Attimi di Leggenda (Tributo a Del Piero)

In fondo al tunnel c’è una grande luce. La vedi avvicinarsi, passo dopo passo. Nella testa mille voci, mille pensieri. Sembra una domenica come tutte le altre. Non lo è. È la domenica che nessuno potrà mai dimenticare. Alzi gli occhi al cielo e vedi la bolgia. Gironi infernali che per l’occasione di fanno paradisiaci. Quarantunomila persone disposte a spendere una fortuna per esserci. Per vederti. Per salutarti. Li guardi è realizzi: “Io sono Alessandro Del Piero. Questa è la mia Gente. Questa è la mia Storia”. Non oso immaginare cosa possa passare nella mente di una Leggenda nel giorno del suo addio a quella Famiglia che ha reso e l’ha reso grande. In una perfetta fusione di emozioni date e ricevute. Vent’anni di vittorie straordinarie e di grandi sofferenze. Sempre insieme. Dalla vetta del mondo al più remoto campo della Serie B. Dalle Stelle alle Stalle. Dalla Coppa Intertoto alla Coppa del Mondo. Senza mai cambiare. Perché un Capitano, una Leggenda non può cambiare.

E poi arrivano le 16:19 di Domenica 13 Maggio 2012: Conte chiama il cambio, concede la passerella. Momenti già vissuti pochi anni fa con Nedved. Ma è tutta un’altra storia. La partita si ferma (per davvero), tutti corrono a centrocampo ad abbracciare Pinturicchio. Lui abbraccia lo Stadio. Si inchina al Tempio. Si accomoda in panchina ma il pubblico lo invoca a gran voce. Scende. Inizia un lentissimo giro di campo (a partita in corso, incredibile!) per salutare tutti, quasi uno a uno. La gente piange, lui anche (pur mascherando bene le emozioni). In campo nessuno bada più all’azione, guardano tutti quest’uomo che si prende gli applausi di uno stadio intero. Quindici minuti di interminabile onda emotiva, poi il ritorno definitivo in panchina. Parte un nuovo coro: “Grazie di tutto / Del Piero grazie di tutto / Grazie di tuuuuutto / Del Piero grazie di tutto” Lui si immola, in un podio improvvisato. Gradino più alto, ovviamente. Poi la premiazione, quella Coppa alzata al cielo. E’ l’epilogo perfetto, in mezzo alla sua gente, alla sua famiglia. Lo ripeto: non so cosa avrà pensato Alessandro, ma so cosa hanno pensato tutti i tifosi e gli amanti del calcio che oggi hanno salutato la fine della sua avventura juventina.

Lo so perché anche io sono un tifoso.

Anche io ho visto Del Piero.

Ero piccolissimo, ma l’ho visto debuttare in Serie A poco più che maggiorenne.

L’ho visto entrare in campo, al cospetto di giganti come Vialli, Baggio e Ravanelli.

L’ho visto segnare. Subito. Tanto. Gol fantastici.

L’ho visto caricarsi di un peso notevole come può essere il “10” di una squadra come la Juve.

L’ho visto inventarsi un gol che porta e continuerà per molto tempo a portare il suo nome. Un capolavoro.

L’ho visto accompagnare noi juventini sul tetto d’Europa e del Mondo.

L’ho visto sollevare al cielo Scudetti, Coppe, Supercoppe, Champions e Intercontinentali.

L’ho visto essere il miglior calciatore italiano.

L’ho visto cadere. Male. Con le speranze di recupero che sembravano infrangersi giorno dopo giorno.

L’ho visto rialzarsi, tornare. Come una fenice che non muore mai.

L’ho visto dare il massimo e oltre, sempre, a prescindere dalla maglia indossata (Juventus o Nazionale).

L’ho visto piangere al cielo dopo un gol, per ricordare il suo papà.

L’ho visto diventare, anno dopo anno, gol dopo gol, il Leader di questa squadra. Il Capitano, la Storia.

L’ho visto evitare qualsiasi tipo di reazione in campo. Riprendendo i propri compagni quando protestavano contro l’arbitro.

L’ho visto lontano, sempre, da tutto ciò che esula dal calcio giocato.

L’ho visto prendersi, a suon di gol e rispetto, ovazioni indescrivibili al Bernabeu e all’Old Trafford.

L’ho visto, come ha detto Caressa, “portarci a Berlino” con un gol da cineteca.

L’ho visto alzare al cielo un altro trofeo, il più importante. La Coppa del Mondo.

L’ho visto tornare a volare basso, in Serie B, rifiutando qualsiasi proposta di trasferimento.

L’ho visto lottare contro ragazzini carichi di motivazioni ed energia e diventare il miglio marcatore della serie cadetta.

L’ho visto riportare la Sua Squadra nel paradiso che le compete. Quello della Serie A.

L’ho visto realizzare, con grande umiltà, che nulla è eterno e che anche la sua presenza in squadra andava centellinata.

