Sognando il Tricolore – Puntata 6 (Missione Compiuta)

Il Campionato è finito. Ecco la classifica finale:

Come potete vedere anche voi la Juventus ha vinto il Campionato 2011/2012 con 84 punti ma soprattutto senza mai essere sconfitta (è un record nella storia del girone a 20 squadre).
Il Milan conclude il torneo con quattro lunghezze di distanza e l’accesso diretto alla Champions League. Da notare la differenza di punti delle prime due rispetto alla terza.
L’Udinese, dopo lo sprint finale, si guadagna di diritto l’accesso ai preliminari di Champion League mentre è solo Europa League per Lazio e Napoli. L’Inter scende all’inferno (ovvero i preliminari di Europa League) e sarà costretta ad una ripresa molto anticipata e una squadra da rifondare. Per i nerazzurri è il peggior risultato degli anni duemila.
Retrocedono in Serie B Cesena, Novara e Lecce.
Dello Scudetto della Juventus ho già parlato. Seguirà invece un pensiero sul saluto a Del Piero.

Grazie a tutti!

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Juve 30 e Lode

E’ successo.

Settimane, mesi a ripeterci “Non succede, ma se succede..”.
E alla fine è successo.
La Juventus è Campione d’Italia per la trentesima volta, con una giornata di anticipo.
Le premesse non erano delle migliori: i bianconeri volavano in trasferta a Trieste, campo neutro e mezzo vuoto (causa politica di costi da parte della dirigenza del Cagliari), con i fantasmi di Lecce in testa. Pioveva, proprio come a Perugia dodici anni fa. La squadra, si vedeva, era tesa e non riusciva ad esprimere gioco. Ma, per fortuna, trova il gol in apertura con Vucinic, l’uomo che doveva essere decisivo. Non lo è stato per tutto il campionato, ma c’è stato quando è servito. Poi il boato del “Nereo Rocco” annuncia il primo gol dell’Inter. E anche il secondo, che però viene annullato. La Juve controlla ma non chiude, come a Lecce. La pioggia aumenta, il tempo non passa. Il Milan pareggia, su rigore (ma va??). Poi l’intervallo, interminabile. Le squadre che tornano in campo. Neanche il tempo di battere il calcio d’inizio che il gelo cala sullo stadio: il Milan è passato in vantaggio. La Juve pare frastornata: sa che giocherà la sfida decisiva senza Vidal (squalificato), Lichsteiner (brutta botta in testa) e De Ceglie (infortunio). Ora, ancor più di prima, il cronometro sembra bloccato. La pioggia aumenta, sembra voler lavar via questo scudetto dalle maglie bianconere ancor prima che qualcuno lo dipinga. Poi la curva esplode: l’Inter ha pareggiato. Conte, contro ogni previsione, decide di non dare spazio a Del Piero e inserisce Borriello. Pochi minuti e l’ex rossonero disturba il difensore del Cagliari al punto di costringerlo all’autogol. La partita è in cassaforte. Manca un quarto d’ora. Nessuno bada più a quello che accade in campo. Tutti ad ascoltare la voce dei tifosi e le reazioni della panchina. Fino all’apoteosi: Marotta si alza in piedi, braccia tese al cielo. Lo stadio si fa bolgia, Conte si lancia sui suoi giocatori in un abbraccio liberatorio a cinque minuti dal traguardo. L’inter è in vantaggio. E’ fatta, lo sanno tutti, ma dopo sei anni così non si può festeggiare in anticipo. E poi accade l’inimmaginabile: il quarto gol dell’Inter. Parafrasando una frase che è entrata nella Storia “Anche Conte ha perso ogni freno inibitorio”.

Fischio. Fischio. Fischio.

La Juventus è Campione d’Italia.

L’invasione di campo è istantanea, i giocatori si rifugiano di corsa negli spogliatoi.

Il resto è cronaca. Immagini e testimonianze che aspettano solo di essere consegnate alla Storia.

Dirigenza, allenatore, giocatori, tifosi. Un’unica voce. Un unico grido: “Siamo tornati“.

