Juve – Giudizio sul mercato estivo

Come da tradizione eccomi qui a commentare il mercato estivo della Juve. Iniziamo subito col dire che Aguero era uno di quei “colpi impossibili da Tuttosport”. Nessuno ci aveva mai neppure sperato. Altra storia per Rossi. Se le cose fossero andate diversamente (e se la Juve si fosse mossa un po’ prima e con un po’ più di decisione) il colpo era assolutamente fattibile. Ma tant’è. I due “colpacci” del mercato sono stati sicuramente Mirko Vucinic dalla Roma per 15 mln e Arturo Vidal dal Bayern per 10,5 mln. Sicuramente due abili giocatori (almeno il primo, il secondo non lo conosco bene). Mi lascia solo un po’ sospetta la cifra totale spesa per questi due rinforzi: non so se valgono così tanto. Checché se ne dica un altro grande acquisto della Juve è stato Andrea Pirlo, preso a parametro zero dal Milan. Se il giocatore riuscirà a mantenere uno stato di salute accettabile le sue qualità non possono essere messe in discussione. Se n’è andato da Milano perché là gli offrivano un annuale. Qui ha trovato pace per parecchi mesi, forse gli ultimi della sua lunga e vittoriosa carriera. In chiusura di mercato arriva Elia dall’Amburgo per 9 mln. Stesso discorso fatto per Vidal: saranno stati soldi ben spesi? Ci sono poi Ziegler (svincolatosi dalla sua squadra precedente) e Estigarribia (in prestito). Mi lascia invece qualche dubbio la cifra spesa per acquistare a titolo definitivo Lichtsteiner: il ragazzo corre e anche tanto, ma così tanto da giustificare 10 mln? Ah ecco.. la compartecipazione di Giaccherini, giovane promettente. Bene. Sessione interessantissima invece sotto il fronte partenze: ci siamo liberati finalmente di Tiagio, Grygera e Martinez (quest’ultimo è in prestito) e di Traorè, Melo, Lanzafame, Saliamidzic e Sissoko. Per alcuni mi dispiace, per altri meno. Fatto sta che i loro ingaggi pesavano eccome e la società credo abbia preso decisioni giuste. Mi spiace in particolare per Aquilani, ma le circostanze non hanno permesso di fare di più. Per quanto riguarda Amauri invece pare che abbia rifiutato diverse opzioni e sembra che la Juve sia ora orientata a metterlo fuori rosa. Un’ultima nota va riservata all’allenatore.
Conte è giovane ma ha dimostrato una certa preparazione. L’obiettivo è sempre quello: fare il “salto” ad una squadra di livello. Sarà lui a riportare la Juve ai fasti di un tempo?
Intanto il mio giudizio sul mercato è un 6,5/10. Si poteva fare molto di più ma senza coppe europee è già stato fatto molto. Di seguito la rosa 2011/2012 aggiornata al 31/08/2011 (Wikipedia).
N. Ruolo Giocatore
1 P Gianluigi Buffon (vice-capitano)
2 D Marco Motta
3 D Giorgio Chiellini
5 C Michele Pazienza
6 D Fabio Grosso
7 C Simone Pepe
8 C Claudio Marchisio
9 A Vincenzo Iaquinta
10 A Alessandro Del Piero (capitano)
11 A Amauri
13 P Alexander Manninger
14 A Mirko Vučinić
15 D Andrea Barzagli
16 D Reto Ziegler
18 A Fabio Quagliarella
19 D Leonardo Bonucci
20 A Luca Toni
21 C Andrea Pirlo
22 C Arturo Vidal
24 A Emanuele Giaccherini
26 D Stephan Lichtsteiner
27 C Miloš Krasić
29 D Paolo De Ceglie
30 P Marco Storari
32 A Alessandro Matri
33 D Frederik Sørensen
34 C Luca Marrone
35 C Elio De Silvestro
38 C Giuseppe Ruggiero
44 P Mario Kirev
?? C Marcelo Estigarribia
?? C Eljero Elia

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Juventus 10/11: “In&Out”

Tra i doveri del tifoso (soprattutto del tifoso incazzato) il più importante è sicuramente quello di dare i voti alla propria squadra del cuore. Senza perderci troppo in chiacchiere ecco quello che ho da dire riguardo questa (ennesima) bruttissima annata:

1 Gianluigi Buffon: brutta stagione, infortuni ormai all’ordine del giorno e un po’ troppa insofferenza per i miei gusti. Incerottato: 5
2 Marco Motta: qualche buona partita in mezzo a.. una stagione da dimenticare. Il ragazzo è giovane e può ancora crescere. Stagista: 5
3 Giorgio Chiellini: non certo la sua stagione migliore. Tra infortuni e improvvisazioni tattiche non è riuscito ad esprimersi al meglio. Scarico: 6
4 Felipe Melo: fare peggio dell’anno scorso era impossibile. Gioca (quasi) sempre con più ordine e rigore e i risultati spesso si vedono. Rigenerato: 6,5
5 Mohamed Sissoko: punto interrogativo dell’annata bianconera. Sentendosi sempre ai margini del progetto non riesce ad esprimersi. Perso: 5
6 Fabio Grosso: partenza in tribuna e conclusione da titolare. Basta questo (nella sua situazione) per avere la sufficienza. Ripescato: 6
7 Hasan Salihamidžić: un macinatore di chilometri che non si farà rimpiangere ma nemmeno maledire. Quasi mai in campo. Lontano: sv
8 Claudio Marchisio: come per Chiellini non è stata la sua stagione. Qualche lampo ma anche tanto buio e troppi infortuni. Caparbio: 6
9 Vincenzo Iaquinta: perso in mezzo ai suoi eterni infortuni. Torna giusto in tempo per farsi fischiare dal suo pubblico. Acciaccato: 5
10 Alessandro Del Piero: a 37 anni dovresti solo essere una bandiera. Invece lui è ancora la mente e il cuore della squadra. Segna tanto, in qualsiasi modo. Eterno: 7
13 Alexander Manninger: stagione in chiaro/scuro. Senza infamia né gloria. Accademico: 6
14 Alberto Aquilani: buono (anzi buonissimo) inizio. Poi si perde un po’ insieme al resto della squadra. Ma la qualità c’è e spesso si vede. Redivivo: 6
15 Andrea Barzagli: ottimo rinforzo del mercato invernale. Arriva e si prende la difesa della juve mentre Chiellini non era al meglio. Attento: 6,5
17 Armand Traoré: svenduto dall’Arsenal, ora si capisce il perché. Si impegna, ma il voto non è sufficiente. Insufficiente: 5
18 Fabio Quagliarella: facile vivere con i se. Ma SE Quagliarella non si fosse infortunato la Juve oggi avrebbe quasi sicuramente un posto in Champions. Macinagol: 7,5
19 Leonardo Bonucci: qualche errore di troppo, ma il ragazzo cresce e l’impegno è evidente. Per questa stagione è pienamente sufficiente. Serio: 6,5
20 Luca Toni: arriva dal nulla, e a volte segna pure. Se avesse giocato nella Juve ideale 2011 avrebbe avuto vita facile. L’età, di per sé, non aiuta. Spesso: 6
21 Zdeněk Grygera: ah, è ancora alla Juve? Sì. E quando è in campo si vede. Inadatto: 5
23 Simone Pepe: corre, corre, corre e a volte è decisivo. Maratoneta: 6,5
25 Jorge Andrés Martínez: punto interrogativo del mercato juventino. Pagato un sacco di soldi non ha ripagato neppure un centesimo. Lento: 4,5
26 Leandro Rinaudo: come ha detto lui stesso: “Meno male che è finita”. Fantasma: sv
27 Miloš Krasić: un deus-ex-machina non può portare avanti una squadra. Specie se gioca senza interruzione da un anno e mezzo. L’episodio di Bologna lo segna, ma il giocatore vale. Stakanovista: 6,5
29 Paolo De Ceglie: buon inizio, poi il bruttissimo infortunio. Per quanto visto è sufficiente. Sfortunato: 6
30 Marco Storari: lo ammetto, è uno dei miei pupilli. Ha ricevuto troppo poco spazio. Doveva mantenere il posto da titolare al rientro di questo Buffon. Miracoloso: 7
31 Marco Costantino: giovanissimo, mai impegnato. Sconosciuto: sv
32 Alessandro Matri: appena arriva inizia ad insaccare il pallone. Peccato solo non averlo preso un mese prima. Decisivo: 7
43 Frederik Sørensen: a parte qualche partita “storta” il ragazzo cresce bene. Gli manca la fase offensiva ma è attento là dietro. Migliorato: 6,5

Gigi Del Neri: difficile non assegnargli la sufficienza perché non ha fatto nulla per alimentare la mia ira. Ma quando una intera squadra va giù in questo modo la colpa deve essere data all’allenatore. Sfortunato: 5

Dirigenza: non posso dare un voto ad un progetto nel mezzo del suo svolgimento. Certo, allo stato delle cose Agnelli & Marotta non hanno certo brillato.

