Appesi a un filo

— Aggiornamento: 12/01/2012 15:30 —

Nell’ambito dell’operazione #operationitaly (come da loro descritto su twitter), Anonymous ha lanciato un DDOS contro italia.gov.it (down da parecchi minuti)

— Aggiornamento: 12/01/2012 15:25 —

La Camera ha negato l’autorizzazione alla custodia cautelare nei confronti di Cosentino (PdL). Il risultato della votazione è il seguente: presenti e votanti 607 (ma Fini ha votato?), maggioranza 304, favorevoli 298, contrari 309. La Stampa calcola che, contati gli assenti, sarebbero circa 74 i voti “inaspettati” contro l’arresto provenienti da Pd, UDC e, soprattutto, dalla Lega. Considerazioni giustizialiste a parte c’è da dire una cosa: il grande sconfitto di oggi è Maroni. E la “Caporetto”, a mio parere, è talmente clamorosa da non escludere nulla. Restiamo a vedere. Solo una nota per tutti quelli che scrivono che Cosentino è “salvo”. Non è così: è stata negata l’autorizzazione alla carcerazione PREVENTIVA ma le indagini proseguono.

Da riportare inoltre la notizia che la Consulta ha BOCCIATO entrambi i quesiti referendari sulla riforma elettorale solo poche ore prima di questo voto. Naturalmente in molti hanno subito visto un “collegamento” tra questa decisione e l’esito finale della lotta intestina della Lega sulla votazione in Aula.. mah..

— Aggiornamento: 12/01/2012 12:55 —

Cosentino, appena arrivato in Aula, ha assicurato che si dimetterà dalla carica di coordinatore campano del PdL indipendentemente dall’esito della votazione che ci sarà tra poco. C’è molta incertezza in merito al risultato e soprattutto per quanto riguarda il comportamento dei leghisti, che sembrerebbero però voler seguire le direttive del “nuovo capo” Bobo Maroni.

— Articolo Originale: 12/01/2012 09:34 —

Oggi, verso le 12:30, la Camera vota sulla richiesta di arresto nei confronti di Cosentino, esponente di spicco del PdL ed ex sottosegretario del Governo Berlusconi IV. Non sarà soltanto un voto sulla persona ma, a mio avviso, quello che accadrà tra poche ore potrà avere ripercussioni future sugli equilibri politici.

Per prima cosa si testa la situazione all’interno della Lega: Maroni, ormai molto lontano da Berlusconi e dal PdL è in procinto di “prendere possesso” del suo partito, ha annunciato solo poche ore fa il voto positivo all’arresto della Lega in Commissione. Ieri sera invece è arrivato Bossi (formalmente ancora “il capo”) che ha lasciato libertà di coscienza sul voto di oggi in Aula. Chi la spunterà? Lo vedremo dai risultati. Certo, se il partito voterà compatto per l’arresto vorrà dire che Maroni ha definitivamente vinto la battaglia, mentre se ci saranno evidenti spaccature Bossi potrà ancora rivendicare per sè stesso ed il “cerchio magico” un posto importante al tavolo delle trattative.

In base a come si comporteranno i “padani” in Aula potrebbero anche cambiare in modo netto i rapporti futuri tra Lega e PdL: se la maggioranza degli uomini di Bossi (o di Maroni?) voteranno a favore dell’arresto, un accordo futuro tra i due partiti si fa sempre più improbabile e questo non porterà ad altro che all’accelerazione del movimento verso il centro di questo sfaldato PdL.

Berlusconi (o, meglio, il PdL) ha anche paura del comportamento degli altri partiti: se, tolta la Lega e lo stesso partito di Cosentino, dovessero arrivare solo “sì” all’arresto, la votazione di oggi potrebbe essere considerata una specie di “svolta”, di “cambiamento epocale” (La Stampa parla addirittura di “distruggere definitivamente il Berlusconismo” ma pare un po’ eccessivo). Certo è che però il significato politico sarebbe evidente e la posizione del PdL parecchio indebolita.

Per questi motivi credo che non sia solo il destino di Cosentino ad essere “appeso a un filo” ma quello dell’intero impianto politico attuale (e del prossimo futuro).

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Stessa (ultima) spiaggia

Ripenso al 14 dicembre scorso e rileggo quanto avevo scritto. In pratica riconoscevo come impossibile la possibilità che il Governo, dopo il voto di fiducia, potesse vivere una nuova “Primavera” e inaugurare una nuova stagione di riforme. “Facile dirlo, visto che si reggeva su 314 voti!” – direte voi.. In effetti i fatti mi hanno reso giustizia. In questi 10 mesi senza Fini il Governo non ha fatto quasi nulla.
Si è accorto che c’era una crisi (una delle tante) che bussava alla porta e ha deciso che quest’anno non era il caso di andare in vacanza.
Una manovra aggiuntiva a ferragosto e il colpo finale alle ultime speranze liberali che ancora venivano riposte in questo esecutivo. Litigi giornalieri con Tremonti senza avere la forza di mandarlo via. Doversi confrontare (ancora, nel 2011!) con Scajola e Pisanu per evitare una imboscata.