L’ho visto firmare un contratto in bianco, solo per la voglia di giocare (e segnare) nel quarto stadio casalingo della sua Storia.

L’ho visto duettare in modo commuovente con Boniperti all’inaugurazione dello Juventus Stadium. Una serata che nessuno mai potrà dimenticare.

L’ho visto accettare qualsiasi decisione del suo ex-capitano Conte. Entrare, quando richiesto, e segnare gol pesantissimi.

L’ho visto infrangere ogni tipo di record. Senza mai cambiare. Con la voglia di giocare, divertirsi, vincere.

L’ho visto giocare a Calcio, in un modo che forse nessuno mai riuscirà ad eguagliare.

L’ho visto vincere. Di nuovo. Quando nessuno più ci sperava. Consegnare alla sua Signora il trentesimo scudetto che le aveva promesso prima di congedarsi.

Sono contento, fiero, orgoglioso di aver visto giocare Del Piero, di averlo visto esultare sotto la curva con la lingua di fuori.

Voglio ringraziarlo per quello che ha trasmesso ai tanti giovani che hanno deciso di avvicinarsi a questo sport e per tutto quello che a fatto per la Juve.

So che il numero 10 non si può ritirare, ma evitare di assegnarlo l’anno prossimo sarebbe un segnale forte di quello che Alex ha significato in questi venti, splendidi, anni.

Ciao Alex, grazie di tutto!

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Sognando il Tricolore – Puntata 6 (Missione Compiuta)

Il Campionato è finito. Ecco la classifica finale:

Come potete vedere anche voi la Juventus ha vinto il Campionato 2011/2012 con 84 punti ma soprattutto senza mai essere sconfitta (è un record nella storia del girone a 20 squadre).
Il Milan conclude il torneo con quattro lunghezze di distanza e l’accesso diretto alla Champions League. Da notare la differenza di punti delle prime due rispetto alla terza.
L’Udinese, dopo lo sprint finale, si guadagna di diritto l’accesso ai preliminari di Champion League mentre è solo Europa League per Lazio e Napoli. L’Inter scende all’inferno (ovvero i preliminari di Europa League) e sarà costretta ad una ripresa molto anticipata e una squadra da rifondare. Per i nerazzurri è il peggior risultato degli anni duemila.
Retrocedono in Serie B Cesena, Novara e Lecce.
Dello Scudetto della Juventus ho già parlato. Seguirà invece un pensiero sul saluto a Del Piero.

Grazie a tutti!

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Sognando il Tricolore – Puntata 5

Eccoci alla quinta puntata di una serie di articoli per cercare di capire come finirà questo stranissimo campionato di calcio di Serie A.
Partiamo dai dati certi: manca 1 giornata (38), 3 punti in ballo. La classifica è questa:

I dati certi, ereditati dalle giornate precedenti, sono questi: la corsa scudetto è affare esclusivo di Juventus e Milan che sono anche aritmeticamente qualificati alla prossima Champions League senza dover affrontare i preliminari. Il Cesena è aritmeticamente retrocesso in B.
Partendo dalla corsa scudetto, diciamo subito che, questa volta, “Les jeux sont faits: la Juventus è campione d’Italia per la trentesima volta dopo aver battuto il Cagliari e aver portato a quattro punti il vantaggio sul Milan.
Ecco (per dovere di cronaca) lo scorcio finale di campionato di Juventus e Milan:
GIORNATA 38
Juventus – Atalanta (Domenica 13/05/2012 20:45)
Milan – Novara (Domenica 13/05/2012 20:45)
Sempre per dovere di cronaca bisogna aggiungere che non è ancora chiarissimo quando si giocheranno le partite (soprattutto quella della Juve): secondo Sky è possibile che il Match venga anticipato a Sabato sera.
Passiamo ora alla Champions League: sappiamo che la Juventus e il Milan sono aritmeticamente qualificati senza preliminari alla prossima edizione della Champions League. Il terzo posto, utile per guadagnare i preliminari della massima competizione europea, è invece traguardo possibile per Udinese, Lazio, Napoli e Inter (anche se non ho controllato nel dettaglio gli scontri diretti).
Stesso discorso per i due biglietti di Europa League: l’aritmetica non da ancora sicurezze, la lista delle pretendenti è grossomodo quella fatta sopra per la Champions più la Roma. Maggiori indicazioni in questo senso arriveranno nelle prossime giornate.
Per quanto riguarda invece il discorso retrocessione al Cesena, già retrocesso, si aggiunge il Novara. La terza squadra ad abbandonare la Serie A sarà una tra Genoa e Lecce.
Ovviamente non parlerò qui della partita della Juve perché è in arrivo un articolo dedicato 🙂
Ci vediamo al prossimo appuntamento Lunedì 14/05/2012 per commentare la situazione dopo la giornata 38.

