A Silvio

Ciao Silvio, è un po’ che non ti scrivo.. e forse è un bene, viste le parole dure che, mio malgrado, sono stato costretto a “dirti” negli ultimi mesi del tuo quarto Governo. Ho apprezzato, a suo tempo, la tua decisione di farti da parte, anche se ti è stato praticamente imposto. E’ stata una occasione per cambiare. Sia per il Paese che per il Partito. Per quanto riguarda il primo qualcosa è stato fatto, ma non è detto che siano state tutte cose positive e comunque non sono assolutamente sufficienti. Per il secoindo, ahinoi, ormai era troppo tardi.

Tanto tempo, dicevo. Fino ad oggi. Sì perché in mezzo ai tanti “tormentoni” estivi della politica ce n’è uno in particolare che mi ha colpito, basato a quanto pare su un pizzico di verità: staresti realmente pensando ad un tuo ritorno sulla scena politica nientepopodimeno che come candidato a Palazzo Chigi nel 2013. Ancora.

A me sei sempre stato simpatico, malgrado tutto. E questo non è cambiato. Ti considero come una delle menti più geniali che questo Paese abbia conosciuto da molto tempo a questa parte. Hai vinto sempre, nella vita. Hai trasformato in oro tutto quello che hai toccato. Hai deciso di buttarti nel calderone della Politica quando lo spettro di una egemonia comunista era davvero vicino e reale. E hai vinto, di nuovo. Sbaragliandoli. Non sono così sciocco da credere che i motivi che ti hanno portato a questa scelta (come a qualsiasi altra) siano legati solo all’amor di Patria. Per l’amor di Dio. Ma l’hai fatta e hai anche fatto del bene. E non è una cosa da tutti.

Ma la scelta che (forse) stai per compiere non la posso in alcun modo comprendere né tantomeno assecondare. Per tanti motivi.

Il primissimo riguarda il PdL: se davvero te ne fregasse qualcosa della tua creatura (per quanto tu abbia amato molto di più il tuo primo “figlio”, Forza Italia) capiresti subito che la tua sarebbe una scelta deleteria. Hai incoronato “ad interim” un giovane (che a me non fa impazzire, ma questo è un altro discorso) e l’hai messo a capo del PdL nel momento più buio della sua storia. Il ragazzo, bisogna dirlo, non ha fatto faville in questo anno. Ma almeno sta provando ad andare avanti. Stava pure per organizzare per bene queste benedette primarie (che potenzialmente potevano rischiare di non premiarlo). Sarebbe stata una occasione per vedere un po’ di facce nuove e magari per salutare per sempre molti degli attuali “volti noti” che sinceramente non sono propriamente ben voluti dall’elettore medio. Ma nisba. Un tuo discorso (sempre presunto) e tutto è cancellato in un secondo. Che senso ha fare le primarie se si candida Berlusconi? E la cosa che più mi ha fatto male (per quanto il PdL non sia più da molto tempo il partito che mi rappresenta) è stato vedere come NESSUNO abbia osato contrastare con forza questa possibilità. “Ben vi sta” – verrebbe da dire. Ma non è il caso, visto poi che a rimetterci alla fine siamo sempre noi, il Paese.

Il secondo motivo riguarda cose più concrete: le riforme. Hai promesso tante cose negli anni, Silvio. E ne hai realizzate ben poche. Hai dato la colpa alle sfavorevoli congiunture internazionali (e avevi ragione). Hai dato la colpa alle lobbies e ai poteri forti (e avevi ragione). Hai dato la colpa ai pochi poteri a disposizione del Presidente del Consiglio (e avevi ragione). Hai dato la colpa agli alleati (e anche qui avevi ragione). Ma quando si decide di guidare qualcosa (tanto più se si tratta di un Paese) bisogna in primo luogo prendersi le responsabilità che questa carica comporta. Se hai fallito, in tre occasioni, è anche colpa tua. Dov’è la “Riforma Liberale”, dov’è il “Meno Stato, Più Mercato”, cosa ne è stato del “Meno Tasse Per Tutti”? The answer, my friend, is blowing in the Wind. Non ce n’è traccia. E niente, niente lascia presupporre che un nuovo incarico potrebbe cambiare le cose. Ci hai provato, ma ora non sei più credibile né tantomeno presentabile.

Il terzo ed ultimo motivo, non che me ne freghi in prima persona, riguarda il tuo Patrimonio. Dicono le malelingue che saresti pronto a tornare perché la galassia finanziaria che ti ruota attorno non se la passa bene. Serve tornare a ricoprire ruoli importanti per dimostrare a tutti che non sei sparito. Che sei ancora lì. Ma, di nuovo, sicuro che questa sarebbe la scelta migliore? A me non sembra che a Novembre, quando eri Premier, le aziende a te vicine navigassero nell’oro. E su questo punto mi interrompo perché, come ho già detto, non sono problemi miei.

Un’ultima nota riguarda te. Non il Politico. L’Uomo. Parliamoci chiaro: non hai (a meno di eventi clamorosi) la minima speranza di vincere le elezioni del 2013. Si dice che il vero obiettivo sia quello di portare il PdL a percentuali che gli permetterebbero di contare qualcosa nella eventuale “Grande Coalizione” da formare dopo le politiche. Io non contesto i tuoi sondaggi, perché spesso ci azzeccano. Ma oggi il rischio di una batosta è altissimo. Hai sempre considerato il voto come un referendum sulla tua persona. E hai sempre vinto. Ma questa volta è diverso. E’ davvero il caso di esporti in prima persona? Non ti ricordi cosa è successo, ad esempio, alle amministrative di Milano? Vuoi davvero rischiare di salutare tutti in questo modo? Non ti conviene (se davvero fosse questo il tuo obiettivo) aiutare davvero Alfano a “rivoltare il partito come un calzino” per invertire la rotta degli attuali sondaggi? I tuoi mezzi e il fatto di non avere nulla da perdere in questo momento te lo permetterebbero.

Pensaci Silvio. E non perché te lo sto scrivendo io. Ma perché sei un Uomo molto intelligente. Probabilmente non ti meriti tutto questo.

