Un anno buttato

Quattordici Dicembre.. Vi ricorda niente?

Esattamente un anno fa (azz.. il tempo vola!) eravamo qui a raccontarci di come alla fine Berlusconi riuscì a spuntarla e di come Fini vide infrangersi di colpo tutti i suoi sogni contro un voto parlamentare assolutamente impossibile da prevedere solo pochi giorni prima.

Un anno fa Berlusconi otteneva la fiducia della Camera dopo che FLI si era “ufficialmente” chiamata fuori dal Governo.

Un anno fa diventavano famosi Scilipoti ed i suoi amici.

Un anno fa finivano Berlusconi, il suo Governo, la dignità della Politica e le flebili speranze di un Paese in cerca di riscatto.

Da allora, non ricordatemelo, è stato tutto un “ho la fiducia”, “compra quello”, “avremo i numeri”, “presto altri arrivi”. Politica? Zero. Riforme? Neanche l’ombra. C’è stato bisogno di inventarsi lo “spread” per rendere palese a tutti che così non si poteva andare avanti. C’è stato bisogno di “uccidere” la Democrazia perché l’intera classe politica non è riuscita a capire che si era ormai giunti ad un punto di non ritorno. C’è stato bisogno di un intervento (che definire “strano” è poco) del Presidente della Repubblica, di un Governo non eletto e di tutto quello che stiamo vivendo in questi giorni.

Tutto, o quasi, per colpa di ciò che è avvenuto quel giorno.

Come scrissi allora Berlusconi avrebbe dovuto, una volta incassata la fiducia e sconfitto Fini, salire al Colle e chiedere un nuovo incarico.

Sappiamo tutti come è andata a finire.

Ecco alcuni miei pensieri dell’ultimo anno:

“[…] nessuno con briciolo di intelligenza poteva pensare che oggi in gioco ci fosse la sopravvivenza del Governo. Il Berlusconi IV, quello nato due anni fa, è finito oggi insieme alle aspirazioni politiche di Gianfranco Fini. Un Governo non si regge sui voti dello Scilipoti di turno. […]” – 14/12/2010

“[…] Come potrebbe Fini guidare una coalizione se non risce a tenere insieme una ristretta componente Parlamentare? […]” – 14/12/2010

“[…] Mi spiace davvero per Fini. In linea di principio, l’ho ripetuto più volte, la sua era una battaglia giusta contro questo PDL che non era certo quello che tutti noi avevamo in mente. […]” – 14/12/2010

“[…] Domani, dopo quello che ho detto, mi aspetto le dimissioni di Fini, Di Pietro e forse (ma non ci spero) di Berlusconi stesso. […]” – 14/12/2010

“[…] A quest’ora avrebbero dovuto realizzare che l’unico modo per liberare davvero l’Italia da Berlusconi è quello di vincere limpidamente (non come nel 1996 e nel 2006) una consultazione politica sulla base di un programma di governo solido e condiviso. […]” – 30/01/2011

“[…] Volete arrestare Berlusconi? Indagate (in silenzio, please), trovate prove schiaccianti (ce ne saranno pure, è o non è un pericoloso criminale?) e condannatelo. Non buttate in aria ogni volta un puttanaio del genere! […]” – 30/01/2011

“[…] IO, BERLUSCONIANO DA QUANDO HO LA TESSERA ELETTORALE (anche da un po’ prima in realtà), CHIEDO A BERLUSCONI DI RASSEGNARE SPONTANEAMENTE LE DIMISSIONI DA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, INDICARE AL CONGRESSO DI PARTITO UN SUCCESSORE E PORTARE CON LUI (O CON CHIUNQUE ALTRO VENGA DESIGNATO DAGLI ORGANI COMPETENTI) IL PAESE A NUOVE ELEZIONI. […]” – 30/01/2011

“[…] Io chiedo al Capo del Governo di dimettersi perché il Governo che amministra non sta dando (e nulla indica che sarà in grado di farlo nel prossimo futuro) all’Italia le risposte di cui un Paese come il nostro ha bisogno […]” – 30/01/2011

“[…] Insomma, Silvio, c’è un Paese da portare nel futuro, che cazzo! […]” – 30/01/2011

“[…] Ribadisco quindi quello che ho detto solo qualche giorno fa: Berlusconi deve dimettersi. Non perché fa i festini, non perché Bersani raccoglie le firme, non perché i giudici lo vogliono a processo subito. Berlusconi deve dimettersi perché il Governo da lui presieduto non è più in grado di portare avanti nessuna riforma. […]” – 03/02/2011

“[…] Le vogliamo spendere due parole sul disastro elettorale di Milano? Sì: ben ti sta. Il soggetto, chiaramente, è quella massa informe e inanime chiamata PdL. Ma anche a Berlusconi un po’ gli sta bene. […]” – 22/05/2011

“[…] Berlusconi dovrebbe dimettersi dal ruolo di Presidente del Consiglio […]” – 20/09/2011

“[…] Doveva fare la riforma liberale e ha aumentato le tasse, doveva eliminare tutte le provincie e ogni tentativo è fallito miseramente, doveva portare avanti un programma elettorale che pare ormai diventato carta straccia. Il mio consiglio, lo stesso che sto dando da qualche mese a questa parte, è quello di fare un passo indietro. […]” – 29/09/2011

“[…] Il “Berlusconi IV” è finito 10 mesi fa. Ed ogni giorno che passa in carica senza muovere un dito per cambiare le cose è un giorno in più perso dal nostro Paese. […]” – 14/10/2011

“[…] Ha scelto di andare avanti. Dando visibilità agli Scilipoti di giornata. Solo per sopravvivere. E questo è stato l’errore fatale. Giocandosi reputazione e credibilità in un sol boccone. Detto questo, a mio modestissimo parere, a Silvio dobbiamo anche dei grossi “GRAZIE”. […]” – 12/11/2011

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Le Idi di Marzo

Questo è probabilmente il post più difficile che cerco di pubblicare da quando scrivo di politica. Si parla di Italia, di Futuro, di Giustizia e, ovviamente, di Silvio Berlusconi.

