Che vittoria!

Che bei ricordi.. quando la Grande Juve batteva 3 a 1 il Real Madrid in quella che molto probabilmente è stata la sua miglior partita dell’ultimo cinquantennio.. altri tempi, calcisticamente parlando.

Sì perché dopo le fin troppo frettolose decisioni del 2006 la Juve è cambiata. E’ diventata, per necessità di cose, una squadra di Serie B costretta a rinascere dalle proprie stesse ceneri con una rosa fortemente impoverita e una dirigenza rasa al suolo da un vero e proprio “editto”. Non si poteva più pensare alle notti d’Europa. C’era da muovere le gambe e ritrovare al più presto la Serie A, facendo conto solo sulle forze dei “vecchi” rimasti e su quelle di giovani sconosciuti che allora si chiamavano, tanto per fare un nome, Giorgio Chiellini.

Tornati in Serie A ci eravamo illusi di aver subito ritrovato la squadra di un paio d’anni prima. Ma era solo una impressione. Scelte dirigenziali poco azzeccate e giocatori non più così legati al “sentimento Juve” hanno reso palese che lo spirito non era quello originale.

Questa sera, dopo una stagione da settimo posto, la Juve arriva a San Siro senza il suo uomo migliore, squalificato per un eccesso di “severità” che non sarà facile da rivivere. Di fronte aveva una squadra dai nomi imponenti come Ibra, Robinho e Pato. Come se non bastasse a pochi minuti dal calcio d’inizio subisce l’infortunio dell’altro suo giocatore “in palla”: Chiellini abbandona dopo una lista ininterrotta di partite che partono dal precampionato.

In campo la partita sembra segnata: il Milan domina il campo e nei primi 15 minuti genera una quantità notevole di palle gol. Ma la porta difesa dall’ottimo Storari resta inviolata. Poi uno stacco imperioso di Quagliarella regala ai bianconeri un vantaggio insperato e (fino a quel momento) forse immeritato. Inizia un’altra partita. Il Milan è sempre pericoloso ma gli juventini stringono i denti e chiudono tutti i buchi. Ad un certo punto i bianconeri si ritrovano senza difensori per via di un infortunio a De Ceglie, e Pepe viene “sacrificato” come terzino. La sofferenza là dietro aumenta a dismisura ma il catenaccio tiene sempre meglio. Tanto che il Milan ad un certo punto perde un po’ di smalto e di convinzione. E’ in questo clima che arriva l’ennesimo gol di un Del Piero che stando ad ascoltare i “bene informati” era da considerarsi finito dopo l’infortunio del 1999. Il 179° gol del Capitano rende più marcato il vantaggio della Vecchia Signora e porta Pinturicchio in cima ad una montagna da dove ora potrebbe guardare tutti dall’alto in basso, se non fosse che stiamo parlando di un trentaseienne decisamente poco portato ad un certo tipo di atteggiamenti. Il Milan trova l’1-2 su una azione che evidenzia la stanchezza dei giocatori in maglia bianconera. Gli ultimi minuti (compresi i 5 di recupero) scorrono davvero lentamente e la Juve pensa ormai solo a difendere la palla. Fino a quando un brivido in zona d’attacco (un rigore su Inzaghi negato perché l’attaccante era in evidente posizione irregolare) mette la parola fine a questi novanta minuti di fuoco.

Brava la Juve. Per come si è sviluppata, questa è la “tipica” vittoria di una squadra che affronta i suoi limiti e lotta, unita, fino alla fine. La Juve è rinata? Presto per dirlo. Ma certe prestazioni portano il morale alle stelle e sentire parlare Felipe Melo (autore di una eccellente partita) di un gruppo finalmente affiatato e formato da un’unica grande testa è sintomo che qualcosa di diverso ci sia davvero.

Complimenti davvero a tutti.

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Un nome che è (già) leggenda

Non ci sono parole per descrivere il Capitano che oggi ha raggiunto uno degli ultimi traguardi che la Juve aveva da offrirgli: 178 gol. Come Boniperti, il Presidente che l’ha portato a Torino. Da oggi (o dal prossimo gol) Alex potrà guardare davvero tutti dall’alto in basso, sicuro o quasi che nessuno potrà mai raggiungerlo. Mira a quota 200 in serie A? 22 gol sono tanti, ma se continua a giocare e segnare così il rinnovo non dovrebbe essere un problema e allora potrà davvero lasciare una firma inarrivabile nella storia della Juve.