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Viva la Fuga

Prendo in prestito l’hashtag che ha dominato la giornata “twitteriana” di ieri, quando Ferrara e Bechis hanno iniziato a parlare insistentemente di un passo indietro del Premier, per raccontare in diretta quello che probabilmente è l’ultimo giorno dell’impero Berlusconiano. La mia intenzione è quella di usare questo post, il canale Twitter e la pagina Facebook per lasciare traccia di queste ore in cui, nel bene o nel male, si scrive una pagina importante della storia d’Italia.

Due piccole premesse in attesa della “Tempesta”:

1) Le ultime dichiarazioni filtrate dal Bunker Berlusconiano sono più o meno queste: “Io nasco nelle urne, alla luce del sole, e se devo morire lo faccio in Parlamento”. Se davvero queste parole fossero uscite dalla bocca del Cavaliere allora ci sarebbero solo due cose da dire: la prima è che l’esperienza di Governo è davvero finita, anche a fronte degli ultimi disperati tentativi di recupero; la seconda è che, in ogni caso, Silvio dimostra una coerenza che purtroppo non ha mai dimostrato in questi tre anni. Aveva più volte detto che non si sarebbe dimesso. Neanche ieri, con i mercati all’attacco. “Voglio guardare in faccia i traditori”. E così sarà (come accaduto con Prodi nel 2008). Attenerà il voto sul rendiconto alla Camera dove più che i voti del Governo si conteranno le astensioni dell’opposizione. Dopodiché trarrà le dovute conclusioni e, se necessario, salirà al Colle.

2) Prendo spunto da una strofa di “Sabbie Mobili” (Marracash) per raccontare ancora una volta il sentimento di disgusto che provo sentendo parlare gran parte dell’elettorato (e dei politici) che si definiscono “di sinistra”: “[…] attacca il Premier come se quando cadrà il Premier vincerà il bene, se non ci fosse di chi parlerebbe? […]”. Il senso è chiaro. Da domani, probabilmente, vivremo in un Paese senza più “Cavaliere”. Ma davvero siete convinti che sia l’incarnazione dei Mali del mondo? Più volte, nel corso dell’ultimo anno, mi sono espresso a favore della fine di questo Governo, conscio del fatto che nessuna delle promesse elettorali era stata mantenuta. Provonevo una soluzione politica ad un problema politico. Loro invece vivono in un mondo fantastico dove, “eliminato” il cattivo, tornerà la pace e la serenità. Certo, dopo tutto quello che è successo l’Italia potrà respirare un po’, la borsa salirà e lo Spread scenderà. Ma resta il fatto che l’Europa si aspetta molto dal nostro Paese. E se Berlusconi non è riuscito a portare avanti a dovere questa operazione cosa vi fa credere che Monti, Letta (ho sentito addirittura Amato, mio Dio no!) possano avere successo? Cosa accadrà al panorama politico-economico da domani? Saranno tutte rose e fiori? A chi darete la colpa del fallimento italiano domani? Non fatemi ridere. Non vorrei dover raccontare, tra un paio d’anni, di una maggioranza dell’elettorato che spera in un ritorno del Cattivo perché era l’unico che faceva durare i Governi per più di due anni.

Bene, detto questo.. si parte! Aggiornamenti in tempo reale su Twitter, Facebook e riportati il prima possibile anche qui. I commenti sono a vostra disposizione!

+++ 08/11/2011 19:55 Berlusconi: “Lascerò dopo approvazione legge Stabilità”. +++

+++ 08/11/2011 19:30 Concluso incontro Berlusconi-Napolitano. +++

+++ 08/11/2011 18:41 Bossi: “Berlusconi deciderà al Colle”. +++

+++ 08/11/2011 18:33 Berlusconi è al Quirinale. +++

+++ 08/11/2011 18:06 Spread Btp/Bund supera quota 500. +++

+++ 08/11/2011 18:00 Berlusconi atteso al Quirinale alle 18:30″. +++

+++ 08/11/2011 17:52 Berlusconi al Quirinale alle 18:30?”. +++

+++ 08/11/2011 16:55 Berlusconi a Palazzo Chigi con Letta”. +++

+++ 08/11/2011 16:35 Berlusconi: “Ragazzi, decidiamo che fare”. +++

+++ 08/11/2011 16:31 In corso vertice Berlusconi-Bossi-Tremonti. +++

+++ 08/11/2011 16:11 Berlusconi ha 308 voti. Addio. +++

+++ 08/11/2011 15:59 Berlusconi e Letta arrivano alla Camera. +++

+++ 08/11/2011 15:53 Cicchitto: “Non fuggiamo dalle responsabilità” +++

+++ 08/11/2011 15:44 Pini (Lega): “Ragionare su Alfano Premier” +++

+++ 08/11/2011 15:34 Sta per riprendere la seduta alla Camera. Si dice 310 +++

+++ 08/11/2011 12:40 Bossi: “Berlusconi faccia un passo di lato, Alfano Premier” +++

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Un piccolo passo per l’uomo

Oggi la fine della legislatura sembra un po’ più lontana. Dopo l’ok europeo al piano d’azione presentato da Berlusconi
e nonostante la lettera anonima (a proposito, che tristezza l’anonimato!) che invita il Cav. a fare un passo indietro è partita una operazione di rilancio dell’attività dell’esecutivo (Porta a Porta, Tg1, Mattino 5, ecc..).

Ci sarebbero però un paio di precisazioni da fare.

La prima va, inevitabilmente, a tutti quei “malpancisti” che oggi identificano, più che in passato, la causa di tutti i mali d’Italia nel governante e nel suo manipolo di “servi”. Diciamocelo: Berlusconi sta sicuramente facendo male, avendo disatteso molte delle promesse fatte nel 2008 e sicuramente lo scempio delle fiducie “a contratto” non fa bene all’immagine del Parlamento italiano. Ma togliamoci dalla testa che questo sia un problema riconducibile solo e soltanto a Berlusconi, al PdL e alla (variabile) maggioranza parlamentare che sostiene l’attuale Governo. Vorrei a tal proposito riportare alla vostra memoria quello che accadeva durante il secondo Governo Prodi nel 2006-2008, quando TUTTI i voti al Senato erano decisi volta per volta dai “mal di pancia” di questo o quel Senatore. Se colpa deve essere, allora che sia senza ipocrisia!