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Sognando il Tricolore – Puntata 4

Eccoci alla quarta puntata di una serie di articoli per cercare di capire come finirà questo stranissimo campionato di calcio di Serie A.
Partiamo dai dati certi: mancano 2 giornate (37, 38), 6 punti in ballo. La classifica è questa:

I dati certi, ereditati dalle giornate precedenti, sono questi: la corsa scudetto è affare esclusivo di Juventus e Milan che sono anche aritmeticamente qualificati alla prossima Champions League senza dover affrontare i preliminari.
Partendo dalla corsa scudetto, essendo la Juventus davanti al Milan anche per quanto riguarda gli scontri diretti, le probabilità aritmetiche di vincere lo scudetto sono per i bianconeri del 72%. Passando però al lato più “sportivo”, lo Juventus Stadium ospiterà la sua squadra solo una volta mentre i milanisti giocheranno in casa entrambe le partute (se contiamo anche il derby). Calendario alla mano sembra ora che il cammino della Juventus sia molto più in discesa di quello del Milan (che deve affrontare ancora il Derby), ma è chiaro che il passo falso dei bianconeri ha riaperto una corsa che sembrava ormai chiusa. Ricordiamo che Domenica la Juventus avrà a disposizione il secondo “Match Point”: basterà battere il Cagliari e sperare che il Milan non faccia i tre punti per portarsi a casa matematicamente il tricolore.
Ecco lo scorcio finale di campionato per quanto riguarda la lotta scudetto:
GIORNATA 37
Cagliari – Juventus (Domenica 06/05/2012 15:00)
Inter – Milan (Domenica 06/05/2012 20:45)
GIORNATA 38
Juventus – Atalanta (Domenica 13/05/2012 20:45)
Milan – Novara (Domenica 13/05/2012 20:45)
Passiamo ora alla Champions League: sappiamo che la Juventus e il Milan sono aritmeticamente qualificati senza preliminari alla prossima edizione della Champions League. Il terzo posto, utile per guadagnare i preliminari della massima competizione europea, è invece traguardo possibile per Napoli, Udinese, Lazio e Inter.
Stesso discorso per i due biglietti di Europa League: l’aritmetica non da ancora sicurezze, la lista delle pretendenti è grossomodo quella fatta sopra per la Champions più la Roma. Maggiori indicazioni in questo senso arriveranno nelle prossime giornate.
Per quanto riguarda invece il discorso retrocessione sappiamo che il Cesena è aritmeticamente retrocesso, mentre per gli altri due posti sembrerebbero maggiormente a rischio Genoa, Lecce e Novara.
Due parole sulla partita della Juve: partita controllata ma mai veramente al sicuro. Troppe occasioni buttate al vento. E il calcio, si sa, è strano. Il pareggio arriva nel finale grazie ad un erroraccio di Buffon e questo può portare a due scenari diametralmente opposti: il primo vede la Juve ancora favorita in quanto la frenata è colpa di un episodio, mentre il secondo vede una squadra affranta, che già pensava di aver raggiunto un traguardo inimmaginabile.
Ci vediamo al prossimo appuntamento Lunedì 07/05/2012 per commentare la situazione dopo la giornata 37.

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Sognando il Tricolore – Puntata 3

Eccoci alla terza puntata di una serie di articoli per cercare di capire come finirà questo stranissimo campionato di calcio di Serie A.
Partiamo dai dati certi: mancano 3 giornate (36, 37, 38), 9 punti in ballo. La classifica è questa:

I dati certi, ereditati dalle giornate precedenti, sono questi: la corsa scudetto è affare esclusivo di Juventus e Milan che sono anche aritmeticamente qualificati alla prossima Champions League senza dover affrontare i preliminari.

Partendo dalla corsa scudetto, essendo la Juventus davanti al Milan anche per quanto riguarda gli scontri diretti, le probabilità aritmetiche di vincere lo scudetto sono per i bianconeri dell’88%. Passando però al lato più “sportivo”, lo Juventus Stadium ospiterà la sua squadra solo due volte mentre i milanisti giocheranno in casa tre volte (se contiamo anche il derby). Calendario alla mano sembra ora che il cammino della Juventus sia molto più in discesa di quello del Milan (che deve affrontare ancora Atalanta e Inter), ma la Juventus già Mercoledì dovrà vedersela con il Lecce, in piena lotta salvezza. Il cammino della Juventus sembra agevolato però dal fatto che la penultima giornata (che, ad oggi, potrebbe consegnarle lo scudetto) la vedrà impegnata prima del Milan, dopo che per molte giornate ha dovuto giocare conoscendo già il risultato dei milanisti. Per onor di cronaca bisogna dire anche che Mercoledì la Juve si gioca il primo “Match Point”: se il Milan dovesse perdere, vincendo contro il Lecce il distacco sarebbe di sei punti a due giornate dalla fine. Gli scontri diretti farebbero il resto.
Ecco lo scorcio finale di campionato per quanto riguarda la lotta scudetto:

GIORNATA 36
Juventus – Lecce (Mercoledì 02/05/2012 20:45)
Milan – Atalanta (Mercoledì 02/05/2012 20:45)
GIORNATA 37
Cagliari – Juventus (Domenica 06/05/2012 15:00)
Inter – Milan (Domenica 06/05/2012 20:45)
GIORNATA 38
Juventus – Atalanta (Domenica 13/05/2012 20:45)
Milan – Novara (Domenica 13/05/2012 20:45)

Passiamo ora alla Champions League: sappiamo che la Juventus e il Milan sono aritmeticamente qualificati senza preliminari alla prossima edizione della Champions League. Il terzo posto, utile per guadagnare i preliminari della massima competizione europea, è invece traguardo possibile per molte squadre, anche se in corsa sembrano rimanere Napoli, Udinese, Inter e Lazio (tutte a 55 punti).

Stesso discorso per i due biglietti di Europa League: l’aritmetica non da ancora sicurezze, la lista delle pretendenti è grossomodo quella fatta sopra per la Champions. Maggiori indicazioni in questo senso arriveranno nelle prossime giornate.

Per quanto riguarda invece il discorso retrocessione sappiamo che il Cesena è aritmeticamente retrocesso, mentre per gli altri due posti sembrerebbero maggiormente a rischio Genoa, Lecce e Novara (ad un solo punto dalla retrocessione).

Due parole sulla partita della Juve: novanta minuti (fortunatamente) senza storia. E dico fortunatamente perché tra sintetico, lotta salvezza ed eccessiva sicurezza le insidie non erano poche. I bianconeri trovano abbastanza presto il vantaggio con Vucinic e da lì in poi prendono saldamente in mano il gioco e per il Novara non c’è più speranza. Come ha detto Caressa “se i punti che ti separano dalla seconda in classifica sono uguali alle giornate che mancano a fine campionato vuol dire che sei messo bene”. È vero, ogni giornata la strada per la Juve si fa sempre più in discesa. Ma bisogna stare molto attenti: lo stato mentale e fisico di questa squadra non sembrerebbero mostrare segni di cedimento ma basta una piccola disattenzione per buttare tutto al vento. Anche se, come ripeto spesso (forse anche un po’ per scaramanzia) parlare anche solo di secondo posto sarebbe una vittoria su cui nessuno avrebbe scommesso un euro a Settembre.

Ci vediamo al prossimo appuntamento Giovedì 03/05/2012 per commentare la situazione dopo la giornata 36.

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Sognando il Tricolore – Puntata 2

Eccoci alla seconda puntata di una serie di articoli per cercare di capire come finirà questo stranissimo campionato di calcio di Serie A.
Partiamo dai dati certi: mancano 4 giornate (35, 36, 37, 38), 12 punti in ballo. La classifica è questa:

I dati certi, ereditati dalle giornate precedenti, sono questi: la corsa scudetto è affare esclusivo di Juventus e Milan, mentre i bianconeri sono aritmeticamente qualificati alla prossima Champions League senza dover affrontare i preliminari.

Partendo dalla corsa scudetto, essendo la Juventus davanti al Milan anche per quanto riguarda gli scontri diretti, le probabilità aritmetiche di vincere lo scudetto sono per i bianconeri dell’82%. Passando però al lato più “sportivo”, lo Juventus Stadium ospiterà la sua squadra solo due volte mentre i milanisti giocheranno in casa tre volte (se contiamo anche il derby). Calendario alla mano sembra ora che il cammino della Juventus sia molto più in discesa di quello del Milan (che deve affrontare ancora Atalanta e Inter). Il cammino della Juventus sembra agevolato anche dal fatto che la penultima giornata (quella che, ad oggi, potrebbe consegnarle lo scudetto) la vedrà impegnata prima del Milan, dopo che per molte giornate ha dovuto giocare conoscendo già il risultato dei milanisti.
Ecco lo scorcio finale di campionato per quanto riguarda la lotta scudetto:

GIORNATA 35
Novara – Juventus (Domenica 29/04/2012 15:00)
Siena – Milan (Domenica 29/04/2012 15:00)
GIORNATA 36
Juventus – Lecce (Mercoledì 02/05/2012 20:45)
Milan – Atalanta (Mercoledì 02/05/2012 20:45)
GIORNATA 37
Cagliari – Juventus (Domenica 06/05/2012 15:00)
Inter – Milan (Domenica 06/05/2012 20:45)
GIORNATA 38
Juventus – Atalanta (Domenica 13/05/2012 20:45)
Milan – Novara (Domenica 13/05/2012 20:45)

Passiamo ora alla Champions League: sappiamo che la Juventus è aritmeticamente qualificata senza preliminari alla prossima edizione della Champions League e, da questa giornata, è in compagnia del Milan, anch’esso QUALIFICATO SENZA PRELIMINARI. Il terzo posto, utile per guadagnare i preliminari della massima competizione europea, è invece traguardo possibile per molte squadre, anche se in corsa sembrano rimanere Lazio, Napoli, Inter Udinese e Roma.

