Oscar Giannino si dimette

Oscar Giannino

Oscar Giannino ha deciso di dimettersi da Presidente di Direzione del movimento Fare per Fermare il Declino in seguito alla vicenda dei falsi titoli di studio di cui si parla da un paio di giorni.

Come ho scritto allo stesso Giannino su Twitter la bugia mi ha fatto incazzare, così come la notizia delle dimissioni mi ha fatto dispiacere. Ma al tempo stesso la consapevolezza dell’importanza di questo gesto mi ha ricordato (se mai ce ne fosse bisogno) di quanto Fare sia diverso da tutti gli altri partiti che in questi giorni si stanno azzannando con l’unico scopo di arraffare un voto in più.

Come ha scritto il diretto interessato “E’ una regola secca: chi sbaglia paga. Deve valere in politica e soldi pubblici, io comincio dal privato”. Una eccezionale prova di onestà e responsabilità in questo Paese in cui rispondere delle proprie azioni sembra essere diventato un optional.

Senza spendere una sola parola in più voglio ringraziare Oscar Giannino per l’impegno profuso per la causa di Fare, rinnovandogli la mia personalissima stima al di là di qualsiasi ipotetica laurea o ipotetico master. Grazie per aver portato un programma chiaro e davvero liberale/liberista all’attenzione degli italiani e grazie per aver reso possibile l’aggregazione di tanti cittadini che la pensano allo stesso modo e che vogliono per l’Italia un futuro migliore. Grazie perché con le tue dimissioni oggi hai permesso a questo movimento di dimostrare che essere coerenti, onesti e responsabili può ancora essere la prerogativa di chiunque voglia ambire alla guida del Paese.

Ora viene il difficile. Ora viene il bello. Riusciranno gli Italiani a capire tutto questo? Capiranno che è meglio sbagliare, pentirsi e agire di conseguenza piuttosto che fare promesse che mai potranno essere mantenute? Riuscirà chi già aveva deciso di dare il proprio voto a Fare che questo è solo un motivo in più per giustificare la propria scelta? Riuscirà chi ancora è indeciso a capire che è il momento di prendersi la responsabilità di un voto nuovo e davvero utile?

Tra una settimana lo sapremo.

Per quanto mi riguarda spero davvero che Fare possa sopravvivere a Giannino e a queste elezioni. Perché dal 26 Febbraio l’Italia avrà ancora più bisogno di gente impegnata a fermare il suo declino.

My 2 Cents, as usual.

[Omnia / Luca Zaccar0]

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Il Master, l’Ago ed il Pagliaio

Accelerare Il Declino

Pur non legando il mio voto alla persona di Giannino (o forse proprio per questo) mi ha fatto parecchio arrabbiare la storia di ieri riguardante le “dimissioni” di Zingales da Fare (di cui era co-fondatore) strillate ai quattro venti per colpa di una intervista a Repubblica in cui Giannino si sarebbe auto-accreditato un Master che in realtà non ha mai conseguito (come precisato dallo stesso Giannino all’ANSA).

Non perderò tempo a descrivere i fatti anche perché, se state leggendo questo articolo, li conoscete meglio di me. Vorrei solo esprimere la mia opinione in merito.

Oscar Giannino ha sbagliato per aver detto durante un’intervista a Repubblica di aver preso un Master a Chicago (quando invece ha solo frequentato un corso). Bene, basta. Non so perché abbia detto quelle cose, se per colpa dello stress da campagna elettorale o per compiacere il suo ego. Ma l’ha fatto ed ha sbagliato. E poi, cosa da non sottovalutare, ha ammesso l’errore e se ne è assunto la responsabilità. Senza dimenticare che da questa “svista” non ci ha guadagnato assolutamente nulla.

Detto questo, e ora parlo di Zingales, mi sembra (modestissimo parere personale) una motivazione un po’ futile per prendere una decisione tanto grave e soprattutto per comunicarla al “mondo” come ha fatto ieri, come se stesse parlando di un pericoloso criminale. Mi ha ricordato molto la scenetta del “Che fai, mi cacci?” di Fini nell’Aprile del 2010.

Oggi come tre anni fa si pone una questione (giusta) ma lo si fa nel modo più sbagliato che possa esistere! Mancano cinque giorni alle elezioni. Fare, nonostante tutti i problemi legati ai piccoli movimenti, sta facendo bene soprattutto in Lombardia e in Veneto. Questa sparata proprio non ci voleva. Non era meglio aspettare settimana prossima, a “palle ferme”, e chiedere un incontro tra i vertici del movimento per discutere la questione? C’era proprio bisogno di tutta questa “menata” pubblica?