La seconda precisazione riguarda il futuro di QUESTO Governo, il Berlusconi IV. Prima ho detto che la fine della LEGISLATURA sembra più lontana. Ma questo non vale necessariamente anche per QUESTO esecutivo. I numeri restano quelli che conosciamo, la figura di Berlusconi è ormai compromessa all’estero come in patria e la condizione che viene richiesta per un periodo di “unità nazionale” è, manco a dirlo, la “testa” del Cavaliere. L’Europa ci ha “promosso con riserva”. “Ok, belle parole.. ora i fatti”. Dato che a nessun Governo piace varare provvedimenti come l’innalzamento delle Pensioni o i “licenziamenti facili” non è da escludere che a breve si assista al famoso “passo indietro”. In fondo, nonostante tutto, Berlusconi ha recentemente portato a casa parecchie vittorie personali che sembravano ormai insperate (parlo delle varie fiducie, così come dell’approvazione della lettera a Bruxelles). Il PdL potrebbe approfittare di un Governo di emergenza (a metà tra un esecutivo politico e uno tecnico) per riorganizzarsi in vista delle prossime elezioni (a proposito, Berlusconi in tal caso dovrebbe annunciare, come Zapatero, che non si ricandiderà a Palazzo Chigi) ed essere comunque al potere quando ci sarà da gestire le consultazioni, potendosi inoltre “vantare” di aver lavorato “per il bene del Paese”. L’UDC in fondo vedrebbe una prospettiva del genere come una sorta di vittoria, dato che chiede un esecutivo di emergenza da un bel po’ di tempo. Il PD, dal canto suo, potrebbe garantire la non-belligeranza e allo stesso tempo accusare in campagna elettorale il Centrodestra di tutte le “necessarie nefandezze”. Lo “scotto” da pagare è, a mio parere, la rottura semi-definitiva con la Lega Nord. i leghisti infatti non appoggerebbero mai completamente un esecutivo diverso, e l’ala Maroniana (che prenderebbe il controllo sul “cerchio magico” dopo la fine di questo Governo) non si capisce bene dove andrà a parare. A quel punto anche l’IdV resterebbe tagliata fuori, ma non credo che a qualcuno la cosa dia fastidio.

Ah, detto questo bisogna fare l’ultima precisazione: Berlusconi accetterebbe di prendere in considerazione una idea del genere solo e soltanto in cambio di un vero e proprio scudo difensivo in suo favore varato dal Parlamento. In caso contrario ogni ipotesi in questo senso resta impraticabile.

Ma nonostante tutto probabilmente questo è l’ennesimo post di fantapolitica. Ma, lo sanno quelli che mi conoscono, io sono testardo..

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Le Idi di Marzo

Questo è probabilmente il post più difficile che cerco di pubblicare da quando scrivo di politica. Si parla di Italia, di Futuro, di Giustizia e, ovviamente, di Silvio Berlusconi.

L’era Berlusconiana si avvia inesorabilmente al termine: nel 2013, data “ufficiale” delle prossime elezioni politiche, il Cavaliere avrà 77 anni. Decisamente troppi per pensare di amministrare un Paese complicato come l’Italia.

Il vero problema è che, a quanto pare, sono in molti a cercare in ogni modo di mettere fine prematuramente alla legislatura e conseguentemente all’avventura politica di Berlusconi. Illudendosi che questa sia la via maestra per ricostruire una Nazione finalmente libera dal malvagio tiranno.

Poveri! In diciassette anni non hanno ancora capito nulla del Cavaliere, del suo modo di fare politica e del Berlusconismo in generale. A quest’ora avrebbero dovuto realizzare che l’unico modo per liberare davvero l’Italia da Berlusconi è quello di vincere limpidamente (non come nel 1996 e nel 2006) una consultazione politica sulla base di un programma di governo solido e condiviso.

E invece eccoli di nuovo (il PD? E chi l’ha mai detto?), come in un eterna lotta tra gatto e topo, a cercare di “catturare” il Cavaliere con il supporto di alcune componenti (per loro stessa determinazione) fortemente politicizzate della Magistratura.

Berlusconi non si sconfigge mettendolo in galera. Anche perché, fatevene una ragione, non è una cosa semplice. In questa infinita lotta in corso da 17 anni tra Berlusconi e le Procure di mezza Italia (Milano in particolare) i risultati parlano chiaro. E non c’è bocciatura di Lodo che tenga, il Cavaliere continua ad andare avanti supportato da più di un terzo dell’elettorato.

Ci hanno provato con (presunte) iscrizioni a logge massoniche, (presunte) mazzette, (presunte) frodi economiche, (presunte) compravendite di Parlamentari, addirittura con (molto presunti) rapporti con la malavita. Niente. Ora sono tornati all’attacco. Con la Figa. Puntano tutto sullo sporco e falso moralismo che spesso abbonda nel nostro Paese.

Berlusconi è accusato di concussione (ma su questo non stanno insistendo, tanto alla “ggggente” non gli interessa) e di sfruttamento della prostituzione minorile. Apriti cielo! Un settantenne ha (avrebbe, in realtà, anche se i dubbi possono essere più o meno fondati) rapporti sessuali con ragazze minorenni, in cambio di aiuti economici, “sociali” o lavorativi.

