Lost: dritti verso il Gran Finale

Lost, la “serie perfetta”, è giunta all’ultimo atto: settimana prossima andrà in onda in America l’ultimo attesissimo maxi-episodio. Il titolo, al contrario della trama contorta, è molto semplice. “The End”, così daremo l’addio ai luoghi e ai personaggi creati da J.J.Abrams sette anni fa.

Fortunatamente in Italia non dovremo attendere troppo: l’episodio in lingua originale andrà in onda in contemporanea USA lunedì mattina alle 6 su FOX. Alle 10 di sera, sempre sulla stessa rete, la replica dell’episodio in lingua inglese e sottotitoli italiani.

Ma come siamo arrivati a questa puntata e, soprattutto, come potrebbe finire la storia?

— SPOILER —

Lost racconta la storia di un volo di linea, l’Oceanic 815, che si schianta su un’isola a causa di una turbolenza. I sopravvissuti si trovano da subito di fronte ad un ambiente misterioso e a rumori notturni che fanno supporre la presenza di un “Mostro” che effettivamente esiste, è fatto di fumo nero e uccide chiunque gli capiti a tiro. O quasi. Passano le settimane, alcuni personaggi muoiono e chi rimane in vita capisce che in realtà esiste un legame con i compagni di disavventura, così come con l’isola stessa. Dopo qualche tempo i sopravvissuti scoprono che l’isola è abitata dagli “altri”, un gruppo di persone che sembra vivere lì da molto tempo. Molti anni prima queste persone condividevano l’isola con gli scienziati del “Progetto Dharma” che erano interessati a studiare le proprietà elettromagnetiche del luogo. Benjamin Linus, figlio di un operatore Dharma, uccide tutti i componenti della spedizione e si unisce agli “altri” diventandone il leader dopo essere riuscito ad esiliare il suo predecessore, Charles Widmore. A supportare l’attività di Ben c’è Richard, colui che non invecchia mai. A questo punto della serie facciamo la conoscenza, rigorosamente per sentito dire, di Jacob: egli è il “capo” dell’isola e periodicamente comunica con il leader degli altri, anche se Ben non è mai riuscito a vederlo. Dopo essere riuscito a rintracciare l’isola, Widmore manda una squadra per uccidere Ben ma la missione non ha successo. Nel frattempo, dopo numerosi scontri con gli “altri”, sei sopravvissuti riescono a lasciare l’isola: sono Jack, Kate, Sayid, Hugo, Sun e Aaron (figlio di Claire, sorella di Jack e dispersa sull’isola). Sfruttando presumibilmente le proprietà magnetiche del sottosuolo Ben riesce a “spostare” l’isola facendo girare una ruota in una grotta e sprigionando un’intensa luce gialla. A partire da questo momento, sull’isola iniziano a verificarsi scompensi spazio-temporali che proiettano le persone rimaste avanti e indietro nel tempo. John Locke riesce infine a riallineare la ruota girata da Ben e scompare (così come accaduto allo stesso Ben). James, Jin, Miles, Daniel e Juliet si ritrovano negli anni settanta e cominciano una nuova vita all’interno della Dharma Corporation (prima dell’uccisione di massa da parte di Ben). Nel frattempo, in America, Ben uccide John Locke e convince tutti (tranne Aaron) a tornare, ognuno con le sue ragioni. Il ritorno avviene grazie a Eloise, madre di Daniel e un tempo amante di Widmore che imbarca i protagonisti su di un volo Ajira che, puntualmente, rimane vittima della stessa turbolenza del volo Oceanic e precipita sull’isola. Tornati sull’isola i protagonisti si separano: Sun e Ben atterrano sull’isola “nel tempo corrente” insieme agli altri passeggeri del volo Ajira, mentre gli altri tornano negli anni settanta dove incontrano James, Juliet, Miles e Jin. Fa la sua (ri)comparsa a questo punto anche John Locke, o meglio il suo corpo, al cui interno si nasconde niente meno che “il fumo nero”. L’obiettivo principale di chi è tornato indietro nel tempo è quello di far detonare una bomba atomica portata sull’isola negli anni 50, per rimettere a posto le cose e fare in modo che il volo originale della Oceanic, nel 2004, non arrivi mai sull’isola. La bomba atomica esplode ma l’effetto è quello di riportare tutti nel tempo presente, sempre sull’isola. Nel frattempo Ben si fa convincere dall’uomo nero nel corpo di Locke e uccide Jacob, una volta rintracciata la sua abitazione nel piede