Smacchiature

Elezioni 2013

Mi immagino il brivido che corre lungo la schiena di Berlusconi mentre osserva il distacco sempre più esiguo che separa la sua coalizione da quella di centrosinistra.. “E ‘mo cosa m’invento per non tirar fuori i soldi del rimborso IMU”? Poi, fortunatamente per lui, la rimonta ha rallentato e il premio di maggioranza è stato assegnato a Bersani.

Permettetemi di iniziare proprio da questo risultato. E permettetemi di farlo, lo ricordo, da “spettatore esterno” (ho votato Fare, quindi non “tifavo” certo per questa rimonta). Sono giovane, è vero. Ma tutte le maratone elettorali di cui ho memoria hanno un leitmotiv comune: il Cavaliere e la sua straordinaria capacità di raccogliere voti. Il 1994 non lo scomodo neanche, tanto lo conoscete tutti. Nel 1996 la leggenda (ormai si tratta di questo) racconta che il voto popolare premiò Berlusconi ma la maggioranza andò a Prodi per via della legge elettorale. Nel 2001 fu una vittoria schiacciante, senza appello. Nel 2006 l’uomo di Arcore riuscì nella incredibile impresa di recuperare innumerevoli punti ad un centrosinistra già dato per vincente (ricordate il colpo di genio delle “tre punte”?) fino a risultare secondo per soli 24.000 voti (e un sacco di dubbi su presunti brogli) e costringere Prodi, ancora lui, a Governare senza una solida maggioranza al Senato. Nel 2008 assistemmo al “bis” di quanto accaduto sette anni prima, successo clamoroso. E poi ci sono le elezioni di ieri. Un distacco che solo un mese fa sfiorava i 10 punti. Un PdL, orfano del suo leader, osservare preoccupato la soglia del 10%. Ora sappiamo come è andata a finire. Inutile. Ha vinto ancora lui. E ha vinto non perché ha preso più voti degli altri (non è così) ma perché ha centrato IN PIENO l’obiettivo che si era esplicitamente prefissato: arrivare a tallonare il centrosinistra per sedersi al tavolo delle trattative in posizione di rilievo dall’alto di un risultato elettorale imponente seppur non vincente. Sarebbe stata una sconfitta (sto parlando SEMPRE E SOLO di Berlusconi, non del PdL né tantomeno del Paese) vincere queste elezioni. Non avrebbe potuto governare e non avrebbe saputo cosa fare. Così facendo avrà voce in capitolo su qualunque decisione, senza probabilmente mai metterci la faccia (qualcuno ha detto Alfano?). Inutile dire che questa rimane una vittoria esclusivamente personale. Il Paese, come è ovvio, non ci guadagna nulla. In quest’ottica, se permettete, va inquadrata la sua scelta di allearsi di nuovo con la Lega: sapeva benissimo di non poter più governare con gli uomini di Maroni. A lui servivano esclusivamente per “fare bottino”. Senza contare ovviamente il futuro della Lega stessa che ora riparte da un misero 4% senza avere più il sostegno della base. Il prezzo da pagare per questo “diabolico” piano? Solo la Lombardia. Una quisquilia.

E arriviamo, come promesso, a Grillo. Ha vinto, ha “fatto il botto”. Chi se l’aspettava? Tutti, fuorché i conduttori delle maratone elettorali in TV. Ammetto che il 23-25% era un risultato difficile da prevedere, ma si sapeva benissimo che il movimento avrebbe sfondato “quota 20%”. Grazie anche e soprattutto ai politici “navigati”, all’estabilishment della stampa e alla loro straordinaria capacità di fomentare nell’elettore medio un senso di smarrimento e ripudio che lo portava ogni giorno di più verso chi cavalcava (abilmente) questi sentimenti. Avete mandato in Parlamento più di 150 cittadini sicuramente motivati e spinti dalle migliori intenzioni ma inesperti, impreparati e forse alla mercé di quel sistema che cercavano di combattere. Andate a spiegare ai mercati che abbiamo dato la maggioranza dei voti ad un partito che vuole promuovere un referendum per uscire dall’Euro. Buona fortuna! Ora, a parte tutto, parte di questi neo-politici (quelli eletti al Senato) saranno determinanti per la tenuta di un qualsivoglia Governo. Cosa faranno? Rispetteranno il “diktat” del guru che non vuole assolutamente stringere alleanze o faranno prevalere il senso di responsabilità derivato dal voto ricevuto? Mistero..

Mi sto quasi annoiando da solo.. quand’è che arriva il turno del PD? Eccolo! Oh, per chi se lo fosse perso.. questi qua hanno buttato via una vittoria sicura come lo sono solo la morte e le tasse e lo hanno fatto proprio bene! Voglio dire, provateci voi! Non so se il risultato sarebbe stato tanto eclatante! Hanno indetto le primarie e lo scontro “vero” con Renzi aveva portato il partito a raggiungere valori altissimi nelle preferenze degli italiani. Poi sappiamo come sono state organizzate effettivamente le primarie, sappiamo come è finita quella operazione di “rottamazione” proposta da Renzi e desiderata da tantissimi elettori, abbiamo visto i candidati. E poi, soprattutto, non abbiamo più visto chi quelle primarie le ha vinte! Seriamente, dove è stato Bersani da capodanno a.. ieri? Dov’era mentre Berlusconi imperversava in ogni programma radio/televisivo? Dov’era il suo programma? “Puff”, spariti. Davvero, fatico a ricordarmi una batosta tanto eclatante. Direte, “ma alla fine hanno vinto”. Sì, vabbé, ciao 🙂

Monti, il simpatico tecnocrate che ha “salvato” il nostro Paese, a queste elezioni non voleva proprio partecipare. E come dargli torto? Dopo la caduta del suo Governo tecnico praticamente passava le giornate a prendere le misure del Quirinale per ordinare i mobili nuovi in vista del trasloco di Aprile. Avrebbe rappresentato la continuità e avrebbe continuato a “rassicurare i mercati” dall’alto della sua nuova posizione mentre Bersani governava saldamente il Paese grazie ad una vittoria elettorale netta. Poi, invece, le cose non sono andate così e io non so davvero spiegarvi il perché. Non so come abbiano fatto Casini, Fini e i vari Montezemolo a convincere l’uomo della Bocconi a fare quello che ha fatto. Voglio dire, Monti in campagna elettorale.. ma ve lo immaginavate? E in effetti è stato un disastro. Il Senatore a Vita non aveva (e non doveva avere) la minima idea di come si imposta un aspro confronto elettorale. Quello è l’habitat naturale dei politici navigati. E i risultati sono stati chiari fin dal primo giorno con continui errori mediatici e “gaffe” di non poco conto. Alla fine comunque porta a casa un risultato discreto, non tanto per i voti raccolti (non si sa ancora se sarà decisivo al Senato) ma più per aver reso possibile un mezzo miracolo: ha cannibalizzato l’UDC e FLI che con lui si erano coalizzati fino a spingere Gianfranco Fini fuori dalla Camera e a far eleggere Casini solo grazie al ripescaggio del “miglior perdente”. Scusate se è poco.