Chiariamoci: si tratta di presunti reati ed è assolutamente necessario svolgere le relative indagini e accertare anche la più piccola violazione di legge (e a quel punto punire l’imputato in tutti e tre i gradi di giudizio). Ma quello che non posso proprio sopportare è la macchina da guerra messa (nuovamente) in moto dai “soliti” e con l’unico obiettivo di distruggere un cittadino. La Giustizia, quella con la “G” maiuscola, non si dovrebbe mai comportare così, nemmeno se si sta dando la caccia al Diavolo in persona. Indagini rivelate passo per passo a mezzo stampa, iscrizioni nel registro degli indagati (parlo di quella di Berlusconi) prima smentite categoricamente e poi sbattute in faccia all’Italia il giorno successivo alla parziale bocciatura del Legittimo Impedimento, indagini assegnate sempre agli stessi responsabili palesemente schierati da anni contro l’imputato, mezzi e uomini impiegati per sbirciare nella vita privata di un cittadino manco si trattasse del più sanguinario criminale della storia (roba che se usavano lo stesso schieramento di forze in altri ambiti oggi probabilmente non avremmo più mafiosi) e tante altre stranezze, o meglio “particolarità”, che non sono davvero degne di un Paese civile.

Volete arrestare Berlusconi? Indagate (in silenzio, please), trovate prove schiaccianti (ce ne saranno pure, è o non è un pericoloso criminale?) e condannatelo. Non buttate in aria ogni volta un puttanaio del genere!

Il guaio vero è che non si vuole arrivare all’arresto di Berlusconi, ma solo al suo totale sputtanamento all’Estero ma soprattutto agli occhi del “suo” elettorato. E qui mi ricollego al discorso fatto in apertura: non è questo il modo di battere il Berlusconismo (di cui, ricordiamolo, il Cavaliere è solo un esponente, seppur il più importante). Fino a quando non si riuscirà a mettere in campo una vera alternativa non c’è indagine che tenga.

PS: ho detto vera alternativa, quindi escluderei a priori il “Terzo Polo” e QUESTO Partito Democratico.

“Vabbé – dirà l’unico lettore capace di arrivare fino a questa riga – ma perché hai detto che questo era il tuo articolo più difficile? Fino ad ora non hai fatto altro che raccontare le solite stronzate da Berlusconiano!”.

Giusto, veniamo al dunque. Scordiamoci per un istante le escort, le feste e i “bunga-bunga”. Ammettiamo che niente di tutto questo sia mai accaduto.

IO, BERLUSCONIANO DA QUANDO HO LA TESSERA ELETTORALE (anche da un po’ prima in realtà), CHIEDO A BERLUSCONI DI RASSEGNARE SPONTANEAMENTE LE DIMISSIONI DA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, INDICARE AL CONGRESSO DI PARTITO UN SUCCESSORE E PORTARE CON LUI (O CON CHIUNQUE ALTRO VENGA DESIGNATO DAGLI ORGANI COMPETENTI) IL PAESE A NUOVE ELEZIONI.

Non perché va a letto con le (quasi) diciottenni. Non perché controlla una buona fetta dell’informazione. Non perché glielo chiede Fini (o Casini, o Bersani, o Di Pietro), non certo per certificare la sua sconfitta di fronte alla magistratura politicizzata (non è affatto così).

Io chiedo al Capo del Governo di dimettersi perché il Governo che amministra non sta dando (e nulla indica che sarà in grado di farlo nel prossimo futuro) all’Italia le risposte di cui un Paese come il nostro ha bisogno. Siamo ad un passo del federalismo, possiamo finalmente (forse) guardare al futuro dopo la disastrosa crisi economica che ha colpito l’occidente in questi tre anni, è tempo di fare dell’Europa qualcosa di vero e noi siamo qui, ogni giorno, a discutere di quanto sia cattivo Berlusconi e di quanto siano comunisti i giudici.

Analizziamo con occhi critici il quarto governo Berlusconi: (stra)vince le elezioni, si insedia in pompa magna e butta lì tre mesi di colpi di teatro (vedi Napoli) in cui tutti sono amici (vedi rapporti Berlusconi-Veltroni). Poi iniziano a circolare le prime voci su presunte telefonate “piccanti” tra Silvio e una esponente politica, forse addirittura una Ministra. Da quel luglio 2008 in poi si riaccende la lotta con una certa magistratura e i toni tornano ad essere quelli del periodo 2004-2006. Inizia la crisi e in Italia si pensa solo a come sputtanare il Presidente del Consiglio (da una parte) e di come scampare, almeno per un po’, a queste nuove accuse (dall’altra). Poi arrivano le Noemi e le D’Addario. I rapporti con Fini si fanno sempre più freddi, ma poi il PDL stravince anche le regionali. “Fase nuova” si diceva. E invece no. Caso Mills (da una parte) e legittimo impedimento (dall’altra). Poi arriva la separazione tra i due cofondatori e la risicata fiducia del 14 Dicembre. “Fase nuova” si diceva anche stavolta. E invece ecco puntuali il “Ruby-gate” (da una parte) e i videomessaggi “incazzati” (dall’altra).

Insomma, Silvio, c’è un Paese da portare nel futuro, che cazzo! Pensi di essere vittima di un accanimento giudiziario? Posso anche essere d’accordo. Invochi una riforma della Giustizia che ripulisca certi settori troppo politicizzati? Eh no! Questa benedetta riforma potevi farla nel 2008, in tempi non sospetti e soprattutto con decine di deputati di maggioranza. Oggi, forse, sarebbe stato il tempo di qualche riforma per l’Italia!

Sei stanco. Sei solo. Sei sconfortato. Pensi di essere ingiustamente vittima di un attacco senza precedenti nella storia del nostro Paese. Ti chiedi perché i tuoi nemici ti dipingano come un diavolo e come mai i tuoi presunti amici cerchino solo di spillarti un po’ di soldi, un lavoro o qualche regalo. Stai portando avanti un divorzio scaturito da accuse pesanti e a mezzo stampa da parte della tua ormai ex moglie. Hai perso in pochi mesi l’amata mamma, qualche altro famigliare e gli amici di una vita (Sandra, Raimondo e Mike su tutti).

Fossi al tuo posto probabilmente sarei già crollato da un pezzo. Evidentemente sei molto più forte di me. Ma mi sembra palese che non sei più nelle condizioni di guidare il Paese. Indica tu stesso il percorso da seguire per andare avanti e spiega come solo tu sai fare agli elettori, ai cittadini, che hai deciso di fare un passo indietro non perché vuoi riconoscere la tua sconfitta, ma anzi perché vuoi continuare la tua lotta (con la chiara intenzione di vincerla) senza però causare all’Italia altri mesi, forse anni di immobilismo in attesa del “verdetto finale”.