Quello che mi fa più incazzare è l’attacco diretto alla figura di Giannino, come se Fare fosse uno dei tanti “One-Man-Show” (ogni riferimento potrebbe essere casuale). Io, come molti altri cittadini, ho deciso di votare questo movimento per il programma liberale che ha offerto all’Italia. Oscar è solo uno degli autorevoli promotori che ha deciso di “metterci la faccia” e fare da “megafono” all’intero movimento. E io, per questo, gli sono grato. Non sarà certo una piccola gaffe come questa a farmi cambiare idea sull’intero (e validissimo) progetto.

E sinceramente pensavo di non essere l’unico a pensarla così.

My Two Cents.

PS: grazie agli amici di Accelerare il Declino per l’immagine in apertura.

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Berlusconi e il Voto Utile

Fare 2013

Il voto, in quanto diritto e dovere, è sempre “Utile“.

Detto questo, quando Berlusconi parlava di “voto utile” nel 2008 potevo anche essere d’accordo: si cercava una vera svolta bipolare, con la sinistra estrema fuori dal Parlamento (come poi è stato) e con due grandi formazioni (PdL+Lega / Pd+IdV) a contrapporsi in Aula lasciando ai centristi e agli estremisti le briciole. Le cose sono andate proprio così, ma abbiamo presto capito che il nostro Paese (o, meglio, i suoi rappresentanti politici) non è ancora pronto a questo tipo di rappresentanza.

In queste stranissime elezioni 2013, una sorta di riedizione del “peggio” visto negli ultimi vent’anni, l’unica accezione che può avere il concetto di “voto utile” è, sempre a mio parere, quello riferito ai “partiti-civetta”, ovvero quei movimenti che puntano su assonanze di sigle o similitudini di loghi per catturare qualche elettore disattento.

Quando però sento Berlusconi che chiede a Giannino e al suo partito Fare (per Fermare il Declino) di ritirarsi perché sarebbero voti buttati e perché quelle proposte sono incluse nel programma del PdL io dico che non ci sto.
Il Cavaliere è preoccupatissimo perché probabilmente i suoi sondaggi-super-segreti (e spesso super-precisi) stimano il movimento di Oscar ben al di sopra di quanto segnalato dagli altri istituti, soprattutto in Lombardia. In questa regione (ieri si parlava dei “paesotti del varesino e della bergamasca”) si decideranno gli equilibri del prossimo Governo: se Berlusconi riuscisse a strappare la Regione alla sinistra, quest’ultima non riuscirebbe ad avere una maggioranza stabile al Senato (qualcuno ha detto Prodi?) e il PdL vedrebbe così accrescere di molto il suo peso politico con il minimo sforzo. Ma c’è un problema: il vantaggio del centrodestra attualmente sembra esiguo (un paio di punti al massimo) e un exploit di Fare non farebbe che “rubare” voti al PdL e alla Lega favorendo, di fatto, la sinistra.
Il discorso, anche in questo caso, potrebbe essere sensato: Berlusconi chiederebbe la “desistenza” di Fare in Lombardia per poi portare gli ideali di questo piccolo movimento fino a Roma, una volta conquistati gli importantissimi seggi del Senato.
Se non fosse che Berlusconi si contraddice proprio con le sue parole: “tutti i suoi 10 punti (quelli di Fare, ndr) sono nel nostro programma”. Eccolo il problema, caro Silvio! Sarà anche vero che quei concetti sono nel tuo programma.. ma sono lì, inchiostro su carta e niente più, dal lontano 1994! Nel frattempo, mentre quei buoni propositi venivano riproposti elezione dopo elezione, la realtà dei tuoi Governi parlava di tasse, spesa pubblica e via dicendo.

Questi, ovviamente, i “my two cents”.. benissimo ha fatto Giannino a rispondere a tono a questa (estrema?) promessa di Berlusconi.

Voi che ne pensate?

Per la cronaca, come vado ripetendo da un bel po’, io sono un liberale, ex Berlusconiano (o meglio, ancora Berlusconiano.. è Berlusconi che non è più Berlusconiano) e ora pieno di speranze nei confronti del movimento di Giannino senza però esserne membro.

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Fare (per Fermare il Declino)

Fare 2013

Qualche giorno fa vi raccontavo le mie impressioni sulla serata di Berlusconi nell’arena di Santoro, di come secondo me il Cavaliere ne fosse uscito mediaticamente vincente ma anche di quanto politicamente fossero inconsistenti le sue argomentazioni.

Visto che alle elezioni si premiano le idee, i progetti e i programmi e non la capacità di apparire in TV credo sia tempo di pensare a chi destinare il mio voto.

Saremo chiamati alle urne il 24/25 Febbraio e ormai la campagna elettorale è ufficialmente iniziata. Escludendo le liste “civetta” e gli “improvvisati” il panorama che ci troveremo di fronte sarà questo (da “sinistra” a “destra”): ci sarà presumibilmente una federazione dei Comunisti “duri e puri” (PDCI, PCL, ecc..) poi il movimento di Ingroia appoggiato da Di Pietro, quindi il PD di Bersani e Fassina con
l’apporto determinante di Vendola. Al centro “spicca” l’agenda Monti che si materializzerà come un’unica lista al Senato e con la divisione Monti/UDC/FLI alla Camera. Quindi troviamo l’alleanza PDL/Lega/Destra/MPA/GS (di cui non si conosce il candidato Premier). E poi c’è il M5S di Grillo che fatico non poco a collocare in questa logica.