di una antichissima statua di una divinità egizia. Si scopre dunque che i passeggeri del volo Ajira arrivati sull’isola sono in realtà uomini e donne al servizio di Jacob con lo scopo di proteggere Jack, Hugo, James, Sun, Jin e Sayid, definiti “i candidati”. Viene anche svelato che tutte le persone naufragate sull’isola nel corso dei secoli sono stati “chiamati” dallo stesso Jacob che ha interferito con le loro vite sin dalla nascita. Sayid viene ucciso in uno scontro a fuoco e gli abitanti del “tempio” (il cuore dell’isola) tentano di riportarlo in vita immergendolo nella “sorgente”. Sayid torna in vita, ma a quanto pare non grazie alla sorgente, dato che si “risveglia” infetto, così come “infetta” viene definita Claire, sopravvissuta sull’isola e passata dalla parte del fumo nero, anche conosciuto come “l’uomo nero”. Quando vengono informati della morte di Jacob, gli abitanti del tempio si barricano per paura dell’uomo nero che riesce ad entrare grazie a Sayid e a uccidere quasi tutte le persone che non hanno accettato di seguirlo. Grazie ad un flashback scopriamo che Richard, consigliere degli altri, è naufragato sull’isola due secoli prima. Qui l’uomo nero gli chiede di uccidere Jacob (dato che lui non lo può fare) promettendogli di riportare in vita sua moglie. Richard in un primo momento sembra accettare, ma una volta fatta la conoscenza di Jacob desiste. Questi gli spiega in parole povere che l’isola è “la porta dell’inferno” e che serve per non far fuoriuscire il male ed evitare la sua diffusione. Richard chiede allora a Jacob di non morire mai per paura dell’Inferno e viene accontentato. Intanto Widmore trova nuovamente l’isola e questa volta ci ritorna personalmente. Si scoprirà in seguito che è stato lo stesso Jacob a chiedergli di tornare. Lo scopo di Widmore sembra quello di uccidere l’uomo nero. Inieme a lui torna sull’isola (costretto) anche Desmond, fidanzato della figlia di Widmore, arrivato sull’isola prima dei sopravvissuti del volo Oceanic e costretto a far parte di un esperimento Dharma e tornato in America insieme agli altri proprio grazie alla barca della sua ragazza che era riuscita a rintracciare l’isola. Un altro flashback racconta la storia di Jacob, nato sull’isola da una naufraga ai tempi dei romani e allevato, insieme al suo gemello, da una donna (responsabile della morte della madre naturale). Il gemello di Jacob, a cui non viene mai dato un nome, decide di andare a vivere con i compagni-naufraghi della madre defunta e dopo qualche decennio scopre il modo di tornare “oltre il mare”: costruisce dunque una ruota in una grotta (come quella girata molti anni dopo da Ben e Locke). La madre-adottiva porta allora Jacob alla sorgente, da cui proviene la luce calda e intensa, e gli chiede di proteggere l’isola e la sorgete stessa. Jacob accetta e poco dopo sua madre viene uccisa proprio dal gemello di Jacob dopo che questa è riuscita a distruggere uno dei pozzi che stava scavando per trovare la luce necessaria per lasciare l’isola. Jacob, diventato “il protettore”, ha uno scontro con suo fratello che si conclude quando quest’ultimo viene spinto nella grotta della sorgente, da cui viene viene liberato il mostro di fumo nero che in seguito si impossessa del corpo del gemello morto di Jacob. Tornando alla story-line, sembra che lo scopo di Locke-Uomo nero sia quello di lasciare l’isola insieme a tutti i candidati, mentre in realtà cerca di radunarli tutti nello stesso luogo per poi ucciderli con una bomba piazzata sul sottomarino di Widmore. Restano in vita solo Jack, Kate, James, Hugo e Claire (rimata con l’uomo in nero). Widmore viene infine ucciso da Ben, dopo aver confidato all’uomo nero di essere tornato insieme a Desmond (capace di resistere a disastri elettromagnetici) per porre fine a tutto. Come atto finale, il fantasma di Jacob riesce a parlare ai tre candidati rimasti (più Kate) e convince Jack a prendere il suo posto come protettore dell’isola e della sorgente di luce, che viene anche collocata vicino al luogo dello schianto del volo Oceanic. Al termine della penultima puntata si scopre che l’obiettivo finale dell’uomo nero è in realtà quello di distruggere l’isola.