Ecco come si è arrivati a questo 14 Ottobre. Un voto di fiducia che rimanda di qualche settimana (giorno?) la sopravvivenza del “Berlusconi IV”. Un risultato che è arrivato in maniera oltremodo confusionaria, tanto che questa volta secondo me nemmeno quelli del PdL hanno capito cosa stava succedendo. Perché, da quanto ho visto, il rischio di non avere il numero legale c’era davvero. Ma le opposizioni (che figuraccia!) non hanno fatto i conti con gli eterni Radicali dell’eterno Pannella, che hanno deciso di entrare in aula sputtanando i piani di Casini, Bersani & Co.
Certo, hanno votato “NO”, ma la sensazione di vittoria se n’è andata in un attimo. A quel punto, dopo una così clamorosa dimostrazione di impotenza delle opposizioni, non è stato difficile per Berlusconi e i suoi convincere un altro paio di Deputati e raggiungere perfino la “quota 316”, impensabile solo qualche ora fa. Fiducia dunque. Questo vuol dire che domani il Governo Berlusconi sarà ancora in carica. Per fare cosa? “Le riforme” – ovvio. Sì, come no. Come 10 mesi fa. Ma non prendeteci per il culo. Almeno questo ce lo dovete!

Il “Berlusconi IV” è finito 10 mesi fa. Ed ogni giorno che passa in carica senza muovere un dito per cambiare le cose è un giorno in più perso dal nostro Paese.

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Apocalypse Now

È finitaÈ finita questa lunghissima giornata politica. È finita questa vomitevole farsa di FLI a favore del Governo. È finita forse la storia stessa di FLI. Certo, direte voi, è finita anche la storia del Governo Berlusconi IVÈ finita in verità anche la supponenza di Di Pietro (uno degli artefici, più o meno indirettamente, della vittoria del Cavaliere). È finito tutto. È il giorno dell’apocalisse.
Come certo saprete, “apocalisse” non vuol dire solo “fine”, ma anche e soprattutto “nuovo inizio”. Sì perché oggi si chiude un giorno, una stagione, un’era. Ma da domani i dadi ricominceranno a rotolare veloci.
Verso quale futuro?
Oggi Berlusconi ha stravinto, ha stracciato tutti. Nessuno ha retto. Inutile cercare di portare il discorso sul fatto che il Governo non ha ottenuto i 316 voti corrispondenti alla maggioranza. Non facciamo gli stupidi: nessuno con briciolo di intelligenza poteva pensare che oggi in gioco ci fosse la sopravvivenza del Governo. Il Berlusconi IV, quello nato due anni fa, è finito oggi insieme alle aspirazioni politiche di Gianfranco Fini. Un Governo non si regge sui voti dello Scilipoti di turno.
Oggi è andata in scena la sfida finale (?) tra due avversari-ex-amici che di politico aveva davvero poco. Questo è quello che è successo oggi.
Almeno così è come la penso io. Il Paese non meriterebbe davvero di vedere di nuovo scene come quelle accadute oggi dentro e fuori dai Palazzi della Capitale.
Domani Berlusconi si sveglierà senza Governo, ma con un potere che forse non ha mai avuto dal 1994 ad oggi: ha dimostrato ancora, una volta per tutte, ai “palazzari” (concedetemi il neologismo) che i conti non si possono fare senza l’oste e, almeno in democrazia, nemmeno senza l’elettorato. Da qui si capisce che quello che si aspetta il sottoscritto ora non sono niente altro che le elezioni. Probabilmente, e per certi versi anche a ragione, Berlusconi tenterà per lo meno di tirare avanti ancora qualche settimana/mese con una maggioranza allargata. Ma questo scenario non può che essere giudicato in corso d’opera.
Fini, all’alba delle tre del pomeriggio, si è ritrovato a dover dichiarare al microfono della “sua” Camera la vittoria schiacciante del suo nuovo acerrimo nemico. In un pochi minuti è passato dalla prospettiva della poltrona di Palazzo Chigi e dalla guida del “Terzo Polo” al limbo politico. Difficile (anche se non impossibile) ritenere che le intenzioni di FLI (e di Fini stesso) non escano fortemente ed inevitabilmente ridimensionate dalla giornata di oggi. Come potrebbe Fini guidare una coalizione se non risce a tenere insieme una ristretta componente Parlamentare? Non dimentichiamo che la fiducia a Berlusconi è arrivata grazie alle decisioni di uomini vicini al Presidente della Camera. Mi spiace davvero per Fini. In linea di principio, l’ho ripetuto più volte, la sua era una battaglia giusta contro questo PDL che non era certo quello che tutti noi avevamo in mente. Ha però clamorosamente “cannato” i modi e soprattutto i tempi della sua protesta. E poi ha commesso un plateale e incredibile errore: quello di rimanere attaccato alla sua poltrona. Oltre all’effettivo fastidio nel vedere riunioni-fiume nello studio della terza carica dello Stato volte solamente a convincere gli indecisi, se Fini oggi fosse stato seduto tra i banchi della Camera, invece che sullo scranno più alto, l’esito della votazione sarebbe stato molto diverso. E poi, sinceramente, ci ha messo troppo odio.. non si può andare dalla Annunziata a fare certe dichiarazioni dopo che per 16 anni sei stato considerato da tutti come il delfino perfetto. Gianfranco, mi spiace ma hai dimostrato di non avere molto “tatto” in certe cose della politica. E per uno che fa politica da quando è nato non è bello.
FLI vuole lanciare un’OPA sul centrodestra? Benissimo: sia d’ora in avanti più chiara e coerente (a partire dal suo Presidente) e prometto che non avrò pregiudizi la prossima volta che sarò nella cabina elettorale.
Casini invece gongola: da oggi è ufficialmente il capo di tutti quelli che vogliono sfidare il bipolarismo (se ce ne sono rimasti), per non parlare del fatto che lui ora, al contrario di altri, può andare in giro a vantarsi di non aver perso pezzi per strada, nel giorno del giudizio.
La Lega di per sé non rientra nel discorso, agli uomini di bossi oggi andava bene qualsiasi risultato.
Il PD invece è ancora una creatura evanescente: ne è la prova il fatto che la mozione che poteva decretare la fine di Berlusconi non veniva dagli uomini di Bersani ma da Fini e Casini. Per non parlare della dichiarazione di Calearo (tutta da verificare naturalmente) che ha detto che dal PD gli hanno “chiesto” di votare per Berlusconi..
L’altro grande, grandissimo sconfitto della giornata di oggi è sicuramente Antonio di Pietro, l’inascoltabile padrone dell’Italia dei Valori che ha scelto le candidature dei due Deputati che oggi hanno salvato il suo arci-acerrimo nemico, il Diavolo di Arcore. Per non parlare dell’ennesimo discorso da querela rivolto alla quarta carica dello Stato.
Domani, dopo quello che ho detto, mi aspetto le dimissioni di Fini, Di Pietro e forse (ma non ci spero) di Berlusconi stesso. Perché forse alle urne c’è una alternativa percorribile: un Governo disposto davvero a lavorare per il bene del Paese prendendo un sacco di decisioni impopolari. Chiaro che Berlusconi non potrebbe guidare una iniziativa del genere. E ora che ha avuto, finalmente, la sua vittoria finale potrebbe pensare di farsi da parte da vincitore assoluto (momentaneamente o a titolo definitivo) a favore di soluzioni più moderate e condivise. Ma questa è davvero fantapolitica.
Adesso sta scendendo la sera, sta arrivando la notte. Perché è chiaro che prima della rinascita bisogna assistere al tramonto.
A domani, Italia!