Adesso bisognerà aspettare ancora qualche ora per avere la ripartizione ufficiale dei seggi, dopodiché si potrà iniziare a pensare al futuro: le nuove camere dovranno riunirsi entro metà Marzo e subito dovranno eleggere i due Presidenti. Mai come ora servirà una prima mediazione.. impossibile pensare a due esponenti PD. Poi, a ruota, inizieranno le consultazioni al Quirinale e Napolitano dovrà dare una indicazione su chi avrà il compito di (tentare di) formare un Governo. Bersani, il prescelto, dovrà allora cercare un intesa con tutti, mentre Berlusconi se la riderà sornione. Non è escluso che alla fine l’ingrato compito non tocchi a qualche altro esponente del PD (Enrico Letta, tanto per fare un nome) oppure ancora che non vengano scelte altre esotiche forme di rappresentanza (Governo di Salute, Governo di Unità ecc..). Insomma, alla fine una soluzione si troverà per forza, perché Napolitano non può sciogliere nuovamente le Camere perché si trova nel “Semestre Bianco”. E infatti, di qui a un paio di mesi (Aprile, mi sembra), bisognerà riunire i mille e passa delegati per eleggere il suo successore. Qui, a quanto pare, Bersani e Monti, insieme, avrebbero i voti per mandare al Colle un candidato a loro gradito. Ma i giochi non sono così semplici. Non azzardo previsioni, ma vedo perdere quota le ipotesi più “politiche” che si facevano strada qualche giorno fa (Prodi). Se dovessi sbilanciarmi direi che il prossimo Presidente della Repubblica sarà un outsider gradito a destra, centro e sinistra (il M5S in questo caso non avrebbe praticamente voce in capitolo).

In ogni caso, dopo questa enciclica, ci tenevo a ribadire il mio più incredibile stupore. Non potevo nemmeno immaginare un esito finale come questo. Mi aspettavo, parlando in generale, un CSX sopra al 35%, un CDX di poco sopra al 20% e praticamente al pari del M5S. Il risultato di Monti, invece, l’avevo previsto abbastanza bene. Non riesco a capire cosa abbia portato così tanti elettori a dare di nuovo fiducia a Berlusconi, sapendo che NON AVREBBE GOVERNATO. Davvero, non ci riesco. Illuminatemi!

Quanto a Fare, purtroppo, non c’è stata “trippa per gatti”. Certo, si sono giocati quasi ogni possibilità di elezione con la vicenda Giannino ma anche senza quell’enorme passo falso dubito, visti i numeri, che avrebbe superato il 4% alla Camera. Di questo parlerò prossimamente in un altro post.

Ora vi lascio al live blogging dello spoglio regionale, con un testa a testa annunciato tra Maroni e Ambrosoli in Lombardia.

Venite a trovarmi su https://www.lucazaccaro.it/special/elezioni2013 se ne avete voglia.

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Elezioni Politiche 2013: Live Blogging

Liveblogging dell’evento disponibile all’indirizzo https://www.lucazaccaro.it/special/elezioni2013/index.php.

— ULTIMO AGGIORNAMENTO 27/02/2013 14:45 —

Riassunto del Live-Blogging:

Grazie ai quasi 10.000 visitatori e scusatemi ancora per i disagi di questa piattaforma “self-made” che va ancora perfezionata parecchio. Vi prometto che alla prossima occasione vi presenterò una versione decisamente più stabile e reattiva! Ciao! (09:45:41)

Chiudiamo questa lunghissima maratona multi-elettorale confermando i risultati delle regionali e annunciando le dimissioni “irrevocabili” di Antonio Di Pietro dalla presidenza dell’IDV (09:44:35)

Allora.. Li diamo per “assegnati”? Lombardia al CDX, Lazio e Molise al CSX. Inviato da Windows Phone 8 (21:25:05)

Prime 1000 sezioni (su 9233) scrutinate in Lombardia: Maroni è al 43,41% e Ambrosoli al 38,18%. (17:48:16)

Bersani: “sulla durata di un (possibile) Governo non posso astrologare” (17:23:10)

Prime 500 sezioni (su 9000) scrutinate in Lombardia: Maroni è al 44,45% e Ambrosoli al 37,09%, con i dati che da un po’ sono più o meno simili. Non si tratta ancora di dati affidabili ma può essere una prima indicazione (17:22:49)

Bersani: “Non sono uno che abbandona la nave, posso starci da Capitano o da mozzo” (17:17:18)

Bersani: “Nostra idea è proporre punti di cambiamento, programma essenziale da rivolgere al Parlamento su riforma istituzioni, costi politica, legge sui partiti, moralità pubblica/privata, difesa ceti più esposti alla crisi, nuova politica europea per il lavoro. Questi titoli essenziali di nostra possibile iniziativa. No a discorsi a tavolino su alleanza. Vediamo cosa serve per cambiare e ognuno si prenda le sue responsabilità.” (17:12:26)

Bersani incolpa la legge elettorale per la mancata vittoria. In realtà, forse, in questo caso è l’opposto: alla Camera una coalizione che ha meno del 30% dei voti ha il 55% dei seggi. (17:07:05)

Com’è triste Bersani.. direi che non se l’aspettava! (17:04:50)

Bersani: non abbiamo vinto, anche se siamo arrivati primi (17:03:08)