Ecco i miei personalissimi pensieri.

Escludo a priori qualsiasi movimento a supporto del Comunismo e non penso serva spendere una sola parola in più. Stesso discorso per quanto riguarda Di Pietro, Ingroia, De Magistris et similia.

Il PD non potrà mai essere il mio partito, né se guidato dal “moderato” Renzi né tantomeno sotto la direzione di Bersani/D’Alema/Bindi/Fassina. Semplicemente non reputo giuste le loro idee e i loro progetti per il mio Paese.

Il discorso sulla alternativa offerta da Monti è un po’ più complessa. Non sono stato un grande fan di questo ultimo Governo.. ammetto che alcune decisioni sono state obbligate ma sono anche convinto del fatto che siano stati commessi troppi errori per un esecutivo che si professava “tecnico”. Monti ha sicuramente contribuito a risollevare l’immagine dell’Italia in Europa e nel mondo ma mentre lo Spread calava e le aste dei BOT andavano sempre meglio, al di qua delle Alpi la vera economia peggiorava sempre di più, insieme alla condizione sociale. Tasse, tasse e ancora tasse. Questo il refrain di questi 12 mesi. Null’altro. Aggiungete a questo il fatto che al Professore siano legati i nomi e i partiti di Casini & Fini ed ecco motivata la mia decisione di non prendere in considerazione questa
scelta per le prossime elezioni.

Non voterò Grillo e non ho mai pensato di farlo. Non mi piace il modo con cui ha sempre cavalcato l’onda dell’Antipolitica, non mi piace il modo con cui viene gestito il “movimento”, non mi piace il fatto che la gran parte dei suoi candidati non abbia l’esperienza necessaria per guidare il Paese. Insomma.. non mi piace e non voglio essere partecipe del suo eventuale successo.

Arriviamo alla questione PDL/Lega/Varie&Eventuali.. credo di aver già speso troppo inchiostro “digitale” in questi due anni per dire che Berlusconi non è (più) adatto a guidare il Paese e che il PDL senza di lui non riuscirebbe a sopravvivere. Aggiungiamo il fatto che tra i suoi alleati ci siano la Lega (degli ultimi anni) e, tra gli altri, l’MPA di Lombardo che ultimamente in Sicilia ha governato con TUTTI ed ecco in breve il motivo per cui non voterò questa coalizione. Cosa farebbero una volta eletti? Non sarebbe niente altro che l’armata brancaleone proposta da Prodi nel 1996 e nel 2006.

Cosa fare dunque? Scheda nulla. Forse.

O forse no.

Perché qualche mese fa il giornalista Oscar Giannino ha selto di impegnarsi in prima persona fondando il movimento “Fermare il Declino” che propone 10 ricette per fermare (appunto) il declino di questo Paese e riportarlo sulla retta via. Si tratta di un programma dallo stampo fortemente liberista, che vi consiglio di leggere. Pur senza grandi possibilità economiche alle spalle il
movimento è cresciuto e si è ben radicato (soprattutto al Nord). Recentissimamente Giannino e il suo team hanno deciso di correre alle elezioni fondando il partito “Fare” basato sul movimento sopracitato. Io non posso dirvi se questa è davvero la ricetta giusta. Non ho modo di valutare il loro operato perché si tratta di una novità assoluta. Ma ho deciso di dare loro fiducia con il mio voto alle
politiche. In questo momento non posso offrire al movimento altro supporto che la propaganda digitale, spero di fare la mia piccola parte nel raggiungimento del traguardo necessario per entrare, seppur con una piccola rappresentanza, in Parlamento.

Un paio di consigli a Giannino e al suo enturage: serve ASSOLUTAMENTE una svolta nella comunicazione politica per portare all’attenzione di TUTTI gli italiani (di TUTTE le estrazioni sociali) l’esistenza del partito/movimento e soprattutto serve riscrivere il “programma” in modo che sia comprensibile da TUTTI gli italiani e non solo da chi ha un paio di lauree in economia.

Il partito mette a disposizione una pagina sul suo sito per finanziare le spese elettorali a questo indirizzo.

Ecco il mio voto, Oscar. Fanne buon uso.

PS: non ho ancora deciso cosa fare per quanto riguarda le elezioni regionali lombarde, ma questa è un’altra storia..

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Sipario

Nel 2008 ho votato Silvio Berlusconi. Sapevo che avrebbe raccolto una maggioranza numericamente importante sia alla Camera che al Senato e, non senza scendere a compromessi con me stesso su qualche questione, ho deciso di concedergli il mio voto nella speranza che, in mezzo a tutto quello che sarebbe potuto accadere, sarebbe saltato fuori anche qualche provvedimento davvero utile per curare e cambiare questo Paese malato.