— FINE SPOILER —

Letta così, ovviamente, la trama sembra folle ma la continuità spazio-temporale progettata dagli sceneggiatori è davvero ben fatta. Ma come potrebbe finire la storia? C’è un evento a cui non ho fatto riferimento: dopo l’esplosione della bomba atomica, mentre i protagonisti tornano nel presente, in un presunto mondo-parallelo i passeggeri del volo Oceanic 815 riescono effettivamente ad atterrare a Los Angeles. Ma anche in questa vita parallela i personaggi scoprono ben presto di essere legati tra loro e all’isola. Desmond, dopo essere stato “illuminato” da Charlie sul fatto che, in punto di morte, fosse possibile vedere i ricordi della vita parallela sull’isola, decide di parlare con tutti i passeggeri, presumibilmente per riunirli (come in effetti avviene).

E ora cosa può accadere? L’uomo in nero verrà ucciso? Jack resterà sull’isola per sempre? L’isola salterà in aria? Ma soprattutto.. chi cazzo ha costruito quella statua rotta dalla nave di Richard? Tutte le domande, si spera, lunedì prossimo avranno una risposta.

Lost fever, everything happens for a reason.

[Omnia/Luca Zaccaro]

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Avatar

E’ vero, sarò un po’ in ritardo, ma sono finalmente riuscito a vedere Avatar (in 3D ovviamente). Un kolossal che definire “spasmodicamente atteso” forse non rende perfettamente l’idea di quanto il mondo del cinema abbia aspettato per potersi catapultare su Pandora, pianeta immaginario (ma non troppo) dove regna incontrastato l’equilibrio tra natura ed esseri viventi. Umanoidi tanto simili a noi nell’aspetto quanto differenti interiormente e nel rapporto con ciò che sta loro intorno fanno da sfondo ad una storia d’amore impossibile (Cameron è un esperto in questo) e ad un mondo (di chi?) da salvare (da chi?). La scelta dell’handicap per il protagonista rende benissimo l’idea di cosa ci sia alla base della narrazione: l’umanità delle origini contro tutto ciò che di negativo ha portato il progresso. Certo, uomini con gli archi e frecce  possono sconfiggere astronavi spaziali solo in un sogno, in un mondo alternativo, in un Avatar appunto. Quello che sto cercando di dire è che non si tratta affatto di una moderna riedizione di Pocahontas, ma di una impegnata analisi della nostra razza e di come sia mutato nel corso dei secoli il rapporto con il nostro Pianeta (non ditemi che non avete notato la somiglianza di Pandora con una Terra primitiva..). Cameron, schierandosi, mostra anche chi è il vincitore della battaglia tra passato e futuro. Storia a parte, davvero una maestosa produzione. Ottimo lavoro al PC e spettacolari effetti di profondità. Insomma, un Film con la “F” maiuscola che, una volta tanto, vale gli 11 € spesi.

[Omnia/Luca Zaccaro]

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