Ciao (e, nonostante tutto, grazie)

+++ Dodici Novembre Duemilaundici. Ore Ventuno, Quaratuno Minuti e Trenta Secondi. Silvio Berlusconi si è dimesso dall’incarico di Presidente del Consiglio dei Ministri. +++

Non è la caduta di un Governo. E’ la fine di un’era.

Silvio lascia perché è stato messo nella impossibilità di continuare il suo operato. Lascia pur sapendo di perdere una leadership, un partito e una coalizione di Governo. Lascia consapevole del fatto che del “suo” PdL, di quello che aveva immaginato nei suoi più “azzurri” sogni come casa di tutti i moderati, non resterà che uno sbiadito ricordo da qui a pochi mesi. Lascia con il cruccio di non aver saputo “costruire” un erede. Lascia ferito, stra-convinto di essere stato tradito dai poteri forti che da anni lo avrebbero messo nel mirino, ma anche e soprattutto dal “vile tradimento” degli amici più stretti, quelli a cui era riuscito a cambiare la vita e che pensava riconoscenti in eterno.

Lascia, fatemelo dire, con le lacrime agli occhi dopo aver visto come lo hanno accolto quelle 150/200 persone fuori da Palazzo Chigi e dal Quirinale. Perché lui, all’acclamazione della “gggente”, ci tiene davvero, da sempre. E sono queste cose a ferirlo. Più di un freddo voto parlamentare.

Se ne va Berlusconi. Certo, non come aveva immaginato di fare non più di tre anni e mezzo fa. Pensava, sperava, di riconsegnare al suo successore un’Italia migliore, più libera e moderna. Non ci è riuscito. Non ci è andato neanche vicino.

La colpa è sua? Certo. Perché quando decidi di fare il Presidente del Consiglio ti devi anche prendere carico di tutte le responsabilità che l’incarico impone. Fallimenti (soprattutto) compresi.

La colpa è SOLO sua? No. Assolutamente no. Spero lo capiscano, in fondo in fondo, quelle persone in festa al Quirinale. Quelle persone che giubilano alla fine di una dittatura (?) non del tutto consci del fatto che da lunedì dovranno versare lacrime e sangue.

Nell’ultimo anno, a partire dall’estate del 2010, ho più volte invocato a gran voce la fine del “Berlusconi IV”. Non aveva tenuto fede alle promesse elettorali e nulla faceva sospettare che il futuro sarebbe stato diverso. Silvio doveva dimettersi poco dopo il voto del 14 Dicembre scorso, dando il là ad un altro Governo di centrodestra allargato a Fini e all’UDC.

Ha scelto di andare avanti. Dando visibilità agli Scilipoti di giornata. Solo per sopravvivere. E questo è stato l’errore fatale. Giocandosi reputazione e credibilità in un sol boccone.

Detto questo, a mio modestissimo parere, a Silvio dobbiamo anche dei grossi “GRAZIE”. Lo dobbiamo ringraziare per aver sconfitto sul nascere la “gioiosa macchina da guerra” di Occhetto, per aver portato anche in Italia l’idea di un sistema Bipolare in cui ci sono due soli schieramenti contrapposti, lo dobbiamo ringraziare per aver reso possibile (anche se non per via costituzionale) l’indicazione delle alleanze e del candidato Premier sulla scheda elettorale. Lo dobbiamo ringraziare per aver tentato, fallendo, di dare vita ad un grande partito unico di centrodestra. Lo dobbiamo ringraziare per mille altre ragioni.

Si tenga in ogni caso presente che oggi, insieme a Berlusconi, cade la Politica intera. Cade la Democrazia. Domani nascerà un Governo che non ha legittimazione popolare. Berlusconi resta intimamente e fermamente contrario a questo scenario perché collide in toto con la sua idea. Ma è stato costretto a fare quello che ha fatto. Ha cercato fino all’ultimo di mettere dei paletti a quello che sarà il Governo Monti. Piaccia o non piaccia Berlusconi mantiene ancora (?) una maggioranza parlamentare almeno al Senato.

Cosa ne sarà di noi? Lo scopriremo solo vivendo. Saranno settimane, mesi difficili. Speriamo almeno che serva a qualcosa e che quando torneremo al voto ci sarà di nuovo tempo per speranze e nuovi orizzonti.