Due a Zero. Quattro a Due. L’eterno ritorno.
Ma non si faccia l’errore di paragonare questo successo al leggendario “Cinque Maggio” (a proposito, buon decennale!): a quel tempo la Juve era assidua inseguitrice ed è stato solo l’Inter a buttare via quel tricolore. Oggi, citando quel che ha ripetuto Conte per trentotto giornate, i bianconeri erano “Padroni del loro destino”. Notate le virgolette. E’ già citazione. Il fatto che i ragazzi siano riusciti a portare a casa questo successo è segno evidente che qualcosa è cambiato. La “Juventinità” è tornata.

Bravi! In particolar modo ad Alex e Gigi, gladiatori all’Inferno e comandanti in Paradiso. Anche a Pirlo, per la scelta che ha avuto il coraggio di fare e per quello che ha portato a Torino. A tutti, per l’annata fantastica passata a sgobbare, correre e vincere.

So che il calcio, almeno nominalmente, è solo un gioco. E che forse queste sono solo parole buttate. Ma me ne frego.

Buongiorno a tutti, Campioni d’Italia!

PS: seguiranno, tra sette e quattordici giorni, articoli dedicati ad Alex e alla classifica di questa Juventus.

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Sognando il Tricolore – Puntata 5

Eccoci alla quinta puntata di una serie di articoli per cercare di capire come finirà questo stranissimo campionato di calcio di Serie A.
Partiamo dai dati certi: manca 1 giornata (38), 3 punti in ballo. La classifica è questa:

I dati certi, ereditati dalle giornate precedenti, sono questi: la corsa scudetto è affare esclusivo di Juventus e Milan che sono anche aritmeticamente qualificati alla prossima Champions League senza dover affrontare i preliminari. Il Cesena è aritmeticamente retrocesso in B.
Partendo dalla corsa scudetto, diciamo subito che, questa volta, “Les jeux sont faits: la Juventus è campione d’Italia per la trentesima volta dopo aver battuto il Cagliari e aver portato a quattro punti il vantaggio sul Milan.
Ecco (per dovere di cronaca) lo scorcio finale di campionato di Juventus e Milan:
GIORNATA 38
Juventus – Atalanta (Domenica 13/05/2012 20:45)
Milan – Novara (Domenica 13/05/2012 20:45)
Sempre per dovere di cronaca bisogna aggiungere che non è ancora chiarissimo quando si giocheranno le partite (soprattutto quella della Juve): secondo Sky è possibile che il Match venga anticipato a Sabato sera.
Passiamo ora alla Champions League: sappiamo che la Juventus e il Milan sono aritmeticamente qualificati senza preliminari alla prossima edizione della Champions League. Il terzo posto, utile per guadagnare i preliminari della massima competizione europea, è invece traguardo possibile per Udinese, Lazio, Napoli e Inter (anche se non ho controllato nel dettaglio gli scontri diretti).
Stesso discorso per i due biglietti di Europa League: l’aritmetica non da ancora sicurezze, la lista delle pretendenti è grossomodo quella fatta sopra per la Champions più la Roma. Maggiori indicazioni in questo senso arriveranno nelle prossime giornate.
Per quanto riguarda invece il discorso retrocessione al Cesena, già retrocesso, si aggiunge il Novara. La terza squadra ad abbandonare la Serie A sarà una tra Genoa e Lecce.
Ovviamente non parlerò qui della partita della Juve perché è in arrivo un articolo dedicato 🙂
Ci vediamo al prossimo appuntamento Lunedì 14/05/2012 per commentare la situazione dopo la giornata 38.

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Sognando il Tricolore – Puntata 4

Eccoci alla quarta puntata di una serie di articoli per cercare di capire come finirà questo stranissimo campionato di calcio di Serie A.
Partiamo dai dati certi: mancano 2 giornate (37, 38), 6 punti in ballo. La classifica è questa:

I dati certi, ereditati dalle giornate precedenti, sono questi: la corsa scudetto è affare esclusivo di Juventus e Milan che sono anche aritmeticamente qualificati alla prossima Champions League senza dover affrontare i preliminari.
Partendo dalla corsa scudetto, essendo la Juventus davanti al Milan anche per quanto riguarda gli scontri diretti, le probabilità aritmetiche di vincere lo scudetto sono per i bianconeri del 72%. Passando però al lato più “sportivo”, lo Juventus Stadium ospiterà la sua squadra solo una volta mentre i milanisti giocheranno in casa entrambe le partute (se contiamo anche il derby). Calendario alla mano sembra ora che il cammino della Juventus sia molto più in discesa di quello del Milan (che deve affrontare ancora il Derby), ma è chiaro che il passo falso dei bianconeri ha riaperto una corsa che sembrava ormai chiusa. Ricordiamo che Domenica la Juventus avrà a disposizione il secondo “Match Point”: basterà battere il Cagliari e sperare che il Milan non faccia i tre punti per portarsi a casa matematicamente il tricolore.
Ecco lo scorcio finale di campionato per quanto riguarda la lotta scudetto:
GIORNATA 37
Cagliari – Juventus (Domenica 06/05/2012 15:00)
Inter – Milan (Domenica 06/05/2012 20:45)
GIORNATA 38
Juventus – Atalanta (Domenica 13/05/2012 20:45)
Milan – Novara (Domenica 13/05/2012 20:45)
Passiamo ora alla Champions League: sappiamo che la Juventus e il Milan sono aritmeticamente qualificati senza preliminari alla prossima edizione della Champions League. Il terzo posto, utile per guadagnare i preliminari della massima competizione europea, è invece traguardo possibile per Napoli, Udinese, Lazio e Inter.
Stesso discorso per i due biglietti di Europa League: l’aritmetica non da ancora sicurezze, la lista delle pretendenti è grossomodo quella fatta sopra per la Champions più la Roma. Maggiori indicazioni in questo senso arriveranno nelle prossime giornate.
Per quanto riguarda invece il discorso retrocessione sappiamo che il Cesena è aritmeticamente retrocesso, mentre per gli altri due posti sembrerebbero maggiormente a rischio Genoa, Lecce e Novara.
Due parole sulla partita della Juve: partita controllata ma mai veramente al sicuro. Troppe occasioni buttate al vento. E il calcio, si sa, è strano. Il pareggio arriva nel finale grazie ad un erroraccio di Buffon e questo può portare a due scenari diametralmente opposti: il primo vede la Juve ancora favorita in quanto la frenata è colpa di un episodio, mentre il secondo vede una squadra affranta, che già pensava di aver raggiunto un traguardo inimmaginabile.
Ci vediamo al prossimo appuntamento Lunedì 07/05/2012 per commentare la situazione dopo la giornata 37.

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Sognando il Tricolore – Puntata 3

Eccoci alla terza puntata di una serie di articoli per cercare di capire come finirà questo stranissimo campionato di calcio di Serie A.
Partiamo dai dati certi: mancano 3 giornate (36, 37, 38), 9 punti in ballo. La classifica è questa:

I dati certi, ereditati dalle giornate precedenti, sono questi: la corsa scudetto è affare esclusivo di Juventus e Milan che sono anche aritmeticamente qualificati alla prossima Champions League senza dover affrontare i preliminari.

Partendo dalla corsa scudetto, essendo la Juventus davanti al Milan anche per quanto riguarda gli scontri diretti, le probabilità aritmetiche di vincere lo scudetto sono per i bianconeri dell’88%. Passando però al lato più “sportivo”, lo Juventus Stadium ospiterà la sua squadra solo due volte mentre i milanisti giocheranno in casa tre volte (se contiamo anche il derby). Calendario alla mano sembra ora che il cammino della Juventus sia molto più in discesa di quello del Milan (che deve affrontare ancora Atalanta e Inter), ma la Juventus già Mercoledì dovrà vedersela con il Lecce, in piena lotta salvezza. Il cammino della Juventus sembra agevolato però dal fatto che la penultima giornata (che, ad oggi, potrebbe consegnarle lo scudetto) la vedrà impegnata prima del Milan, dopo che per molte giornate ha dovuto giocare conoscendo già il risultato dei milanisti. Per onor di cronaca bisogna dire anche che Mercoledì la Juve si gioca il primo “Match Point”: se il Milan dovesse perdere, vincendo contro il Lecce il distacco sarebbe di sei punti a due giornate dalla fine. Gli scontri diretti farebbero il resto.
Ecco lo scorcio finale di campionato per quanto riguarda la lotta scudetto:

GIORNATA 36
Juventus – Lecce (Mercoledì 02/05/2012 20:45)
Milan – Atalanta (Mercoledì 02/05/2012 20:45)
GIORNATA 37
Cagliari – Juventus (Domenica 06/05/2012 15:00)
Inter – Milan (Domenica 06/05/2012 20:45)
GIORNATA 38
Juventus – Atalanta (Domenica 13/05/2012 20:45)
Milan – Novara (Domenica 13/05/2012 20:45)

Passiamo ora alla Champions League: sappiamo che la Juventus e il Milan sono aritmeticamente qualificati senza preliminari alla prossima edizione della Champions League. Il terzo posto, utile per guadagnare i preliminari della massima competizione europea, è invece traguardo possibile per molte squadre, anche se in corsa sembrano rimanere Napoli, Udinese, Inter e Lazio (tutte a 55 punti).