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Juve, giudizio sul mercato estivo

Inutile, per ora, sbraitare contro Marotta o Agnelli. La Juve non è in grado di lottare alla pari con Inter e Milan? Non c’è da stupirsi! I campioni, quelli che fanno la differenza in campo, cercano una squadra che possa dare loro tanti soldi e buone speranze di vittoria, soprattutto in ambito internazionale. Sappiamo bene che entrambe le prerogative ci sono state tolte nel 2006 quando un processo più o meno giusto (ironia..) ci ha punito (perché solo Moggi era il male assoluto del calcio) e spedito in serie B. Addio alle vetrine internazionali ma soprattutto addio a tanti soldoni. Non abbiamo mai avuto alle spalle un Presidente in grado di investire milioni di euro, ma i premi per le vittorie italiane ed europee (con conseguenti gratificazioni sportive) hanno sempre attratto grandi campioni, complice sicuramente un team che di mercato ne capiva davvero tanto. Da quel momento, senza più soldi e con una società da rifondare, il destino della squadra è apparso chiaro: ci sarebbero voluti anni per tornare anche solo ad essere protagonista in ambito nazionale. Purtroppo le scelte fatte dalla passata dirigenza (Blanc/Secco) sembrano aver ulteriormente allungato i “tempi di ripresa” della Vecchia Signora con i risultati che tutti noi abbiamo ancora bene impressi in mente quando ripensiamo allo scorso campionato.
Ma torniamo a noi: si rinfaccia all’attuale dirigenza che il Milan compra Ibra e Robihno mentre da noi arriva Rinaudo. Io ripeto che, per quanto detto sopra, non c’è da stupirsi.
Durante questa campagna acquisti sono arrivati (in prestito o a titolo definitivo) Bonucci, Lanzafame, Martinez, Motta, Pepe, Storari, Krasic, Aquilani, Quagliarella e Rinaudo mentre sono partiti Cannavaro, Chimenti, Caceres, Giovinco, Immobile, Molinaro , Poulsen, Trezeguet, Camoranesi e Zebina.
Basta dare una lettura veloce al paragrafetto qui sopra per capire quali erano le reali (e ovvie) intenzioni della dirigenza: “far fuori” tutte le “vecchie zavorre”, che costavano in termini di ingaggio e non rispondevano adeguatamente sul campo, e dare spazio ai giovani (soprattutto italiani) affinché si possa costruire da subito una squadra vincente tra qualche anno. Insomma, quello che andava fatto nel 2007.
Detto questo, mi permetto di contestare qualche decisione: in primis la cessione di Diego, venduto in tutta fretta (e mistero) senza guadagnarci un euro alla squadra che ci ha preso in giro per oltre un mese nella trattativa per Dzeko. Successivamente reputo palesemente errata la scelta di allontanare dalla squadra una validissima e giovane risorsa come Giovinco (che non siamo stati mai in grado di valorizzare davvero). A pensarci bene poi mi sembrano troppi i 12 milioni spesi per Martinez. Con qualche mossa differente forse era meglio riscattare Caceres.
Detto questo, voglio ribadire che non si poteva fare molto meglio di così. Dzeko, il grande rimpianto, non sarebbe mai arrivato senza la certezza di giocare in Champions League nell’arco di due anni. Quanto a Krasic invece spero che il suo si riveli davvero l’acquisto in grado di sostituire l’insostituibile Pavel Nedved su quella dannata fascia..
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Ciao David

Prima dell’inizio di questa nuova stagione da parte della Juve voglio salutare, come hanno fatto in tanti tra ieri e oggi, un grande giocatore che, dopo essere entrato di diritto nella storia della Vecchia Signora, ha deciso dopo 10 anni di andare alla ricerca di nuove avventure. Senza clamore, senza scandali. David Trezeguet lascia Torino con 171 gol, una media di 17 a stagione. Forse non si tratta dell’addio di un “Del Piero”, ma di certo David si è guadagnato, sul campo, queste attenzioni. Un po’ come era capitato per l’addio di Pavel Nedved. Ultima nota la dedico proprio a Del Piero: voglio complimentarmi con lui per l’ottimo e spontaeo post di saluto sul suo sito personale. Un grande capitano si distingue anche per queste cose:

[note]Caro David,

è arrivato il momento di dirsi ciao. Ho perso il conto delle stagioni che abbiamo giocato insieme e dei gol che abbiamo fatto. Di sicuro, siamo la coppia che ne ha segnati di più nella storia della Juventus, più di Charles e Sivori – due immensi campioni – e questo lo sai bene è un grande orgoglio per entrambi.

Quante formazioni in questi anni finivano così: Del Piero e Trezeguet, Trezeguet e Del Piero. Quante vittorie, quante delusioni (per fortuna, molte meno delle soddisfazioni che ci siamo tolti), quanti abbracci: non c’è altro compagno con cui io abbia giocato di più.

Diciassette gol all’anno di media, come il tuo numero di maglia: questo basta per dire che bomber sei. Ma per me che ho giocato al tuo fianco, non c’è bisogno di numeri. Ritengo sia stato un onore fare coppia in campo con uno dei più grandi attaccanti del mondo, in assoluto.

Adesso le nostre strade si dividono, nel calcio succede. Ti saluterò nello spogliatoio, ma mi fa piacere farlo anche pubblicamente: in bocca al lupo per la tua nuova avventura. Avremo tanti bei ricordi da condividere, la prossima volta che ci vedremo.

Arrivederci, David.[/note]

Ovviamente mi unisco ai saluti, augurando a Trezeguet e alla Juve una stagione ricca di soddisfazioni.

PS: come indicato sul sito ufficiale di Del Piero ho pubblicato contenuti protetti da copyright citando la relativa fonte senza averli ceduti a terzi in qualsiasi titolo.

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Passano gli anni (18) ma la Juve è sempre Alessandro Del Piero

Alessandro Del Piero, classe 1974. 36 anni suonati, 18 stagioni con la Juventus. Un’icona. Un idolo. Difficile definirlo in altro modo.

Se poi il mito, la leggenda, riesce ancora a deliziare il suo pubblico con prodezze come quella regalata stasera in Europa League allora vuol dire che siamo di fronte ad un caso “da manuale”.

Nel giorno dell’addio “silenzioso” a Diego (chissà se ci spiegheranno mai il perché di questa partenza) e dell’acquisto “riparatore” di Quagliarella, il protagonista del mercato juventino resta sempre lui, Alessandro Del Piero, il colpo di mercato più azzeccato della Juve OGNI ANNO, da diciott’anni a questa parte.

PS: ciao Diego e buona fortuna. Non dovevano cederti, ce ne pentiremo 🙁

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Juventus 09/10: “In&Out”

Finalmente archiviata la stagione 2009/2010 mi sembra doveroso, da tifoso, stilare una classifica (una sorta di pagella) dei giocatori, con qualche commento e qualche “consiglio” per la società. Faccio riferimento alla rosa ufficiale stilata ad agosto 2009, integrata con il mercato invernale.

PORTIERI

1 Gianluigi Buffon: stagione sfortunata (mondiale escluso), qualche infortunio di troppo e la voglia di tornare a vincere qualcosa di importante lo porteranno, salvo imprevisti, lontano da Torino. Per me la valutazione complessiva di questa stagione è un 6,5. Alla società però dico: l’anno prossimo Buffon ne compirà 33. Forse è il caso di vendere, guadagnare qualcosa e investire in un portiere giovane da far crescere. Marchetti?
12 Antonio Chimenti: inguardabile, quando è stato il momento. Bocciato sotto ogni fronte. Per quanto visto in campo meriterebbe un 5, che diventa un 4 per l’auto-infortunio al polso. Da vendere assolutamente.
13 Alexander Manninger: stagione sfortunata anche per lui. Non è riuscito a ripetere le prestazioni dell’anno precedente. Certo, la scusante è di essere entrato nel momento più buio della squadra. E’ un risicato 6, potrebbe restare.
31 Mario Kirev: ammetto di non sapere chi sia, ho appreso della sua presenza da Wikipedia. SV.
DIFENSORI