Per il momento, costi quel che costi, io ci tengo a fare una precisazione “a caldo”, sicuro che tra qualche anno sarà pensiero comune:

“Ciao e grazie, Silvio”.

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Goodbye Silvio

E’ finita. Stop. Berlusconi è salito al Colle (che ironia, fino a due anni fa poteva anche ambirci) e ha concordato con il Presidente della Repubblica che presenterà le proprie dimissioni e quelle del Governo che presiede non appena il Parlamento avrà votato la legge di stabilità. Tempo una quindicina di giorni e si chiuderà ufficialmente il ventennio Berlusconiano. E’ davvero troppo presto per scrivere qualcosa a riguardo. Per il momento conta solo che il famoso “passo indietro” (o di lato, se preferite) sia avvenuto. Oggi abbiamo scritto una pagina importante della Storia d’Italia.

Ecco il comunicato ufficiale del Quirinale: “Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricevuto questa sera in Quirinale il Presidente del Consiglio, on. Silvio Berlusconi, accompagnato dal Sottosegretario dott. Gianni Letta. All’incontro ha partecipato il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Consigliere Donato Marra. Il Presidente del Consiglio ha manifestato al Capo dello Stato la sua consapevolezza delle implicazioni del risultato del voto odierno alla Camera ; egli ha nello stesso tempo espresso viva preoccupazione per l’urgente necessità di dare puntuali risposte alle attese dei partner europei con l’approvazione della Legge di Stabilità, opportunamente emendata alla luce del più recente contributo di osservazioni e proposte della Commissione europea. Una volta compiuto tale adempimento, il Presidente del Consiglio rimetterà il suo mandato al Capo dello Stato, che procederà alle consultazioni di rito dando la massima attenzione alle posizioni e proposte di ogni forza politica, di quelle della maggioranza risultata dalle elezioni del 2008 come di quelle di opposizione.”

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Viva la Fuga

Prendo in prestito l’hashtag che ha dominato la giornata “twitteriana” di ieri, quando Ferrara e Bechis hanno iniziato a parlare insistentemente di un passo indietro del Premier, per raccontare in diretta quello che probabilmente è l’ultimo giorno dell’impero Berlusconiano. La mia intenzione è quella di usare questo post, il canale Twitter e la pagina Facebook per lasciare traccia di queste ore in cui, nel bene o nel male, si scrive una pagina importante della storia d’Italia.

Due piccole premesse in attesa della “Tempesta”:

1) Le ultime dichiarazioni filtrate dal Bunker Berlusconiano sono più o meno queste: “Io nasco nelle urne, alla luce del sole, e se devo morire lo faccio in Parlamento”. Se davvero queste parole fossero uscite dalla bocca del Cavaliere allora ci sarebbero solo due cose da dire: la prima è che l’esperienza di Governo è davvero finita, anche a fronte degli ultimi disperati tentativi di recupero; la seconda è che, in ogni caso, Silvio dimostra una coerenza che purtroppo non ha mai dimostrato in questi tre anni. Aveva più volte detto che non si sarebbe dimesso. Neanche ieri, con i mercati all’attacco. “Voglio guardare in faccia i traditori”. E così sarà (come accaduto con Prodi nel 2008). Attenerà il voto sul rendiconto alla Camera dove più che i voti del Governo si conteranno le astensioni dell’opposizione. Dopodiché trarrà le dovute conclusioni e, se necessario, salirà al Colle.

2) Prendo spunto da una strofa di “Sabbie Mobili” (Marracash) per raccontare ancora una volta il sentimento di disgusto che provo sentendo parlare gran parte dell’elettorato (e dei politici) che si definiscono “di sinistra”: “[…] attacca il Premier come se quando cadrà il Premier vincerà il bene, se non ci fosse di chi parlerebbe? […]”. Il senso è chiaro. Da domani, probabilmente, vivremo in un Paese senza più “Cavaliere”. Ma davvero siete convinti che sia l’incarnazione dei Mali del mondo? Più volte, nel corso dell’ultimo anno, mi sono espresso a favore della fine di questo Governo, conscio del fatto che nessuna delle promesse elettorali era stata mantenuta. Provonevo una soluzione politica ad un problema politico. Loro invece vivono in un mondo fantastico dove, “eliminato” il cattivo, tornerà la pace e la serenità. Certo, dopo tutto quello che è successo l’Italia potrà respirare un po’, la borsa salirà e lo Spread scenderà. Ma resta il fatto che l’Europa si aspetta molto dal nostro Paese. E se Berlusconi non è riuscito a portare avanti a dovere questa operazione cosa vi fa credere che Monti, Letta (ho sentito addirittura Amato, mio Dio no!) possano avere successo? Cosa accadrà al panorama politico-economico da domani? Saranno tutte rose e fiori? A chi darete la colpa del fallimento italiano domani? Non fatemi ridere. Non vorrei dover raccontare, tra un paio d’anni, di una maggioranza dell’elettorato che spera in un ritorno del Cattivo perché era l’unico che faceva durare i Governi per più di due anni.