L’era Berlusconiana si avvia inesorabilmente al termine: nel 2013, data “ufficiale” delle prossime elezioni politiche, il Cavaliere avrà 77 anni. Decisamente troppi per pensare di amministrare un Paese complicato come l’Italia.

Il vero problema è che, a quanto pare, sono in molti a cercare in ogni modo di mettere fine prematuramente alla legislatura e conseguentemente all’avventura politica di Berlusconi. Illudendosi che questa sia la via maestra per ricostruire una Nazione finalmente libera dal malvagio tiranno.

Poveri! In diciassette anni non hanno ancora capito nulla del Cavaliere, del suo modo di fare politica e del Berlusconismo in generale. A quest’ora avrebbero dovuto realizzare che l’unico modo per liberare davvero l’Italia da Berlusconi è quello di vincere limpidamente (non come nel 1996 e nel 2006) una consultazione politica sulla base di un programma di governo solido e condiviso.

E invece eccoli di nuovo (il PD? E chi l’ha mai detto?), come in un eterna lotta tra gatto e topo, a cercare di “catturare” il Cavaliere con il supporto di alcune componenti (per loro stessa determinazione) fortemente politicizzate della Magistratura.

Berlusconi non si sconfigge mettendolo in galera. Anche perché, fatevene una ragione, non è una cosa semplice. In questa infinita lotta in corso da 17 anni tra Berlusconi e le Procure di mezza Italia (Milano in particolare) i risultati parlano chiaro. E non c’è bocciatura di Lodo che tenga, il Cavaliere continua ad andare avanti supportato da più di un terzo dell’elettorato.

Ci hanno provato con (presunte) iscrizioni a logge massoniche, (presunte) mazzette, (presunte) frodi economiche, (presunte) compravendite di Parlamentari, addirittura con (molto presunti) rapporti con la malavita. Niente. Ora sono tornati all’attacco. Con la Figa. Puntano tutto sullo sporco e falso moralismo che spesso abbonda nel nostro Paese.

Berlusconi è accusato di concussione (ma su questo non stanno insistendo, tanto alla “ggggente” non gli interessa) e di sfruttamento della prostituzione minorile. Apriti cielo! Un settantenne ha (avrebbe, in realtà, anche se i dubbi possono essere più o meno fondati) rapporti sessuali con ragazze minorenni, in cambio di aiuti economici, “sociali” o lavorativi.

Chiariamoci: si tratta di presunti reati ed è assolutamente necessario svolgere le relative indagini e accertare anche la più piccola violazione di legge (e a quel punto punire l’imputato in tutti e tre i gradi di giudizio). Ma quello che non posso proprio sopportare è la macchina da guerra messa (nuovamente) in moto dai “soliti” e con l’unico obiettivo di distruggere un cittadino. La Giustizia, quella con la “G” maiuscola, non si dovrebbe mai comportare così, nemmeno se si sta dando la caccia al Diavolo in persona. Indagini rivelate passo per passo a mezzo stampa, iscrizioni nel registro degli indagati (parlo di quella di Berlusconi) prima smentite categoricamente e poi sbattute in faccia all’Italia il giorno successivo alla parziale bocciatura del Legittimo Impedimento, indagini assegnate sempre agli stessi responsabili palesemente schierati da anni contro l’imputato, mezzi e uomini impiegati per sbirciare nella vita privata di un cittadino manco si trattasse del più sanguinario criminale della storia (roba che se usavano lo stesso schieramento di forze in altri ambiti oggi probabilmente non avremmo più mafiosi) e tante altre stranezze, o meglio “particolarità”, che non sono davvero degne di un Paese civile.

Volete arrestare Berlusconi? Indagate (in silenzio, please), trovate prove schiaccianti (ce ne saranno pure, è o non è un pericoloso criminale?) e condannatelo. Non buttate in aria ogni volta un puttanaio del genere!

Il guaio vero è che non si vuole arrivare all’arresto di Berlusconi, ma solo al suo totale sputtanamento all’Estero ma soprattutto agli occhi del “suo” elettorato. E qui mi ricollego al discorso fatto in apertura: non è questo il modo di battere il Berlusconismo (di cui, ricordiamolo, il Cavaliere è solo un esponente, seppur il più importante). Fino a quando non si riuscirà a mettere in campo una vera alternativa non c’è indagine che tenga.

PS: ho detto vera alternativa, quindi escluderei a priori il “Terzo Polo” e QUESTO Partito Democratico.

“Vabbé – dirà l’unico lettore capace di arrivare fino a questa riga – ma perché hai detto che questo era il tuo articolo più difficile? Fino ad ora non hai fatto altro che raccontare le solite stronzate da Berlusconiano!”.

Giusto, veniamo al dunque. Scordiamoci per un istante le escort, le feste e i “bunga-bunga”. Ammettiamo che niente di tutto questo sia mai accaduto.

IO, BERLUSCONIANO DA QUANDO HO LA TESSERA ELETTORALE (anche da un po’ prima in realtà), CHIEDO A BERLUSCONI DI RASSEGNARE SPONTANEAMENTE LE DIMISSIONI DA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, INDICARE AL CONGRESSO DI PARTITO UN SUCCESSORE E PORTARE CON LUI (O CON CHIUNQUE ALTRO VENGA DESIGNATO DAGLI ORGANI COMPETENTI) IL PAESE A NUOVE ELEZIONI.

Non perché va a letto con le (quasi) diciottenni. Non perché controlla una buona fetta dell’informazione. Non perché glielo chiede Fini (o Casini, o Bersani, o Di Pietro), non certo per certificare la sua sconfitta di fronte alla magistratura politicizzata (non è affatto così).

Io chiedo al Capo del Governo di dimettersi perché il Governo che amministra non sta dando (e nulla indica che sarà in grado di farlo nel prossimo futuro) all’Italia le risposte di cui un Paese come il nostro ha bisogno. Siamo ad un passo del federalismo, possiamo finalmente (forse) guardare al futuro dopo la disastrosa crisi economica che ha colpito l’occidente in questi tre anni, è tempo di fare dell’Europa qualcosa di vero e noi siamo qui, ogni giorno, a discutere di quanto sia cattivo Berlusconi e di quanto siano comunisti i giudici.

