Montecarlo-Gate: conferma ufficiale, lettera autentica

il Ministro della Giustizia di Santa Lucia ha confermato in una conferenza stampa l’autenticità della famosa lettera:

“Sì, il documento è mio, l’ho compilata io. Questo tipo di documenti viene emesso quando il nome del nostro Stato viene citato in caso di inchieste o notizie giornalistiche. Raramente questi documenti arrivano all’attenzione della stampa, ma in questo caso era giusto farlo”. [cit. DAW]

La notizia della conferma ufficiale è già stata ripresa da tutti i media italiani:

Corriere.it – Santa Lucia: lettera autentica

Repubblica.it – Santa Lucia: la lettera è autentica

LaStampa.it – Da St. Lucia: “Lettera autentica”

IlGiornale.it – Da Santa Lucia: “Autentica la lettera”

Libero-News.it – Montecarlo, il Ministro di Saint Lucia conferma: “La lettera è autentica”

IlFoglio.it – Il Guardasigilli di Santa Lucia: “La lettera è autentica”

Sembra dunque avere una risposta la domanda posta nel precedente articolo. A meno che Fini ora non intenda accusare un Governo straniero di essere stato assoldato da Berlusconi, ora dovrebbe dimettersi per coerenza con quanto espresso da lui stesso e dai suoi fedelissimi deputati in relazione, ad esempio, alla vicenda della casa di Scajola.

Berlusconi, da questo punto di vista, è pronto a tirare un sospiro di sollievo. “Quota-316” è ora sicuramente più vicina.

Per il resto vi rimando al post precedente.

[Omnia / Luca Zaccaro]

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E’ tutto FINIto?

L’immagine qui sopra, che giganteggia anche nell’home page del Corriere, segna un punto di non ritorno nella storia politica del centrodestra italiano: le strade di Fini e Berlusconi si sono definitivamente separate.

Aveva resistito allo tsunami della fine della CDL e, un po’ a malincuore, aveva deciso di far confluire la “sua” AN nel PDL. Poi ha conquistato la poltrona della Camera e ha perso di vista i resti del suo partito, “fagocitati” dall’area forzista e da Berlusconi in persona.

Ora, dopo la  vittoria “osteggiata” alle regionali (solo l’ultima di una serie innumerevoli battaglie della “guerra fredda”), è arrivato il faccia a faccia con il Premier, un giorno dopo l’incontro tra lo stesso Berlusconi e Bossi. E’ chiaro che qui si stanno pianificando non solo le grandi riforme, ma anche la geografia politica del centrodestra dopo il 2013 (avete per caso sentito le sparate sul premier leghista?). E Fini forse ha capito che il suo potere d’acquisto è notevolmente diminuito di recente.

Il presidente della Camera avrebbe minacciato, secondo quanto viene riferito da fonti della maggioranza, l’ipotesi di creare in Parlamento gruppi autonomi dal Pdl.

Berlusconi, dal canto suo, avrebbe risposto: «Rifletti bene su questa decisione di dar vita a gruppi autonomi perché se lo farai l’inevitabile conseguenza dovrebbe essere quella di dover lasciare la presidenza della Camera»

Nulla da eccepire: se Fini ha deciso di percorrere questa strada è liberissimo di farlo, ma prima deve rinunciare al ruolo che il PDL, tutto il PDL, gli ha permesso di ricoprire.

In realtà c’è anche una seconda possibilità: se Fini decidesse di dar vita ad un gruppo parlamentare e se i suoi “fedelissimi” avessero i numeri per decidere le sorti del Governo, allora dovrà essere Berlusconi stesso a dimettersi.

In ogni caso una cosa è certa: l’idillio (vero o presunto) tra Berlusconi e Fini è finito. E quasi sicuramente lo è anche il PDL come speranza di un partito di destra moderno e non Berlusconi-centrico.

Male per l’Italia. Bene per Berlusconi che accresce ancora di più il suo potere politico.

[Omnia/Luca Zaccaro]

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