5 Fabio Cannavaro:  difficile dirlo a uno come Cannavaro, che anni addietro ha fatto benissimo, ma forse non è più il caso di inseguire i giovani e veloci attaccanti. Non so cosa deciderà di fare dopo il Mondiale, ma per me è un 5. Da vendere.
33 Nicola Legrottaglie: qualcosa di buono, qualche errore di troppo. E’ un 6 senza infamia né gloria. Potrebbe restare, ma solo con importanti acquisti.
15 Jonathan Zebina: ma cosa ci fa ancora alla Juve? Corre tanto, sale in fascia, ma quando si trova nella sua area fa sempre paura. E’ un 5-, da vendere.
6 Fabio Grosso: dicono abbia deluso, e in effetti è così. E’ appena appena un 6. Può restare, ma dovrà lottare con De Ceglie per un posto da titolare.
3 Giorgio Chiellini: è il “dato di fatto” della Juve di questa stagione. E’ un muro in difesa. Cresciuto tantissimo anche e soprattutto in questa bruttissima stagione. Qualche infortunio di troppo che ha lasciato in panne la difesa. Ma è un 8, e non azzardatevi a venderlo!
29 Paolo De Ceglie: altra buona notizia di questa stagione. E’ ancora giovane, a volte commette errori tecnico-tattici. Ma corre, ha voglia di fare e anche il piede, una volta arrivato in zona cross, non è affatto male. 7, da crescere!
19 Cristian Molinaro: l’uomo che non conosceva le diagonali, venduto a gennaio. Meno male, 5.
23 Lorenzo Ariaudo: troppo, davvero troppo giovane. Venduto, ma potrebbe avere un futuro. 5.
21 Zdenek Grygera: indimenticabili alcuni suoi “passaggi” agli avversari in area di rigore. Bocciato senza appello, 5-. Da vendere.
2 Jose’ Martin Caceres: secondo me un buon elemento, deve crescere. Ha avuto problemi fisici e il riscatto è un po’ alto. Ma la società dovrebbe fare uno sforzo: 6, da tenere.
CENTROCAMPISTI

16 Mauro German Camoranesi: sempre più infortuni, sempre più nervoso in campo. Spiace dirlo ad uno dei “pilastri”, ma è tempo di cambiare. 5, da vendere (con dispiacere).
8 Claudio Marchisio: una delle poche buone notizie. Già da qualche anno, a dire la verità. Corre, gioca, rischia e, a volte (Inter), segna. 7, da tenere.
20 Sebastian Giovinco: continuerò a difenderlo fino all’inverosimile. Ha le qualità del campione vero, ma nessuno gli da fiducia. E’ una questione di corporatura? Guardate Messi. Giovinco sa dare un tocco di vitalità a quelle partite morte, sa correre, sgusciare via tra le gambe degli avversari e ha un piedino delizioso. Nonostante ciò, il voto di stagione è insufficiente, è un 5,5. Da tenere e riempire di fiducia.
7 Hasan Salihamidzic: un altro “senza infamia né gloria”. A volte fa bene, altre volte sbaglia. E’ un 6 complessivo. Da tenere.
22 Mohamed Lamine Sissoko: altro giocatore per cui la stagione risulta insufficiente. Ma è assolutamente da tenere. Quando è in forma non ce n’è per nessuno. 5,5.
30 Cardoso Mendes Tiago: forse conoscete la mia antipatia per Tiago, venduto a gennaio. Mano male. 5-.
32 Iago Falqué: ceduto.. meno male, non sapevo chi fosse.. SV.
4 De Carvalho Felipe Melo: dicono non sia carino “sparare sulla croce rossa”. Ma dopo aver sborsato 25 milioni tutto diventa lecito. Il più grande flop di mercato della storia Juventina regala solo un paio di prestazioni sufficienti in tutta la stagione. Inguardabile in campo così come quando offende i suoi tifosi, si guadagna un 4 che vuol dire “cessione immediata”.
18 Christian Bager Poulsen: voto 5, non sufficiente. Probabilmente se ne andrà, e non lo rimpiangeremo. E’ biondo, ma con Nedved non ha davvero nulla a che fare..
28 Ribas De Cunha Diego: doveva essere l’arma in più della Juve 2010 per vincere tutto. Si è dimostrato spesso un giocatore spento e impaurito, incapace di fare la differenza e spesso superato in prestazioni dall’ormai “anziano” Del Piero. Sicuramente un 5 ma non possiamo permetterci la cessione. Diego deve restare e dimostrare di valere almeno la metà del suo cartellino.
39 Luca Marrone: solo qualche apparizione, ancora troppo giovane. SV.
26 Antonio Candreva: arriva e porta una ventata di aria fresca in una squadra fritta. E’ un 6,5 che fa ben sperare. Da tenere!
36 Manuel Giandonato: new entry dalla primavera, SV.
ATTACCANTI