Grillo voterebbe Dario Fo per il Quirinale (ma seriamente?) e dice di voler partecipare direttamente alle consultazioni (15:19:12)

Proiezione RAI: Maroni 43% – Ambrosoli 35% (Lombardia), Zingaretti 38% – Storace 29,9% (Lazio), ??? (Molise) (15:07:09)

Eccoci qui a seguire in diretta lo spoglio delle regionali (14:02:33)

La differenza di voti tra PD e PDL alla Camera si attesterebbe tra i 100.000 e i 150.000. Incredibile. (11:27:57)

Per quanto riguarda il Senato, il Ministero dell’Interno continua ad assegnare 113 seggi al CSX e 116 seggi al CDX, in attesa della ripartizione ufficiale dei seggi esteri (11:23:45)

A partire dalle 14 circa la diretta sullo spoglio delle regionali.. Lazio e Molise sono solidamente in mano al CSX mentre in Lombardia si va verso il testa a testa (11:12:31)

Giusto per la cronaca.. il M5S è il primo partito italiano alla Camera (supera di una mancaita di voti il PD) (11:11:28)

Intanto una carrellata di esclusi “eccellenti” presi dal sito del Corriere: Fini, Bocchino, Bongiorno, Storace, Lombardo, Binetti, Cesa, Buttiglione, Adornato, Miccichè, Ingroia, Di Pietro, Favia, Bonino, Sechi, Concia (10:49:16)

Sempre in attesa di risultati attendibili sui voti delle circoscrizioni estere.. (10:43:10)

Bentornati su questo Live-Blogging. Risultati praticamente definitivi:
— CAMERA —

PD: 25,41%
SEL: 3,2%
ALTRI: 0,92%
(TOT CSX: 29,53% – 340 Seggi)

PDL: 21,56%
LEGA: 4,08%
FRATELLI D’ITALIA: 1,95%
ALTRI: 1,54%
(TOT CDX: 29,13% – 124 Seggi)

M5S: 25,55% – 108 Seggi

SCELTA CIVICA: 8,3%
UDC: 1,78%
ALTRI: 0,46%
(TOT MONTI: 10,54% – 45 Seggi)

RIVOLUZIONE CIVILE
IDV
ALTRI
(TOT INGROIA: 2,24% – 0 Seggi)

FARE: 1,12% – 0 Seggi

ALTRI: 1,66% – 13 Seggi

— SENATO —

PD: 27,43%
SEL: 2,97%
ALTRI: 1,20%
(TOT CSX: 31,60% – 121 Seggi)

PDL: 22,30%
LEGA: 4,33%
FRATELLI D’ITALIA: 1,92%
ALTRI: 2,11%
(TOT CDX: 30,66% – 117 Seggi)

M5S: 23,79% – 54 Seggi

MONTI: 9,13% – 22 Seggi

RIVOLUZIONE CIVILE: 1,79% – 0 Seggi

FARE: 0,90% – 0 Seggi

ALTRI: 1,83% – 1 Seggio

— AFFLUENZA —

Alla Camera ha votato il 75,17% degli aventi diritto, a fronte del 80,50% del 2008 (-5,33%). Al Senato il 75,19% (80,46% nel 2008) (09:56:00)

Allora ragazzi, il Piemonte è del CSX che così dovrebbe ottenere la maggioranza RELATIVA del Senato che però resta assolutamente ingovernabile. Anche il risultato della Camera sembra ormai assodato (al CSX per 200.000 voti). Mancano i seggi del voto all’estero. Io mi fermo qui, grazie a chi ha portato quel contatore a 4.000 😉 (23:16:37)

Camera, il CDX raggiunge il 29,00% (CSX 29,68%). Mancano circa 3000 sezioni (23:03:51)

Oh, comunque FLI non sarà in Parlamento (22:37:54)

Camera, CSX 29,74%, CDX 28,93% (55170/61446) (22:31:41)

Attenzione (Quotidiano Piemontese): Situazione spoglio in Piemonte quando mancano poco più di 200 seggi da scrutinare per il Senato
Centrosinistra 29,57% (PD 26,60% ? SEL 2,67%)
Centrodestra 29,72% (PDL 20,45 ? Lega 5,04%)
Movimento 5 Stelle 25,44%
Lista Monti 11,73%
Se Berlusconi vince qui è CLAMOROSO (22:22:48)

Camera, CSX 29,85%, CDX 28,84% (53409/61446) (22:16:18)

Camera, CSX 29,93%, CDX 28,79% (52419/61446) (22:10:49) (22:11:58)

Camera, CSX 29,95%, CDX 28,78% (52182/61446) (22:10:49)

Camera, CSX 29,98%, CDX 28,75% (51989/61446) (22:09:23)

Ma i dati del voto all’estero? (22:00:26)

Per il momento la certezza di queste elezioni è una sola: il mio CMS di live-blogging non è ancora pronto per il rilascio 🙁 (22:00:00)

La Camera torna in bilico, “Too Close to Call” (21:55:29)

Camera: CSX 30,05% / CDX 28,69% (21:51:35)

Camera vicina ad essere assegnata al Centrosinistra (21:50:05)

Allora, un po’ di sintesi sul Senato: parità di voti per PD e PDL ma più senatori (circa 122) a Berlusconi per via delle vittorie (abbastanza clamorose) in Lombardia, Veneto, Campania, Puglia e Sicilia. Senato apparentemente senza maggioranza (20:00:00)

SKY (Senato) PDL/LEGA 31.6% PD/SEL 29.2% M5S 24.7% MONTI 8.6% INGROIA 1.7% SEZIONI 63 (17:47:03)

via @TermometroPol: Centrodestra avanti in Piemonte,Lombardia, Veneto,Lazio,Abruzzo, Campania,Puglia, Calabria e Sicilia (La7) (17:22:50)

PRIME PROIEZIONI CAMERA: Csx 35.95 Grillo 25.29 Cdx 24.98 Monti 9.18 Ingroia 1.76 Fare 0.91 (17:05:50)

Proiezioni Piepoli Senato: livello nazionale pdl 31 pd 29.3 grillo 25.1monti 9.6 (16:31:12)

Ingroia sarebbe sotto al 4% e fuori dalla Camera, mentre la Lombardia sembrerebbe restare al CDX (16:24:57)