Bene, detto questo.. si parte! Aggiornamenti in tempo reale su Twitter, Facebook e riportati il prima possibile anche qui. I commenti sono a vostra disposizione!

+++ 08/11/2011 19:55 Berlusconi: “Lascerò dopo approvazione legge Stabilità”. +++

+++ 08/11/2011 19:30 Concluso incontro Berlusconi-Napolitano. +++

+++ 08/11/2011 18:41 Bossi: “Berlusconi deciderà al Colle”. +++

+++ 08/11/2011 18:33 Berlusconi è al Quirinale. +++

+++ 08/11/2011 18:06 Spread Btp/Bund supera quota 500. +++

+++ 08/11/2011 18:00 Berlusconi atteso al Quirinale alle 18:30″. +++

+++ 08/11/2011 17:52 Berlusconi al Quirinale alle 18:30?”. +++

+++ 08/11/2011 16:55 Berlusconi a Palazzo Chigi con Letta”. +++

+++ 08/11/2011 16:35 Berlusconi: “Ragazzi, decidiamo che fare”. +++

+++ 08/11/2011 16:31 In corso vertice Berlusconi-Bossi-Tremonti. +++

+++ 08/11/2011 16:11 Berlusconi ha 308 voti. Addio. +++

+++ 08/11/2011 15:59 Berlusconi e Letta arrivano alla Camera. +++

+++ 08/11/2011 15:53 Cicchitto: “Non fuggiamo dalle responsabilità” +++

+++ 08/11/2011 15:44 Pini (Lega): “Ragionare su Alfano Premier” +++

+++ 08/11/2011 15:34 Sta per riprendere la seduta alla Camera. Si dice 310 +++

+++ 08/11/2011 12:40 Bossi: “Berlusconi faccia un passo di lato, Alfano Premier” +++

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Un piccolo passo per l’uomo

Oggi la fine della legislatura sembra un po’ più lontana. Dopo l’ok europeo al piano d’azione presentato da Berlusconi
e nonostante la lettera anonima (a proposito, che tristezza l’anonimato!) che invita il Cav. a fare un passo indietro è partita una operazione di rilancio dell’attività dell’esecutivo (Porta a Porta, Tg1, Mattino 5, ecc..).

Ci sarebbero però un paio di precisazioni da fare.

La prima va, inevitabilmente, a tutti quei “malpancisti” che oggi identificano, più che in passato, la causa di tutti i mali d’Italia nel governante e nel suo manipolo di “servi”. Diciamocelo: Berlusconi sta sicuramente facendo male, avendo disatteso molte delle promesse fatte nel 2008 e sicuramente lo scempio delle fiducie “a contratto” non fa bene all’immagine del Parlamento italiano. Ma togliamoci dalla testa che questo sia un problema riconducibile solo e soltanto a Berlusconi, al PdL e alla (variabile) maggioranza parlamentare che sostiene l’attuale Governo. Vorrei a tal proposito riportare alla vostra memoria quello che accadeva durante il secondo Governo Prodi nel 2006-2008, quando TUTTI i voti al Senato erano decisi volta per volta dai “mal di pancia” di questo o quel Senatore. Se colpa deve essere, allora che sia senza ipocrisia!