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La Conta (Update 13/12/10 – 20:30)

=======UPDATE 13/12/2010 – 20:30============

Allora.. ci sono un paio di “ripensamenti” da segnalare: Calearo ha dichiarato che si asterrà ma alla seconda chiama, se il suo voto dovesse essere detetminante, voterà per Berlusconi. Scilipoti ha detto che tra poco deciderà come votare. Moffa e Siliquini a metà giornata sembravano orientati per il “NO” alla Sfiducia, poi hanno incontrato Fini e, dopo il rifiuto dell’ultimatum futurista da parte di Berlusconi, non si sa cosa faranno. Probabilmente non parteciperanno al voto. Guzzanti alle sette e mezza ha detto che voterà la mozione, salvo poi dichiarare che renderà noto il suo voto solo domani. Per quanto riguarda la Mogherini e la Bongiorno, TheDailyWeek da per certa la loro assenza per cause naturali (bebé in arrivo). Fare un pronostico è forse più complicato di ieri. Io ci provo, ma sappiate che si tratta di previsioni “too close to call”.

La mia sensazione è che Berlusconi la spunterà per due voti (senza ovviamente raggiungere la maggioranza di 316).

Voti favorevoli alla mozione di SFIDUCIA (contro Berlusconi): 310 (199PD+35UDC+30FLI+22IDV+6API+6RI+5MPA+Melchiorre, Tanoni, LaMalfa, Nicco, Giulietti, Guzzanti, Cosenza)

Voti contrari alla mozione di SFIDUCIA (per Berlusconi): 312 (235PDL+59Lega+11NoiSud+Catone, Grassano, Pionati, Nucara, Scilipoti, Cesario, Calearo)

Astenuti (non influenzano il Quorum): 2 (Brugger, Zeller)

Assenti: 5 (Mogherini, Bongiorno, Moffa, Siliquini, Gaglione)

Nota: il Presidente della Camera Fini, per prassi, non vota (310+312+2+5+Fini = 630)
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=======UPDATE 12/12/2010 – 23:00============

Anche se il pallottoliere resta apparentemente fermo a quello illustrato stamattina, non si può non segnalare il durissimo intervento di Fini che chiama “tutto” il “suo” FLI tra le fila dell’opposizione. Un’opinione personale? Pare la conferma del fatto che martedì Berlusconi avrà i numeri. Sempre parlando personalmente, credo che la mossa di Fini sia troppo rancorosa e “cattiva” per essere il risultato di uno studio approfondito: il capo di FLI ha visto nascere sotto i suoi occhi, a 48 ore dal momento decisivo (e tanto inseguito da luglio), dall’interno suo partito, una lettera-ponte in cui almeno sei dei suoi deputati (uno, Catone, l’ha già perso) cercano di mediare con il “nemico” in cambio dell’astensione e/o della non partecipazione. Proprio nel momento in cui Fini doveva dimostrare di essere diverso da Berlusconi (accusato più volte dallo stesso Fini di comandare un partito-dittatura), è in realtà tornata a galla l’indole dei tempi di AN. Poi magari mi sto sbagliando, magari Moffa&Co. voteranno compatti con Bocchino e Granata e Berlusconi andrà a casa, ma questo era il mio pensiero e dovevo dirlo. In ogni caso, a prescindere da come andrà a finire il voto, tornerò sull’argomento nel fine settimana.