Anche per il Senato affluenza intorno al 75% (16:21:07)

in Veneto si conferma davanti il PdL (16:19:01)

Secondo IprMarketing in Sicilia è avanti il PdL (16:14:44)

Ricordiamo che lo scrutinio per regionali avverrà domani pomeriggio, comunque Molise e Lazio al CSX e Lombardia in bilico (16:07:01)

via @TermometroPol Piepoli – Partiti SENATO – Pd 33%, Pdl 23%, m5s 18%, Monti 8%, Lega 4,5%, Sel 3%, Rc 2,5%, Destra 1,5%, Fdi 1%, Fid 1% (15:50:59)

Intanto dato (temporaneo) dell’affluenza di poco sotto al 75% (15:49:34)

Dati da prendere con le pinze (15:47:05)

I primissimi exit poll danno il csx avanti di circa 6 punti. Grillo vicino al 20% e Monti sotto il 10% (15:43:21)

Proveremo a seguire insisme i risultati di questa tornata elettorale (15:36:00)

Benvenuti in questo LiveBlogging! (15:00:00)

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Incognite

Ma se il PD non vince nettamente che si fa? Ma se il risultato di Monti al Senato non dovesse essere tale da garantire a Bersani una truppa di Senatori capace di sostenere stabilmente un Governo di centro-sinistra come la mettiamo? E Monti stesso, nel caso, resterebbe in politica o “scenderebbe” di nuovo per aspirare ad altro? Ma il loro programma, di preciso, quale sarebbe (a parte sostenere di essere diversi da “lui”)? E, a proposito di “lui”, se la famosa rimonta fosse tutta una montatura e il risultato elettorale dovesse essere modesto deciderà di farsi davvero, realmente, da parte o continuerebbe con la sua crociata (verso “chi” o verso “cosa”)? Ah, giusto, ma alla fine chi era il loro candidato Premier? Io mica l’ho capito.. Ma se davvero Fini&Casini dovessero raccogliere, in coppia, il 5% (o meno) cercherebbero “un’altra corsa” o finalmente capirebbero che il loro tempo e le loro offerte sono passati? Ma i grillini eletti, alla fine, resterebbero fedeli ai propri “ideali” oppure finirebbero per confondersi con la mischia? E cosa dire di Ingroia se, come potrebbe accadere, non dovesse eleggere Deputati né Senatori? Manca qualcosa? Ah sì, quali sono i piani futuri della Lega senza Maroni che, sempre dati alla mano, potrebbe riuscire ad accasarsi al Pirellone? Ultima MA FONDAMENTALE domanda: saranno così gentili gli italiani da permettere a Fare di eleggere anche un solo Onorevole?

Queste le mille domande che mi ronzano in testa alla vigilia del voto di Domenica e Lunedì. Qualcuno può offrirmi qualche risposta, anche parziale?

Ok, le domande sono mille-e-uno 🙂

Buon voto a tutti.

PS: cercherò di mettere in piedi una sorta di live-blogging a partire dalle 15 di Lunedì 25 Febbraio per i quattro gatti che ogni tanto passano di qui ma non vi assicuro niente fino a domani.

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Oscar Giannino si dimette

Oscar Giannino

Oscar Giannino ha deciso di dimettersi da Presidente di Direzione del movimento Fare per Fermare il Declino in seguito alla vicenda dei falsi titoli di studio di cui si parla da un paio di giorni.

Come ho scritto allo stesso Giannino su Twitter la bugia mi ha fatto incazzare, così come la notizia delle dimissioni mi ha fatto dispiacere. Ma al tempo stesso la consapevolezza dell’importanza di questo gesto mi ha ricordato (se mai ce ne fosse bisogno) di quanto Fare sia diverso da tutti gli altri partiti che in questi giorni si stanno azzannando con l’unico scopo di arraffare un voto in più.

Come ha scritto il diretto interessato “E’ una regola secca: chi sbaglia paga. Deve valere in politica e soldi pubblici, io comincio dal privato”. Una eccezionale prova di onestà e responsabilità in questo Paese in cui rispondere delle proprie azioni sembra essere diventato un optional.

Senza spendere una sola parola in più voglio ringraziare Oscar Giannino per l’impegno profuso per la causa di Fare, rinnovandogli la mia personalissima stima al di là di qualsiasi ipotetica laurea o ipotetico master. Grazie per aver portato un programma chiaro e davvero liberale/liberista all’attenzione degli italiani e grazie per aver reso possibile l’aggregazione di tanti cittadini che la pensano allo stesso modo e che vogliono per l’Italia un futuro migliore. Grazie perché con le tue dimissioni oggi hai permesso a questo movimento di dimostrare che essere coerenti, onesti e responsabili può ancora essere la prerogativa di chiunque voglia ambire alla guida del Paese.

Ora viene il difficile. Ora viene il bello. Riusciranno gli Italiani a capire tutto questo? Capiranno che è meglio sbagliare, pentirsi e agire di conseguenza piuttosto che fare promesse che mai potranno essere mantenute? Riuscirà chi già aveva deciso di dare il proprio voto a Fare che questo è solo un motivo in più per giustificare la propria scelta? Riuscirà chi ancora è indeciso a capire che è il momento di prendersi la responsabilità di un voto nuovo e davvero utile?

Tra una settimana lo sapremo.

Per quanto mi riguarda spero davvero che Fare possa sopravvivere a Giannino e a queste elezioni. Perché dal 26 Febbraio l’Italia avrà ancora più bisogno di gente impegnata a fermare il suo declino.

My 2 Cents, as usual.

[Omnia / Luca Zaccar0]

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Il Master, l’Ago ed il Pagliaio

Accelerare Il Declino

Pur non legando il mio voto alla persona di Giannino (o forse proprio per questo) mi ha fatto parecchio arrabbiare la storia di ieri riguardante le “dimissioni” di Zingales da Fare (di cui era co-fondatore) strillate ai quattro venti per colpa di una intervista a Repubblica in cui Giannino si sarebbe auto-accreditato un Master che in realtà non ha mai conseguito (come precisato dallo stesso Giannino all’ANSA).

Non perderò tempo a descrivere i fatti anche perché, se state leggendo questo articolo, li conoscete meglio di me. Vorrei solo esprimere la mia opinione in merito.