Stesso discorso per i due biglietti di Europa League: l’aritmetica non da ancora sicurezze, la lista delle pretendenti è grossomodo quella fatta sopra per la Champions. Maggiori indicazioni in questo senso arriveranno nelle prossime giornate.

Per quanto riguarda invece il discorso retrocessione arriva il primo verdetto: dopo la sconfitta contro la Juventus, il Cesena è ARITMETICAMENTE RETROCESSO, mentre per gli altri due posti sembrerebbero maggiormente a rischio Genoa, Lecce e Novara.

Due parole sulla partita della Juve: nei due anni passati partite come queste sarebbero finite con un misero pareggio se non, addirittura, con una bruciante sconfitta a causa di un gol preso in contropiede. Oggi i bianconeri hanno la difesa migliore d’Italia (e, probabilmente, d’Europa) e hanno imparato a crederci fino all’ultimo. Conte manda in campo 5/6 attaccanti e alla fine trova il gol con il redivivo Borriello, al primo centro con la Signora. Un gol pesantissimo che serve ad aumentare ancora di più le possibilità di portarsi a casa uno scudetto che avrebbe del clamoroso.

Ci vediamo al prossimo appuntamento Lunedì 30/04/2012 per commentare la situazione dopo la giornata 35.

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Sognando il Tricolore – Puntata 1

Iniziamo una breve serie di articoli per cercare di capire come finirà questo stranissimo campionato di calcio di Serie A.
Partiamo dai dati certi: mancano 5 giornate (33, 35, 36, 37, 38), 15 punti in ballo.

La prima considerazione da fare è che ora è chiaro anche numericamente che la corsa per lo Scudetto è affare solo di Juventus e Milan. In questo senso, essendo la Juventus davanti al Milan anche per quanto riguarda gli scontri diretti, le probabilità aritmetiche di vincere lo scudetto sono per i bianconeri dell’82%. Passando però al lato più “sportivo”, lo Juventus Stadium ospiterà la sua squadra solo due volte mentre i milanisti giocheranno in casa tre volte (quattro, se contiamo anche il derby). Calendario alla mano sembra ora che il cammino della Juventus sia (dopo le sfide con Lazio e Roma) molto più in discesa di quello del Milan (che deve affrontare ancora Atalanta e Inter). Entrambe le squadre giocheranno molte partite con squadre di fondo classifica e a questo proposito è utile ricordare che nessuna di loro è ancora aritmeticamente retrocessa e che quindi, almeno per la prossima giornata, potranno lottare ancora con i denti per raggiungere l’ambito traguardo della “salvezza”.

Ecco lo scorcio finale di campionato per quanto riguarda la lotta scudetto:
GIORNATA 33
Cesena – Juventus (Mercoledì 25/04/2012 18:00)
Milan – Genoa (Mercoledì 25/04/2012 18:00)
GIORNATA 35
Novara – Juventus (Domenica 29/04/2012 15:00)
Siena – Milan (Domenica 29/04/2012 15:00)
GIORNATA 36
Juventus – Lecce (Mercoledì 02/05/2012 20:45)
Milan – Atalanta (Mercoledì 02/05/2012 20:45)
GIORNATA 37
Cagliari – Juventus (Domenica 06/05/2012 15:00)
Inter – Milan (Domenica 06/05/2012 20:45)
GIORNATA 38
Juventus – Atalanta (Domenica 13/05/2012 20:45)
Milan – Novara (Domenica 13/05/2012 20:45)

Passiamo ora alla Champions League: arrivano i primi verdetti. Sempre numeri alla mano apprendiamo che la Juventus è ARITMETICAMENTE QUALIFICATA SENZA PRELIMINARI alla prossima edizione della Champions League mentre il secondo posto ad accesso diretto è affare di Milan e Lazio. Il terzo posto, utile per guadagnare i preliminari della massima competizione europea, è invece traguardo possibile per molte squadre, anche se in corsa sembrano rimanere Lazio, Udinese, Napoli, Roma e Inter.
Stesso discorso per i due biglietti di Europa League: l’aritmetica non da ancora sicurezze, la lista delle pretendenti è grossomodo quella fatta sopra per la Champions. Maggiori indicazioni in questo senso arriveranno nelle prossime giornate.

Per quanto riguarda invece il discorso retrocessione, abbiamo già detto che numericamente i giochi non sono ancora chiusi (potenzialmente tutti dalla Roma in giù possono retrocedere) ma il Cesena già settimana prossima contro la Juve potrebbe dire addio alla massima serie.

Ci vediamo al prossimo appuntamento Giovedì 26/04/2012 per commentare la situazione dopo la giornata 33, rinviata a causa della morte di Morosini.

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Che vittoria!

