Windows 8 perde il numero?

Posso lanciarmi in una di quelle “pippe” mentali che verranno ricordate per secoli e secoli? Visto che il blog è mio direi proprio di sì 😉

Sto parlando di Windows e del rilascio della prossima versione di questa piattaforma, prevista per il 2012, che dovrebbe portare con sè moltissime novità.

Recentemente canouna (famoso per aver fornito “notizie” in antemprima su tutte le versioni di Windows in via di sviluppo) ha postato alcune immagini di quello che fino ad oggi abbiamo conosciuto come Windows 8 (Alpha) in cui sono state curiosamente occultate le parti di interfaccia che riportano il nome del Sistema Operativo. Ufficialmente per celare la SKU, ma molto probabilmente c’è di più.

Ed è qui che entra in gioco la fantasia. Se anche nulla di quello che sto per scrivere dovesse rivelarsi vero, Microsoft potrebbe prenderne spunto per qualche sviluppo futuro 😉

In queste immagini (sempre che siano legittime) compare la scritta che propone di aggiornare Windows (8) Starter ad una versione più ricca di funzionalità. Ma, fate bene attenzione, il numero “8” non compare: “Get more features with a new edition of Windows”.

Io dico: e se Microsoft ripensasse il suo sistema in maniera così modulare da rendere inutile il versionamento? Se, grazie al Market di prossima apertura, fornisse un sistema “base” (qualcosa di simile a Windows 7 Starter con Aero abilitato) ad un prezzo accessibile (diciamo 50€) con la possibilità di acquistare SINGOLARMENTE le funzioni che più ci interessano pagandole con carta di credito direttamente sul Market per avere accesso al pacchetto di aggiornamento?
Pensateci: io compro un PC (oppure mi connetto al Market e acquisto “Windows” a 50€) e mi ritrovo un sistema di base. A questo punto se non sono interessato a nuove funzioni continerò a ricevere i soli aggiornamenti di sicurezza tramite Windows Update/Market, mentre se voglio “costruirmi” il mio sistema posso decidere di acquistare i singoli pacchetti (ad esempio BitLocker) ed avere accesso in futuro anche gli aggiornamenti di queste estensioni.
Microsoft potrebbe guadagnarci perché un prezzo basso invoglia l’acquisto legale (e in ogni caso potrebbe decidere di rendere gratuiti gli aggiornamenti per le estensioni per un periodo determinato – tre anni ad esempio – dopodiché bisognerà procedere con un nuovo acquisto del pacchetto) e l’utente sarebbe felicissimo perché finalmente potrebbe gestire al meglio la sua esperienza di utilizzo con Windows.

Eliminata la necessità di “versionare” Windows (perché tanto quello che conta sono le versioni dei pacchetti) verrebbe meno anche la necessità di differenziare le edizioni. Mi spiego. “Windows” base costa 50€. Bene, se voglio un sistema Server compro il pacchetto “Server 2012” a 150€, se voglio un sistema tablet compro il pacchetto “ImmersiveUI 2012”, se voglio un sistema per il mio smartphone compro il pacchetto “Phone 2012” a 25€. Tutto si basa su “Windows” e ne va ad implementare le funzionalità. E se nel 2015 uscisse una nuova interfaccia per i tablet? Nessun problema, accederò al mio “Windows” (aggiornato tramite Windows Update alle ultimisse release di sicurezza), acquisterò “ImmersiveUI 2015” e il pacchetto si preoccuperà di aggiungere questa caratteristica alle nuove versioni.

Naturalmente si potrebbe decidere di “tenere traccia” di questi acquisti in modo da renderli disponibili anche su altre installazioni (non più un approccio “OEM-Based” ma “Account-Based”).