Stesso discorso per i due biglietti di Europa League: l’aritmetica non da ancora sicurezze, la lista delle pretendenti è grossomodo quella fatta sopra per la Champions. Maggiori indicazioni in questo senso arriveranno nelle prossime giornate.

Per quanto riguarda invece il discorso retrocessione sappiamo che il Cesena è aritmeticamente retrocesso, mentre per gli altri due posti sembrerebbero maggiormente a rischio Genoa, Lecce e Novara (ad un solo punto dalla retrocessione).

Due parole sulla partita della Juve: novanta minuti (fortunatamente) senza storia. E dico fortunatamente perché tra sintetico, lotta salvezza ed eccessiva sicurezza le insidie non erano poche. I bianconeri trovano abbastanza presto il vantaggio con Vucinic e da lì in poi prendono saldamente in mano il gioco e per il Novara non c’è più speranza. Come ha detto Caressa “se i punti che ti separano dalla seconda in classifica sono uguali alle giornate che mancano a fine campionato vuol dire che sei messo bene”. È vero, ogni giornata la strada per la Juve si fa sempre più in discesa. Ma bisogna stare molto attenti: lo stato mentale e fisico di questa squadra non sembrerebbero mostrare segni di cedimento ma basta una piccola disattenzione per buttare tutto al vento. Anche se, come ripeto spesso (forse anche un po’ per scaramanzia) parlare anche solo di secondo posto sarebbe una vittoria su cui nessuno avrebbe scommesso un euro a Settembre.

Ci vediamo al prossimo appuntamento Giovedì 03/05/2012 per commentare la situazione dopo la giornata 36.

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Sognando il Tricolore – Puntata 2

Eccoci alla seconda puntata di una serie di articoli per cercare di capire come finirà questo stranissimo campionato di calcio di Serie A.
Partiamo dai dati certi: mancano 4 giornate (35, 36, 37, 38), 12 punti in ballo. La classifica è questa:

I dati certi, ereditati dalle giornate precedenti, sono questi: la corsa scudetto è affare esclusivo di Juventus e Milan, mentre i bianconeri sono aritmeticamente qualificati alla prossima Champions League senza dover affrontare i preliminari.

Partendo dalla corsa scudetto, essendo la Juventus davanti al Milan anche per quanto riguarda gli scontri diretti, le probabilità aritmetiche di vincere lo scudetto sono per i bianconeri dell’82%. Passando però al lato più “sportivo”, lo Juventus Stadium ospiterà la sua squadra solo due volte mentre i milanisti giocheranno in casa tre volte (se contiamo anche il derby). Calendario alla mano sembra ora che il cammino della Juventus sia molto più in discesa di quello del Milan (che deve affrontare ancora Atalanta e Inter). Il cammino della Juventus sembra agevolato anche dal fatto che la penultima giornata (quella che, ad oggi, potrebbe consegnarle lo scudetto) la vedrà impegnata prima del Milan, dopo che per molte giornate ha dovuto giocare conoscendo già il risultato dei milanisti.
Ecco lo scorcio finale di campionato per quanto riguarda la lotta scudetto:

GIORNATA 35
Novara – Juventus (Domenica 29/04/2012 15:00)
Siena – Milan (Domenica 29/04/2012 15:00)
GIORNATA 36
Juventus – Lecce (Mercoledì 02/05/2012 20:45)
Milan – Atalanta (Mercoledì 02/05/2012 20:45)
GIORNATA 37
Cagliari – Juventus (Domenica 06/05/2012 15:00)
Inter – Milan (Domenica 06/05/2012 20:45)
GIORNATA 38
Juventus – Atalanta (Domenica 13/05/2012 20:45)
Milan – Novara (Domenica 13/05/2012 20:45)

Passiamo ora alla Champions League: sappiamo che la Juventus è aritmeticamente qualificata senza preliminari alla prossima edizione della Champions League e, da questa giornata, è in compagnia del Milan, anch’esso QUALIFICATO SENZA PRELIMINARI. Il terzo posto, utile per guadagnare i preliminari della massima competizione europea, è invece traguardo possibile per molte squadre, anche se in corsa sembrano rimanere Lazio, Napoli, Inter Udinese e Roma.