Tornando a noi, questa mossa può non causare nulla, così come può scatenare la “guerra nucleare”. Le Colombe di FLI ora si trovano a scegliere tra un nemico-ex-amico dai toni concilianti e un nuovo-capo che blocca con autorità ogni loro iniziativa personale. Al momento non è possibile capire come andrà a finire. Di certo domani sera i numeri saranno più precisi.

Ultima nota, per ora “non ufficiale”, riguarda i 6 radicali che sembrano sempre più orientati per il “Sì” alla sfiducia.

A domani…

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=======UPDATE 12/12/2010 12:21============

Rispetto a ieri ci sono da segnalare gli spostamenti di Scilipoti (via TermometroPolitico) e Cesario (via DAW) da “Astenuti” a “Contrari” rispetto alla mozione di Sfiducia. Inoltre, sempre TermometroPolitico, sposta quattro Finiani (Moffa, Siliquini, Polidori, Patarino) nella cerchia degli “Indecisi”. Guzzanti sembra aver deciso per la sfiducia.

Ecco le nuove “quote” dopo gli ultimissimi aggiornamenti:

Voti favorevoli alla mozione di SFIDUCIA (contro Berlusconi): 301 (199PD+35UDC+28FLI+22IDV+6API+5MPA+Melchiorre, Tanoni, LaMalfa, Nicco, Giulietti, Guzzanti)

Voti contrari alla mozione di SFIDUCIA (per Berlusconi): 311 (235PDL+59Lega+11NoiSud+Catone, Grassano, Pionati, Nucara, Scilipoti, Cesario)

Astenuti (non influenzano il Quorum): 2 (Brugger, Zeller)

Incerti: 15 (6 Radicali+Mogherini, Moffa, Siliquini, Polidori, Patarino, Bongiorno, Cosenza, Calearo, Gaglione)

Nota: il Presidente della Camera Fini, per prassi, non vota (301+311+2+15+Fini = 630)

Rispetto a ieri la strada sembra più in discesa per Berlusconi, considerate le probabili assenze e il voto di calearo che potrebbe, alla fine, aiutare il Governo. Anche l’MPA cerca di inserirsi nella trattativa chiedendo più fondi FAS in cambio dell’astensione.. Aggiornamenti in serata!

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Difficile credere che il voto congiunto di Camera e Senato del 14 Dicembre possa dare indicazioni sul futuro a lungo termine del Governo d’Italia, ma è certo che avrà conseguenze (potenzialmente traumatiche) sul futuro a breve, brevissimo termine. Detto in parole povere, un voto a favore del Governo Berlusconi IV non metterebbe lo stesso Cavaliere al sicuro fino al 2013 mentre un eventuale vittoria della “Sfiducia” costringerebbe Silvio alle dimissioni immediate (con speranza di reincarico con maggioranza allargata).

Fatta questa premessa è necessario rispolverare il famoso pallotoliere. Lo faccio oggi (e riporterò eventuali aggiornamenti domani e lunedì sera) in quanto il giorno della votazione sarò al lavoro e mi sarà quasi impossibile aggiornare questo blog se non in tarda serata.

Partiamo da due dati: la fiducia al Governo nel 2008 (335/630) e, recentemente, a Settembre (342/630). Si tratta però di dati “viziati” dalla spaccatura tra Pdl/Fli che pare oggi più grave di quanto non lo fosse a Settembre (quando era chiaro che la fine del Berlusconi IV non era questione di giorni).

Per quanto riguarda i conti attuali, Termometro Politico offre queste stime (si parla sempre e solo della Camera):

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Voti favorevoli alla mozione di SFIDUCIA (contro Berlusconi): 303 (199PD+35UDC+31FLI+22IDV+6API+5MPA+Melchiorre, Tanoni, LaMalfa, Nicco, Giulietti)

Voti contrari alla mozione di SFIDUCIA (per Berlusconi): 309 (235PDL+59Lega+11NoiSud+Catone, Grassano, Pionati, Nucara)

Astenuti (non influenzano il Quorum): 2 (Brugger, Zeller)

Incerti: 15 (6 Radicali+Mogherini, Moffa, Bongiorno, Cosenza, Scilipoti, Cesario, Calearo, Guzzanti, Gaglione)

Nota: il Presidente della Camera Fini, per prassi, non vota (303+309+2+15+Fini = 630)

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Proviamo a spingerci un po’ oltre, non prima di aver fatto un paio di precisazioni:

1) Mogherini (PD), Cosenza (FLI) e Bongiorno (FLI) sono prossime al parto e/o hanno gravidanze a rischio che potrebbero causare assenze dell’ultimo minuto

2) Come dimostra la “Lettera dei 16” ci sono tuttora, dentro FLI, almeno 6 “mal di pancia” nei confronti della Sfiducia

3) Moffa (FLI) e Guzzanti (PLI) attendono il discorso del Premier per decidere come votare

4) I (6) Radicali avrebbero fatto alcune richieste al Governo che, se accettate, porterebbero alla loro Astensione

Testiamo quindi uno degli scenari peggiori per il Premier e vediamo che succede:

Voti favorevoli alla mozione di SFIDUCIA (contro Berlusconi): 314 (199PD+35UDC+31FLI+22IDV+6API+5MPA+6RI+Melchiorre, Tanoni, LaMalfa, Nicco, Giulietti, Mogherini, Bongiorno, Cosenza, Moffa, Guzzanti)

Voti contrari alla mozione di SFIDUCIA (per Berlusconi): 309 (235PDL+59Lega+11NoiSud+Catone, Grassano, Pionati, Nucara)

Astenuti (non influenzano il Quorum): 6 (Brugger, Zeller, Scilipoti, Cesario, Calearo, Gaglione)

Incerti: 0

Nota: il Presidente della Camera Fini, per prassi, non vota (314+309+6+Fini = 630)

Da questa analisi (forse la più negativa per Berlusconi) la Sfiducia esce vittoriosa. Ma potrebbero esserci grosse sorprese..

Ipotizziamo (non si tratta di un gioco, ma di realismo) che almeno una tra le 3 donne “incinte” non riesca ad essere in Aula. Mettiamo anche Gaglione (Noi Sud tra i “Sì”) e Guzzanti tra gli astenuti (viste le recenti aperture)

Voti favorevoli alla mozione di SFIDUCIA (contro Berlusconi): 312 (199PD+35UDC+31FLI+22IDV+6API+5MPA+6RI+Melchiorre, Tanoni, LaMalfa, Nicco, Giulietti, Mogherini, Cosenza, Moffa)

Voti contrari alla mozione di SFIDUCIA (per Berlusconi): 310 (235PDL+59Lega+11NoiSud+Catone, Grassano, Pionati, Nucara, Gaglione)

Astenuti (non influenzano il Quorum): 6 (Brugger, Zeller, Scilipoti, Cesario, Calearo, Guzzanti)

Assenti (nome scelto a caso tra le 3): 1 (Bongiorno)

Incerti: 0

Nota: il Presidente della Camera Fini, per prassi, non vota (312+310+6+1+Fini = 630)

Ancora numeri negativi per Berlusconi. Ma si tratta di uno scenario nel suo complesso più probabile rispetto a quello immediatamente precedente. E attenzione.. a quel punto basterebbe un solo “mal di pancia” per portare la situazione in parità e “qualificare” il Cavaliere…

Ribadisco che una eventuale bocciatura della mozione di Sfiducia non rappresenterebbe in nessun caso un assicurazione per il Governo. All’orizzonte, in ogni caso, c’è altro.. un Berlusconi V (allargato)? Un Governo alternativo? Elezioni? Presto per dirlo..

Intanto rimaniamo in attesa di spostamenti dell’ultima ora e di informazioni più dettagliate sulle 3 Deputate che aspettano un bambino

Eventuali aggiornamenti in cima al post.

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Waterloo per chi?

Mancano ancora 14 giorni al giorno in cui il Governo chiederà la fiducia alla Camera e al Senato. Da data della sicura sconfitta del Diavolo-Berlusconi, però, questo appuntamento si sta sempre di più trasformando in un enorme punto di domanda.

All’inizio i flirt tra PDL e UDC, poi la paura dell’opposizione per presunte assenze “annunciate” tra le fila del PD. Ora si punta, di nuovo, a spaccare il gruppo di FLI.

Come scrive Marcello Sorgi su La Stampa, il Governo ha deciso di rimandare l’esame in CDM della riforma della Giustizia. Questa mossa rischia di far fallire i piani di Fini (e di tutta l’opposizione). Tra i futuristi infatti ci sarebbero 8 Deputati decisi a NON votare la sfiducia a Berlusconi e questa operazione di rinvio rischia di far lievitare ancora questo numero.

Ma allora dove stiamo andando? Di sicuro non sarà un bel vedere un Governo che tira avanti grazie alle astensioni tattiche di FLI e a qualche assenza qua e la tra l’opposizione..

Cosa deciderà Berlusconi?

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Un “Compleanno di Merda”

Diciamolo subito, forte e chiaro, in modo che non siano possibili altre interpretazioni.

Chi si aspettava una giornata “risolutiva” è rimasto deluso su ogni possibile fronte.

Partiamo dal peggio del peggio visto nella diretta televisiva di ieri: Antonio di Pietro. Il Leader di IdV non ha fatto altro che riversare fango (per non dire altro) sulla quarta carica dello Stato, il Presidente del Consiglio. Lo ha accusato, nell’ordine di essere un “pregiudicato illusionista”, un “successore di Nerone”, per finire con la ciliegina sulla torta: Berlusconi è uno “stupratore della democrazia”. Di Pietro andrebbe formalmente richiamato per il pessimo spettacolo offerto ieri all’Italia, e il Presidente della Camera non ha fatto molto per impedire questo scempio. Solo un paio di richiami formali, oltretutto sotto richiamo di Berlusconi.

Tralasciando gli interventi “inutili”, tipo quello di Casini e dei vari “terzopolisti” passiamo a quello di Bersani. Dopo aver “suggerito” a Berlusconi di candidarsi al Nobel per la pace ha detto che “la nuova stagione inizia oggi (ieri, ndr) e saremo noi ad aprirla”. Insomma, per l’ennesima volta “zeru proposte concrete” da quello che dovrebbe essere il principale partito di opposizione.