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Che vittoria!

Che bei ricordi.. quando la Grande Juve batteva 3 a 1 il Real Madrid in quella che molto probabilmente è stata la sua miglior partita dell’ultimo cinquantennio.. altri tempi, calcisticamente parlando.

Sì perché dopo le fin troppo frettolose decisioni del 2006 la Juve è cambiata. E’ diventata, per necessità di cose, una squadra di Serie B costretta a rinascere dalle proprie stesse ceneri con una rosa fortemente impoverita e una dirigenza rasa al suolo da un vero e proprio “editto”. Non si poteva più pensare alle notti d’Europa. C’era da muovere le gambe e ritrovare al più presto la Serie A, facendo conto solo sulle forze dei “vecchi” rimasti e su quelle di giovani sconosciuti che allora si chiamavano, tanto per fare un nome, Giorgio Chiellini.

Tornati in Serie A ci eravamo illusi di aver subito ritrovato la squadra di un paio d’anni prima. Ma era solo una impressione. Scelte dirigenziali poco azzeccate e giocatori non più così legati al “sentimento Juve” hanno reso palese che lo spirito non era quello originale.

Questa sera, dopo una stagione da settimo posto, la Juve arriva a San Siro senza il suo uomo migliore, squalificato per un eccesso di “severità” che non sarà facile da rivivere. Di fronte aveva una squadra dai nomi imponenti come Ibra, Robinho e Pato. Come se non bastasse a pochi minuti dal calcio d’inizio subisce l’infortunio dell’altro suo giocatore “in palla”: Chiellini abbandona dopo una lista ininterrotta di partite che partono dal precampionato.

In campo la partita sembra segnata: il Milan domina il campo e nei primi 15 minuti genera una quantità notevole di palle gol. Ma la porta difesa dall’ottimo Storari resta inviolata. Poi uno stacco imperioso di Quagliarella regala ai bianconeri un vantaggio insperato e (fino a quel momento) forse immeritato. Inizia un’altra partita. Il Milan è sempre pericoloso ma gli juventini stringono i denti e chiudono tutti i buchi. Ad un certo punto i bianconeri si ritrovano senza difensori per via di un infortunio a De Ceglie, e Pepe viene “sacrificato” come terzino. La sofferenza là dietro aumenta a dismisura ma il catenaccio tiene sempre meglio. Tanto che il Milan ad un certo punto perde un po’ di smalto e di convinzione. E’ in questo clima che arriva l’ennesimo gol di un Del Piero che stando ad ascoltare i “bene informati” era da considerarsi finito dopo l’infortunio del 1999. Il 179° gol del Capitano rende più marcato il vantaggio della Vecchia Signora e porta Pinturicchio in cima ad una montagna da dove ora potrebbe guardare tutti dall’alto in basso, se non fosse che stiamo parlando di un trentaseienne decisamente poco portato ad un certo tipo di atteggiamenti. Il Milan trova l’1-2 su una azione che evidenzia la stanchezza dei giocatori in maglia bianconera. Gli ultimi minuti (compresi i 5 di recupero) scorrono davvero lentamente e la Juve pensa ormai solo a difendere la palla. Fino a quando un brivido in zona d’attacco (un rigore su Inzaghi negato perché l’attaccante era in evidente posizione irregolare) mette la parola fine a questi novanta minuti di fuoco.

Brava la Juve. Per come si è sviluppata, questa è la “tipica” vittoria di una squadra che affronta i suoi limiti e lotta, unita, fino alla fine. La Juve è rinata? Presto per dirlo. Ma certe prestazioni portano il morale alle stelle e sentire parlare Felipe Melo (autore di una eccellente partita) di un gruppo finalmente affiatato e formato da un’unica grande testa è sintomo che qualcosa di diverso ci sia davvero.

Complimenti davvero a tutti.

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Un nome che è (già) leggenda

Non ci sono parole per descrivere il Capitano che oggi ha raggiunto uno degli ultimi traguardi che la Juve aveva da offrirgli: 178 gol. Come Boniperti, il Presidente che l’ha portato a Torino. Da oggi (o dal prossimo gol) Alex potrà guardare davvero tutti dall’alto in basso, sicuro o quasi che nessuno potrà mai raggiungerlo. Mira a quota 200 in serie A? 22 gol sono tanti, ma se continua a giocare e segnare così il rinnovo non dovrebbe essere un problema e allora potrà davvero lasciare una firma inarrivabile nella storia della Juve.