Analizziamo con occhi critici il quarto governo Berlusconi: (stra)vince le elezioni, si insedia in pompa magna e butta lì tre mesi di colpi di teatro (vedi Napoli) in cui tutti sono amici (vedi rapporti Berlusconi-Veltroni). Poi iniziano a circolare le prime voci su presunte telefonate “piccanti” tra Silvio e una esponente politica, forse addirittura una Ministra. Da quel luglio 2008 in poi si riaccende la lotta con una certa magistratura e i toni tornano ad essere quelli del periodo 2004-2006. Inizia la crisi e in Italia si pensa solo a come sputtanare il Presidente del Consiglio (da una parte) e di come scampare, almeno per un po’, a queste nuove accuse (dall’altra). Poi arrivano le Noemi e le D’Addario. I rapporti con Fini si fanno sempre più freddi, ma poi il PDL stravince anche le regionali. “Fase nuova” si diceva. E invece no. Caso Mills (da una parte) e legittimo impedimento (dall’altra). Poi arriva la separazione tra i due cofondatori e la risicata fiducia del 14 Dicembre. “Fase nuova” si diceva anche stavolta. E invece ecco puntuali il “Ruby-gate” (da una parte) e i videomessaggi “incazzati” (dall’altra).

Insomma, Silvio, c’è un Paese da portare nel futuro, che cazzo! Pensi di essere vittima di un accanimento giudiziario? Posso anche essere d’accordo. Invochi una riforma della Giustizia che ripulisca certi settori troppo politicizzati? Eh no! Questa benedetta riforma potevi farla nel 2008, in tempi non sospetti e soprattutto con decine di deputati di maggioranza. Oggi, forse, sarebbe stato il tempo di qualche riforma per l’Italia!

Sei stanco. Sei solo. Sei sconfortato. Pensi di essere ingiustamente vittima di un attacco senza precedenti nella storia del nostro Paese. Ti chiedi perché i tuoi nemici ti dipingano come un diavolo e come mai i tuoi presunti amici cerchino solo di spillarti un po’ di soldi, un lavoro o qualche regalo. Stai portando avanti un divorzio scaturito da accuse pesanti e a mezzo stampa da parte della tua ormai ex moglie. Hai perso in pochi mesi l’amata mamma, qualche altro famigliare e gli amici di una vita (Sandra, Raimondo e Mike su tutti).

Fossi al tuo posto probabilmente sarei già crollato da un pezzo. Evidentemente sei molto più forte di me. Ma mi sembra palese che non sei più nelle condizioni di guidare il Paese. Indica tu stesso il percorso da seguire per andare avanti e spiega come solo tu sai fare agli elettori, ai cittadini, che hai deciso di fare un passo indietro non perché vuoi riconoscere la tua sconfitta, ma anzi perché vuoi continuare la tua lotta (con la chiara intenzione di vincerla) senza però causare all’Italia altri mesi, forse anni di immobilismo in attesa del “verdetto finale”.

Cosa credi che impedirebbe la vittoria del “successore designato” a quel punto? Questo PD? il Terzo Polo? Di Pietro? E come, essendo venuto meno il punto principale dei rispettivi programmi elettorali (eliminare Berlusconi, ndr)?

A quel punto si tratterebbe solo di portare a termine la tanto agognata riforma della Giustizia, da esibire come l’ultimo trionfo. E poi, ma solo a processi conclusi (tanto non hai nessuna paura a presentarti davanti ai giudici, giusto?) e dopo una riforma semi-presidenzialista della Costituzione, potresti anche pensare di fare una “capatina” al Colle, giusto per far incazzare a morte tutti i tuoi detrattori.

Restare a capo di un Governo che non governa, continuando dall’ufficio di Palazzo Chigi questa sanguinaria guerra contro una parte della magistratura a discapito di una Nazione che non ne può più di questo immobilismo non è certo quello che si può definire il giusto comportamento per “il Paese che ami”.

Pensaci, perché queste parole e questi pensieri vengono da un tuo elettore e non da un “mangia-bambini”.

Ok, ci siamo, ho quasi finito. Manca solo un’ultima nota: cosa c’entra il titolo con tutto l’articolo?

Semplice.

Se Berlusconi dovesse per puro caso (sono un illuso..) ascoltare questi consigli, le elezioni in quel periodo sarebbero la fine, in un colpo solo, per PD, Fini, Casini, Rutelli e Toghe Rosse (oh, questo non è – ancora – un partito!).

Ma se questa guerra frontale dovesse continuare allora, portato a casa il federalismo, le Idi di Marzo saranno fatali per Silvio Berlusconi. Per il politico, per l’editore, per l’imprenditore. Ma soprattutto per l’uomo.

Ho finito davvero. Scusatemi il lunghissimo sfogo ma ho poco tempo e le riflessioni vanno condensate in un unico post. Abbiate pietà 😉