Oscar Giannino ha sbagliato per aver detto durante un’intervista a Repubblica di aver preso un Master a Chicago (quando invece ha solo frequentato un corso). Bene, basta. Non so perché abbia detto quelle cose, se per colpa dello stress da campagna elettorale o per compiacere il suo ego. Ma l’ha fatto ed ha sbagliato. E poi, cosa da non sottovalutare, ha ammesso l’errore e se ne è assunto la responsabilità. Senza dimenticare che da questa “svista” non ci ha guadagnato assolutamente nulla.

Detto questo, e ora parlo di Zingales, mi sembra (modestissimo parere personale) una motivazione un po’ futile per prendere una decisione tanto grave e soprattutto per comunicarla al “mondo” come ha fatto ieri, come se stesse parlando di un pericoloso criminale. Mi ha ricordato molto la scenetta del “Che fai, mi cacci?” di Fini nell’Aprile del 2010.

Oggi come tre anni fa si pone una questione (giusta) ma lo si fa nel modo più sbagliato che possa esistere! Mancano cinque giorni alle elezioni. Fare, nonostante tutti i problemi legati ai piccoli movimenti, sta facendo bene soprattutto in Lombardia e in Veneto. Questa sparata proprio non ci voleva. Non era meglio aspettare settimana prossima, a “palle ferme”, e chiedere un incontro tra i vertici del movimento per discutere la questione? C’era proprio bisogno di tutta questa “menata” pubblica?

Quello che mi fa più incazzare è l’attacco diretto alla figura di Giannino, come se Fare fosse uno dei tanti “One-Man-Show” (ogni riferimento potrebbe essere casuale). Io, come molti altri cittadini, ho deciso di votare questo movimento per il programma liberale che ha offerto all’Italia. Oscar è solo uno degli autorevoli promotori che ha deciso di “metterci la faccia” e fare da “megafono” all’intero movimento. E io, per questo, gli sono grato. Non sarà certo una piccola gaffe come questa a farmi cambiare idea sull’intero (e validissimo) progetto.

E sinceramente pensavo di non essere l’unico a pensarla così.

My Two Cents.

PS: grazie agli amici di Accelerare il Declino per l’immagine in apertura.

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Berlusconi e il Voto Utile

Fare 2013

Il voto, in quanto diritto e dovere, è sempre “Utile“.

Detto questo, quando Berlusconi parlava di “voto utile” nel 2008 potevo anche essere d’accordo: si cercava una vera svolta bipolare, con la sinistra estrema fuori dal Parlamento (come poi è stato) e con due grandi formazioni (PdL+Lega / Pd+IdV) a contrapporsi in Aula lasciando ai centristi e agli estremisti le briciole. Le cose sono andate proprio così, ma abbiamo presto capito che il nostro Paese (o, meglio, i suoi rappresentanti politici) non è ancora pronto a questo tipo di rappresentanza.

In queste stranissime elezioni 2013, una sorta di riedizione del “peggio” visto negli ultimi vent’anni, l’unica accezione che può avere il concetto di “voto utile” è, sempre a mio parere, quello riferito ai “partiti-civetta”, ovvero quei movimenti che puntano su assonanze di sigle o similitudini di loghi per catturare qualche elettore disattento.

Quando però sento Berlusconi che chiede a Giannino e al suo partito Fare (per Fermare il Declino) di ritirarsi perché sarebbero voti buttati e perché quelle proposte sono incluse nel programma del PdL io dico che non ci sto.
Il Cavaliere è preoccupatissimo perché probabilmente i suoi sondaggi-super-segreti (e spesso super-precisi) stimano il movimento di Oscar ben al di sopra di quanto segnalato dagli altri istituti, soprattutto in Lombardia. In questa regione (ieri si parlava dei “paesotti del varesino e della bergamasca”) si decideranno gli equilibri del prossimo Governo: se Berlusconi riuscisse a strappare la Regione alla sinistra, quest’ultima non riuscirebbe ad avere una maggioranza stabile al Senato (qualcuno ha detto Prodi?) e il PdL vedrebbe così accrescere di molto il suo peso politico con il minimo sforzo. Ma c’è un problema: il vantaggio del centrodestra attualmente sembra esiguo (un paio di punti al massimo) e un exploit di Fare non farebbe che “rubare” voti al PdL e alla Lega favorendo, di fatto, la sinistra.
Il discorso, anche in questo caso, potrebbe essere sensato: Berlusconi chiederebbe la “desistenza” di Fare in Lombardia per poi portare gli ideali di questo piccolo movimento fino a Roma, una volta conquistati gli importantissimi seggi del Senato.
Se non fosse che Berlusconi si contraddice proprio con le sue parole: “tutti i suoi 10 punti (quelli di Fare, ndr) sono nel nostro programma”. Eccolo il problema, caro Silvio! Sarà anche vero che quei concetti sono nel tuo programma.. ma sono lì, inchiostro su carta e niente più, dal lontano 1994! Nel frattempo, mentre quei buoni propositi venivano riproposti elezione dopo elezione, la realtà dei tuoi Governi parlava di tasse, spesa pubblica e via dicendo.

Questi, ovviamente, i “my two cents”.. benissimo ha fatto Giannino a rispondere a tono a questa (estrema?) promessa di Berlusconi.

Voi che ne pensate?

Per la cronaca, come vado ripetendo da un bel po’, io sono un liberale, ex Berlusconiano (o meglio, ancora Berlusconiano.. è Berlusconi che non è più Berlusconiano) e ora pieno di speranze nei confronti del movimento di Giannino senza però esserne membro.

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Sipario

Nel 2008 ho votato Silvio Berlusconi. Sapevo che avrebbe raccolto una maggioranza numericamente importante sia alla Camera che al Senato e, non senza scendere a compromessi con me stesso su qualche questione, ho deciso di concedergli il mio voto nella speranza che, in mezzo a tutto quello che sarebbe potuto accadere, sarebbe saltato fuori anche qualche provvedimento davvero utile per curare e cambiare questo Paese malato.

Speravo. Mi illudevo.