Cosa credi che impedirebbe la vittoria del “successore designato” a quel punto? Questo PD? il Terzo Polo? Di Pietro? E come, essendo venuto meno il punto principale dei rispettivi programmi elettorali (eliminare Berlusconi, ndr)?

A quel punto si tratterebbe solo di portare a termine la tanto agognata riforma della Giustizia, da esibire come l’ultimo trionfo. E poi, ma solo a processi conclusi (tanto non hai nessuna paura a presentarti davanti ai giudici, giusto?) e dopo una riforma semi-presidenzialista della Costituzione, potresti anche pensare di fare una “capatina” al Colle, giusto per far incazzare a morte tutti i tuoi detrattori.

Restare a capo di un Governo che non governa, continuando dall’ufficio di Palazzo Chigi questa sanguinaria guerra contro una parte della magistratura a discapito di una Nazione che non ne può più di questo immobilismo non è certo quello che si può definire il giusto comportamento per “il Paese che ami”.

Pensaci, perché queste parole e questi pensieri vengono da un tuo elettore e non da un “mangia-bambini”.

Ok, ci siamo, ho quasi finito. Manca solo un’ultima nota: cosa c’entra il titolo con tutto l’articolo?

Semplice.

Se Berlusconi dovesse per puro caso (sono un illuso..) ascoltare questi consigli, le elezioni in quel periodo sarebbero la fine, in un colpo solo, per PD, Fini, Casini, Rutelli e Toghe Rosse (oh, questo non è – ancora – un partito!).

Ma se questa guerra frontale dovesse continuare allora, portato a casa il federalismo, le Idi di Marzo saranno fatali per Silvio Berlusconi. Per il politico, per l’editore, per l’imprenditore. Ma soprattutto per l’uomo.

Ho finito davvero. Scusatemi il lunghissimo sfogo ma ho poco tempo e le riflessioni vanno condensate in un unico post. Abbiate pietà 😉

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Apocalypse Now

È finitaÈ finita questa lunghissima giornata politica. È finita questa vomitevole farsa di FLI a favore del Governo. È finita forse la storia stessa di FLI. Certo, direte voi, è finita anche la storia del Governo Berlusconi IVÈ finita in verità anche la supponenza di Di Pietro (uno degli artefici, più o meno indirettamente, della vittoria del Cavaliere). È finito tutto. È il giorno dell’apocalisse.
Come certo saprete, “apocalisse” non vuol dire solo “fine”, ma anche e soprattutto “nuovo inizio”. Sì perché oggi si chiude un giorno, una stagione, un’era. Ma da domani i dadi ricominceranno a rotolare veloci.
Verso quale futuro?
Oggi Berlusconi ha stravinto, ha stracciato tutti. Nessuno ha retto. Inutile cercare di portare il discorso sul fatto che il Governo non ha ottenuto i 316 voti corrispondenti alla maggioranza. Non facciamo gli stupidi: nessuno con briciolo di intelligenza poteva pensare che oggi in gioco ci fosse la sopravvivenza del Governo. Il Berlusconi IV, quello nato due anni fa, è finito oggi insieme alle aspirazioni politiche di Gianfranco Fini. Un Governo non si regge sui voti dello Scilipoti di turno.
Oggi è andata in scena la sfida finale (?) tra due avversari-ex-amici che di politico aveva davvero poco. Questo è quello che è successo oggi.
Almeno così è come la penso io. Il Paese non meriterebbe davvero di vedere di nuovo scene come quelle accadute oggi dentro e fuori dai Palazzi della Capitale.
Domani Berlusconi si sveglierà senza Governo, ma con un potere che forse non ha mai avuto dal 1994 ad oggi: ha dimostrato ancora, una volta per tutte, ai “palazzari” (concedetemi il neologismo) che i conti non si possono fare senza l’oste e, almeno in democrazia, nemmeno senza l’elettorato. Da qui si capisce che quello che si aspetta il sottoscritto ora non sono niente altro che le elezioni. Probabilmente, e per certi versi anche a ragione, Berlusconi tenterà per lo meno di tirare avanti ancora qualche settimana/mese con una maggioranza allargata. Ma questo scenario non può che essere giudicato in corso d’opera.
Fini, all’alba delle tre del pomeriggio, si è ritrovato a dover dichiarare al microfono della “sua” Camera la vittoria schiacciante del suo nuovo acerrimo nemico. In un pochi minuti è passato dalla prospettiva della poltrona di Palazzo Chigi e dalla guida del “Terzo Polo” al limbo politico. Difficile (anche se non impossibile) ritenere che le intenzioni di FLI (e di Fini stesso) non escano fortemente ed inevitabilmente ridimensionate dalla giornata di oggi. Come potrebbe Fini guidare una coalizione se non risce a tenere insieme una ristretta componente Parlamentare? Non dimentichiamo che la fiducia a Berlusconi è arrivata grazie alle decisioni di uomini vicini al Presidente della Camera. Mi spiace davvero per Fini. In linea di principio, l’ho ripetuto più volte, la sua era una battaglia giusta contro questo PDL che non era certo quello che tutti noi avevamo in mente. Ha però clamorosamente “cannato” i modi e soprattutto i tempi della sua protesta. E poi ha commesso un plateale e incredibile errore: quello di rimanere attaccato alla sua poltrona. Oltre all’effettivo fastidio nel vedere riunioni-fiume nello studio della terza carica dello Stato volte solamente a convincere gli indecisi, se Fini oggi fosse stato seduto tra i banchi della Camera, invece che sullo scranno più alto, l’esito della votazione sarebbe stato molto diverso. E poi, sinceramente, ci ha messo troppo odio.. non si può andare dalla Annunziata a fare certe dichiarazioni dopo che per 16 anni sei stato considerato da tutti come il delfino perfetto. Gianfranco, mi spiace ma hai dimostrato di non avere molto “tatto” in certe cose della politica. E per uno che fa politica da quando è nato non è bello.
FLI vuole lanciare un’OPA sul centrodestra? Benissimo: sia d’ora in avanti più chiara e coerente (a partire dal suo Presidente) e prometto che non avrò pregiudizi la prossima volta che sarò nella cabina elettorale.
Casini invece gongola: da oggi è ufficialmente il capo di tutti quelli che vogliono sfidare il bipolarismo (se ce ne sono rimasti), per non parlare del fatto che lui ora, al contrario di altri, può andare in giro a vantarsi di non aver perso pezzi per strada, nel giorno del giudizio.
La Lega di per sé non rientra nel discorso, agli uomini di bossi oggi andava bene qualsiasi risultato.
Il PD invece è ancora una creatura evanescente: ne è la prova il fatto che la mozione che poteva decretare la fine di Berlusconi non veniva dagli uomini di Bersani ma da Fini e Casini. Per non parlare della dichiarazione di Calearo (tutta da verificare naturalmente) che ha detto che dal PD gli hanno “chiesto” di votare per Berlusconi..
L’altro grande, grandissimo sconfitto della giornata di oggi è sicuramente Antonio di Pietro, l’inascoltabile padrone dell’Italia dei Valori che ha scelto le candidature dei due Deputati che oggi hanno salvato il suo arci-acerrimo nemico, il Diavolo di Arcore. Per non parlare dell’ennesimo discorso da querela rivolto alla quarta carica dello Stato.
Domani, dopo quello che ho detto, mi aspetto le dimissioni di Fini, Di Pietro e forse (ma non ci spero) di Berlusconi stesso. Perché forse alle urne c’è una alternativa percorribile: un Governo disposto davvero a lavorare per il bene del Paese prendendo un sacco di decisioni impopolari. Chiaro che Berlusconi non potrebbe guidare una iniziativa del genere. E ora che ha avuto, finalmente, la sua vittoria finale potrebbe pensare di farsi da parte da vincitore assoluto (momentaneamente o a titolo definitivo) a favore di soluzioni più moderate e condivise. Ma questa è davvero fantapolitica.
Adesso sta scendendo la sera, sta arrivando la notte. Perché è chiaro che prima della rinascita bisogna assistere al tramonto.
A domani, Italia!