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Apocalypse Now

È finitaÈ finita questa lunghissima giornata politica. È finita questa vomitevole farsa di FLI a favore del Governo. È finita forse la storia stessa di FLI. Certo, direte voi, è finita anche la storia del Governo Berlusconi IVÈ finita in verità anche la supponenza di Di Pietro (uno degli artefici, più o meno indirettamente, della vittoria del Cavaliere). È finito tutto. È il giorno dell’apocalisse.
Come certo saprete, “apocalisse” non vuol dire solo “fine”, ma anche e soprattutto “nuovo inizio”. Sì perché oggi si chiude un giorno, una stagione, un’era. Ma da domani i dadi ricominceranno a rotolare veloci.
Verso quale futuro?
Oggi Berlusconi ha stravinto, ha stracciato tutti. Nessuno ha retto. Inutile cercare di portare il discorso sul fatto che il Governo non ha ottenuto i 316 voti corrispondenti alla maggioranza. Non facciamo gli stupidi: nessuno con briciolo di intelligenza poteva pensare che oggi in gioco ci fosse la sopravvivenza del Governo. Il Berlusconi IV, quello nato due anni fa, è finito oggi insieme alle aspirazioni politiche di Gianfranco Fini. Un Governo non si regge sui voti dello Scilipoti di turno.
Oggi è andata in scena la sfida finale (?) tra due avversari-ex-amici che di politico aveva davvero poco. Questo è quello che è successo oggi.
Almeno così è come la penso io. Il Paese non meriterebbe davvero di vedere di nuovo scene come quelle accadute oggi dentro e fuori dai Palazzi della Capitale.
Domani Berlusconi si sveglierà senza Governo, ma con un potere che forse non ha mai avuto dal 1994 ad oggi: ha dimostrato ancora, una volta per tutte, ai “palazzari” (concedetemi il neologismo) che i conti non si possono fare senza l’oste e, almeno in democrazia, nemmeno senza l’elettorato. Da qui si capisce che quello che si aspetta il sottoscritto ora non sono niente altro che le elezioni. Probabilmente, e per certi versi anche a ragione, Berlusconi tenterà per lo meno di tirare avanti ancora qualche settimana/mese con una maggioranza allargata. Ma questo scenario non può che essere giudicato in corso d’opera.
Fini, all’alba delle tre del pomeriggio, si è ritrovato a dover dichiarare al microfono della “sua” Camera la vittoria schiacciante del suo nuovo acerrimo nemico. In un pochi minuti è passato dalla prospettiva della poltrona di Palazzo Chigi e dalla guida del “Terzo Polo” al limbo politico. Difficile (anche se non impossibile) ritenere che le intenzioni di FLI (e di Fini stesso) non escano fortemente ed inevitabilmente ridimensionate dalla giornata di oggi. Come potrebbe Fini guidare una coalizione se non risce a tenere insieme una ristretta componente Parlamentare? Non dimentichiamo che la fiducia a Berlusconi è arrivata grazie alle decisioni di uomini vicini al Presidente della Camera. Mi spiace davvero per Fini. In linea di principio, l’ho ripetuto più volte, la sua era una battaglia giusta contro questo PDL che non era certo quello che tutti noi avevamo in mente. Ha però clamorosamente “cannato” i modi e soprattutto i tempi della sua protesta. E poi ha commesso un plateale e incredibile errore: quello di rimanere attaccato alla sua poltrona. Oltre all’effettivo fastidio nel vedere riunioni-fiume nello studio della terza carica dello Stato volte solamente a convincere gli indecisi, se Fini oggi fosse stato seduto tra i banchi della Camera, invece che sullo scranno più alto, l’esito della votazione sarebbe stato molto diverso. E poi, sinceramente, ci ha messo troppo odio.. non si può andare dalla Annunziata a fare certe dichiarazioni dopo che per 16 anni sei stato considerato da tutti come il delfino perfetto. Gianfranco, mi spiace ma hai dimostrato di non avere molto “tatto” in certe cose della politica. E per uno che fa politica da quando è nato non è bello.
FLI vuole lanciare un’OPA sul centrodestra? Benissimo: sia d’ora in avanti più chiara e coerente (a partire dal suo Presidente) e prometto che non avrò pregiudizi la prossima volta che sarò nella cabina elettorale.
Casini invece gongola: da oggi è ufficialmente il capo di tutti quelli che vogliono sfidare il bipolarismo (se ce ne sono rimasti), per non parlare del fatto che lui ora, al contrario di altri, può andare in giro a vantarsi di non aver perso pezzi per strada, nel giorno del giudizio.
La Lega di per sé non rientra nel discorso, agli uomini di bossi oggi andava bene qualsiasi risultato.
Il PD invece è ancora una creatura evanescente: ne è la prova il fatto che la mozione che poteva decretare la fine di Berlusconi non veniva dagli uomini di Bersani ma da Fini e Casini. Per non parlare della dichiarazione di Calearo (tutta da verificare naturalmente) che ha detto che dal PD gli hanno “chiesto” di votare per Berlusconi..
L’altro grande, grandissimo sconfitto della giornata di oggi è sicuramente Antonio di Pietro, l’inascoltabile padrone dell’Italia dei Valori che ha scelto le candidature dei due Deputati che oggi hanno salvato il suo arci-acerrimo nemico, il Diavolo di Arcore. Per non parlare dell’ennesimo discorso da querela rivolto alla quarta carica dello Stato.
Domani, dopo quello che ho detto, mi aspetto le dimissioni di Fini, Di Pietro e forse (ma non ci spero) di Berlusconi stesso. Perché forse alle urne c’è una alternativa percorribile: un Governo disposto davvero a lavorare per il bene del Paese prendendo un sacco di decisioni impopolari. Chiaro che Berlusconi non potrebbe guidare una iniziativa del genere. E ora che ha avuto, finalmente, la sua vittoria finale potrebbe pensare di farsi da parte da vincitore assoluto (momentaneamente o a titolo definitivo) a favore di soluzioni più moderate e condivise. Ma questa è davvero fantapolitica.
Adesso sta scendendo la sera, sta arrivando la notte. Perché è chiaro che prima della rinascita bisogna assistere al tramonto.
A domani, Italia!

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La Conta (Update 13/12/10 – 20:30)

=======UPDATE 13/12/2010 – 20:30============

Allora.. ci sono un paio di “ripensamenti” da segnalare: Calearo ha dichiarato che si asterrà ma alla seconda chiama, se il suo voto dovesse essere detetminante, voterà per Berlusconi. Scilipoti ha detto che tra poco deciderà come votare. Moffa e Siliquini a metà giornata sembravano orientati per il “NO” alla Sfiducia, poi hanno incontrato Fini e, dopo il rifiuto dell’ultimatum futurista da parte di Berlusconi, non si sa cosa faranno. Probabilmente non parteciperanno al voto. Guzzanti alle sette e mezza ha detto che voterà la mozione, salvo poi dichiarare che renderà noto il suo voto solo domani. Per quanto riguarda la Mogherini e la Bongiorno, TheDailyWeek da per certa la loro assenza per cause naturali (bebé in arrivo). Fare un pronostico è forse più complicato di ieri. Io ci provo, ma sappiate che si tratta di previsioni “too close to call”.

La mia sensazione è che Berlusconi la spunterà per due voti (senza ovviamente raggiungere la maggioranza di 316).