Che bei ricordi.. quando la Grande Juve batteva 3 a 1 il Real Madrid in quella che molto probabilmente è stata la sua miglior partita dell’ultimo cinquantennio.. altri tempi, calcisticamente parlando.

Sì perché dopo le fin troppo frettolose decisioni del 2006 la Juve è cambiata. E’ diventata, per necessità di cose, una squadra di Serie B costretta a rinascere dalle proprie stesse ceneri con una rosa fortemente impoverita e una dirigenza rasa al suolo da un vero e proprio “editto”. Non si poteva più pensare alle notti d’Europa. C’era da muovere le gambe e ritrovare al più presto la Serie A, facendo conto solo sulle forze dei “vecchi” rimasti e su quelle di giovani sconosciuti che allora si chiamavano, tanto per fare un nome, Giorgio Chiellini.

Tornati in Serie A ci eravamo illusi di aver subito ritrovato la squadra di un paio d’anni prima. Ma era solo una impressione. Scelte dirigenziali poco azzeccate e giocatori non più così legati al “sentimento Juve” hanno reso palese che lo spirito non era quello originale.

Questa sera, dopo una stagione da settimo posto, la Juve arriva a San Siro senza il suo uomo migliore, squalificato per un eccesso di “severità” che non sarà facile da rivivere. Di fronte aveva una squadra dai nomi imponenti come Ibra, Robinho e Pato. Come se non bastasse a pochi minuti dal calcio d’inizio subisce l’infortunio dell’altro suo giocatore “in palla”: Chiellini abbandona dopo una lista ininterrotta di partite che partono dal precampionato.

In campo la partita sembra segnata: il Milan domina il campo e nei primi 15 minuti genera una quantità notevole di palle gol. Ma la porta difesa dall’ottimo Storari resta inviolata. Poi uno stacco imperioso di Quagliarella regala ai bianconeri un vantaggio insperato e (fino a quel momento) forse immeritato. Inizia un’altra partita. Il Milan è sempre pericoloso ma gli juventini stringono i denti e chiudono tutti i buchi. Ad un certo punto i bianconeri si ritrovano senza difensori per via di un infortunio a De Ceglie, e Pepe viene “sacrificato” come terzino. La sofferenza là dietro aumenta a dismisura ma il catenaccio tiene sempre meglio. Tanto che il Milan ad un certo punto perde un po’ di smalto e di convinzione. E’ in questo clima che arriva l’ennesimo gol di un Del Piero che stando ad ascoltare i “bene informati” era da considerarsi finito dopo l’infortunio del 1999. Il 179° gol del Capitano rende più marcato il vantaggio della Vecchia Signora e porta Pinturicchio in cima ad una montagna da dove ora potrebbe guardare tutti dall’alto in basso, se non fosse che stiamo parlando di un trentaseienne decisamente poco portato ad un certo tipo di atteggiamenti. Il Milan trova l’1-2 su una azione che evidenzia la stanchezza dei giocatori in maglia bianconera. Gli ultimi minuti (compresi i 5 di recupero) scorrono davvero lentamente e la Juve pensa ormai solo a difendere la palla. Fino a quando un brivido in zona d’attacco (un rigore su Inzaghi negato perché l’attaccante era in evidente posizione irregolare) mette la parola fine a questi novanta minuti di fuoco.

Brava la Juve. Per come si è sviluppata, questa è la “tipica” vittoria di una squadra che affronta i suoi limiti e lotta, unita, fino alla fine. La Juve è rinata? Presto per dirlo. Ma certe prestazioni portano il morale alle stelle e sentire parlare Felipe Melo (autore di una eccellente partita) di un gruppo finalmente affiatato e formato da un’unica grande testa è sintomo che qualcosa di diverso ci sia davvero.

Complimenti davvero a tutti.

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Juventus 09/10: “In&Out”

Finalmente archiviata la stagione 2009/2010 mi sembra doveroso, da tifoso, stilare una classifica (una sorta di pagella) dei giocatori, con qualche commento e qualche “consiglio” per la società. Faccio riferimento alla rosa ufficiale stilata ad agosto 2009, integrata con il mercato invernale.

PORTIERI

1 Gianluigi Buffon: stagione sfortunata (mondiale escluso), qualche infortunio di troppo e la voglia di tornare a vincere qualcosa di importante lo porteranno, salvo imprevisti, lontano da Torino. Per me la valutazione complessiva di questa stagione è un 6,5. Alla società però dico: l’anno prossimo Buffon ne compirà 33. Forse è il caso di vendere, guadagnare qualcosa e investire in un portiere giovane da far crescere. Marchetti?
12 Antonio Chimenti: inguardabile, quando è stato il momento. Bocciato sotto ogni fronte. Per quanto visto in campo meriterebbe un 5, che diventa un 4 per l’auto-infortunio al polso. Da vendere assolutamente.
13 Alexander Manninger: stagione sfortunata anche per lui. Non è riuscito a ripetere le prestazioni dell’anno precedente. Certo, la scusante è di essere entrato nel momento più buio della squadra. E’ un risicato 6, potrebbe restare.
31 Mario Kirev: ammetto di non sapere chi sia, ho appreso della sua presenza da Wikipedia. SV.
DIFENSORI