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Fate ridere

Terzo polo, riunioni allargate, conte all’ultimo sangue. Fate entrare anche loro… e siamo a 317!

Dopo la riunione di oggi tra FLI+UDC+API+MPA+LD sembra essere nata ufficialmente una nuova maggioranza parlamentare che si dice pronta a votare in blocco la sfiducia a Berlusconi.

E poi via con i messaggi ridicoli, quelli del tipo “Berlusconi deve continuare a governare”, “Berlusconi deve dimettersi di sua spontanea volontà”, “Se viene sfiduciato non è riproponibile”, senza dimenticare i “Chi non vota la sfiducia verrà espulso da FLI”.

Ma la volete smettere? Mettetevi il cuore in pace: mancano 12 giorni al 14 dicembre. 12 giorni che passerete in vacanza visto che la Camera è chiusa fino alla votazione decisiva (quanta indignazione in merito!).

Non sfracellateci i coglioni ogni santo giorno con queste dichiarazioni in puro “politichese”.

E’ in corso l’ultimo (ma sarebbe più giusto dire l’ennesimo) tentativo in ordine di tempo nato con l’unico scopo di far fuori Berlusconi. Altro che governi di emergenza, di salvezza, di responsabilità.. se avete i numeri e il coraggio andate a Montecitorio, dite a voce alta un bel “SI” alla sfiducia, prendetevi davanti al Paese tutte le responsabilità del caso e poi ci spiegherete in tutta tranquillità cosa succederà dopo.

Pare abbastanza ovvio che in questa occasione Berlusconi non ha margini di trattativa: anche se otterrà la fiducia saranno pochi voti, molto probabilmente di convenienza.

Con Berlusconi (con questo Berlusconi) non si continua, un Governo tecnico non può durare dopo che l’obiettivo principale (mandare a casa B.) è stato portato a termine.

Quelli che accusano il Cavaliere di voler perdere tempo perché non vuole dimettersi di sua spontanea volontà mi spiegano perché non sono allo stesso tempo a favore di nuove elezioni subito (con questa legge elettorale)?

Ah già, “per il bene dell’Italia”..

PS: Fini, sulle alleanze ti avevo avvertito.. per quanto mi riguarda sarebbero “Zeru Voti”

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Waterloo per chi?

Mancano ancora 14 giorni al giorno in cui il Governo chiederà la fiducia alla Camera e al Senato. Da data della sicura sconfitta del Diavolo-Berlusconi, però, questo appuntamento si sta sempre di più trasformando in un enorme punto di domanda.

All’inizio i flirt tra PDL e UDC, poi la paura dell’opposizione per presunte assenze “annunciate” tra le fila del PD. Ora si punta, di nuovo, a spaccare il gruppo di FLI.

Come scrive Marcello Sorgi su La Stampa, il Governo ha deciso di rimandare l’esame in CDM della riforma della Giustizia. Questa mossa rischia di far fallire i piani di Fini (e di tutta l’opposizione). Tra i futuristi infatti ci sarebbero 8 Deputati decisi a NON votare la sfiducia a Berlusconi e questa operazione di rinvio rischia di far lievitare ancora questo numero.

Ma allora dove stiamo andando? Di sicuro non sarà un bel vedere un Governo che tira avanti grazie alle astensioni tattiche di FLI e a qualche assenza qua e la tra l’opposizione..

Cosa deciderà Berlusconi?

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Se Berlusconi perde la Carfagna..

Mara Carfagna, 35 anni. Ballerina, Miss Cinema 1997, sesta classificata a Miss Italia 1997, Laureata in Giurisprudenza con 110 e Lode nel 2001, show-girl fino al 2006 poi Deputata di Forza Italia (elezioni 2006) e PDL (2008). Ricopre l’incarico di Ministro per le Pari Opportunità dal maggio dello stesso anno.