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Juve, giudizio sul mercato estivo

Inutile, per ora, sbraitare contro Marotta o Agnelli. La Juve non è in grado di lottare alla pari con Inter e Milan? Non c’è da stupirsi! I campioni, quelli che fanno la differenza in campo, cercano una squadra che possa dare loro tanti soldi e buone speranze di vittoria, soprattutto in ambito internazionale. Sappiamo bene che entrambe le prerogative ci sono state tolte nel 2006 quando un processo più o meno giusto (ironia..) ci ha punito (perché solo Moggi era il male assoluto del calcio) e spedito in serie B. Addio alle vetrine internazionali ma soprattutto addio a tanti soldoni. Non abbiamo mai avuto alle spalle un Presidente in grado di investire milioni di euro, ma i premi per le vittorie italiane ed europee (con conseguenti gratificazioni sportive) hanno sempre attratto grandi campioni, complice sicuramente un team che di mercato ne capiva davvero tanto. Da quel momento, senza più soldi e con una società da rifondare, il destino della squadra è apparso chiaro: ci sarebbero voluti anni per tornare anche solo ad essere protagonista in ambito nazionale. Purtroppo le scelte fatte dalla passata dirigenza (Blanc/Secco) sembrano aver ulteriormente allungato i “tempi di ripresa” della Vecchia Signora con i risultati che tutti noi abbiamo ancora bene impressi in mente quando ripensiamo allo scorso campionato.
Ma torniamo a noi: si rinfaccia all’attuale dirigenza che il Milan compra Ibra e Robihno mentre da noi arriva Rinaudo. Io ripeto che, per quanto detto sopra, non c’è da stupirsi.
Durante questa campagna acquisti sono arrivati (in prestito o a titolo definitivo) Bonucci, Lanzafame, Martinez, Motta, Pepe, Storari, Krasic, Aquilani, Quagliarella e Rinaudo mentre sono partiti Cannavaro, Chimenti, Caceres, Giovinco, Immobile, Molinaro , Poulsen, Trezeguet, Camoranesi e Zebina.
Basta dare una lettura veloce al paragrafetto qui sopra per capire quali erano le reali (e ovvie) intenzioni della dirigenza: “far fuori” tutte le “vecchie zavorre”, che costavano in termini di ingaggio e non rispondevano adeguatamente sul campo, e dare spazio ai giovani (soprattutto italiani) affinché si possa costruire da subito una squadra vincente tra qualche anno. Insomma, quello che andava fatto nel 2007.
Detto questo, mi permetto di contestare qualche decisione: in primis la cessione di Diego, venduto in tutta fretta (e mistero) senza guadagnarci un euro alla squadra che ci ha preso in giro per oltre un mese nella trattativa per Dzeko. Successivamente reputo palesemente errata la scelta di allontanare dalla squadra una validissima e giovane risorsa come Giovinco (che non siamo stati mai in grado di valorizzare davvero). A pensarci bene poi mi sembrano troppi i 12 milioni spesi per Martinez. Con qualche mossa differente forse era meglio riscattare Caceres.
Detto questo, voglio ribadire che non si poteva fare molto meglio di così. Dzeko, il grande rimpianto, non sarebbe mai arrivato senza la certezza di giocare in Champions League nell’arco di due anni. Quanto a Krasic invece spero che il suo si riveli davvero l’acquisto in grado di sostituire l’insostituibile Pavel Nedved su quella dannata fascia..
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Ciao David

Prima dell’inizio di questa nuova stagione da parte della Juve voglio salutare, come hanno fatto in tanti tra ieri e oggi, un grande giocatore che, dopo essere entrato di diritto nella storia della Vecchia Signora, ha deciso dopo 10 anni di andare alla ricerca di nuove avventure. Senza clamore, senza scandali. David Trezeguet lascia Torino con 171 gol, una media di 17 a stagione. Forse non si tratta dell’addio di un “Del Piero”, ma di certo David si è guadagnato, sul campo, queste attenzioni. Un po’ come era capitato per l’addio di Pavel Nedved. Ultima nota la dedico proprio a Del Piero: voglio complimentarmi con lui per l’ottimo e spontaeo post di saluto sul suo sito personale. Un grande capitano si distingue anche per queste cose:

[note]Caro David,

è arrivato il momento di dirsi ciao. Ho perso il conto delle stagioni che abbiamo giocato insieme e dei gol che abbiamo fatto. Di sicuro, siamo la coppia che ne ha segnati di più nella storia della Juventus, più di Charles e Sivori – due immensi campioni – e questo lo sai bene è un grande orgoglio per entrambi.