10 Alessandro Del Piero: il capitano è inossidabile: gli anni si fanno sentire, stagione dopo stagione ma lui continua ad essere l’anima vera e pulsante della squadra bianconera. Una serie di malesseri lo costringe fuori dal campo per quasi tutto il girone d’andata, quando torna è spesso decisivo (anche in partite dalla prestazione deludente). E’ un 7 assegnato con riverenza. La prossima stagione, in caso di vittorie in Italia/Europa potrebbe essere quella dell’addio, e allora ci sarà solo una cosa da fare: ritirare la maglia numero 10. Incedibile!
11 Carvalho De Olivera Amauri: definito da molti come “appesantito” spende tutto ciò che ha nel precampionato. Durante la stagione pochi goal e pochissimo movimento. 5, ma per quanto riguarda il mercato è una incognita: se la Juve 2011 si affiderà alle ali potrebbe restare.
9 Vincenzo Iaquinta: SV, perché non è possibile restare fuori per tre quarti di stagione. Non credo se ne andrà e per la Juve potrebbe essere un bene.
17 David Trezeguet: questa volta pare proprio in partenza. Ma, come ogni anno, segna moltissimo quando gioca (poche volte, a dire la verità). Anche per lui l’età inizia a farsi sentire e venderlo ora potrebbe essere l’unica possibilità di guadagno. Comunque è un 6.
27 Michele Paolucci: SV, viene sbattuto in campo senza problemi anche se forse è ancora troppo giovane.
40 Ciro Immobile: SV, vedi sopra.
STAFF TECNICO

Insufficienze pesanti per Blanc e Secco, assolutamente non all’altezza del compito assegnatoli. Era difficile sostituire una triade come quella composta da Moggi-Giraudo-Bettega, ma qui sembra quasi che non ci abbiano neanche provato..
Insufficienza per Ferrara perché troppo inesperto per guidare una squadra come la Juventus. Niente altro da dire.
Insufficienza per Zaccheroni perché, arrivato con un preciso obiettivo (la Champions), ha saputo fare peggio di quanto fatto dal suo predecessore nel girone d’andata.
Detto questo, e fermo restando quanto detto ieri, da questa stagione è davvero tutto.
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Serie A: Milan 3 – 0 Juventus

Finalmente è finita. Non se ne poteva più. E dopo aver visto di tutto e anche di più chiudiamo questa imbarazzante (per non dire drammatica) stagione in uno scatolone sperando di non dover mai più rivivere delusioni sportive come quelle che ci hanno regalato questi nove mesi. Finisce proprio come ci si aspettava: con una sconfitta, subendo una marea di gol, senza proporre gioco e senza dar l’idea di una vera squadra. A San Siro va in scena l’ennesima replica di ciò che abbiamo imparato, nostro malgrado, a conoscere: 11 giocatori che corrono svogliatamente dietro ad un pallone. Emblematica la “scelta” di Gigi Buffon di non chiudere in campo il campionato come a dire “questa non è la fine che mi merito”. A chiudere, perfino il record negativo di sconfitte e gol subiti eguagliato (e si parla degli anni 60..).