5 Fabio Cannavaro:  difficile dirlo a uno come Cannavaro, che anni addietro ha fatto benissimo, ma forse non è più il caso di inseguire i giovani e veloci attaccanti. Non so cosa deciderà di fare dopo il Mondiale, ma per me è un 5. Da vendere.
33 Nicola Legrottaglie: qualcosa di buono, qualche errore di troppo. E’ un 6 senza infamia né gloria. Potrebbe restare, ma solo con importanti acquisti.
15 Jonathan Zebina: ma cosa ci fa ancora alla Juve? Corre tanto, sale in fascia, ma quando si trova nella sua area fa sempre paura. E’ un 5-, da vendere.
6 Fabio Grosso: dicono abbia deluso, e in effetti è così. E’ appena appena un 6. Può restare, ma dovrà lottare con De Ceglie per un posto da titolare.
3 Giorgio Chiellini: è il “dato di fatto” della Juve di questa stagione. E’ un muro in difesa. Cresciuto tantissimo anche e soprattutto in questa bruttissima stagione. Qualche infortunio di troppo che ha lasciato in panne la difesa. Ma è un 8, e non azzardatevi a venderlo!
29 Paolo De Ceglie: altra buona notizia di questa stagione. E’ ancora giovane, a volte commette errori tecnico-tattici. Ma corre, ha voglia di fare e anche il piede, una volta arrivato in zona cross, non è affatto male. 7, da crescere!
19 Cristian Molinaro: l’uomo che non conosceva le diagonali, venduto a gennaio. Meno male, 5.
23 Lorenzo Ariaudo: troppo, davvero troppo giovane. Venduto, ma potrebbe avere un futuro. 5.
21 Zdenek Grygera: indimenticabili alcuni suoi “passaggi” agli avversari in area di rigore. Bocciato senza appello, 5-. Da vendere.
2 Jose’ Martin Caceres: secondo me un buon elemento, deve crescere. Ha avuto problemi fisici e il riscatto è un po’ alto. Ma la società dovrebbe fare uno sforzo: 6, da tenere.
CENTROCAMPISTI

16 Mauro German Camoranesi: sempre più infortuni, sempre più nervoso in campo. Spiace dirlo ad uno dei “pilastri”, ma è tempo di cambiare. 5, da vendere (con dispiacere).
8 Claudio Marchisio: una delle poche buone notizie. Già da qualche anno, a dire la verità. Corre, gioca, rischia e, a volte (Inter), segna. 7, da tenere.
20 Sebastian Giovinco: continuerò a difenderlo fino all’inverosimile. Ha le qualità del campione vero, ma nessuno gli da fiducia. E’ una questione di corporatura? Guardate Messi. Giovinco sa dare un tocco di vitalità a quelle partite morte, sa correre, sgusciare via tra le gambe degli avversari e ha un piedino delizioso. Nonostante ciò, il voto di stagione è insufficiente, è un 5,5. Da tenere e riempire di fiducia.
7 Hasan Salihamidzic: un altro “senza infamia né gloria”. A volte fa bene, altre volte sbaglia. E’ un 6 complessivo. Da tenere.
22 Mohamed Lamine Sissoko: altro giocatore per cui la stagione risulta insufficiente. Ma è assolutamente da tenere. Quando è in forma non ce n’è per nessuno. 5,5.
30 Cardoso Mendes Tiago: forse conoscete la mia antipatia per Tiago, venduto a gennaio. Mano male. 5-.
32 Iago Falqué: ceduto.. meno male, non sapevo chi fosse.. SV.
4 De Carvalho Felipe Melo: dicono non sia carino “sparare sulla croce rossa”. Ma dopo aver sborsato 25 milioni tutto diventa lecito. Il più grande flop di mercato della storia Juventina regala solo un paio di prestazioni sufficienti in tutta la stagione. Inguardabile in campo così come quando offende i suoi tifosi, si guadagna un 4 che vuol dire “cessione immediata”.
18 Christian Bager Poulsen: voto 5, non sufficiente. Probabilmente se ne andrà, e non lo rimpiangeremo. E’ biondo, ma con Nedved non ha davvero nulla a che fare..
28 Ribas De Cunha Diego: doveva essere l’arma in più della Juve 2010 per vincere tutto. Si è dimostrato spesso un giocatore spento e impaurito, incapace di fare la differenza e spesso superato in prestazioni dall’ormai “anziano” Del Piero. Sicuramente un 5 ma non possiamo permetterci la cessione. Diego deve restare e dimostrare di valere almeno la metà del suo cartellino.
39 Luca Marrone: solo qualche apparizione, ancora troppo giovane. SV.
26 Antonio Candreva: arriva e porta una ventata di aria fresca in una squadra fritta. E’ un 6,5 che fa ben sperare. Da tenere!
36 Manuel Giandonato: new entry dalla primavera, SV.
ATTACCANTI