Voti favorevoli alla mozione di SFIDUCIA (contro Berlusconi): 310 (199PD+35UDC+30FLI+22IDV+6API+6RI+5MPA+Melchiorre, Tanoni, LaMalfa, Nicco, Giulietti, Guzzanti, Cosenza)

Voti contrari alla mozione di SFIDUCIA (per Berlusconi): 312 (235PDL+59Lega+11NoiSud+Catone, Grassano, Pionati, Nucara, Scilipoti, Cesario, Calearo)

Astenuti (non influenzano il Quorum): 2 (Brugger, Zeller)

Assenti: 5 (Mogherini, Bongiorno, Moffa, Siliquini, Gaglione)

Nota: il Presidente della Camera Fini, per prassi, non vota (310+312+2+5+Fini = 630)
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=======UPDATE 12/12/2010 – 23:00============

Anche se il pallottoliere resta apparentemente fermo a quello illustrato stamattina, non si può non segnalare il durissimo intervento di Fini che chiama “tutto” il “suo” FLI tra le fila dell’opposizione. Un’opinione personale? Pare la conferma del fatto che martedì Berlusconi avrà i numeri. Sempre parlando personalmente, credo che la mossa di Fini sia troppo rancorosa e “cattiva” per essere il risultato di uno studio approfondito: il capo di FLI ha visto nascere sotto i suoi occhi, a 48 ore dal momento decisivo (e tanto inseguito da luglio), dall’interno suo partito, una lettera-ponte in cui almeno sei dei suoi deputati (uno, Catone, l’ha già perso) cercano di mediare con il “nemico” in cambio dell’astensione e/o della non partecipazione. Proprio nel momento in cui Fini doveva dimostrare di essere diverso da Berlusconi (accusato più volte dallo stesso Fini di comandare un partito-dittatura), è in realtà tornata a galla l’indole dei tempi di AN. Poi magari mi sto sbagliando, magari Moffa&Co. voteranno compatti con Bocchino e Granata e Berlusconi andrà a casa, ma questo era il mio pensiero e dovevo dirlo. In ogni caso, a prescindere da come andrà a finire il voto, tornerò sull’argomento nel fine settimana.

Tornando a noi, questa mossa può non causare nulla, così come può scatenare la “guerra nucleare”. Le Colombe di FLI ora si trovano a scegliere tra un nemico-ex-amico dai toni concilianti e un nuovo-capo che blocca con autorità ogni loro iniziativa personale. Al momento non è possibile capire come andrà a finire. Di certo domani sera i numeri saranno più precisi.

Ultima nota, per ora “non ufficiale”, riguarda i 6 radicali che sembrano sempre più orientati per il “Sì” alla sfiducia.

A domani…

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=======UPDATE 12/12/2010 12:21============

Rispetto a ieri ci sono da segnalare gli spostamenti di Scilipoti (via TermometroPolitico) e Cesario (via DAW) da “Astenuti” a “Contrari” rispetto alla mozione di Sfiducia. Inoltre, sempre TermometroPolitico, sposta quattro Finiani (Moffa, Siliquini, Polidori, Patarino) nella cerchia degli “Indecisi”. Guzzanti sembra aver deciso per la sfiducia.

Ecco le nuove “quote” dopo gli ultimissimi aggiornamenti:

Voti favorevoli alla mozione di SFIDUCIA (contro Berlusconi): 301 (199PD+35UDC+28FLI+22IDV+6API+5MPA+Melchiorre, Tanoni, LaMalfa, Nicco, Giulietti, Guzzanti)

Voti contrari alla mozione di SFIDUCIA (per Berlusconi): 311 (235PDL+59Lega+11NoiSud+Catone, Grassano, Pionati, Nucara, Scilipoti, Cesario)

Astenuti (non influenzano il Quorum): 2 (Brugger, Zeller)

Incerti: 15 (6 Radicali+Mogherini, Moffa, Siliquini, Polidori, Patarino, Bongiorno, Cosenza, Calearo, Gaglione)

Nota: il Presidente della Camera Fini, per prassi, non vota (301+311+2+15+Fini = 630)

Rispetto a ieri la strada sembra più in discesa per Berlusconi, considerate le probabili assenze e il voto di calearo che potrebbe, alla fine, aiutare il Governo. Anche l’MPA cerca di inserirsi nella trattativa chiedendo più fondi FAS in cambio dell’astensione.. Aggiornamenti in serata!

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Difficile credere che il voto congiunto di Camera e Senato del 14 Dicembre possa dare indicazioni sul futuro a lungo termine del Governo d’Italia, ma è certo che avrà conseguenze (potenzialmente traumatiche) sul futuro a breve, brevissimo termine. Detto in parole povere, un voto a favore del Governo Berlusconi IV non metterebbe lo stesso Cavaliere al sicuro fino al 2013 mentre un eventuale vittoria della “Sfiducia” costringerebbe Silvio alle dimissioni immediate (con speranza di reincarico con maggioranza allargata).

Fatta questa premessa è necessario rispolverare il famoso pallotoliere. Lo faccio oggi (e riporterò eventuali aggiornamenti domani e lunedì sera) in quanto il giorno della votazione sarò al lavoro e mi sarà quasi impossibile aggiornare questo blog se non in tarda serata.

Partiamo da due dati: la fiducia al Governo nel 2008 (335/630) e, recentemente, a Settembre (342/630). Si tratta però di dati “viziati” dalla spaccatura tra Pdl/Fli che pare oggi più grave di quanto non lo fosse a Settembre (quando era chiaro che la fine del Berlusconi IV non era questione di giorni).