Stesso discorso per i due biglietti di Europa League: l’aritmetica non da ancora sicurezze, la lista delle pretendenti è grossomodo quella fatta sopra per la Champions. Maggiori indicazioni in questo senso arriveranno nelle prossime giornate.

Per quanto riguarda invece il discorso retrocessione arriva il primo verdetto: dopo la sconfitta contro la Juventus, il Cesena è ARITMETICAMENTE RETROCESSO, mentre per gli altri due posti sembrerebbero maggiormente a rischio Genoa, Lecce e Novara.

Due parole sulla partita della Juve: nei due anni passati partite come queste sarebbero finite con un misero pareggio se non, addirittura, con una bruciante sconfitta a causa di un gol preso in contropiede. Oggi i bianconeri hanno la difesa migliore d’Italia (e, probabilmente, d’Europa) e hanno imparato a crederci fino all’ultimo. Conte manda in campo 5/6 attaccanti e alla fine trova il gol con il redivivo Borriello, al primo centro con la Signora. Un gol pesantissimo che serve ad aumentare ancora di più le possibilità di portarsi a casa uno scudetto che avrebbe del clamoroso.

Ci vediamo al prossimo appuntamento Lunedì 30/04/2012 per commentare la situazione dopo la giornata 35.

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Sognando il Tricolore – Puntata 1

Iniziamo una breve serie di articoli per cercare di capire come finirà questo stranissimo campionato di calcio di Serie A.
Partiamo dai dati certi: mancano 5 giornate (33, 35, 36, 37, 38), 15 punti in ballo.

La prima considerazione da fare è che ora è chiaro anche numericamente che la corsa per lo Scudetto è affare solo di Juventus e Milan. In questo senso, essendo la Juventus davanti al Milan anche per quanto riguarda gli scontri diretti, le probabilità aritmetiche di vincere lo scudetto sono per i bianconeri dell’82%. Passando però al lato più “sportivo”, lo Juventus Stadium ospiterà la sua squadra solo due volte mentre i milanisti giocheranno in casa tre volte (quattro, se contiamo anche il derby). Calendario alla mano sembra ora che il cammino della Juventus sia (dopo le sfide con Lazio e Roma) molto più in discesa di quello del Milan (che deve affrontare ancora Atalanta e Inter). Entrambe le squadre giocheranno molte partite con squadre di fondo classifica e a questo proposito è utile ricordare che nessuna di loro è ancora aritmeticamente retrocessa e che quindi, almeno per la prossima giornata, potranno lottare ancora con i denti per raggiungere l’ambito traguardo della “salvezza”.

Ecco lo scorcio finale di campionato per quanto riguarda la lotta scudetto:
GIORNATA 33
Cesena – Juventus (Mercoledì 25/04/2012 18:00)
Milan – Genoa (Mercoledì 25/04/2012 18:00)
GIORNATA 35
Novara – Juventus (Domenica 29/04/2012 15:00)
Siena – Milan (Domenica 29/04/2012 15:00)
GIORNATA 36
Juventus – Lecce (Mercoledì 02/05/2012 20:45)
Milan – Atalanta (Mercoledì 02/05/2012 20:45)
GIORNATA 37
Cagliari – Juventus (Domenica 06/05/2012 15:00)
Inter – Milan (Domenica 06/05/2012 20:45)
GIORNATA 38
Juventus – Atalanta (Domenica 13/05/2012 20:45)
Milan – Novara (Domenica 13/05/2012 20:45)

Passiamo ora alla Champions League: arrivano i primi verdetti. Sempre numeri alla mano apprendiamo che la Juventus è ARITMETICAMENTE QUALIFICATA SENZA PRELIMINARI alla prossima edizione della Champions League mentre il secondo posto ad accesso diretto è affare di Milan e Lazio. Il terzo posto, utile per guadagnare i preliminari della massima competizione europea, è invece traguardo possibile per molte squadre, anche se in corsa sembrano rimanere Lazio, Udinese, Napoli, Roma e Inter.
Stesso discorso per i due biglietti di Europa League: l’aritmetica non da ancora sicurezze, la lista delle pretendenti è grossomodo quella fatta sopra per la Champions. Maggiori indicazioni in questo senso arriveranno nelle prossime giornate.