Quante formazioni in questi anni finivano così: Del Piero e Trezeguet, Trezeguet e Del Piero. Quante vittorie, quante delusioni (per fortuna, molte meno delle soddisfazioni che ci siamo tolti), quanti abbracci: non c’è altro compagno con cui io abbia giocato di più.

Diciassette gol all’anno di media, come il tuo numero di maglia: questo basta per dire che bomber sei. Ma per me che ho giocato al tuo fianco, non c’è bisogno di numeri. Ritengo sia stato un onore fare coppia in campo con uno dei più grandi attaccanti del mondo, in assoluto.

Adesso le nostre strade si dividono, nel calcio succede. Ti saluterò nello spogliatoio, ma mi fa piacere farlo anche pubblicamente: in bocca al lupo per la tua nuova avventura. Avremo tanti bei ricordi da condividere, la prossima volta che ci vedremo.

Arrivederci, David.[/note]

Ovviamente mi unisco ai saluti, augurando a Trezeguet e alla Juve una stagione ricca di soddisfazioni.

PS: come indicato sul sito ufficiale di Del Piero ho pubblicato contenuti protetti da copyright citando la relativa fonte senza averli ceduti a terzi in qualsiasi titolo.

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Passano gli anni (18) ma la Juve è sempre Alessandro Del Piero

Alessandro Del Piero, classe 1974. 36 anni suonati, 18 stagioni con la Juventus. Un’icona. Un idolo. Difficile definirlo in altro modo.

Se poi il mito, la leggenda, riesce ancora a deliziare il suo pubblico con prodezze come quella regalata stasera in Europa League allora vuol dire che siamo di fronte ad un caso “da manuale”.

Nel giorno dell’addio “silenzioso” a Diego (chissà se ci spiegheranno mai il perché di questa partenza) e dell’acquisto “riparatore” di Quagliarella, il protagonista del mercato juventino resta sempre lui, Alessandro Del Piero, il colpo di mercato più azzeccato della Juve OGNI ANNO, da diciott’anni a questa parte.

PS: ciao Diego e buona fortuna. Non dovevano cederti, ce ne pentiremo 🙁

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Disfatta mondiale

Eliminati pochi minuti fa dai mondiali, ecco le pagelle. Noterete una certa somiglianza con quelle date ai giocatori della Juventus qualche settimana fa… visti i due esiti non c’è da meravigliarsi..