Per quanto riguarda i conti attuali, Termometro Politico offre queste stime (si parla sempre e solo della Camera):

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Voti favorevoli alla mozione di SFIDUCIA (contro Berlusconi): 303 (199PD+35UDC+31FLI+22IDV+6API+5MPA+Melchiorre, Tanoni, LaMalfa, Nicco, Giulietti)

Voti contrari alla mozione di SFIDUCIA (per Berlusconi): 309 (235PDL+59Lega+11NoiSud+Catone, Grassano, Pionati, Nucara)

Astenuti (non influenzano il Quorum): 2 (Brugger, Zeller)

Incerti: 15 (6 Radicali+Mogherini, Moffa, Bongiorno, Cosenza, Scilipoti, Cesario, Calearo, Guzzanti, Gaglione)

Nota: il Presidente della Camera Fini, per prassi, non vota (303+309+2+15+Fini = 630)

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Proviamo a spingerci un po’ oltre, non prima di aver fatto un paio di precisazioni:

1) Mogherini (PD), Cosenza (FLI) e Bongiorno (FLI) sono prossime al parto e/o hanno gravidanze a rischio che potrebbero causare assenze dell’ultimo minuto

2) Come dimostra la “Lettera dei 16” ci sono tuttora, dentro FLI, almeno 6 “mal di pancia” nei confronti della Sfiducia

3) Moffa (FLI) e Guzzanti (PLI) attendono il discorso del Premier per decidere come votare

4) I (6) Radicali avrebbero fatto alcune richieste al Governo che, se accettate, porterebbero alla loro Astensione

Testiamo quindi uno degli scenari peggiori per il Premier e vediamo che succede:

Voti favorevoli alla mozione di SFIDUCIA (contro Berlusconi): 314 (199PD+35UDC+31FLI+22IDV+6API+5MPA+6RI+Melchiorre, Tanoni, LaMalfa, Nicco, Giulietti, Mogherini, Bongiorno, Cosenza, Moffa, Guzzanti)

Voti contrari alla mozione di SFIDUCIA (per Berlusconi): 309 (235PDL+59Lega+11NoiSud+Catone, Grassano, Pionati, Nucara)

Astenuti (non influenzano il Quorum): 6 (Brugger, Zeller, Scilipoti, Cesario, Calearo, Gaglione)

Incerti: 0

Nota: il Presidente della Camera Fini, per prassi, non vota (314+309+6+Fini = 630)

Da questa analisi (forse la più negativa per Berlusconi) la Sfiducia esce vittoriosa. Ma potrebbero esserci grosse sorprese..

Ipotizziamo (non si tratta di un gioco, ma di realismo) che almeno una tra le 3 donne “incinte” non riesca ad essere in Aula. Mettiamo anche Gaglione (Noi Sud tra i “Sì”) e Guzzanti tra gli astenuti (viste le recenti aperture)

Voti favorevoli alla mozione di SFIDUCIA (contro Berlusconi): 312 (199PD+35UDC+31FLI+22IDV+6API+5MPA+6RI+Melchiorre, Tanoni, LaMalfa, Nicco, Giulietti, Mogherini, Cosenza, Moffa)

Voti contrari alla mozione di SFIDUCIA (per Berlusconi): 310 (235PDL+59Lega+11NoiSud+Catone, Grassano, Pionati, Nucara, Gaglione)

Astenuti (non influenzano il Quorum): 6 (Brugger, Zeller, Scilipoti, Cesario, Calearo, Guzzanti)

Assenti (nome scelto a caso tra le 3): 1 (Bongiorno)

Incerti: 0

Nota: il Presidente della Camera Fini, per prassi, non vota (312+310+6+1+Fini = 630)

Ancora numeri negativi per Berlusconi. Ma si tratta di uno scenario nel suo complesso più probabile rispetto a quello immediatamente precedente. E attenzione.. a quel punto basterebbe un solo “mal di pancia” per portare la situazione in parità e “qualificare” il Cavaliere…

Ribadisco che una eventuale bocciatura della mozione di Sfiducia non rappresenterebbe in nessun caso un assicurazione per il Governo. All’orizzonte, in ogni caso, c’è altro.. un Berlusconi V (allargato)? Un Governo alternativo? Elezioni? Presto per dirlo..

Intanto rimaniamo in attesa di spostamenti dell’ultima ora e di informazioni più dettagliate sulle 3 Deputate che aspettano un bambino

Eventuali aggiornamenti in cima al post.

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Fate ridere

Terzo polo, riunioni allargate, conte all’ultimo sangue. Fate entrare anche loro… e siamo a 317!

Dopo la riunione di oggi tra FLI+UDC+API+MPA+LD sembra essere nata ufficialmente una nuova maggioranza parlamentare che si dice pronta a votare in blocco la sfiducia a Berlusconi.

E poi via con i messaggi ridicoli, quelli del tipo “Berlusconi deve continuare a governare”, “Berlusconi deve dimettersi di sua spontanea volontà”, “Se viene sfiduciato non è riproponibile”, senza dimenticare i “Chi non vota la sfiducia verrà espulso da FLI”.

Ma la volete smettere? Mettetevi il cuore in pace: mancano 12 giorni al 14 dicembre. 12 giorni che passerete in vacanza visto che la Camera è chiusa fino alla votazione decisiva (quanta indignazione in merito!).

Non sfracellateci i coglioni ogni santo giorno con queste dichiarazioni in puro “politichese”.

E’ in corso l’ultimo (ma sarebbe più giusto dire l’ennesimo) tentativo in ordine di tempo nato con l’unico scopo di far fuori Berlusconi. Altro che governi di emergenza, di salvezza, di responsabilità.. se avete i numeri e il coraggio andate a Montecitorio, dite a voce alta un bel “SI” alla sfiducia, prendetevi davanti al Paese tutte le responsabilità del caso e poi ci spiegherete in tutta tranquillità cosa succederà dopo.

Pare abbastanza ovvio che in questa occasione Berlusconi non ha margini di trattativa: anche se otterrà la fiducia saranno pochi voti, molto probabilmente di convenienza.

Con Berlusconi (con questo Berlusconi) non si continua, un Governo tecnico non può durare dopo che l’obiettivo principale (mandare a casa B.) è stato portato a termine.

Quelli che accusano il Cavaliere di voler perdere tempo perché non vuole dimettersi di sua spontanea volontà mi spiegano perché non sono allo stesso tempo a favore di nuove elezioni subito (con questa legge elettorale)?

Ah già, “per il bene dell’Italia”..

PS: Fini, sulle alleanze ti avevo avvertito.. per quanto mi riguarda sarebbero “Zeru Voti”

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Crisi di Governo (e di buonsenso)

In questi giorni, dipinti da molti come le “idi di Marzo” dell’avventura politica di Berlusconi, se ne sentono di tutti i colori. Probabilmente (si spera) la colpa è dovuta alla particolarità della situazione. Tutti i “giocatori” sono in qualche modo coinvolti e può darsi che l’emozione e l’incertezza su ciò che sta per accadere faccia loro dire cose che non stanno né in cielo né in terra.