In breve:

– “Windows” versione base a “xxx”€ acquistabile dal Market (con il proprio LiveID) o preinstallato sui PC
– Aggiornamenti di sicurezza gratuiti tramite Windows Update o il Market stesso
– Pacchetti (con rispettiva versione) con funzionalità aggiuntive disponibili a pagamento sul Market
– Aggiornamenti per i pacchetti gratuiti per i primi “xxx” anni, dopodiché viene richiesto un nuovo acquisto
– Acquisti legati al proprio Account e disponibili su un numero definito di installazioni di “Windows” diverse (su PC diversi)
– Nessuna necessità di versionare Windows (niente più “Xp”, “Vista”, “7”, “8” ecc..)
– Nessuna necessità di diverse SKU (niente più “Starter”, “Home Premium”, “Professional”, “Ultimate”)
– Nessuna necessità di edizioni diverse in base al device (niente più “Windows”, “Windows Phone” ecc..)
– Possibilità da parte delle aziende di accedere a prezzi “Volume License” per acquistare un pacchetto da installare su un numero illimitato di PC

So che quello che ho scritto probabilmente non corrisponde a verità, ma è davvero così impensabile che Microsoft intraprenda questa strada?

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Sistemi Operativi: Ottobre 2010 e trend futuri

L’idea mi è venuta mentre scrivevo questo post.

A partire da oggi (ed almeno fino a fine 2012) ogni primo giorno del mese pubblicherò un articolo in cui verranno analizzati i dati di utilizzo dei sistemi operativi (e delle versioni dei vari browser per internet). Seguiranno le mie stime per i mesi successivi basati sull’analisi dei trend passati e presenti.

Andiamo al sodo..

Parlando di sistemi operativi Windows, le aspettative per questo mese erano: Windows Xp al 59,08%, Windows 7 al 18,46% e Windows Vista al 12,85%.

I dati di NetMarketShare offrono questi dati: Windows Xp al 59,07%, Windows 7 al 18,24% e Windows Vista al 12,88%.

Le mie previsioni per il mese di novembre sono: Windows Xp al 58,12%, Windows 7 al 19,58% e Windows Vista al 12,38%.

Durante il mese di ottobre abbiamo dunque assistito al crollo di Windows Xp sotto la soglia del 60%.

Quanto ai prossimi “traguardi storici” Vista scenderà sotto il 10% nel mese di Aprile 2011, Windows Xp scenderà sotto il 50% nel mese di Agosto 2011 e il sorpasso Windows 7 > Windows Xp avverrà durante il mese di Aprile 2012. Durante il mese di Ottobre 2011 Windows 7 sarà installato su più della metà dei PC al mondo e Windows Vista “scomparirà” del tutto nel mese di Dicembre 2012.

Analizzando i dati delle ultime due edizioni di Mac OSX (10.6 e 10.5) notiamo che la prima guadagna lo 0,07% mentre la seconda perde esattamente lo 0,07%.

In generale i dati sui sistemi operativi sono i seguenti:

Microsoft Windows: +0,04% (91,12%)

Apple Mac: -0,05% (4,98%) /* scende sotto quota 5% */

Quanto ai browser web ecco le variazioni:

IE9 Beta 1: +0,18% (0,28%)

IE8: -0,07% (29,01%)

IE7: -0,47% (9,92%)

IE6: -0,54% (15,01%)

FF 4.0 Beta 6: +0,00% (0,26%)

FF 3.6: +0,54% (17,59%)

FF 3.5: -0,51% (2,72%)

Chrome 8 Dev: +0,10% (0,10%)

Chrome 7: +2,00% (2,19%)

Chrome 6: +0,54% (5,59%)

Safari 5: +0,09% (2,53)

Opera 10: -0,08% (1,98%)

Nota: per IE, data la sua diffusione anche in ambito aziendale, sono riportati anche i dati di IE 6. Per Firefox e Chrome sono indicati i dati dell’ultima versione in sviluppo e le ultime due già disponibili in versione definitiva. Per Safari e Opera viene considerata solo l’ultima versione disponibile in versione definitiva. Queste decisioni sono motivate dal fatto che, per quanto riguarda Firefox, Chrome, Safari e Opera si suppone che l’utente medio sia più portato ad aggiornare il proprio browser all’ultima versione rispetto all’utente medio che utilizza Internet Explorer.

In generale i dati sui browser sono i seguenti:

MS Internet Explorer: -0,39% (59,26%)

Mozilla Firefox: -0,14% (22,82%)

Google Chrome: +0,49% (8,47%)

Apple Safari: +0,06% (5,33%)

Opera: -0,11% (2,28%)

Da notare il dato negativo di IE ma soprattutto quello di FF, tutto a favore di Chrome. Internet Explorer 7 finalmente sotto il 10%.

[Omnia / Luca Zaccaro]

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