In molti la ritengono “frutto politico” di Silvio Berlusconi. Senza dubbio deve ringraziare il Cavaliere per averle offerto un posto che però non ha mai dimostrato di non meritare. Anzi: se guardiamo una foto ricordo dei Ministri scattata l’8 Maggio 2008 possiamo notare che uno (Scajola) è stato costretto a dimettersi per una (presunta) irregolarità riguardo una casa di Roma, un altro (Zaia) ha lasciato per prendere la guida del Veneto, uno (Bondi) sta per subire una mozione di sfiducia relativamente al crollo di Pompei, un altro ancora (Bracnher) non è durato che un paio di giorni e per finire Ronchi se n’è andato con Fini. Questo breve elenco di politici “politicanti” serve per chiarire una volta per tutti che non è detto che in questo campo l’esperienza sia una assoluta assicurazione. Capita invece che a volte la troppa abitudine a vivere vicende squisitamente politiche porti a decisioni e/o comportamenti che, visti dalla gente comune, suonano come l’ennesima dimostrazione dell’opportunismo in cui si distinguerebbero, secondo appunto visioni del “popolo”, gli appartenenti alla Casta.

Ammetto di non poter giudicare l’azione della bella Carfagna in qualità di Ministro, ma solo perché sono io a non avere le basi per formulare un giudizio. Pare però che il suo lavoro non sia stato affatto disprezzato. O per lo meno ha passato gli ultimi due anni a lavorare invece che comparire un giorno sì e l’altro pure in tutte le trasmissioni per chiedere più soldi o per accumulare visibilità. Non dimentichiamo inoltre il record di preferenze ottenute nelle recenti elezioni (in Campania).

Quello che voglio dire è che forse, zitta zitta, Mara è una delle poche che può davvero definirsi un “politico” nella concezione originale del termine: prende voti, ottiene incarichi, lavora per portarli a termine e cerca di ritagliarsi un posto sempre migliore nel partito in cui milita.

Come avrete letto, Mara ha annunciato che dopo aver votato la fiducia a Berlusconi il 14 Dicembre rimetterà il suo mandato da Ministro e darà le sue dimissioni da Deputata. Dice di non riconoscersi più nel suo partito, dice di vivere perennemente in contrasto con la dirigenza pidiellina nella “sua” Campania e sostiene di sentirsi “inuntile” in quanto le sue considerazioni non vengono ascoltate dalla dirigenza. A questo bisogna aggiungere tutte le “malelingue” che da sempre ricoprono di insulti e sospetti la bella Deputata e, recentissimamente, i forti contrasti con la Mussolini e chi come lei la accusa di intrattenere rapporti politici con Bocchino e con i finiani.

Partiamo con il dire che non sta scritto da nessuna parte che due politici appartenenti a schieramenti diversi non possano parlare, discutere di politica o di quello che gli pare. Questa è la concezione di politica che regna in Italia, dove l’altro è per forza di cose il nemico appestato da combattere ad ogni costo. Io, l’ho già detto, sono convinto che in politica la fedeltà (concetto diverso dalla riconoscenza) non esista. Capire di dover cambiare strada è legittimo se lo si fa con coerenza. Ma qui siamo di fronte a qualcosa di diverso: se davvero la Carfagna dovesse decidere di abbandonare ogni suo ruolo politico (ma anche se dovesse decidere di passare con Fini) questo non sarebbe che la conferma di quello che ho scritto poco sopra. Solo un “politico” vero rinuncia di colpo al ruolo di Ministro e di Parlamentare per questioni ideologiche. Molti, seppur ignorati dalla dirigenza del loro stesso partito, non ci penserebbero minimamente a chiudere gli occhi e fare finta di nulla. Se non altro per il lauto stipendio mensile e tutto ciò che vi ruota intorno.

Comprendo che forse il senso questo mio post non sia ancora chiaro, tento allora di arrivare al sodo: Berlusconi sta navigando verso il voto del 14 dicembre cercando in ogni modo di recuperare qualche “indeciso” (soprattutto alla Camera). Questo è legittimo. Quello che forse non stiamo considerando è che se il Governo dovesse sopravvivere avremmo un aumento generale di percezione di quello che possiamo definire un “grande mercato”, mentre la Politica, con la P maiuscola, sarebbe sempre più latitante.

Ecco perché per principio sono più favorevole alle urne: andare avanti con un Governo sostenuto da una maggioranza “d’interesse” è ben altra cosa che dare al Paese una immagine di bella politica.

Per questo motivo, se le intenzioni di Mara Carfagna sono oneste e se le sue lamentele rimarranno inascoltate (e ovviamente se davvero lascerà baracche e burattini), voglio schierarmi fin da ora dalla sua parte.

Se Berlusconi perde la Carfagna sarà solo ed esclusivamente peggio per lui: da lui veniva l’idea che la politica deve essere mestiere per tutte le donne e gli uomini onesti e volenterosi. Il suo quarto Governo rischia invece di continuare a vivere sostenuto quasi esclusivamente dai “professionisti”, vecchi volponi che sono nel giro da più di cinque lustri e che non hanno alcuna intenzione di abbandonarlo.

PS: ringrazio il blog di Mara Carfagna per l’immagine che ho utilizzato in apertura.

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Crisi di Governo (e di buonsenso)

In questi giorni, dipinti da molti come le “idi di Marzo” dell’avventura politica di Berlusconi, se ne sentono di tutti i colori. Probabilmente (si spera) la colpa è dovuta alla particolarità della situazione. Tutti i “giocatori” sono in qualche modo coinvolti e può darsi che l’emozione e l’incertezza su ciò che sta per accadere faccia loro dire cose che non stanno né in cielo né in terra.

La prima è una considerazione generale: oggi, come promesso, la compagine di FLI ha rassegnato le dimizzioni dal Governo. Tutti titolano che la Crisi è iniziata, evidenziando la convocazione per domani al Quirinale di Fini e Schifani (presidenti di Camera e Senato). In realtà sappiamo che Berlusconi è fortemente intenzionato a portare (legittimamente) la crisi in Parlamento quindi, finché non sentiremo il Cav gridare “Che fai, mi voti contro?” (e finché non vedremo i voti contrari di FLI) questa crisi non può affatto dirsi aperta.