La prima è una considerazione generale: oggi, come promesso, la compagine di FLI ha rassegnato le dimizzioni dal Governo. Tutti titolano che la Crisi è iniziata, evidenziando la convocazione per domani al Quirinale di Fini e Schifani (presidenti di Camera e Senato). In realtà sappiamo che Berlusconi è fortemente intenzionato a portare (legittimamente) la crisi in Parlamento quindi, finché non sentiremo il Cav gridare “Che fai, mi voti contro?” (e finché non vedremo i voti contrari di FLI) questa crisi non può affatto dirsi aperta.

In secondo luogo commentiamo la comica affermazione di Berlusconi in cui si dice intenzionato, in caso di fiducia dal Senato e sfiducia alla Camera, a chiedere lo scioglimento solo di questa ultima. Seppur si tratta di una ipotesi effettivamente percorribile secondo la tanto amata Costituzione, l’idea è tutt’altro che geniale. Ma ve lo immaginate il nostro Paese alle prese con una doppia elezione separata di Camera e Senato? Già il sistema è macchinoso di suo, se poi invece che migliorarlo andiamo in questa direzione.. per non parlare poi dei costi! No. E’ una strada decisamente improponibile. Il Cavaliere questo lo sa e farebbe meglio a concentrarsi sulle cose serie piuttosto che continuare a rilasciare dichiarazioni di questo tipo.

Terza osservazione per tutti i “futuristi” che ora sembra siano stati infettati di colpo dalla “Berlusconite”: cambiare idea è legittimo. Abbandonare un progetto perché non ci si sente più partecipi è assolutamente concesso se non addirittura una dimostrazione di coerenza (ma solo se in precedenza si è lottato per cambiare questo sistema dall’interno). Ma da qui ad affermare ai quattro venti di essere pronti a tutto pur di cacciare per sempre Berlusconi da Palazzo Chigi la strada è lunga! Vi siete accorti di colpo che Berlusconi è in realtà la reincarnazione di Satana? Benissimo, ma almeno non fate finta di aver vissuto nella reggia del Padrone negli ultimi sedici anni! Fini in realtà ha più volte cercato di porre rimedio a questa incoerenza non mancando di ringraziare il Cavaliere per alcune scelte fatte nel passato, ma se stiamo a sentire alcuni dei suoi “fedelissimi” sembra quasi che FLI non sia altro che una corrente dell’Italia dei Valori! Questo, scusate, ma non è tollerabile! E poi, almeno, mettetevi d’accordo: capisco che mettendo insieme FLI, UDC, API, PD e SL Berlusconi e la Lega li battete di sicuro, ma non mi sembra giusto nei confronti dei vostri (potenziali) elettori continuare in mezzo a tanta confusione. Ci fate capire quello che volete fare? Chiederete un Governo tecnico? Oppure le elezioni? E in tal caso correrete da soli o stipulerete un patto con l’UDC e l’API? Oppure siete seriamente tentati dal “Carrozzone – Unione 2.0”? So che forse non è il caso di parlare di queste cose prima delle dimissioni di Berlusconi ma per carità, fate un po’ di chiarezza perché dalla Terra si fa davvero fatica a capirci qualcosa!

Ultima osservazione rivolta a Bersani e a tutto il PD: prima la scena gli viene rubata (letteralmente) da Di Pietro. Poi ecco spuntare Fini. Ma volete comportarvi come se foste davvero il maggior partito di opposizione? Segnali come l’esito delle primarie di Milano (svoltesi ieri, vittoria del candidato ex PRC e sostenuto da Vendola su quello sostenuto dal PD) dovrebbero far riflettere! Dovete aspettare che sia Di Pietro a chiedervi di presentare una mozione di sfiducia nei confronti del Governo? Se per voi è una strada percorribile dovevate avere per primi il coraggio delle vostre azioni!

Mi fermo qui, solo perché il resto bisognerà valutarlo in seguito a quello che accadrà in Parlamento.

PS: sembra che le cose stiano effettivamente andando avanti più o meno così.

[Omnia / Luca Zaccaro]

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I have some difficulties..

Berlusconi durante la riunione del G20 confida al collega Vietnamita di avere “qualche difficoltà al momento” parlando, ovviamente, della situazione politica italiana.

Gli aggiornamenti in breve sono questi: Berlusconi in pratica ha offerto a Fini la possibilità di entrare direttamente nel Governo (con un rimpasto senza crisi formalizzata) ma questi ha declinato l’invito ripetendo che vuole le dimissioni del Premier.

Le due strade possibili a questo punto sono due: dimissioni spontanee e preventive del Cavaliere o sfiducia in Aula da parte di Fli dopo l’approvazione della Finanziaria e dopo aver ritirato i suoi esponenti dal Governo (lunedì). In entrambi i casi, visto il clima, si tratterebbe di “crisi al buio” ovvero senza la certezza da parte dell’attuale Presidente del Consiglio di ricevere dal Presidente della Repubblica l’incarico di formare un nuovo Governo (come è accaduto, per esempio, a Prodi nel Febbraio 2007).

Lo stesso Berlusconi infatti “respira” nell’aria, nonostante tutto, la voglia di più parti di liberarsi di lui. E per questo non sembra intenzionato a farsi da parte per primo. Vuole sfruttare anche la minima occasione per addossare tutta la colpa della crisi su Fini (che poi è il suo obiettivo da settimane). Del resto per aprire una crisi è necessario che qualcuno lo sfiduci in Aula e chi potrebbe essere se non Fini stesso?

A quel punto, incassata la Sfiducia, Berlusconi potrebbe salire al Colle “più tranquillo”. Potrebbe chiedere il reincarico o puntare dritto verso le elezioni. Nel primo caso costringerebbe Fini a tornare tra le fila della maggioranza, nel secondo si preparerebbe alla campagna elettorale più “cattiva” della sua avventura politica.

Per quanto mi riguarda, arrivati a questo punto, la sfiducia parlamentare è l’unica strada percorribile. Si possono dire davvero tante cose sul conto di Berlusconi ma bisogna ammettere che non ha tutti i torti quando dice di non potersi più fidare né di Tizio né di Caio.