Ma veniamo alle questioni importanti. Berlusconi è arrivato alla Camera senza sapere cosa lo aspettava, questo era evidente (e basterebbe a smontare molte delle accuse di “mercantaggio”). Alla fine ha scelto di dar retta alle “Colombe”, capitanate dal solito Letta, e ha pronunciato un discorso in perfetto stile riappacificante, come se nulla fosse successo in questi ultimi due mesi. Discorso che tralaltro non perderò tempo ad analizzare dato che penso lo abbiano già fatto in molti due anni fa. Insomma, il Cavaliere si è calato in un personaggio che gli stava stretto, strettissimo, e lo ha fatto (con poche speranze) per tentare di allargare il più possibile il suo “bacino di maggioranza”. Dopo essere rimasto (sempre sotto consiglio di Letta) tutto il giorno a Montecitorio, più che altro a farsi offendere gratuitamente, ha replicato un po’ più piccato. Ma alla fine il risultato non è valso l’attesa: 342 voti a favore, ben più della maggioranza richiesta (e molti di più rispetto alla maggioranza del 2008), ma non abbastanza per andare avanti senza Fini e l’MPA. A Berlusconi sono mancati i voti di LD, di qualche PRI e di qualche assente/astenuto.

Si possono spendere ore ad analizzare la giornata di ieri, ma la verità è una sola: Berlusconi deve mettersi a trattare con Fini se vuole andare avanti. Esito più che prevedibile.

E il Cavaliere ha deluso chi voleva un colpo di mano: nessun attacco a Fini, nessuna dimissione, nessuna maggioranza allargata.

Ma anche Fini e i suoi hanno deluso: chi credeva davvero un un sincero patto per concludere legislatura dovrà ammettere che l’annuncio (scontato ormai) del nuovo partito dato in una giornata come questa non è certo un buon segno.

E poi, come ho già detto, come ha fatto Bocchino a votare la fiducia a un “pericolo per la democrazia”?

Ma lasciamo perdere. Sono tutti discorsi inutili. Berlusconi ha due sole possibilità: andare avanti facendosi inevitabilmente logorare da Fini o andare alle urne a Marzo (ipotesi suggerita dalla Lega).

Nel primo caso si prospettano due anni e mezzo forse addirittura più vuoti e inutili di quelli appena trascorsi, senza la minima traccia di vere riforme liberali. E no, non ditemi che Berlusconi le ha promesse. Con questi numeri non si andrà da nessuna parte. Nel secondo caso, a meno che le cose cambino in pochi mesi, Berlusconi non riuscirà a tornare a Palazzo Chigi. E addio Lodo Alfano.

Quale delle due strade pensate che sceglierà Berlusconi? Non lo, ma entrambe non promettono nulla di buono.

Non c’è che dire. E’ stato proprio un compleanno di merda.

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Compleanno di Fuoco – Liveblogging

Berlusconi ha appena terminato il suo discorso alla Camera

giudizio sul discorso in corso di elaborazione..

Live Blogging delle intenzioni di voto e del risultato finale

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Auguri Silvio

Auguri Silvio, 74 anni sono tanti e portarli così bene non è da tutti.

Spiace però notare come le cose, rispetto all’anno passato, siano di poco mutate. E i cambiamenti sono stati decisamente negativi.

Un anno fa parlavo della negatività dei continui contrasti con Fini, e sappiamo bene come è andata a finire.

Un anno fa parlavo della democrazia interna al PDL, e in questi 12 mesi il partito non solo non è migliorato sotto questo punto di vista ma sta rapidamente tornando ad essere quello che era Forza Italia fino a tre anni fa.

Un anno fa parlavo di un PDL che faceva il pieno di consensi, oggi siamo sotto al 30%.

Un anno fa parlavo dei troppi “vecchi” che c’erano in politica e oggi siamo qui a fare la conta, “acquistando tutto l’acquistabile” pur di arrivare a quota 316.

Un anno fa parlavo delle mancate riforme liberali, che sono oggi ancor più una chimera.

E’ passato un anno, e come al solito guardandoti in faccia non sembrerebbe così. Ma il Paese in questi 12 mesi ha vissuto, e non se l’è certo passata bene. E’ necessario un rilancio della vera azione di Governo, quella promessa nel 2008. Ed è necessario prima di tutto capire cosa fare un Fini e con il suo (futuro) partito. Sono decisioni che non possono più essere rinviate. A costo di andare a votare in primavera.

Forse per te il tempo scorre più lentamente, ma l’Italia ha urgentissimo bisogno di essere riformata “in toto”, rivoltata come un calzino. E questa azione va necessariamente iniziata prima del tuo settantacinquesimo compleanno. Perché se 12 mesi come quelli passati possono non farsi sentire su una persona vitale come la Tua, di certo sul resto della Nazione lascerebbero un segno incancellabile.

Auguri, Presidente!

PS: non perdetevi il live-blogging dell’intervento di Berlusconi alla Camera alle 11 (più o meno)!

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Elezioni, e poi?

Portare il Paese ad elezioni anticipate, che siano queste in autunno o in primavera, è una idea sciagurata: in piena fase di ripresa da una crisi senza precedenti dal dopoguerra ad oggi la stabilità (soprattutto economica) dell’Italia, faticosamente riabilitata a suon di duri provvedimenti come la finanziaria appena varata, sarebbe di nuovo compromessa.