Come ho avuto modo di riconoscere pubblicamente su questo blog a partire dalla metà del 2010 il Governo Berlusconi IV si è dimostrato assolutamente inadeguato a risolvere i problemi dell’Italia e a contrastare la tremenda crisi che ha avvolto tutto l’Occidente. Ho sempre dato la colpa di questo fallimento in primo luogo al Cavaliere (in quanto capo assoluto della maggioranza) senza mai dimenticare che in realtà i colpevoli erano numerosi.

Ho apprezzato la “decisione” di farsi da parte nel Novembre del 2011 e il tentativo di far crescere il partito senza di lui e ho criticato aspramente la decisione finale di ricandidarsi alle elezioni 2013.

E’ palese che non voterò Silvio Berlusconi (né tantomeno il PdL) alle prossime elezioni Politiche.

Stop. Niente altro da dire in merito.

Volevo regalarvi i “My Two Cents” riguardo l’evento mediatico di ieri sera che, mio malgrado, mi sono sorbito per intero. Perché sapevo che alla fine non avrei cambiato idea, ma lo sentivo come un (ultimo) atto dovuto.

Berlusconi da Santoro (e da Travaglio, da Vauro, dal pubblico ostile e in terra straniera). Una di quelle cose che non ricapiteranno più.

Partiamo dagli obiettivi che le due parti probabilmente si erano prefissati: Santoro sperava di fare audience e, perché no, punzecchiare il Cavaliere per minarne la credibilità (?), Travaglio sapeva di avere “l’occasione della vita” e lo stesso Berlusconi voleva dimostrare il suo “coraggio” e voleva arrivare a fine serata senza essere stato “distrutto” politicamente.

Quello che mi sono trovato di fronte, sin dai primi minuti di trasmissione, è stata una occasione persa. Non che io nutrissi qualche speranza, ma alla fine più che una tribuna politica in cui si parlasse di futuro e di programmi si è trattato di un talk-show, un varietà di intrattenimento.

Pericoloso, perché abbandonando la Strada Maestra non si può che fare un favore all’ospite del giorno. Che infatti non ci mette molto a trasformare il programma in cui teoricamente doveva essere la vittima nell’ennesimo comizio. Con grande maestria, bisogna ammetterlo, Berlusconi è riuscito a plasmare la serata: invece che parlare alla “Testa” degli italiani (con dati, programmi, idee) ha imboccato i binari a lui tanto cari della “Pancia” calandosi nel pensiero dell’Italiano Medio e raccontandogli favole. Santoro, che sicuramente è molto bravo in quello che fa, non è riuscito a invertire la rotta e questa non può che essere considerata una vittoria clamorosa del Cavaliere. Perché una volta partito non lo si può fermare. Certo, non ha detto nulla di nuovo e non ha fatto cambiare idea a nessun cittadino già schierato ma sicuramente ha riconquistato voti in quel bacino elettorale che si era prefissato di “colpire”. Magistrale, davvero. Bravo anche a non perdere (quasi) mai il controllo, complice un Santoro forse troppo “soft”.

Ad un certo punto in redazione devono essersi accorti della piega che stava prendendo la serata e hanno giocato la carta-Travaglio. La sua prima “filippica” ha deluso praticamente tutti. Zero. Poi ha utilizzato la seconda occasione per ricordare quanto brutto e cattivo sia Berlusconi, quale fosse la radiografia della sua situazione giudiziaria e quanti amici poco raccomandabili lo abbiano affiancato in questi anni. Un’altra occasione clamorosamente sprecata. Marco non ha aggiunto NULLA di nuovo a quanto gli italiani non sapessero già. E il Cavaliere, glissando abilmente quasi tutti gli attacchi, ne è uscito se non vincente almeno non sconfitto. Un pareggio che sa di successo fuori casa. Anche la malaugurata idea di leggere quella “letterina” potrebbe infine aver giovato al Cavaliere. In qualche modo ha dimostrato, facendosi bloccare da Santoro, che quel tipo di interventi non sono poi così interessanti.

Chapeau.

Alla fine della lunga serata ci ritroviamo un Santoro che sicuramente avrà fatto il botto di ascolti ma che altrettanto sicuramente non è riuscito a “colpire” il suo ospite (anzi, certi servizi sono sembrati più un Endorsement), un Travaglio che secondo me ha sprecato la ghiotta occasione e un Berlusconi che ha fatto la figura del Gladiatore combattente nell’arena degli avversari, non ha perso un singolo voto tra i “fedelissimi” e, pur non avendo detto letteralmente NULLA, ha sicuramente smosso le acque del bacino elettorale degli “indecisi”.

Non c’è che dire. Se dovessimo eleggere un vincitore non avremmo dubbi in merito.

Confermo tuttavia tutto quello che ho scritto all’inizio. Ho simpatia nei confronti di Berlusconi ma sono convinto che non sia adatto a guidare il Paese (né lui, né il PdL né l’alleato leghista) in un momento delicato come quello che stiamo vivendo.

Andrò a votare? Cosà deciderò? La risposta, forse, in un prossimo articolo.

Per quanto mi riguarda questa volta cala davvero il sipario sul ventennio Berlusconiano. Politicamente mi sono già espresso e anche mediaticamente, per quanto bravo, è lontano anni-luce dai vecchi tempi de “L’Italia è il Paese che amo”.

Time to go ahead

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Berlusconi ha deciso: non correrà per Palazzo Chigi

Questa volta non può esserci smentita che tenga: Berlusconi ha affidato ad un Comunicato Ufficiale, pubblicato sul Sito Ufficiale del PdL, la decisione di non presentare la sua candidatura a Premier“Per amore dell’Italia si possono fare pazzie e cose sagge. Diciotto anni fa sono entrato in campo, una follia non priva di saggezza: ora preferisco fare un passo indietro per le stesse ragioni d’amore che mi spinsero a muovermi allora. Non ripresenterò la mia candidatura a Premier ma rimango a fianco dei più giovani che debbono giocare e fare gol. Ho ancora buoni muscoli e un po’ di testa, ma quel che mi spetta è dare consigli, offrire memoria, raccontare e giudicare senza intrusività”.

Contestualmente rivendica quanto di buono ha saputo fare in vent’anni di politica (compresa soprattutto la scelta di lasciare la guida del Governo per favorire la nascita dell’Esecutivo Monti) e lancia le Primarie (probabilmente il 16 Dicembre), una competizione “serena e libera tra personalità diverse e idee diverse” per scegliere il suo successore.