Per quanto riguarda invece il discorso retrocessione, abbiamo già detto che numericamente i giochi non sono ancora chiusi (potenzialmente tutti dalla Roma in giù possono retrocedere) ma il Cesena già settimana prossima contro la Juve potrebbe dire addio alla massima serie.

Ci vediamo al prossimo appuntamento Giovedì 26/04/2012 per commentare la situazione dopo la giornata 33, rinviata a causa della morte di Morosini.

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Ciao Milan

Il 10 è per sempre. Mi ha fatto effetto, devo ammetterlo (photo credits: LaStampa). Vedere la Storia, la Leggenda vivente indossare la maglia rossonera. Ma, in fondo, era sempre un numero 10. E Seedorf credo che si meriti questo onore.

Il palcoscenico è lo “Juventus Stadium” di Torino che, a quanto pare, ospiterà la finalissima di Europa League nel 2014.

Gli attori erano Juve e Milan, sicuramente le due migliori squadre d’Italia in questa stagione.

Lo spettacolo è la semifinale di ritorno di Coppa Italia.

Poca roba, fino a qualche anno fa. Troppo il tempo da dedicare a Campionato e Champions. Ma, dopo le singolari conseguenze di “Calciopoli”, questa era per la Juve la prima vera occasione di giocarsi l’accesso ad una finale. La possibilità di tornare a vincere qualcosa. Conte non ha fatto nulla per nasconderlo. “E’ la partita più importante dell’anno”. E se è vero che forse non vale lo stesso per il Milan, il solo fatto di avere di fronte l’amico-nemico di sempre riesce a caricare i giocatori al di là di quelle che sono le vere prospettive del campo. Ne viene fuori una sfida che riflette quelli che erano i pronostici: tanto gioco, tanto impegno e tanti gol. La Juve, pur rimaneggiata per la Coppa (come è sempre stato quest’anno), spende il 101%. E il Milan non è da meno. Conte affida le chiavi della sua Creatura al “Fabbricante” (per dirlo “alla Matrix”). “Questa è la partita di Del Piero”. L’ultima del grande Campione contro il Milan. E lui, come al solito, si carica sulle spalle la sua Squadra e la porta in campo. E ci mette pure la firma, con un’infilata da prima punta.

Poi il gioco la fa da padrone fino al centoventesimo minuto. Fino al fischio finale. La Juve è in finale.

Ma non è ancora finita. Del Piero deve rendere onore allo Stadio e ad uno dei suoi avversari storici, il Milan. Seedorf (anche lui, probabilmente, all’utlima sfida contro la Juve) gli si avvicina e gli chiede la maglia. Alex accetta e si infila il “10” dell’amico. Poi riabbraccia i compagni e si dirige sotto la curva. Con la maglia del Milan.

E’ una scena, a mio parere, bellissima. Del Piero è il Leader della Juve e non deve più dimostrare niente a nessuno. E il fatto di indossare la maglia di un avversario è solo il modo migliore di rendergli onore.

La cosa importante, fondamentale, è che non sia altro numero all’infuori del 10.