Ciò detto, Berlusconi non ha tutti i torti quando spera nelle urne: sa di non voler ripetere in prima persona l’esperienza di Prodi, ogni volta a fare i conti in Aula ma sa anche di non potersi permettere soluzioni “alternative” o “tecniche” come quella proposta oggi da Bersani. Il perché è semplice: nel dicembre del 1994 il suo Governo, eletto dal Popolo, venne sfiduciato dalla Lega. Si trovò una soluzione, il Governo Dini, che doveva appunto essere “tecnica” per poi dare di nuovo la parola ai cittadini. Sappiamo tutti come andò a finire.

Il ragionamento del Cavaliere è dunque lineare: ho ricevuto un forte mandato elettorale e cercherò di portarlo a termine con tutta la buona volontà.

Ma l’iniziativa finiana, più numerosa di quanto pronosticato, ha fatto saltare il banco. Berlusconi potrebbe trovarsi a dover mediare ogni volta con Fini, Casini, Rutelli e Lombardo. Senza contare, ovviamente, la Lega. Nella mente del Cav. si fa largo l’idea che non era questo il volere degli elettori. Se non potrà portare a termine la legislatura con gli equilibri parlamentari che ne hanno caratterizzato l’inizio allora l’unica via è ripresentarsi al Paese, a dispetto della Crisi e di quanto detto all’inizio. Meglio la chiarezza che i tentennamenti. Senza contare che se non si vota subito Fini riuscirà ad organizzarsi, mentre lo scopo di Berlusconi è proprio impedire che un politico di professione come il Presidente della Camera riesca a tessere la sua tela. Guardate cosa è riuscito a fare in pochi giorni!

Ammettiamo dunque che in una qualsiasi delle votazioni tra Settembre e Dicembre il Governo venga messo in minoranza dai finiani, specie se con la richiesta della Fiducia. Berlusconi, sperando nella lealtà della Lega (che d’altro canto non ha ancora ottenuto il Federalismo) andrà da Napolitano per ribadire di non voler accettare un nuovo incarico. Il Capo dello Stato allora si troverà di fronte ad un bivio: sciogliere le Camere o affidare un incarico ad un Governo sostenuto da PD, UDC, FLI e forse IDV. In pratica agli sconfitti delle ultime elezioni. In ogni caso, è il ragionamento di Berlusconi, si creerebbero le condizioni per “cavalcare” l’indignazione popolare.

L’ipotesi del voto è dunque molto più percorribile di quanto si possa credere ascoltando i discorsi dei nostri politici. Pare infatti che il Cav. dedicherà l’intera estate alla pianificazione della “sua” campagna elettorale.

Ma cosa (o meglio, chi) potrei mai votare ad Aprile 2011? Di certo, per incolmabili distanze culturali, nulla che stia a sinistra del PD. Nessuna chance nemmeno per l’IDV a causa soprattutto del comportamento del suo Leader e dei più alti vertici del partito. Discorso simile per il Movimento di Grillo, che ha dichiarato di volersi presentare alle prossime politiche. Non c’è niente da fare, di Grillo non mi fido. Il Partito Democratico di per sé non è votabile perché non sembra offrire proposte concrete per guidare il Paese. E, stando ai dati delle ultime tornate elettorali, non sono l’unico a pensarla così. Casini e il suo “Partito di centro”, eventualmente alleato con Rutelli e Lombardo, sono i fieri discendenti di quella casta politica che ha cannibalizzato il potere in Italia fino al 1994 e questo, unitamente al dimostrato e dimostrabile trasformismo dei suoi protagonisti, mi sembra una motivazione più che valida per cercare altrove. La Lega, di per sé, non è affatto distante da molte delle mie idee ma c’è qualcosa che non torna, qualcosa che mi impedisce di affidare a loro il mio voto: sarà forse l’abissale vuoto tra il Partito e il suo Simbolo, quel Bossi ormai consumato dal tempo e dalla malattia. Il mio voto, insomma, andrebbe ad un apparato politico (rappresentato dalla corrente di Maroni) o ad un centro di “aizzamento popolare” contro Roma Ladrona? Come avrete notato ne restano due. E qui iniziano i dubbi: potranno, vorranno quelli di FLI presentarsi da soli? In caso positivo, e se il loro programma sarà concepito dal “fulcro liberale” composto da quelli di Libertiamo, allora ci sono buone possibilità di orientarsi in quella direzione. Certo però che votare Fini in cerca di Liberalismo suona davvero strano.. Ma se così non fosse, se il neonato gruppo finiano valesse davvero meno del 5% (An valeva poco più del 9% due anni fa), con che faccia andrebbero a chiedere un patto elettorale a Berlusconi? E cosa vedrebbe un elettore, confuso dall’affossamento del Governo per poi corrergli appresso? Mah.. In teoria, comunque, il mio voto sarebbe “prenotato” dal PDL (o da ciò che ne resta). Ma qui Berlusconi deve avere chiara una cosa: eliminato Casini, eliminato Fini, i prossimi eventuali errori sarebbero esclusivamente affar suo. Sarebbe inconcepibile andare a votare PDL con la paura che venga riproposta certa gente ai vertici del neo partito Berlusconiano. Prima di conquistarsi il mio voto servirà dunque una profonda riorganizzazione del partito, un programma davvero coraggioso e liberista, più posti nel Governo per quelli come Antonio Martino e meno potere, molto meno potere ai signori del Socialismo. Dopo la finanziaria appena varata, è tempo di dare al Paese una spinta per ripartire. E’ l’ultima occasione, davvero l’ultima occasione per mettere in atto quella promessa di “nuovo miracolo italiano” che gli elettori della prim’ora attendono impazienti dal 1994.