1 – Gianluigi Buffon: Direte, non è bello dare un voto a chi praticamente non ha mai giocato. Invece il voto lo do ed è insufficiente. Perché Buffon viene da una stagione disastrosa, piena di infortuni. Forse non è nemmeno tutta colpa sua, ma quello portato ai mondiali del 2010 non è nemmeno la brutta copia del giocatore che siamo abituati a vedere. Brutto da dire, ma andava portato per forza? 5
2 – Christian Maggio: gioca pochissimo ma corre. Giovane, forse un po’ inesperto, ma riesce a dare un pizzico di velocità ad un gioco altrimenti addormentato per tutti i 90 minuti della partita. 6
3 – Domenico Criscito: troppo giovane, ma nonostante l’età è una sufficienza complessiva. 6
4 – Giorgio Chiellini: in mezzo ad una difesa così era difficile fare meglio, ma di certo ci si aspettava molto di più da un giocatore come lui, visto quanto è cresciuto negli ultimi anni. In ogni caso è una sufficienza, ma con qualche errore di troppo. 6
5 – Fabio Cannavaro: incredibile a dirsi, ma il “vecchio” capitano gioca bene, spesso meglio di chi ha un lustro in meno sulle spalle. Sembrerà retorica ma erano quattro anni che non lo si vedeva così. Nonostante l’esito fallimentare è stata una buona cartolina d’addio al calcio giocato ad alti livelli. 7
6 – Daniele De Rossi: doveva essere il suo mondiale, invece è spesso fuori dal gioco. Senza contare lo stato di forma abbastanza precario. “Segna” il gol nella prima partita ma poi nulla di più. Troppo poco per uno che doveva essere la colonna portante della squadra. 5
7 – Simone Pepe: se chiudiamo gli occhi davanti a qualche reazione di troppo, figlia probabilmente delle scarse prestazioni della squadra, gioca un buon mondiale. Corre, fa gioco sulla destra, crossa e prova ad entrare in area. Un buon acquisto per la Juve 2011. 6+
8 – Rino Gattuso: ma c’era davvero? S.V.
9 – Vincenzo Iaquinta: mah, nell’inguardabile attacco “titolare” è quello che se la cava meglio. Si muove e corre molto ma riceve davvero pochissimi palloni. Le occasioni da gol disponibili si contano sulle dita di una mano. 6
10 – Antonio Di Natale: gioca poco, il suo voto è un 5,5
11 – Alberto Gilardino: insieme a De Rossi è la vera delusione del mondiale. Forse è finalmente giunto il momento di riconsiderare la sua fama di “campione”. In campo per circa 180 minuti, tocca s’ e no 10 palle. 5-
12 – Federico Marchetti: arrivare in Nazionale da giocatore del Cagliari e trovarsi portiere titolare dei campioni del mondo è sicuramente un’emozione che stenderebbe molte persone. Ma lui risponde bene. Purtroppo non ha modo di dimostrare il suo valore causa inconsistenza dei 10 giocatori davanti a lui. 6+
13 – Salvatore Bocchetti: semplicemente S.V.
14 – Morgan De Sanctis: come sopra, S.V.
15 – Claudio Marchisio: delude, poteva essere uno dei protagonisti. 5
16 – Mauro German Camoranesi: arriva al mondiale contro ogni previsione. E ora si capisce il perché. 5-
17 – Angelo Palombo: per me è S.V.
18 – Fabio Quagliarella: vedi Di Natale, si avvicina alla sufficienza, ma è un 5,5
19 – Gianluca Zambrotta: come Cannavaro, si potrebbe dire che in questo caso “gallina vecchia fa buon brodo”. Rispolvera una visione di gioco che nel Milan non offriva da parecchio. In ogni caso non supera il 6+
20 – Giampaolo Pazzini: si è visto poco, peccato perché è un giocatore che a me piace molto. S.V.
21 – Andrea Pirlo: entra a 20 minuti dall’eliminazione e la Nazionale ottiene tre occasioni solari e segna due gol (di cui uno irregolare). Senza dubbio il rimpianto più grande di questa avventura. Il suo voto è un 6+ che vale molto, visti i pochissimi minuti giocati.
22 – Riccardo Montolivo: molto buone le sue prestazioni. Il ragazzo è giovane ma offre buon gioco e una personalità da tenere a mente. Tenta più volte il tiro da fuori, ma la pioggia in un caso e il palo in un altro gli negano la gioia del gol. 6+
23 – Leonardo Bonucci: semplicemente S.V.
Beh, in fondo è un bene.. come avrei fatto a dare un esame il nove di luglio se fossimo arrivati in semifinale o oltre?
See you in Brazil 2014 😉
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Sogni Mondiali (?)

La Nazionale è partita alla volta del Sudafrica in vista dei mondiali che inizieranno tra poco più di un giorno. Sono in molti a fare un paragone tra l’aura di sfiducia che circondava gli Azzurri nel 2006 e ciò che viviamo in queste ore. Non so se vi è capitato di guardare, anche distrattamente, le due amichevoli: lo spettacolo si prospetta davvero pietoso. I punti fermi di questa formazione sono Buffon, un grandissimo portiere che però non arriva da una annata strepitosa, Cannavaro, i cui anni iniziano davvero a farsi sentire, Zambrotta, Gattuso, Pirlo e Camoranesi, per cui vale lo stesso discorso fatto per il Capitano. Ci sono anche giocatori che possono fare davvero bene, e mi riferisco a Chiellini, Pepe e altri “giovani” ma in generale non siamo certo tra i favoriti.