Speravo. Mi illudevo.

Come ho avuto modo di riconoscere pubblicamente su questo blog a partire dalla metà del 2010 il Governo Berlusconi IV si è dimostrato assolutamente inadeguato a risolvere i problemi dell’Italia e a contrastare la tremenda crisi che ha avvolto tutto l’Occidente. Ho sempre dato la colpa di questo fallimento in primo luogo al Cavaliere (in quanto capo assoluto della maggioranza) senza mai dimenticare che in realtà i colpevoli erano numerosi.

Ho apprezzato la “decisione” di farsi da parte nel Novembre del 2011 e il tentativo di far crescere il partito senza di lui e ho criticato aspramente la decisione finale di ricandidarsi alle elezioni 2013.

E’ palese che non voterò Silvio Berlusconi (né tantomeno il PdL) alle prossime elezioni Politiche.

Stop. Niente altro da dire in merito.

Volevo regalarvi i “My Two Cents” riguardo l’evento mediatico di ieri sera che, mio malgrado, mi sono sorbito per intero. Perché sapevo che alla fine non avrei cambiato idea, ma lo sentivo come un (ultimo) atto dovuto.

Berlusconi da Santoro (e da Travaglio, da Vauro, dal pubblico ostile e in terra straniera). Una di quelle cose che non ricapiteranno più.

Partiamo dagli obiettivi che le due parti probabilmente si erano prefissati: Santoro sperava di fare audience e, perché no, punzecchiare il Cavaliere per minarne la credibilità (?), Travaglio sapeva di avere “l’occasione della vita” e lo stesso Berlusconi voleva dimostrare il suo “coraggio” e voleva arrivare a fine serata senza essere stato “distrutto” politicamente.

Quello che mi sono trovato di fronte, sin dai primi minuti di trasmissione, è stata una occasione persa. Non che io nutrissi qualche speranza, ma alla fine più che una tribuna politica in cui si parlasse di futuro e di programmi si è trattato di un talk-show, un varietà di intrattenimento.

Pericoloso, perché abbandonando la Strada Maestra non si può che fare un favore all’ospite del giorno. Che infatti non ci mette molto a trasformare il programma in cui teoricamente doveva essere la vittima nell’ennesimo comizio. Con grande maestria, bisogna ammetterlo, Berlusconi è riuscito a plasmare la serata: invece che parlare alla “Testa” degli italiani (con dati, programmi, idee) ha imboccato i binari a lui tanto cari della “Pancia” calandosi nel pensiero dell’Italiano Medio e raccontandogli favole. Santoro, che sicuramente è molto bravo in quello che fa, non è riuscito a invertire la rotta e questa non può che essere considerata una vittoria clamorosa del Cavaliere. Perché una volta partito non lo si può fermare. Certo, non ha detto nulla di nuovo e non ha fatto cambiare idea a nessun cittadino già schierato ma sicuramente ha riconquistato voti in quel bacino elettorale che si era prefissato di “colpire”. Magistrale, davvero. Bravo anche a non perdere (quasi) mai il controllo, complice un Santoro forse troppo “soft”.

Ad un certo punto in redazione devono essersi accorti della piega che stava prendendo la serata e hanno giocato la carta-Travaglio. La sua prima “filippica” ha deluso praticamente tutti. Zero. Poi ha utilizzato la seconda occasione per ricordare quanto brutto e cattivo sia Berlusconi, quale fosse la radiografia della sua situazione giudiziaria e quanti amici poco raccomandabili lo abbiano affiancato in questi anni. Un’altra occasione clamorosamente sprecata. Marco non ha aggiunto NULLA di nuovo a quanto gli italiani non sapessero già. E il Cavaliere, glissando abilmente quasi tutti gli attacchi, ne è uscito se non vincente almeno non sconfitto. Un pareggio che sa di successo fuori casa. Anche la malaugurata idea di leggere quella “letterina” potrebbe infine aver giovato al Cavaliere. In qualche modo ha dimostrato, facendosi bloccare da Santoro, che quel tipo di interventi non sono poi così interessanti.

Chapeau.

Alla fine della lunga serata ci ritroviamo un Santoro che sicuramente avrà fatto il botto di ascolti ma che altrettanto sicuramente non è riuscito a “colpire” il suo ospite (anzi, certi servizi sono sembrati più un Endorsement), un Travaglio che secondo me ha sprecato la ghiotta occasione e un Berlusconi che ha fatto la figura del Gladiatore combattente nell’arena degli avversari, non ha perso un singolo voto tra i “fedelissimi” e, pur non avendo detto letteralmente NULLA, ha sicuramente smosso le acque del bacino elettorale degli “indecisi”.

Non c’è che dire. Se dovessimo eleggere un vincitore non avremmo dubbi in merito.