Appunto, e se Berlusconi, spinto dalla situazione sfuggitagli di mano, decidesse di dare una virata all’esecutivo in senso fortemente liberista senza passare per il voto? Come si comporterebbe la maggioranza dei finiani di fronte a proposte addirittura migliori di quelle contenute nel famoso “programma di Governo”? Sarebbe La soluzione (con la “L” maiuscola) per incenerire le manovre di Palazzo che vogliono, metaforicamente, la sua testa.

Ma, lo sappiamo tutti, sto sognando ad occhi aperti. Iniziamo dunque a cercare la mia tessera elettorale, ben conscio del fatto che il voto nullo resta sempre una scelta percorribile.

[Omnia / Luca Zaccaro]

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PDL: il giorno del divorzio (forzato)

Gianfranco Fini, politico di professione che in futuro potrei anche votare senza problemi per vari motivi.

Ma oggi non è il futuro. Oggi è il giorno in cui tutto finirà. Fini, Presidente della Camera e co-fondatore del PDL è da un anno e mezzo che di professione sembra fare il bastian contrario nei confronti del suo partito, della maggioranza e del suo Presidente del Consiglio.

Per l’amor di dio, scelte più che legittime, a patto di essere pronti a subirne le conseguenze.

Chissà, forse credeva che Berlusconi non avesse il coraggio di andare fino in fondo. Invece sembra proprio che nella direzione di Partito, convocata questa sera alle 19, il Cavaliere chiederà (e farà votare all’unanimità) l’espulsione dal partito di Fini e dei suoi più stretti collaboratori.

Spiace, perché in alcuni casi le ragioni dei finiani potevano perfino essere condivisibili, ma le modalità con cui sono state sostenute e la precisa volontà di logorare il Governo e il suo Premier erano sotto gli occhi di tutti da troppo tempo. Non intervenire sarebbe un segnale di timore che una personalità come Berlusconi non può più permettersi.

Le cose, secondo i bene informati, andranno in questo modo: per prima cosa il provvedimento di espulsione verrà firmato da Verdini, Bondi e Larussa (con controfirma di Berlusconi), poi l’ufficio di presidenza confermerà la decisione all’unanimità.

E se non volete crederci, sappiate che in Aula (a Montecitorio) si mormora di un Bocchino infuriato che tenta di formare un gruppo autonomo e chiama gli “amici” invitandoli ad uscire dall’Aula per mandare sotto il Governo.

Pare ovvio che qualcosa sta per succedere davvero, questa volta.

Le scelte che verranno prese questa sera segneranno per parecchio tempo il centrodestra italiano. Da quindici anni si tenta di raggiungere l’unità completa tra tutti i moderati. Se Fini verrà espulso questo diventerà di colpo un obiettivo impossibile da raggiungere nel breve periodo.

In più c’è un problema legale, legato all’utilizzo del simbolo attuale del PDL: sembra infatti che per utilizzarlo serva il consenso congiunto si Berlusconi e Fini. In caso di espulsione servirà dunque un nuovo simbolo.

In tanti, Ghedini in testa, stanno sconsigliando a Berlusconi di intraprendere la via dell’espulsione. Troppo pericolosa e dalle conseguenze imprevedibili. E’ facile arrivare alla crisi di Governo. Se però questa volta il Cavaliere ha deciso di intervenire con azioni di questa portata (per lui convocare una direzione di Partito non è roba da tutti i giorni) vuol dire che forse, passatemi il termine, ne ha veramente le palle piene.

Potrebbe dunque cadere nel tranello dei finiani (perché di questo si tratta). Se i “dissidenti” fossero più di trenta, il Governo sarebbe spacciato.

E se fosse proprio questo l’obiettivo finale? Ammettiamolo, Berlusconi ha una grandissima autostima. E’ convinto di riuscire ad ottenere la maggioranza dei voti anche in caso di elezioni anticipate. Anche senza le macerie di Alleanza Nazionale (macerie perché molti ex-aennini sono oggi fedelissimi di Berlusconi).

I numeri sono in realtà risicati ma forse i suoi amati sondaggi dicono che una “nuova AN” consentirebbe comunque di raggiungere una maggioranza relativa. Non dimentichiamo che il PD non se la passa bene, è decisamente sotto il 30%. Se consideriamo che la Lega è al 10% (e che sosterrà un nuovo Governo Berlusconi perché vuole il federalismo), al PDL basterebbe un 25%. Risultato più che abbordabile, anche senza Fini. Soprattutto se il Governo dovesse cadere per mano dei finiani e Berlusconi riuscisse a far passare il messaggio che sono stati loro a tradire gli italiani, a dare instabilità all’intero Paese in un periodo difficile come questo.

Difficile però credere che gente che fa politica di professione non comprenda queste cose. Per questo le decisioni di questa sera e ciò che ne seguirà direttamente sono ancora avvolte nella nebbia.

Stay tuned.. aggiornamenti (molto probabilmente) in serata

[Omnia / Luca Zaccaro]

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