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Pillole di Grande Juve

L’ultima volta che ho visto una partita del genere da parte della Juventus ero ancora al Liceo. Non sembra, ma a fare bene i conti è passato parecchio tempo dal maggio del 2006 e dall’ennesimo scudetto “facile”. Facile, ci tengo a sottolinearlo, perché quella squadra in Italia non aveva rivali. Mica per le altre storielle che ci hanno costruito attorno. Ma torniamo al presente. Uno stadio spettacolare, stracolmo. Una bolgia capace di diventare, come nei sogni di Agnelli, il dodicesimo giocatore della Juve. Una squadra umile, decisa e tonica che, da settima in campionato l’anno passato, accoglieva in casa i Campioni d’Italia. Poi il fischio d’inizio. Novanta minuti in cui il Milan non è riuscito a ragionare nemmeno su un pallone. Gioco, grinta e corsa. Tanta corsa. Calato questo tris ieri sera non ce n’è stato per nessuno. Intendiamoci, in campo non c’erano i grandi campioni.. i Messi, i Ronaldo. C’era una buona Squadra, formata da qualche vecchia (mi si perdoni il termine) gloria e da giovani volenterosi. Una Squadra dunque. Con la “S” maiuscola. Perché è così che oggi in Italia si vincono le partite. Quando il Napoli riesce a rifilare tre “papine” alla Grande Inter. Una difesa granitica che da sicurezza permette ai centrocampisti di non preoccuparsi di quello che accade dietro e di pensare solo e soltanto a non far ragionare gli avversari, macinando chilometri e invenzioni. Chiaro, è tutto più facile quando hai un Pirlo in questo stato di grazia, ma come ho già detto non è merito dei singoli se ieri sera ha vinto la Juve. C’è ancora parecchio da migliorare.. ad esempio bisognerebbe insegnare a Vidal che la porta ha una ampiezza di circa 7 metri per due e non è quella del rugby. Bisognerebbe far fare a Krasic un corso intensivo di Italiano perché quest’anno che c’è da seguire alla lettera le istruzioni dell’allenatore pare esserci qualche problema di troppo nella comprensione. Bisogna spiegare a Chiellini che se aspira ad essere il migliore in Italia prestazioni come quelle di ieri sera devono essere la norma e non l’eccezione. Bisogna spiegare a Marchisio che lo spirito con cui si entra in campo deve essere sempre quello visto ieri. Bisognerà anche spiegare a Del Piero (e questo non sarà semplice) che in partite come questa, dove il ritmo è tutto, potrebbe non esserci spazio per un fuoriclasse che, nonostante tutto, si avvia ai 37 e non può certo garantire queste prestazioni. Ma non si preoccupi, il campionato è ricco di partite in cui la sua invenzione di giornata può fare la differenza.
Bisognerà infine spiegare a Conte che se si azzarda a mollare la presa, a far solo trasparire una briciola di soddisfazione, a “rilassarsi” e rilassare la squadra potrebbe rovinare tutto quello che ha costruito fin ora e che gli juventini aspettavano da cinque anni. Continuate così.
Una nota di colore: Metro (giornare gratuito di Milano) titola “A Torino vince una Juve fortunata” e, poco sotto, “per larghi tratti il Milan ha avuto in mano il pallino del gioco creando diverse palle gol”. Ecco, non so cosa sia successo ma evidentemente dalle parti della Redazione il segnale di Sky arriva parecchio disturbato.

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Juventus, anno zero

Gli occhi lucidi sembravano davvero autentici. Cosa che in mezzo al mare di ipocrisia che bagna il mondo del calcio non fanno di certo male. Lo stadio è spettacolare e lo spettacolo è stato all’altezza delle aspettative. Il Presidente, visibilmente emozionato, ha presentato la nuova Juventus. Perché, come ha detto Caressa, da questo nuovo stadio nasce necessariamente anche una nuova Società. Che deve lasciarsi alle spalle quanto accaduto negli ultimi cinque anni e ritornare a vincere come ha sempre fatto nella sua gloriosa storia. Mi è piaciuta tanto la rivendicazione dei 29 scudetti (e a chi si lamenta dell’assenza della Triade posso solo dire che questa frase serve anche e soprattutto a ricordare il suo prezioso lavoro negli anni novanta) e la sfilata di stelle (a proposito, ma Nedved e Zidane?) e di allenatori (che bello vedere Lippi in lacrime) ma la parte sicuramente più bella è stata la “scenetta” della Panchina (quella della fondazione), calata in mezzo al campo e “calcata” dai due pilastri della Juve: Boniperti e Alessandro Del Piero. Quest’ultimo, emozionato come e forse più degli altri, ha ringraziato Torino per tutto quello che gli ha dato in questi diciotto anni. Praticamente le prove generali per l’addio di Giugno. Poi i memoriali delle grandi vittorie e delle tragedie (come quella dell’85). Da domani però sarà sfida vera. Lo stadio è nuovo ma la squadra è quella del mercato estivo 2011. E puoi avere lo stadio più bello del mondo (non esageriamo, d’Italia..) ma per tornare grande tra le grandi le partite le devi vincere sul campo. In effetti la partita con il Parma è stata l’esordio migliore che si potesse immaginare, una vittoria netta, con la squadra padrona del gioco e mai in difficoltà. Grandissimi Pirlo e Del Piero, bene tutti gli altri. E’ iniziata la storia della nuova Juventus..

[Omnia / Luca Zaccaro]

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