La seconda precisazione riguarda il futuro di QUESTO Governo, il Berlusconi IV. Prima ho detto che la fine della LEGISLATURA sembra più lontana. Ma questo non vale necessariamente anche per QUESTO esecutivo. I numeri restano quelli che conosciamo, la figura di Berlusconi è ormai compromessa all’estero come in patria e la condizione che viene richiesta per un periodo di “unità nazionale” è, manco a dirlo, la “testa” del Cavaliere. L’Europa ci ha “promosso con riserva”. “Ok, belle parole.. ora i fatti”. Dato che a nessun Governo piace varare provvedimenti come l’innalzamento delle Pensioni o i “licenziamenti facili” non è da escludere che a breve si assista al famoso “passo indietro”. In fondo, nonostante tutto, Berlusconi ha recentemente portato a casa parecchie vittorie personali che sembravano ormai insperate (parlo delle varie fiducie, così come dell’approvazione della lettera a Bruxelles). Il PdL potrebbe approfittare di un Governo di emergenza (a metà tra un esecutivo politico e uno tecnico) per riorganizzarsi in vista delle prossime elezioni (a proposito, Berlusconi in tal caso dovrebbe annunciare, come Zapatero, che non si ricandiderà a Palazzo Chigi) ed essere comunque al potere quando ci sarà da gestire le consultazioni, potendosi inoltre “vantare” di aver lavorato “per il bene del Paese”. L’UDC in fondo vedrebbe una prospettiva del genere come una sorta di vittoria, dato che chiede un esecutivo di emergenza da un bel po’ di tempo. Il PD, dal canto suo, potrebbe garantire la non-belligeranza e allo stesso tempo accusare in campagna elettorale il Centrodestra di tutte le “necessarie nefandezze”. Lo “scotto” da pagare è, a mio parere, la rottura semi-definitiva con la Lega Nord. i leghisti infatti non appoggerebbero mai completamente un esecutivo diverso, e l’ala Maroniana (che prenderebbe il controllo sul “cerchio magico” dopo la fine di questo Governo) non si capisce bene dove andrà a parare. A quel punto anche l’IdV resterebbe tagliata fuori, ma non credo che a qualcuno la cosa dia fastidio.

Ah, detto questo bisogna fare l’ultima precisazione: Berlusconi accetterebbe di prendere in considerazione una idea del genere solo e soltanto in cambio di un vero e proprio scudo difensivo in suo favore varato dal Parlamento. In caso contrario ogni ipotesi in questo senso resta impraticabile.

Ma nonostante tutto probabilmente questo è l’ennesimo post di fantapolitica. Ma, lo sanno quelli che mi conoscono, io sono testardo..

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Scandalo a Bruxelles

Una è stata probabilmente definita una “Culona Inchiavabile” dal Berlusconi-cittadino-privato-inconsapevolmente-intercettato, l’altro è parecchio irritato dalla questione Bini Smaghi. Va bene, entrambi covano rancore nei confronti del Cavaliere (“pubblico” e “privato”). Ma nulla, nulla, NULLA può giustificare il penoso teatrino messo in scena ieri a Bruxelles: i giornalisti chiedono ai due se hanno fiducia nel Primo Ministro italiano. Il Berlusconi-Premier, non il Berlusconi-cittadino. Per tutta risposta un ghigno ironico. Non c’è nulla da ridere. Quello che è accaduto è scandaloso. L’Italia avrà tantissimi problemi, e la colpa (se non fosse altro che per una questione di responsabilità) è da imputarsi al suo Governo e a chi lo presiede. Ma non ci si deve permettere una reazione del genere di fronte ad un Paese che in ogni caso sta cercando di risollevarsi. Il comportamento della Merkel e di Sarkozy è stato talmente irrispettoso da rendere lecita una richiesta di dimissioni immediate. Come dite? E allora Berlusconi cosa dovrebbe fare? Dimettersi, anche lui. Come dico ormai da un po’..

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Stessa (ultima) spiaggia

Ripenso al 14 dicembre scorso e rileggo quanto avevo scritto. In pratica riconoscevo come impossibile la possibilità che il Governo, dopo il voto di fiducia, potesse vivere una nuova “Primavera” e inaugurare una nuova stagione di riforme. “Facile dirlo, visto che si reggeva su 314 voti!” – direte voi.. In effetti i fatti mi hanno reso giustizia. In questi 10 mesi senza Fini il Governo non ha fatto quasi nulla.
Si è accorto che c’era una crisi (una delle tante) che bussava alla porta e ha deciso che quest’anno non era il caso di andare in vacanza.
Una manovra aggiuntiva a ferragosto e il colpo finale alle ultime speranze liberali che ancora venivano riposte in questo esecutivo. Litigi giornalieri con Tremonti senza avere la forza di mandarlo via. Doversi confrontare (ancora, nel 2011!) con Scajola e Pisanu per evitare una imboscata.