Ecco la rosa di giocatori che tenteranno di difendere il titolo vinto quattro anni fa:

1 – Gianluigi Buffon
2 – Christian Maggio
3 – Domenico Criscito
4 – Giorgio Chiellini
5 – Fabio Cannavaro
6 – Daniele De Rossi
7 – Simone Pepe
8 – Rino Gattuso
9 – Vincenzo Iaquinta
10 – Antonio Di Natale
11 – Alberto Gilardino
12 – Federico Marchetti
13 – Salvatore Bocchetti
14 – Morgan De Sanctis
15 – Claudio Marchisio
16 – Mauro German Camoranesi
17 – Angelo Palombo
18 – Fabio Quagliarella
19 – Gianluca Zambrotta
20 – Giampaolo Pazzini
21 – Andrea Pirlo
22 – Riccardo Montolivo
23 – Leonardo Bonucci

Io dico che nella Top 3 entreranno Chiellini, De Rossi e Pazzini. Staremo a vedere.. le pagelle arriveranno a tempo debito 😉

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Juventus 09/10: “In&Out”

Finalmente archiviata la stagione 2009/2010 mi sembra doveroso, da tifoso, stilare una classifica (una sorta di pagella) dei giocatori, con qualche commento e qualche “consiglio” per la società. Faccio riferimento alla rosa ufficiale stilata ad agosto 2009, integrata con il mercato invernale.

PORTIERI

1 Gianluigi Buffon: stagione sfortunata (mondiale escluso), qualche infortunio di troppo e la voglia di tornare a vincere qualcosa di importante lo porteranno, salvo imprevisti, lontano da Torino. Per me la valutazione complessiva di questa stagione è un 6,5. Alla società però dico: l’anno prossimo Buffon ne compirà 33. Forse è il caso di vendere, guadagnare qualcosa e investire in un portiere giovane da far crescere. Marchetti?
12 Antonio Chimenti: inguardabile, quando è stato il momento. Bocciato sotto ogni fronte. Per quanto visto in campo meriterebbe un 5, che diventa un 4 per l’auto-infortunio al polso. Da vendere assolutamente.
13 Alexander Manninger: stagione sfortunata anche per lui. Non è riuscito a ripetere le prestazioni dell’anno precedente. Certo, la scusante è di essere entrato nel momento più buio della squadra. E’ un risicato 6, potrebbe restare.
31 Mario Kirev: ammetto di non sapere chi sia, ho appreso della sua presenza da Wikipedia. SV.
DIFENSORI

5 Fabio Cannavaro:  difficile dirlo a uno come Cannavaro, che anni addietro ha fatto benissimo, ma forse non è più il caso di inseguire i giovani e veloci attaccanti. Non so cosa deciderà di fare dopo il Mondiale, ma per me è un 5. Da vendere.
33 Nicola Legrottaglie: qualcosa di buono, qualche errore di troppo. E’ un 6 senza infamia né gloria. Potrebbe restare, ma solo con importanti acquisti.
15 Jonathan Zebina: ma cosa ci fa ancora alla Juve? Corre tanto, sale in fascia, ma quando si trova nella sua area fa sempre paura. E’ un 5-, da vendere.
6 Fabio Grosso: dicono abbia deluso, e in effetti è così. E’ appena appena un 6. Può restare, ma dovrà lottare con De Ceglie per un posto da titolare.
3 Giorgio Chiellini: è il “dato di fatto” della Juve di questa stagione. E’ un muro in difesa. Cresciuto tantissimo anche e soprattutto in questa bruttissima stagione. Qualche infortunio di troppo che ha lasciato in panne la difesa. Ma è un 8, e non azzardatevi a venderlo!
29 Paolo De Ceglie: altra buona notizia di questa stagione. E’ ancora giovane, a volte commette errori tecnico-tattici. Ma corre, ha voglia di fare e anche il piede, una volta arrivato in zona cross, non è affatto male. 7, da crescere!
19 Cristian Molinaro: l’uomo che non conosceva le diagonali, venduto a gennaio. Meno male, 5.
23 Lorenzo Ariaudo: troppo, davvero troppo giovane. Venduto, ma potrebbe avere un futuro. 5.
21 Zdenek Grygera: indimenticabili alcuni suoi “passaggi” agli avversari in area di rigore. Bocciato senza appello, 5-. Da vendere.
2 Jose’ Martin Caceres: secondo me un buon elemento, deve crescere. Ha avuto problemi fisici e il riscatto è un po’ alto. Ma la società dovrebbe fare uno sforzo: 6, da tenere.
CENTROCAMPISTI