Ancora una volta conteranno i fatti più che le parole e i proclami. E la cosa divertente (se così si può dire) è che questa volta il Cavaliere rischia di essere l’unico a spingere verso una soluzione politicamente e istituzionalmente corretta.

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Fini ripiomba nel 2005

Ho trovato il discorso di Fini molto istituzionale, pieno di buoni propositi e belle idee. Un po’ come era accaduto a Mirabello. Ma le buone notizie, ahime, si chiudono qui.

Per quanto mi riguarda sono infatti decisamente deluso. Non per quanto in futuro Fini potrà fare con il suo partito, ma per quello che è intenzionato a fare oggi: la conclusione, quella che tutti attendevano, è stata presa. Fini ha scelto la strada (impervia) del rimpasto di Governo.

Le possibilità erano 3: accettare la mano tesa di Berlusconi, chiedere un rimpasto o sfiduciare il Premier. La prima e l’ultima erano in qualche modo scelte di responsabilità, mentre quella intrapresa ha un sapore squisitamente politico.

Fini infatti ricade nella tentazione di criticare Berlusconi e il PDL e lo fa con toni decisamente più pesanti di quelli utilizzati a Mirabello. Per carità, ha una maledetta ragione quando si lancia contro la politica economica di Tremonti, contro l’eccessiva personalizzazione del partito di Berlusconi, contro l’arretratezza in materia di diritti civili e soprattutto contro la golden share della Lega (cita come esempio l’utilizzo dei fondi FAS per accontentare gli allevatori), ma commette di nuovo il gravissimo errore di dimenticare che il PDL (il partito finito, quello che va superato) è stata la sua casa fino a qualche mese fa. Nonostante abbia ricordato solo questa mattina ad un giornale tedesco come sia stato uno sbaglio fondare il PDL insieme a Berlusconi (a proposito, ma dove sarebbe oggi senza il PDL stesso?), Fini aveva il diritto ed il dovere di denunciare ufficialmente tutto questo senza aspettare l’inevitabile deferimento (che in verità è andato a cercarsi).

Che senso ha chiedere oggi, in questa situazione, un passo indietro a Berlusconi per ritrovarsi poi intorno ad un tavolo per ripartire sulla base di “4-5 missioni indispensabili” quando lo stesso Presidente della Camera ha passato gli scorsi due anni e mezzo a criticare senza mai proporre davvero qualcosa di concreto nelle sedi appropriate?

Fini poi si lascia andare e, forse a causa dell’ambiente a lui molto favorevole, abbassa la guardia e commette degli errori: il primo lo fa parlando della Lega. Muove delle giuste critiche al partito di Bossi ma la sensazione è quella di un complesso di inferiorità in quanto il suo partito non viene riconosciuto come interlocutore privilegiato del PDL come accade invece con gli uomini del “Senatur”. Il secondo errore è riferito al Bipolarismo e alla necessità che l’avversario non torni poi ad essere un nemico dopo le elezioni. Qui forse Fini si scorda di come era iniziata la legislatura e di come sia stato il PD a tornare a scagliarsi contro il solito Berlusconi (già dopo pochi mesi di Governo). Il terzo grave errore (ripreso, come vedremo, da Berlusconi) lo commette parlando proprio di rimpasto. Prima si lamenta del fatto che il Parlamento sia stato spesso esautorato per colpa del Governo e poi chiede l’apertura di una crisi passando direttamente la palla al Presidente del Consiglio. Ma senza dubbio la cosa sconvolgente, già segnalata da alcuni analisti, è che il Presidente della Camera (terza carica dello Stato), Presidente di un partito che minaccia di passare all’opposizione, chieda direttamente le dimissioni del Presidente del Consiglio (quarta carica dello Stato). Insomma, la “cadrega” di Montecitorio non sarà certo nelle disponibilità del Presidente del Consiglio, ma non vale nemmeno il contrario!

Ma a parte tutto, se è vero tutto quello che Fini ha detto, che senso ha chiedere un rimpasto? Che senso avrebbe un nuovo Governo con Berlusconi? Che senso ha ritirare Ministri e Sottosegretari da un Governo che si può far cadere in ogni momento? Nessuno crede davvero che la strada indicata da Fini sia percorribile. E tutti sanno bene che non sarebbe nemmeno (del tutto) colpa di Berlusconi se la situazione a questo punto precipitasse. Fini voleva rispedire il “cerino” nelle mani del Cavaliere ma a me pare solo che abbia evidenziato una sua NON-assunzione di coraggio e responsabilità. Forse il Paese non può permettersi elezioni, ma nemmeno un nuovo Governo di questo tipo!

Quanto a Berlusconi e al PDL non c’è ancora una risposta ufficiale ma da ciò che filtra dai soliti “ambienti vicini” Berlusconi avrebbe detto di non aver alcuna intenzione di dimettersi. Il Cavaliere avrebbe detto (come è nella sua natura) che se Fini vuole “andargli oltre” deve venire in Aula e avere il coraggio di sfiduciarlo, di fronte al Parlamento e al Paese intero. Il cerino quindi rimane nelle mani di Fini perché il Governo è intenzionato a continuare a lavorare e l’unico modo per mutare lo “status quo” è un voto di sfiducia.

Sembra avverarsi almeno in parte quello che avevo “predetto” qualche giorno fa. Fini vuole rivivere il 2005 e il Berlusconi-bis ma si ricordi che anche quella volta il Cavaliere era dato per spacciato..

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Fini chiede la Crisi e il Rimpasto: reazioni a caldo della Stampa

Corriere della Sera: Fini: «Berlusconi si dimetta, altrimenti noi siamo pronti a uscire dal governo»

Ansa: Fini premier si dimetta oppure Fli via da governo

Repubblica: Fini detta le condizioni a Berlusconi “Si dimetta, così inutile andare avanti, se non apre la crisi Fli lascia il governo”

La Stampa: Fini: “Berlusconi ora si dimetta. Nuovo patto o via dal governo”

Il Giornale: Fini: “Berlusconi si deve dimettere. Patto, sì con un nuovo programma”

[Omnia / Luca Zaccaro]

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