Ecco come si è arrivati a questo 14 Ottobre. Un voto di fiducia che rimanda di qualche settimana (giorno?) la sopravvivenza del “Berlusconi IV”. Un risultato che è arrivato in maniera oltremodo confusionaria, tanto che questa volta secondo me nemmeno quelli del PdL hanno capito cosa stava succedendo. Perché, da quanto ho visto, il rischio di non avere il numero legale c’era davvero. Ma le opposizioni (che figuraccia!) non hanno fatto i conti con gli eterni Radicali dell’eterno Pannella, che hanno deciso di entrare in aula sputtanando i piani di Casini, Bersani & Co.
Certo, hanno votato “NO”, ma la sensazione di vittoria se n’è andata in un attimo. A quel punto, dopo una così clamorosa dimostrazione di impotenza delle opposizioni, non è stato difficile per Berlusconi e i suoi convincere un altro paio di Deputati e raggiungere perfino la “quota 316”, impensabile solo qualche ora fa. Fiducia dunque. Questo vuol dire che domani il Governo Berlusconi sarà ancora in carica. Per fare cosa? “Le riforme” – ovvio. Sì, come no. Come 10 mesi fa. Ma non prendeteci per il culo. Almeno questo ce lo dovete!

Il “Berlusconi IV” è finito 10 mesi fa. Ed ogni giorno che passa in carica senza muovere un dito per cambiare le cose è un giorno in più perso dal nostro Paese.

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Incidenti Mortali

“Si è trattato di un incidente”. Ormai neanche lui crede alle sue stesse parole. Berlusconi cerca di minimizzare, di spegnere con un soffio quello che in realtà è un incendio di proporzioni immani, (quasi) mai viste. La maggioranza parlamentare che sostiene il Governo è stata battuta sul rendiconto dello Stato, uno dei passaggi parlamentari più importanti. Nei due precedenti c’è sempre stata la crisi di Governo. Ma per Berlusconi è un “incidente”. Poco importa se al voto mancava Scajola (arrivato alla Camera con lo stesso Cavaliere), poco importa se i responsabili sono proprio i “Responsabili” (non pervenuti). Poco importa se Bossi, uno che la politica la conosce bene, si è “intrattenuto” con i giornalisti mentre stava per iniziare il volo. Poco importa se chi si occupa del Bilancio, l’amico Tremonti, è arrivato “solo venti secondi” dopo la chisura della votazione. Si è trattato di un incidente. Ma chi vogliamo prendere per il culo? E’ una sentenza politica. “Silvio, alza i tacchi!”. E, arrivati a questo punto, l’idea è da tenere seriamente in considerazione. Perché, si sa, gli incidenti accadono. Ma a volte, purtroppo, sono (politicamente) fatali.

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Auguri Silvio

E’ passato un altro anno ed eccoci di nuovo qui, il 29 di Settembre, a fare gli auguri a Silvio. Questa volta sono 75, anniversario importante. Come al solito c’è da sottolineare come, nonostante tutto, questi lustri siano portati ancora dignitosamente bene.

Ma, come da abitudine, questo post serve anche per fare il punto su quello che riguarda l’azione del partito (e del Governo in questo caso). Spiace essere cinici e concisi, ma non c’è molto da dire e in cui sperare. Il PDL come lo abbiamo conosciuto fino ad ora è morto e sepolto, anche se ancora non lo sa. Bene la nomina del Segretario Alfano.. il ragazzo può fare bene. Ma ancora qualche mese e non avrà più nulla su cui lavorare. La lotta di “successione” ha già fatto “morti” (politici) e moltissimi “feriti”. E, passando dal PDL al Governo, la situazione non fa che peggiorare: nessuno slancio, nessuna iniziativa. C’è la crisi? Ecco nuove tasse! Nessuna traccia, ad oggi, di quelli che potrebbero essere interventi molto più “giusti” come la vendita delle proprietà immobiliari dello Stato, la drastica riduzione delle spese dell’apparato Statale ecc.. Il brutto è che azioni in questa direzione non sembrano essere nemmeno all’orizzonte. Cosa ci fa allora Berlusconi a Palazzo Chigi? Doveva fare la riforma liberale e ha aumentato le tasse, doveva eliminare tutte le provincie e ogni tentativo è fallito miseramente, doveva portare avanti un programma elettorale che pare ormai diventato carta straccia. Il mio consiglio, lo stesso che sto dando da qualche mese a questa parte, è quello di fare un passo indietro. Si sfrutti questo momento di difficoltà per varare un esecutivo che faccia davvero fronte all’emergenza (e niente altro) e poi si torni a votare. O tutte le favole elettorali resteranno vane promesse. E, Silvio, pensa a come sarebbe bello organizzare tutti i party di questo mondo senza dover più rendere conto a nessuno del tuo comportamento da Primo Ministro 😉

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Berlusconi accerchiato: deve dimettersi?