In secondo luogo commentiamo la comica affermazione di Berlusconi in cui si dice intenzionato, in caso di fiducia dal Senato e sfiducia alla Camera, a chiedere lo scioglimento solo di questa ultima. Seppur si tratta di una ipotesi effettivamente percorribile secondo la tanto amata Costituzione, l’idea è tutt’altro che geniale. Ma ve lo immaginate il nostro Paese alle prese con una doppia elezione separata di Camera e Senato? Già il sistema è macchinoso di suo, se poi invece che migliorarlo andiamo in questa direzione.. per non parlare poi dei costi! No. E’ una strada decisamente improponibile. Il Cavaliere questo lo sa e farebbe meglio a concentrarsi sulle cose serie piuttosto che continuare a rilasciare dichiarazioni di questo tipo.

Terza osservazione per tutti i “futuristi” che ora sembra siano stati infettati di colpo dalla “Berlusconite”: cambiare idea è legittimo. Abbandonare un progetto perché non ci si sente più partecipi è assolutamente concesso se non addirittura una dimostrazione di coerenza (ma solo se in precedenza si è lottato per cambiare questo sistema dall’interno). Ma da qui ad affermare ai quattro venti di essere pronti a tutto pur di cacciare per sempre Berlusconi da Palazzo Chigi la strada è lunga! Vi siete accorti di colpo che Berlusconi è in realtà la reincarnazione di Satana? Benissimo, ma almeno non fate finta di aver vissuto nella reggia del Padrone negli ultimi sedici anni! Fini in realtà ha più volte cercato di porre rimedio a questa incoerenza non mancando di ringraziare il Cavaliere per alcune scelte fatte nel passato, ma se stiamo a sentire alcuni dei suoi “fedelissimi” sembra quasi che FLI non sia altro che una corrente dell’Italia dei Valori! Questo, scusate, ma non è tollerabile! E poi, almeno, mettetevi d’accordo: capisco che mettendo insieme FLI, UDC, API, PD e SL Berlusconi e la Lega li battete di sicuro, ma non mi sembra giusto nei confronti dei vostri (potenziali) elettori continuare in mezzo a tanta confusione. Ci fate capire quello che volete fare? Chiederete un Governo tecnico? Oppure le elezioni? E in tal caso correrete da soli o stipulerete un patto con l’UDC e l’API? Oppure siete seriamente tentati dal “Carrozzone – Unione 2.0”? So che forse non è il caso di parlare di queste cose prima delle dimissioni di Berlusconi ma per carità, fate un po’ di chiarezza perché dalla Terra si fa davvero fatica a capirci qualcosa!

Ultima osservazione rivolta a Bersani e a tutto il PD: prima la scena gli viene rubata (letteralmente) da Di Pietro. Poi ecco spuntare Fini. Ma volete comportarvi come se foste davvero il maggior partito di opposizione? Segnali come l’esito delle primarie di Milano (svoltesi ieri, vittoria del candidato ex PRC e sostenuto da Vendola su quello sostenuto dal PD) dovrebbero far riflettere! Dovete aspettare che sia Di Pietro a chiedervi di presentare una mozione di sfiducia nei confronti del Governo? Se per voi è una strada percorribile dovevate avere per primi il coraggio delle vostre azioni!

Mi fermo qui, solo perché il resto bisognerà valutarlo in seguito a quello che accadrà in Parlamento.

PS: sembra che le cose stiano effettivamente andando avanti più o meno così.

[Omnia / Luca Zaccaro]

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I have some difficulties..

Berlusconi durante la riunione del G20 confida al collega Vietnamita di avere “qualche difficoltà al momento” parlando, ovviamente, della situazione politica italiana.

Gli aggiornamenti in breve sono questi: Berlusconi in pratica ha offerto a Fini la possibilità di entrare direttamente nel Governo (con un rimpasto senza crisi formalizzata) ma questi ha declinato l’invito ripetendo che vuole le dimissioni del Premier.

Le due strade possibili a questo punto sono due: dimissioni spontanee e preventive del Cavaliere o sfiducia in Aula da parte di Fli dopo l’approvazione della Finanziaria e dopo aver ritirato i suoi esponenti dal Governo (lunedì). In entrambi i casi, visto il clima, si tratterebbe di “crisi al buio” ovvero senza la certezza da parte dell’attuale Presidente del Consiglio di ricevere dal Presidente della Repubblica l’incarico di formare un nuovo Governo (come è accaduto, per esempio, a Prodi nel Febbraio 2007).

Lo stesso Berlusconi infatti “respira” nell’aria, nonostante tutto, la voglia di più parti di liberarsi di lui. E per questo non sembra intenzionato a farsi da parte per primo. Vuole sfruttare anche la minima occasione per addossare tutta la colpa della crisi su Fini (che poi è il suo obiettivo da settimane). Del resto per aprire una crisi è necessario che qualcuno lo sfiduci in Aula e chi potrebbe essere se non Fini stesso?

A quel punto, incassata la Sfiducia, Berlusconi potrebbe salire al Colle “più tranquillo”. Potrebbe chiedere il reincarico o puntare dritto verso le elezioni. Nel primo caso costringerebbe Fini a tornare tra le fila della maggioranza, nel secondo si preparerebbe alla campagna elettorale più “cattiva” della sua avventura politica.

Per quanto mi riguarda, arrivati a questo punto, la sfiducia parlamentare è l’unica strada percorribile. Si possono dire davvero tante cose sul conto di Berlusconi ma bisogna ammettere che non ha tutti i torti quando dice di non potersi più fidare né di Tizio né di Caio.

Ancora una volta conteranno i fatti più che le parole e i proclami. E la cosa divertente (se così si può dire) è che questa volta il Cavaliere rischia di essere l’unico a spingere verso una soluzione politicamente e istituzionalmente corretta.

[Omnia / Luca Zaccaro]

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