Confermo tuttavia tutto quello che ho scritto all’inizio. Ho simpatia nei confronti di Berlusconi ma sono convinto che non sia adatto a guidare il Paese (né lui, né il PdL né l’alleato leghista) in un momento delicato come quello che stiamo vivendo.

Andrò a votare? Cosà deciderò? La risposta, forse, in un prossimo articolo.

Per quanto mi riguarda questa volta cala davvero il sipario sul ventennio Berlusconiano. Politicamente mi sono già espresso e anche mediaticamente, per quanto bravo, è lontano anni-luce dai vecchi tempi de “L’Italia è il Paese che amo”.

Time to go ahead

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Berlusconi ha deciso: non correrà per Palazzo Chigi

Questa volta non può esserci smentita che tenga: Berlusconi ha affidato ad un Comunicato Ufficiale, pubblicato sul Sito Ufficiale del PdL, la decisione di non presentare la sua candidatura a Premier“Per amore dell’Italia si possono fare pazzie e cose sagge. Diciotto anni fa sono entrato in campo, una follia non priva di saggezza: ora preferisco fare un passo indietro per le stesse ragioni d’amore che mi spinsero a muovermi allora. Non ripresenterò la mia candidatura a Premier ma rimango a fianco dei più giovani che debbono giocare e fare gol. Ho ancora buoni muscoli e un po’ di testa, ma quel che mi spetta è dare consigli, offrire memoria, raccontare e giudicare senza intrusività”.

Contestualmente rivendica quanto di buono ha saputo fare in vent’anni di politica (compresa soprattutto la scelta di lasciare la guida del Governo per favorire la nascita dell’Esecutivo Monti) e lancia le Primarie (probabilmente il 16 Dicembre), una competizione “serena e libera tra personalità diverse e idee diverse” per scegliere il suo successore.

Chiude il comunicato augurandosi che il Pdl e il suo giovane Segretario Angelino Alfano sappiano riprodurre “il miracolo del 1994”.

Che dire.. questa è sicuramente una delle pietre miliari della Storia politica italiana. Come dicevo poco sopra non è contemplabile un ripensamento a questo punto. Berlusconi ha fatto un passo indietro e, a prescindere dai motivi che hanno ispirato questo gesto (generosità, amor di Patria, processo Ruby, immagine logorata), bisogna prenderne atto.

Per quanto mi riguarda, come ho scritto milioni di volte negli ultimi mesi, non posso che essere felice per questa decisione. Spero che ora Berlusconi riesca a godersi un po’ della sua ricchezza al riparo dalla luce costante dei riflettori e che il Pdl (anche se non è e non sarà il mio Partito) provi a ricostruire una propria identità in questo nuovo corso “post-monarchico”, anche a costo di arrivare a duri scontri al suo interno.

Chiudo qui, perché ormai i motori si stanno scaldando e la campagna elettorale più strana della Storia contemporanea sta per partire. Rimango con alcuni dubbi (cosa farà Casini? Chi saranno i candidati alle Primarie? Cosa deciderà di fare Monti? Quale sarà la reazione di Fini?) che sono sicuro troveranno una risposta a giorni.

A risentirci..

[Omnia / Luca Zaccaro]

 

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29 Settembre

“Lapsus Freudiano” lo chiamerebbero là fuori.. come forse vi sarete accorti sono parecchi anni che “sfrutto” la data del 29 Settembre per fare gli auguri a Berlusconi e scrivere due righe sullo stato del “centrodestra”.

Non fatevi ingannare dalla data del post (è volutamente retrodatata): quest’anno me ne sono completamente dimenticato.

Auguri (in ritardo) Silvio!

Perché me ne sono dimenticato? Molti più impegni personali/lavorativi, certo.
Ma la ragione principale non è questa. La verità, caro Silvio, è che non c’è più nulla di cui parlare: tu non ci sei (politicamente) più e, per motivi prettamente politici, spero che le cose restino così (di una ri-ri-ri-ri-ri-ridiscesa in campo, senza più nulla di concreto da offrire, non sappiamo che farcene).
Anche il “tuo” partito non c’è più. Imploso. Ucciso da lotte intestine e dall’incapacità di gestirne degnamente le redini.
Quello che negli ultimi vent’anni abbiamo chiamato “centrodestra” è sparito. Abbiamo un bacino potenziale di venti milioni di voti dispersi, che aspettano e necessitano una alternativa. Non starò a spiegare (di nuovo) i motivi del fallimento del PdL (quello del 2008). Non mi interessa. Non interessa più a nessuno. Bisogna guardare solo avanti, perché il tempo è poco. L’unica certezza che abbiamo è che nessuno dei protagonisti del PdL può aspirare a posti di rilievo nella nuova, ipotetica, formazione che cercherà di recuperare questi voti dispersi. In realtà non è nemmeno detto che esisterà questa “alternativa”. Oggi, lo ammetto, guardo con interesse alle proposte di Giannino e di “Fermare Il Declino“. Ma è ancora presto per capire cosà diventerà questo movimento d’opinione.