Chiude il comunicato augurandosi che il Pdl e il suo giovane Segretario Angelino Alfano sappiano riprodurre “il miracolo del 1994”.

Che dire.. questa è sicuramente una delle pietre miliari della Storia politica italiana. Come dicevo poco sopra non è contemplabile un ripensamento a questo punto. Berlusconi ha fatto un passo indietro e, a prescindere dai motivi che hanno ispirato questo gesto (generosità, amor di Patria, processo Ruby, immagine logorata), bisogna prenderne atto.

Per quanto mi riguarda, come ho scritto milioni di volte negli ultimi mesi, non posso che essere felice per questa decisione. Spero che ora Berlusconi riesca a godersi un po’ della sua ricchezza al riparo dalla luce costante dei riflettori e che il Pdl (anche se non è e non sarà il mio Partito) provi a ricostruire una propria identità in questo nuovo corso “post-monarchico”, anche a costo di arrivare a duri scontri al suo interno.

Chiudo qui, perché ormai i motori si stanno scaldando e la campagna elettorale più strana della Storia contemporanea sta per partire. Rimango con alcuni dubbi (cosa farà Casini? Chi saranno i candidati alle Primarie? Cosa deciderà di fare Monti? Quale sarà la reazione di Fini?) che sono sicuro troveranno una risposta a giorni.

A risentirci..

[Omnia / Luca Zaccaro]

 

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Fermare Il Declino

“La classe politica emersa dalla crisi del 1992-94 – tranne poche eccezioni individuali – ha fallito: deve essere sostituita perché è parte e causa di quel declino sociale che vogliamo fermare. L’Italia può e vuole crescere nuovamente.”

Spiace doverlo ricordare ma, tra pochi mesi (o addirittura settimane), dovremo alzare il culo dal divano per uscire, al freddo e al gelo, ad eleggere un nuovo Parlamento.

Il panorama che ci si presenterà di fronte, una volta in cabina, avrà dello sconfortante: ci sarà il Pdl con Berlusconi che prometterà meno tasse per tutti e l’abolizione dell’IMU sulla prima casa (dov’è che l’ho già sentita?), ci sarà – o forse no ma probabilmente sì – la Lega Nord che ribadirà i soliti quattro slogan sul Nord, sugli indiani e sulle riserve (userà i cartelloni del 2008?), ci sarà l’UDC che sottointenderà “Al governo, con chiunque”, ci sarà una accozzaglia pseudo-centrista formata da Fini-Rutelli-Chi-più-ne-ha-più-ne-metta che non faranno altro che ricordarci che l’Italia ha bisogno di persone serie ma noi ricorderemo solo a chi vanno a finire i rimborsi elettorali, ci sarà Bersani alla guida di un tandem PD-SEL che sarà così sicuro di vincere che alla fine non vincerà veramente e poi ci sarà quella “nuvola” elettorale che gravita intorno all’IDV e al M5S che non si capisce bene cosa vuole fare una volta arrivati, per caso, al Governo. Ah, ovviamente non dimentichiamo tutti quei partiti “zerovirgola” su cui è meglio non esprimersi.

Capite bene anche voi che la voglia di abbandonare le calde dimore non ci assalirà (sarà inverno e farà piuttosto freddo, e poi c’è il Campionato!). Pensateci: tanta fatica per annullare una scheda (il non-voto non è contemplabile, così come il voto ad uno qualsiasi dei personaggi sopracitati)!

Ma forse, forse, c’è un barlume di speranza. Ho imparato, in questi ultimi sei anni, a non illudermi quando si parla di politica. Di aspettarmi il minimo sindacale e accontentarmi della metà. Ma, come dicevo, forse questa è la volta buona: come sicuramente sapete (e se non lo sapevate… informatevi!) Oscar Giannino ha lasciato intendere un suo impegno, in prima o terza persona, alla prossima tornata elettorale. Ha dato vita, insieme ad alcuni “amici” al movimento “Fermare il Declino” in cui ci spiega in parole povere (e liberali) di che cosa avrebbe bisogno il nostro malandato Paese. Sua è la citazione a inizio articolo. E già ci piace. Poi continui a leggere il manifesto e trovi scritte cose come “libera iniziativa”, “merito individuale”, “tagliare e rendere più efficiente la spesa”, “ridurre tasse su chi produce”, “liberalizzazione”, “concorrenza” e via dicendo. Una ventata di aria fresca in quel luogo stantio che è il Parlamento.

I promotori dell’iniziativa, che punta a diventare offerta politica, indicano 10 proposte:

1) Ridurre l’ammontare del debito pubblico

2) Ridurre la spesa pubblica di almeno 6 punti percentuali del PIL nell’arco di 5 anni

3) Ridurre la pressione fiscale complessiva di almeno 5 punti in 5 anni

4) Liberalizzare rapidamente i settori ancora non pienamente concorrenziali

5) Sostenere i livelli di reddito di chi momentaneamente perde il lavoro anziché tutelare il posto di lavoro esistente o le imprese inefficienti

6) Adottare immediatamente una legislazione organica sui conflitti d’interesse

7) Far funzionare la giustizia

8) Liberare le potenzialità di crescita, lavoro e creatività dei giovani e delle donne

9) Ridare alla scuola e all’università il ruolo, perso da tempo, di volani dell’emancipazione socio-economica delle nuove generazioni

10) Introdurre il vero federalismo con l’attribuzione di ruoli chiari e coerenti ai diversi livelli di governo

Sono tutte cose realizzabili in 5 anni? Improbabile. C’è da fidarsi dell’ennesima offerta politica? Forse. Può un liberale non sottoscrivere ogni parola di questi dieci punti? Impossibile

A questo punto bisogna aspettare e vedere come il progetto si concretizzerà a livello elettorale. Le potenzialità per arrivare intorno al 7-10% secondo me ci sono tutte. Sperando che almeno una piccola parte di queste belle proposte possa davvero entrare a far parte dell’agenda del prossimo Governo.

Per il momento auguro solo a Oscar e agli altri promotori “Buon Lavoro!”. L’Italia ha bisogno di voi!