Da domani, anzi da lunedì, sarà tutta un’altra storia. Nuova dirigenza, nuovo allenatore, nuovo staff tecnico e sicuramente nuovo mercato (indispensabile per tornare competitivi). Un futuro, quello targato Agnelli, che si spera essere glorioso e vincente come il ciclo vissuto per tutti gli anni novanta fino al “forzato” azzeramento avvenuto nel 2006.

Chiudo con due note di servizio: la prima è che al più entro domani sarà on-line la classifica con i voti (impietosi, lo anticipo) ai giocatori e dirigenti della rosa 2010/2011. La seconda è un avviso: questo esperimento, il fatto di raccontare la partita ogni settimana, non avrà un seguito. Un po’ perché non ha ottenuto i risultati che mi ero prefissato e un po’ perché inizio a pensare che abbia portato parecchia sfortuna.. A partire dalla prossima stagione dunque ci saranno articoli sono in occasioni speciali, grandi prestazioni (si spera) o scandalosi spettacoli. Non posso promettere nulla per quanto riguarda i mondiali visto che ho una laurea da portare a termine, dunque per il momento vi do appuntamento (per quanto riguarda questa categoria del blog) alla stagione 2010/2011 sperando di poter raccontare tutta un’altra storia.

PS: chiudo con i miei complimenti a Leonardo, veramente un uomo di classe anche nel momento dell’addio. Il mondo del calcio ormai ci propone raramente esempi del genere.

[Omnia/Luca Zaccaro]

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Serie A: Juventus 2 – 3 Parma

Credo di aver finito le parole per la Juventus di questa stagione ma, come spesso accade, non c’è limite al peggio. Ed ecco che la Signora arriva all’ultima giornata senza più aspirare a nulla. Uno scandaloso settimo posto conquistato con le unghie che vuol dire inesorabilmente “Preliminari di Europa League”. Nella stagione dopo il mondiale. Guardare in alto e vedere squadre come Napoli e Palermo è uno spettacolo che non auguro a nessuno. Guardare in alto e vedere questa dirigenza, che manda Del Piero a “calmare” i tifosi a ridosso del campo, è qualcosa che fa male per chi ha vissuto l’era Agnelli-Triade-Lippi. Meno male che è tutto finito. Spiace che l’ultimo saluto al pubblico di casa di Buffon, Trezeguet e Camoranesi si sia consumato così. Questi tre pilastri meritavano molto di più.

PS: in arrivo dopo la fine del campionato la rosa della Juve 2009/2010 con “Promossi e Bocciati” o, se volete, “Da Tenere e Da Vendere”.

Demotivati: 5

[Omnia/Luca Zaccaro]

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Serie A: Catania 1 – 1 Juventus

Oggi la Juve dice addio definitivamente addio ad ogni sogno di Champions League, e forse è un bene perché almeno i suoi poveri tifosi la smetteranno di guardare le partite aspettandosi qualcosa. Dico davvero: sono, siamo stufi di vedere una squadra che DEVE vincere tre partite su tre e che spreca ogni occasione possibile e immaginabile, mostrandosi svogliata e rassegnata.

Meno male che questa scandalosa stagione sta finalmente per finire..

Svogliati: 5-

[Omnia/Luca Zaccaro]

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Juve, un presidente di nome Agnelli

Mi perdoni l’Avvocato, non è il caso di paragonare le glorie vissute negli anni novanta con questo schifo che noi tifosi bianconeri siamo costretti a sorbirci ultimamente, ma forse ci siamo. Forse questo è il punto di svolta: John Elkan, fresco presidente di Fiat, ha dato una volta per tutte il benservito a quel Blanc che nessuno di noi dimenticherà facilmente. Da oggi il Presidente della Juve sarà Andrea Agnelli, nipote dell’indimenticato Avvocato.

L’insediamento, che avviene in uno dei momenti più bui della storia recente della squadra, promette bene: con Agnelli dovrebbero trovare posto a Torino Benitez e ben 80 milioni di euro di liquidità per il mercato estivo, a cui bisognerà aggiungere alcune cessioni che sembrano inevitabili. C’è la possibilità e (sembra) anche la volontà di far tornare la Vecchia Signora ai lustri di un tempo. Noi tifosi lo speriamo davvero..

[Omnia/Luca Zaccaro]

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