vedi Lost), ho sempre visto Smallville in italiano. Quindi ora si tratta di aspettare la primavera del 2010 per vedere e giudicare questa nona serie, sperando in un finale degno del trend ultra-positivo delle ultime serie.

E speriamo che la decisione di fare nove serie, come X-Files, possa preludere ad un finale degno della serie-cult di Chris Carter 😉

[Omnia/Luca Zaccaro]

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J-Ax: “Deca Dance” – Nuovo Singolo

fonte: Mediaon

E’ uscito il video del primo singolo estratto da “Deca Dance”, il nuovo disco di J-Ax che debutterà tra meno di un mese. Si tratta proprio della title-track che, per raccontare il nuovo decennio, si affida ai ricordi degli anni ottanta. Sbaglia chi etichetta questa canzone come “motivetto per l’estate”. Ax non è certo l’ultimo arrivato e non scrive (solo) per vendere. Le cadenze non impegnate e i versi banali sono invece un richiamo al mondo degli anni 80/90. Oltre alle tre citazioni per il mio idolo Max Pezzali possiamo ascoltare qua e la dei richiami ai vent’anni che hanno fatto crescere Ax. Si potrebbe addirittura arrivare ad etichettare il ritornello come “dance” ma forse questo è davvero troppo. In ogni caso è indubbio il riferimento alla dance anni ’90 oltre che a 2Pac. Presenti altri classici degli anni 80 come Lino Banfi e Ugo Fantozzi. Il video ricalca il capolavoro di Spielberg “E.T. l’extraterrestre” con Ax che atterra sulla Terra e si fa aiutare dai bambini a riparare la navicella (con il meccano) e coglie l’occasione per raccontare i “suoi” anni dell’infanzia. Notevole anche il ruolo dei “Men in Black” che tentano, invano, di catturarlo.

Ecco il video preso dal sito di Mtv. Godevelo a questo link.

[Omnia/Luca Zaccaro]

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