Bene.. da quanto mi sembra di aver parafrasato, ieri i giudici di Milano hanno praticamente deciso che la difesa di Berlusconi (nel processo Mills) dovrà rinunciare ai testimoni perché altrimenti il processo andrebbe in prescrizione (nei primi mesi del 2012). Che, tradotto, vuol dire solo una cosa (che sappiamo tutti ma che non voglio riportare apertamente).

Sarebbe la classica “goccia” che farebbe traboccare il vaso. Il vaso in questione è ovviamente il Governo Berlusconi. Una offensiva che va avanti da mesi (da anni, direbbero in tanti) e che ha come solo obiettivo la caduta del Cavaliere.

Non mi interessa discutere qui di questa “offensiva” (qualcuno dice “complotto”). Voglio solo fare un elenco dei motivi che dovrebbero portare B. a lasciare il suo posto e di quelli per cui dovrebbe tenere duro.

Sia chiaro, non lo faccio con intento di critica. Voglio solo avere un “report” della situazione

Inizio con le mie considerazioni, invitandovi a inserire le vostre nei commenti.

Berlusconi dovrebbe dimettersi dal ruolo di Presidente del Consiglio perché

– Non è stato capace di realizzare nemmeno in parte quanto promesso nel 2008
– Non si intravedono all’orizzonte le Riforme Istituzionali più volte annunciate
– Non può permettersi, con i tempi che corrono, di perdere più tempo dietro ai suoi processi di quanto non ne passi a dirigere i CDM
– La sua figura, volente o nolente, è ormai screditata agli occhi degli Stati esteri
– Ha preso la “Rivoluzione Liberale” e l’ha trasformata in una azione di governo socialista
– Ha aumentato le tasse
– La crisi che era “finita” già un anno fa ha investito i mercati italiani questa estate
– Non si è assunto la responsabilità dei fallimenti dando la colpa al Fini di turno
– Non ha saputo imporre la propria leadership a dovere all’interno della maggioranza
– Non è capace di tenere la bocca chiusa pur sapendo di essere (molto probabilmente) intercettato dalle Procure di mezza Italia
– Non ha mai saputo risolvere definitivamente le sue incompatibilità con il super-ministro Tremonti
Per l’uomo (Berlusconi, ndr) governare il Paese non e’ una priorita’ (Bruno)
Berlusconi e’ assente dalla realta’ del Paese. (Bruno)

Berlusconi dovrebbe rimanere al suo posto a Palazzo Chigi perché

– E’ stato eletto dal popolo con libere elezioni democratiche ed è legittimato a governare fino a quando dimostra di avere dalla sua parte una maggioranza parlamentare che supporta l’operato del suo Governo
– Favole e inciuci inutili a parte, non vedo tra le fila del centrodestra nessuna figura in grado di guidare un nuovo governo fino alla scadenza naturale della legislatura
– Ha il dovere di realizzare (almeno in parte) quello che ha promesso ai suoi elettori nel 2008

E voi, cosa ne pensate?

Vi prego: auto-censuratevi. In post come questo gli insulti gratuiti verranno “brasati” a tempo zero.

Aggiungo anche che la responsabilità di quello che dite è solo vostra 😉

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Anima spenta

In questa chiusura di Settembre, alla vigilia di un autunno politico più caldo che mai, volevo lasciarvi con una riflessione di Massimo Gramellini, su La Stampa.

L’editoriale, come potete vedere, è di qualche giorno fa. Si parla del Cavaliere (il riferimento è il discorso alle Camere in merito alla crisi finanziaria) e del fatto che non riesce più ad “attirare” come un tempo. Inutile dire che condivido ogni singola parola.

[Omnia / Luca Zaccaro]

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