[Omnia / Luca Zaccaro]

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A Silvio

Ciao Silvio, è un po’ che non ti scrivo.. e forse è un bene, viste le parole dure che, mio malgrado, sono stato costretto a “dirti” negli ultimi mesi del tuo quarto Governo. Ho apprezzato, a suo tempo, la tua decisione di farti da parte, anche se ti è stato praticamente imposto. E’ stata una occasione per cambiare. Sia per il Paese che per il Partito. Per quanto riguarda il primo qualcosa è stato fatto, ma non è detto che siano state tutte cose positive e comunque non sono assolutamente sufficienti. Per il secoindo, ahinoi, ormai era troppo tardi.

Tanto tempo, dicevo. Fino ad oggi. Sì perché in mezzo ai tanti “tormentoni” estivi della politica ce n’è uno in particolare che mi ha colpito, basato a quanto pare su un pizzico di verità: staresti realmente pensando ad un tuo ritorno sulla scena politica nientepopodimeno che come candidato a Palazzo Chigi nel 2013. Ancora.

A me sei sempre stato simpatico, malgrado tutto. E questo non è cambiato. Ti considero come una delle menti più geniali che questo Paese abbia conosciuto da molto tempo a questa parte. Hai vinto sempre, nella vita. Hai trasformato in oro tutto quello che hai toccato. Hai deciso di buttarti nel calderone della Politica quando lo spettro di una egemonia comunista era davvero vicino e reale. E hai vinto, di nuovo. Sbaragliandoli. Non sono così sciocco da credere che i motivi che ti hanno portato a questa scelta (come a qualsiasi altra) siano legati solo all’amor di Patria. Per l’amor di Dio. Ma l’hai fatta e hai anche fatto del bene. E non è una cosa da tutti.

Ma la scelta che (forse) stai per compiere non la posso in alcun modo comprendere né tantomeno assecondare. Per tanti motivi.

Il primissimo riguarda il PdL: se davvero te ne fregasse qualcosa della tua creatura (per quanto tu abbia amato molto di più il tuo primo “figlio”, Forza Italia) capiresti subito che la tua sarebbe una scelta deleteria. Hai incoronato “ad interim” un giovane (che a me non fa impazzire, ma questo è un altro discorso) e l’hai messo a capo del PdL nel momento più buio della sua storia. Il ragazzo, bisogna dirlo, non ha fatto faville in questo anno. Ma almeno sta provando ad andare avanti. Stava pure per organizzare per bene queste benedette primarie (che potenzialmente potevano rischiare di non premiarlo). Sarebbe stata una occasione per vedere un po’ di facce nuove e magari per salutare per sempre molti degli attuali “volti noti” che sinceramente non sono propriamente ben voluti dall’elettore medio. Ma nisba. Un tuo discorso (sempre presunto) e tutto è cancellato in un secondo. Che senso ha fare le primarie se si candida Berlusconi? E la cosa che più mi ha fatto male (per quanto il PdL non sia più da molto tempo il partito che mi rappresenta) è stato vedere come NESSUNO abbia osato contrastare con forza questa possibilità. “Ben vi sta” – verrebbe da dire. Ma non è il caso, visto poi che a rimetterci alla fine siamo sempre noi, il Paese.

Il secondo motivo riguarda cose più concrete: le riforme. Hai promesso tante cose negli anni, Silvio. E ne hai realizzate ben poche. Hai dato la colpa alle sfavorevoli congiunture internazionali (e avevi ragione). Hai dato la colpa alle lobbies e ai poteri forti (e avevi ragione). Hai dato la colpa ai pochi poteri a disposizione del Presidente del Consiglio (e avevi ragione). Hai dato la colpa agli alleati (e anche qui avevi ragione). Ma quando si decide di guidare qualcosa (tanto più se si tratta di un Paese) bisogna in primo luogo prendersi le responsabilità che questa carica comporta. Se hai fallito, in tre occasioni, è anche colpa tua. Dov’è la “Riforma Liberale”, dov’è il “Meno Stato, Più Mercato”, cosa ne è stato del “Meno Tasse Per Tutti”? The answer, my friend, is blowing in the Wind. Non ce n’è traccia. E niente, niente lascia presupporre che un nuovo incarico potrebbe cambiare le cose. Ci hai provato, ma ora non sei più credibile né tantomeno presentabile.

Il terzo ed ultimo motivo, non che me ne freghi in prima persona, riguarda il tuo Patrimonio. Dicono le malelingue che saresti pronto a tornare perché la galassia finanziaria che ti ruota attorno non se la passa bene. Serve tornare a ricoprire ruoli importanti per dimostrare a tutti che non sei sparito. Che sei ancora lì. Ma, di nuovo, sicuro che questa sarebbe la scelta migliore? A me non sembra che a Novembre, quando eri Premier, le aziende a te vicine navigassero nell’oro. E su questo punto mi interrompo perché, come ho già detto, non sono problemi miei.

Un’ultima nota riguarda te. Non il Politico. L’Uomo. Parliamoci chiaro: non hai (a meno di eventi clamorosi) la minima speranza di vincere le elezioni del 2013. Si dice che il vero obiettivo sia quello di portare il PdL a percentuali che gli permetterebbero di contare qualcosa nella eventuale “Grande Coalizione” da formare dopo le politiche. Io non contesto i tuoi sondaggi, perché spesso ci azzeccano. Ma oggi il rischio di una batosta è altissimo. Hai sempre considerato il voto come un referendum sulla tua persona. E hai sempre vinto. Ma questa volta è diverso. E’ davvero il caso di esporti in prima persona? Non ti ricordi cosa è successo, ad esempio, alle amministrative di Milano? Vuoi davvero rischiare di salutare tutti in questo modo? Non ti conviene (se davvero fosse questo il tuo obiettivo) aiutare davvero Alfano a “rivoltare il partito come un calzino” per invertire la rotta degli attuali sondaggi? I tuoi mezzi e il fatto di non avere nulla da perdere in questo momento te lo permetterebbero.

Pensaci Silvio. E non perché te lo sto scrivendo io. Ma perché sei un Uomo molto intelligente. Probabilmente non ti meriti tutto questo.

[Omnia / Luca Zaccaro]

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