E questo post? A cosa serve?

Serve, una volta per tutte (davvero, non intendo ripetermi oltre), per ringraziare te (e solo te) per quello che hai fatto in questi anni. Perché, nonostante tutto, qualcosa di buono l’hai fatto e la Storia te lo riconoscerà.

Ma da oggi si cambia. Non intendo più spendere una parola che non sia di cronaca politica sul PdL. Perché quello da troppo tempo ormai non è più il partito a cui guardo con interesse. E mi sono ormai convinto che non ci sono possibilità di redenzione.

My two cents, ovviamente.

Grazie di tutto,
time to go now..

PS: per quanto possa valere, il mio consiglio resta sempre lo stesso: goditi la tua immensa ricchezza, lascia la politica, vendi il Milan, cedi definitivamente le tue partecipazioni societarie ai figli e/o a nuovi investitori. Vai a fare quello che ti piace, quello che ti fa felice!

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Fermare Il Declino

“La classe politica emersa dalla crisi del 1992-94 – tranne poche eccezioni individuali – ha fallito: deve essere sostituita perché è parte e causa di quel declino sociale che vogliamo fermare. L’Italia può e vuole crescere nuovamente.”

Spiace doverlo ricordare ma, tra pochi mesi (o addirittura settimane), dovremo alzare il culo dal divano per uscire, al freddo e al gelo, ad eleggere un nuovo Parlamento.

Il panorama che ci si presenterà di fronte, una volta in cabina, avrà dello sconfortante: ci sarà il Pdl con Berlusconi che prometterà meno tasse per tutti e l’abolizione dell’IMU sulla prima casa (dov’è che l’ho già sentita?), ci sarà – o forse no ma probabilmente sì – la Lega Nord che ribadirà i soliti quattro slogan sul Nord, sugli indiani e sulle riserve (userà i cartelloni del 2008?), ci sarà l’UDC che sottointenderà “Al governo, con chiunque”, ci sarà una accozzaglia pseudo-centrista formata da Fini-Rutelli-Chi-più-ne-ha-più-ne-metta che non faranno altro che ricordarci che l’Italia ha bisogno di persone serie ma noi ricorderemo solo a chi vanno a finire i rimborsi elettorali, ci sarà Bersani alla guida di un tandem PD-SEL che sarà così sicuro di vincere che alla fine non vincerà veramente e poi ci sarà quella “nuvola” elettorale che gravita intorno all’IDV e al M5S che non si capisce bene cosa vuole fare una volta arrivati, per caso, al Governo. Ah, ovviamente non dimentichiamo tutti quei partiti “zerovirgola” su cui è meglio non esprimersi.

Capite bene anche voi che la voglia di abbandonare le calde dimore non ci assalirà (sarà inverno e farà piuttosto freddo, e poi c’è il Campionato!). Pensateci: tanta fatica per annullare una scheda (il non-voto non è contemplabile, così come il voto ad uno qualsiasi dei personaggi sopracitati)!

Ma forse, forse, c’è un barlume di speranza. Ho imparato, in questi ultimi sei anni, a non illudermi quando si parla di politica. Di aspettarmi il minimo sindacale e accontentarmi della metà. Ma, come dicevo, forse questa è la volta buona: come sicuramente sapete (e se non lo sapevate… informatevi!) Oscar Giannino ha lasciato intendere un suo impegno, in prima o terza persona, alla prossima tornata elettorale. Ha dato vita, insieme ad alcuni “amici” al movimento “Fermare il Declino” in cui ci spiega in parole povere (e liberali) di che cosa avrebbe bisogno il nostro malandato Paese. Sua è la citazione a inizio articolo. E già ci piace. Poi continui a leggere il manifesto e trovi scritte cose come “libera iniziativa”, “merito individuale”, “tagliare e rendere più efficiente la spesa”, “ridurre tasse su chi produce”, “liberalizzazione”, “concorrenza” e via dicendo. Una ventata di aria fresca in quel luogo stantio che è il Parlamento.

I promotori dell’iniziativa, che punta a diventare offerta politica, indicano 10 proposte:

1) Ridurre l’ammontare del debito pubblico

2) Ridurre la spesa pubblica di almeno 6 punti percentuali del PIL nell’arco di 5 anni

3) Ridurre la pressione fiscale complessiva di almeno 5 punti in 5 anni

4) Liberalizzare rapidamente i settori ancora non pienamente concorrenziali

5) Sostenere i livelli di reddito di chi momentaneamente perde il lavoro anziché tutelare il posto di lavoro esistente o le imprese inefficienti

6) Adottare immediatamente una legislazione organica sui conflitti d’interesse

7) Far funzionare la giustizia

8) Liberare le potenzialità di crescita, lavoro e creatività dei giovani e delle donne