16 Mauro German Camoranesi: sempre più infortuni, sempre più nervoso in campo. Spiace dirlo ad uno dei “pilastri”, ma è tempo di cambiare. 5, da vendere (con dispiacere).
8 Claudio Marchisio: una delle poche buone notizie. Già da qualche anno, a dire la verità. Corre, gioca, rischia e, a volte (Inter), segna. 7, da tenere.
20 Sebastian Giovinco: continuerò a difenderlo fino all’inverosimile. Ha le qualità del campione vero, ma nessuno gli da fiducia. E’ una questione di corporatura? Guardate Messi. Giovinco sa dare un tocco di vitalità a quelle partite morte, sa correre, sgusciare via tra le gambe degli avversari e ha un piedino delizioso. Nonostante ciò, il voto di stagione è insufficiente, è un 5,5. Da tenere e riempire di fiducia.
7 Hasan Salihamidzic: un altro “senza infamia né gloria”. A volte fa bene, altre volte sbaglia. E’ un 6 complessivo. Da tenere.
22 Mohamed Lamine Sissoko: altro giocatore per cui la stagione risulta insufficiente. Ma è assolutamente da tenere. Quando è in forma non ce n’è per nessuno. 5,5.
30 Cardoso Mendes Tiago: forse conoscete la mia antipatia per Tiago, venduto a gennaio. Mano male. 5-.
32 Iago Falqué: ceduto.. meno male, non sapevo chi fosse.. SV.
4 De Carvalho Felipe Melo: dicono non sia carino “sparare sulla croce rossa”. Ma dopo aver sborsato 25 milioni tutto diventa lecito. Il più grande flop di mercato della storia Juventina regala solo un paio di prestazioni sufficienti in tutta la stagione. Inguardabile in campo così come quando offende i suoi tifosi, si guadagna un 4 che vuol dire “cessione immediata”.
18 Christian Bager Poulsen: voto 5, non sufficiente. Probabilmente se ne andrà, e non lo rimpiangeremo. E’ biondo, ma con Nedved non ha davvero nulla a che fare..
28 Ribas De Cunha Diego: doveva essere l’arma in più della Juve 2010 per vincere tutto. Si è dimostrato spesso un giocatore spento e impaurito, incapace di fare la differenza e spesso superato in prestazioni dall’ormai “anziano” Del Piero. Sicuramente un 5 ma non possiamo permetterci la cessione. Diego deve restare e dimostrare di valere almeno la metà del suo cartellino.
39 Luca Marrone: solo qualche apparizione, ancora troppo giovane. SV.
26 Antonio Candreva: arriva e porta una ventata di aria fresca in una squadra fritta. E’ un 6,5 che fa ben sperare. Da tenere!
36 Manuel Giandonato: new entry dalla primavera, SV.
ATTACCANTI

10 Alessandro Del Piero: il capitano è inossidabile: gli anni si fanno sentire, stagione dopo stagione ma lui continua ad essere l’anima vera e pulsante della squadra bianconera. Una serie di malesseri lo costringe fuori dal campo per quasi tutto il girone d’andata, quando torna è spesso decisivo (anche in partite dalla prestazione deludente). E’ un 7 assegnato con riverenza. La prossima stagione, in caso di vittorie in Italia/Europa potrebbe essere quella dell’addio, e allora ci sarà solo una cosa da fare: ritirare la maglia numero 10. Incedibile!
11 Carvalho De Olivera Amauri: definito da molti come “appesantito” spende tutto ciò che ha nel precampionato. Durante la stagione pochi goal e pochissimo movimento. 5, ma per quanto riguarda il mercato è una incognita: se la Juve 2011 si affiderà alle ali potrebbe restare.
9 Vincenzo Iaquinta: SV, perché non è possibile restare fuori per tre quarti di stagione. Non credo se ne andrà e per la Juve potrebbe essere un bene.
17 David Trezeguet: questa volta pare proprio in partenza. Ma, come ogni anno, segna moltissimo quando gioca (poche volte, a dire la verità). Anche per lui l’età inizia a farsi sentire e venderlo ora potrebbe essere l’unica possibilità di guadagno. Comunque è un 6.
27 Michele Paolucci: SV, viene sbattuto in campo senza problemi anche se forse è ancora troppo giovane.
40 Ciro Immobile: SV, vedi sopra.
STAFF TECNICO

Insufficienze pesanti per Blanc e Secco, assolutamente non all’altezza del compito assegnatoli. Era difficile sostituire una triade come quella composta da Moggi-Giraudo-Bettega, ma qui sembra quasi che non ci abbiano neanche provato..
Insufficienza per Ferrara perché troppo inesperto per guidare una squadra come la Juventus. Niente altro da dire.
Insufficienza per Zaccheroni perché, arrivato con un preciso obiettivo (la Champions), ha saputo fare peggio di quanto fatto dal suo predecessore nel girone d’andata.
Detto questo, e fermo restando quanto detto ieri, da questa stagione è davvero tutto.
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