10 Alessandro Del Piero: il capitano è inossidabile: gli anni si fanno sentire, stagione dopo stagione ma lui continua ad essere l’anima vera e pulsante della squadra bianconera. Una serie di malesseri lo costringe fuori dal campo per quasi tutto il girone d’andata, quando torna è spesso decisivo (anche in partite dalla prestazione deludente). E’ un 7 assegnato con riverenza. La prossima stagione, in caso di vittorie in Italia/Europa potrebbe essere quella dell’addio, e allora ci sarà solo una cosa da fare: ritirare la maglia numero 10. Incedibile!
11 Carvalho De Olivera Amauri: definito da molti come “appesantito” spende tutto ciò che ha nel precampionato. Durante la stagione pochi goal e pochissimo movimento. 5, ma per quanto riguarda il mercato è una incognita: se la Juve 2011 si affiderà alle ali potrebbe restare.
9 Vincenzo Iaquinta: SV, perché non è possibile restare fuori per tre quarti di stagione. Non credo se ne andrà e per la Juve potrebbe essere un bene.
17 David Trezeguet: questa volta pare proprio in partenza. Ma, come ogni anno, segna moltissimo quando gioca (poche volte, a dire la verità). Anche per lui l’età inizia a farsi sentire e venderlo ora potrebbe essere l’unica possibilità di guadagno. Comunque è un 6.
27 Michele Paolucci: SV, viene sbattuto in campo senza problemi anche se forse è ancora troppo giovane.
40 Ciro Immobile: SV, vedi sopra.
STAFF TECNICO

Insufficienze pesanti per Blanc e Secco, assolutamente non all’altezza del compito assegnatoli. Era difficile sostituire una triade come quella composta da Moggi-Giraudo-Bettega, ma qui sembra quasi che non ci abbiano neanche provato..
Insufficienza per Ferrara perché troppo inesperto per guidare una squadra come la Juventus. Niente altro da dire.
Insufficienza per Zaccheroni perché, arrivato con un preciso obiettivo (la Champions), ha saputo fare peggio di quanto fatto dal suo predecessore nel girone d’andata.
Detto questo, e fermo restando quanto detto ieri, da questa stagione è davvero tutto.
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Serie A: Milan 3 – 0 Juventus

Finalmente è finita. Non se ne poteva più. E dopo aver visto di tutto e anche di più chiudiamo questa imbarazzante (per non dire drammatica) stagione in uno scatolone sperando di non dover mai più rivivere delusioni sportive come quelle che ci hanno regalato questi nove mesi. Finisce proprio come ci si aspettava: con una sconfitta, subendo una marea di gol, senza proporre gioco e senza dar l’idea di una vera squadra. A San Siro va in scena l’ennesima replica di ciò che abbiamo imparato, nostro malgrado, a conoscere: 11 giocatori che corrono svogliatamente dietro ad un pallone. Emblematica la “scelta” di Gigi Buffon di non chiudere in campo il campionato come a dire “questa non è la fine che mi merito”. A chiudere, perfino il record negativo di sconfitte e gol subiti eguagliato (e si parla degli anni 60..).

Da domani, anzi da lunedì, sarà tutta un’altra storia. Nuova dirigenza, nuovo allenatore, nuovo staff tecnico e sicuramente nuovo mercato (indispensabile per tornare competitivi). Un futuro, quello targato Agnelli, che si spera essere glorioso e vincente come il ciclo vissuto per tutti gli anni novanta fino al “forzato” azzeramento avvenuto nel 2006.

Chiudo con due note di servizio: la prima è che al più entro domani sarà on-line la classifica con i voti (impietosi, lo anticipo) ai giocatori e dirigenti della rosa 2010/2011. La seconda è un avviso: questo esperimento, il fatto di raccontare la partita ogni settimana, non avrà un seguito. Un po’ perché non ha ottenuto i risultati che mi ero prefissato e un po’ perché inizio a pensare che abbia portato parecchia sfortuna.. A partire dalla prossima stagione dunque ci saranno articoli sono in occasioni speciali, grandi prestazioni (si spera) o scandalosi spettacoli. Non posso promettere nulla per quanto riguarda i mondiali visto che ho una laurea da portare a termine, dunque per il momento vi do appuntamento (per quanto riguarda questa categoria del blog) alla stagione 2010/2011 sperando di poter raccontare tutta un’altra storia.

PS: chiudo con i miei complimenti a Leonardo, veramente un uomo di classe anche nel momento dell’addio. Il mondo del calcio ormai ci propone raramente esempi del genere.

[Omnia/Luca Zaccaro]

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