9) Ridare alla scuola e all’università il ruolo, perso da tempo, di volani dell’emancipazione socio-economica delle nuove generazioni

10) Introdurre il vero federalismo con l’attribuzione di ruoli chiari e coerenti ai diversi livelli di governo

Sono tutte cose realizzabili in 5 anni? Improbabile. C’è da fidarsi dell’ennesima offerta politica? Forse. Può un liberale non sottoscrivere ogni parola di questi dieci punti? Impossibile

A questo punto bisogna aspettare e vedere come il progetto si concretizzerà a livello elettorale. Le potenzialità per arrivare intorno al 7-10% secondo me ci sono tutte. Sperando che almeno una piccola parte di queste belle proposte possa davvero entrare a far parte dell’agenda del prossimo Governo.

Per il momento auguro solo a Oscar e agli altri promotori “Buon Lavoro!”. L’Italia ha bisogno di voi!

[Omnia / Luca Zaccaro]

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A Silvio

Ciao Silvio, è un po’ che non ti scrivo.. e forse è un bene, viste le parole dure che, mio malgrado, sono stato costretto a “dirti” negli ultimi mesi del tuo quarto Governo. Ho apprezzato, a suo tempo, la tua decisione di farti da parte, anche se ti è stato praticamente imposto. E’ stata una occasione per cambiare. Sia per il Paese che per il Partito. Per quanto riguarda il primo qualcosa è stato fatto, ma non è detto che siano state tutte cose positive e comunque non sono assolutamente sufficienti. Per il secoindo, ahinoi, ormai era troppo tardi.

Tanto tempo, dicevo. Fino ad oggi. Sì perché in mezzo ai tanti “tormentoni” estivi della politica ce n’è uno in particolare che mi ha colpito, basato a quanto pare su un pizzico di verità: staresti realmente pensando ad un tuo ritorno sulla scena politica nientepopodimeno che come candidato a Palazzo Chigi nel 2013. Ancora.

A me sei sempre stato simpatico, malgrado tutto. E questo non è cambiato. Ti considero come una delle menti più geniali che questo Paese abbia conosciuto da molto tempo a questa parte. Hai vinto sempre, nella vita. Hai trasformato in oro tutto quello che hai toccato. Hai deciso di buttarti nel calderone della Politica quando lo spettro di una egemonia comunista era davvero vicino e reale. E hai vinto, di nuovo. Sbaragliandoli. Non sono così sciocco da credere che i motivi che ti hanno portato a questa scelta (come a qualsiasi altra) siano legati solo all’amor di Patria. Per l’amor di Dio. Ma l’hai fatta e hai anche fatto del bene. E non è una cosa da tutti.

Ma la scelta che (forse) stai per compiere non la posso in alcun modo comprendere né tantomeno assecondare. Per tanti motivi.

Il primissimo riguarda il PdL: se davvero te ne fregasse qualcosa della tua creatura (per quanto tu abbia amato molto di più il tuo primo “figlio”, Forza Italia) capiresti subito che la tua sarebbe una scelta deleteria. Hai incoronato “ad interim” un giovane (che a me non fa impazzire, ma questo è un altro discorso) e l’hai messo a capo del PdL nel momento più buio della sua storia. Il ragazzo, bisogna dirlo, non ha fatto faville in questo anno. Ma almeno sta provando ad andare avanti. Stava pure per organizzare per bene queste benedette primarie (che potenzialmente potevano rischiare di non premiarlo). Sarebbe stata una occasione per vedere un po’ di facce nuove e magari per salutare per sempre molti degli attuali “volti noti” che sinceramente non sono propriamente ben voluti dall’elettore medio. Ma nisba. Un tuo discorso (sempre presunto) e tutto è cancellato in un secondo. Che senso ha fare le primarie se si candida Berlusconi? E la cosa che più mi ha fatto male (per quanto il PdL non sia più da molto tempo il partito che mi rappresenta) è stato vedere come NESSUNO abbia osato contrastare con forza questa possibilità. “Ben vi sta” – verrebbe da dire. Ma non è il caso, visto poi che a rimetterci alla fine siamo sempre noi, il Paese.

Il secondo motivo riguarda cose più concrete: le riforme. Hai promesso tante cose negli anni, Silvio. E ne hai realizzate ben poche. Hai dato la colpa alle sfavorevoli congiunture internazionali (e avevi ragione). Hai dato la colpa alle lobbies e ai poteri forti (e avevi ragione). Hai dato la colpa ai pochi poteri a disposizione del Presidente del Consiglio (e avevi ragione). Hai dato la colpa agli alleati (e anche qui avevi ragione). Ma quando si decide di guidare qualcosa (tanto più se si tratta di un Paese) bisogna in primo luogo prendersi le responsabilità che questa carica comporta. Se hai fallito, in tre occasioni, è anche colpa tua. Dov’è la “Riforma Liberale”, dov’è il “Meno Stato, Più Mercato”, cosa ne è stato del “Meno Tasse Per Tutti”? The answer, my friend, is blowing in the Wind. Non ce n’è traccia. E niente, niente lascia presupporre che un nuovo incarico potrebbe cambiare le cose. Ci hai provato, ma ora non sei più credibile né tantomeno presentabile.

Il terzo ed ultimo motivo, non che me ne freghi in prima persona, riguarda il tuo Patrimonio. Dicono le malelingue che saresti pronto a tornare perché la galassia finanziaria che ti ruota attorno non se la passa bene. Serve tornare a ricoprire ruoli importanti per dimostrare a tutti che non sei sparito. Che sei ancora lì. Ma, di nuovo, sicuro che questa sarebbe la scelta migliore? A me non sembra che a Novembre, quando eri Premier, le aziende a te vicine navigassero nell’oro. E su questo punto mi interrompo perché, come ho già detto, non sono problemi miei.

Un’ultima nota riguarda te. Non il Politico. L’Uomo. Parliamoci chiaro: non hai (a meno di eventi clamorosi) la minima speranza di vincere le elezioni del 2013. Si dice che il vero obiettivo sia quello di portare il PdL a percentuali che gli permetterebbero di contare qualcosa nella eventuale “Grande Coalizione” da formare dopo le politiche. Io non contesto i tuoi sondaggi, perché spesso ci azzeccano. Ma oggi il rischio di una batosta è altissimo. Hai sempre considerato il voto come un referendum sulla tua persona. E hai sempre vinto. Ma questa volta è diverso. E’ davvero il caso di esporti in prima persona? Non ti ricordi cosa è successo, ad esempio, alle amministrative di Milano? Vuoi davvero rischiare di salutare tutti in questo modo? Non ti conviene (se davvero fosse questo il tuo obiettivo) aiutare davvero Alfano a “rivoltare il partito come un calzino” per invertire la rotta degli attuali sondaggi? I tuoi mezzi e il fatto di non avere nulla da perdere in questo momento te lo permetterebbero.

Pensaci Silvio. E non perché te lo sto scrivendo io. Ma perché sei un Uomo molto intelligente. Probabilmente non ti meriti tutto questo.

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Prospettive

Dopo queste elezioni amministrative è utile fare molto velocemente il punto di quello che ci aspetta e che deve affrontare il (centro)destra italiano, orizzonte politico nel quale (a prescindere dai “volti”) mi sono sempre ritrovato e al quale (penso) continuerò a guardare con interesse.

Partiamo subito con il dire che la Lega di Bossi è morta e sepolta. Non so cosa farà Maroni, ma di sicuro non mi interessa da vicino. Neanche il Terzo Polo, al di là dei soliti proclami, se la passa bene. Sperava in tutt’altro risultato a queste ultime elezioni. Ora Casini ha sciolto l’UDC, lasciando a piedi Rutelli e il povero Fini e guarda con interesse a cosa proporrà da qui a breve il buon Montezemolo ma, anche in questo caso, non è che la cosa mi tocchi più di tanto, perché una D.C. 2.0 non è proprio nella mia lista dei desideri. Certo, poi c’è il PdL.. quella macchina da guerra messa in campo in un pomeriggio da quel genio di Berlusconi che, come previsto, a Berlusconi non è sopravvissuta. Queste elezioni erano il banco di prova non tanto di Alfano (cosa poteva fare?) ma della struttura del partito stesso e della sua tenuta sul territorio. Ha fallito. Miseramente. Adesso aspettiamo di vedere quale era la novità annunciata a suo tempo da A&B ma, ve lo confesso, non nutro molte speranze.

Cosa voglio dunque io nel 2013? Un Partito di Destra. Liberale. Senza socialisti e ombre oscure. E’ chiedere troppo? Probabilmente. Ma che ne è della (fantastica) proposta del grande Oscar Giannino? Noi siamo qui ad aspettare! Ah ecco.. un’ultima cosa.. non fate l’errore di credere che il centrosinistra sia oggi maggioranza nel Paese. Il vincitore di queste elezioni, seppur locali, è solo l’astensionismo. In più tutte le forze politiche dovranno affrontare a breve il fenomeno del M5S traslato a livello nazionale per cercare di capire cosa potrebbe succedere nel mese di Aprile del prossimo anno.

PS: ho scritto questo articolo lunedì (21/05). Ieri (23/05) ho appreso con piacere, sempre dall’amico Camelot, che un “uccellino” avrebbe spifferato l’effettiva discesa in campo di Oscar. Speriamo sia così perché, se è vero che l’Italia non ha bisogno di “deus-ex-machina”, è vero anche che serve qualcuno con lo spessore e la cultura del sopracitato, soprattutto in materia di economia. E chissà se riusciremo mai a vedere il grande Antonio Martino al Ministero dell’Economia..

[Omnia / Luca Zaccaro]

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