Berlusconi e il Voto Utile

Fare 2013

Il voto, in quanto diritto e dovere, è sempre “Utile“.

Detto questo, quando Berlusconi parlava di “voto utile” nel 2008 potevo anche essere d’accordo: si cercava una vera svolta bipolare, con la sinistra estrema fuori dal Parlamento (come poi è stato) e con due grandi formazioni (PdL+Lega / Pd+IdV) a contrapporsi in Aula lasciando ai centristi e agli estremisti le briciole. Le cose sono andate proprio così, ma abbiamo presto capito che il nostro Paese (o, meglio, i suoi rappresentanti politici) non è ancora pronto a questo tipo di rappresentanza.

In queste stranissime elezioni 2013, una sorta di riedizione del “peggio” visto negli ultimi vent’anni, l’unica accezione che può avere il concetto di “voto utile” è, sempre a mio parere, quello riferito ai “partiti-civetta”, ovvero quei movimenti che puntano su assonanze di sigle o similitudini di loghi per catturare qualche elettore disattento.

Quando però sento Berlusconi che chiede a Giannino e al suo partito Fare (per Fermare il Declino) di ritirarsi perché sarebbero voti buttati e perché quelle proposte sono incluse nel programma del PdL io dico che non ci sto.
Il Cavaliere è preoccupatissimo perché probabilmente i suoi sondaggi-super-segreti (e spesso super-precisi) stimano il movimento di Oscar ben al di sopra di quanto segnalato dagli altri istituti, soprattutto in Lombardia. In questa regione (ieri si parlava dei “paesotti del varesino e della bergamasca”) si decideranno gli equilibri del prossimo Governo: se Berlusconi riuscisse a strappare la Regione alla sinistra, quest’ultima non riuscirebbe ad avere una maggioranza stabile al Senato (qualcuno ha detto Prodi?) e il PdL vedrebbe così accrescere di molto il suo peso politico con il minimo sforzo. Ma c’è un problema: il vantaggio del centrodestra attualmente sembra esiguo (un paio di punti al massimo) e un exploit di Fare non farebbe che “rubare” voti al PdL e alla Lega favorendo, di fatto, la sinistra.
Il discorso, anche in questo caso, potrebbe essere sensato: Berlusconi chiederebbe la “desistenza” di Fare in Lombardia per poi portare gli ideali di questo piccolo movimento fino a Roma, una volta conquistati gli importantissimi seggi del Senato.
Se non fosse che Berlusconi si contraddice proprio con le sue parole: “tutti i suoi 10 punti (quelli di Fare, ndr) sono nel nostro programma”. Eccolo il problema, caro Silvio! Sarà anche vero che quei concetti sono nel tuo programma.. ma sono lì, inchiostro su carta e niente più, dal lontano 1994! Nel frattempo, mentre quei buoni propositi venivano riproposti elezione dopo elezione, la realtà dei tuoi Governi parlava di tasse, spesa pubblica e via dicendo.

Questi, ovviamente, i “my two cents”.. benissimo ha fatto Giannino a rispondere a tono a questa (estrema?) promessa di Berlusconi.

Voi che ne pensate?

Per la cronaca, come vado ripetendo da un bel po’, io sono un liberale, ex Berlusconiano (o meglio, ancora Berlusconiano.. è Berlusconi che non è più Berlusconiano) e ora pieno di speranze nei confronti del movimento di Giannino senza però esserne membro.

[Omnia / Luca Zaccaro]

  • Share on OkNotizie
  • Share on Twitter
  • Share on Facebook

Elezioni: vince il PDL, stop di Berlusconi

Prima cosa: ecco i risultati ufficiali delle elezioni europee di sabato e domenica: PDL 35,26%, PD 26,13%, LN 10,20%, IDV 8%, UDC 6,51%.

Detto questo: non ho mai considerato questa tornata elettorale in chiave europeista (dato che non sono stato io a direzionare così la campagna) ma come un Referendum contro Berlusconi. Se volete leggere i risultati in base alle precedenti europee o ai dati delle politiche rivolgetevi a chi ne sa più di me (anche se il centrodestra cresce rispetto al 2004 e tiene rispetto al 2008).

Il “Referendum”, dunque. Berlusconi non ha ottenuto il 40% dei voti. E qui ci starebbe un bel “ti sta bene”. Perchè? Semplice. Il Nostro Presidente ama le sfide e, trascinato da sondaggi che non lo hanno mai tradito, ha fissato l’asticella del successo al 40%. Ma siamo matti? In tempo di crisi, quando tutto intorno a te crolla (e purtroppo non è solo una metafora), mentre stai governando e dopo un mese di attacci personalissimi ti proponi addirittura di crescere rispetto al voto delle politiche sul quale hanno pesato due lunghissimi anni di Governo Prodi? Sei un autolesi0nista! In tutta Europa o quasi chi è al Governo è stato penalizzato, così come è sempre accaduto.

Ma sapete qual è il bello? Che il risultato del 40% sarebbe stato a portata di mano, addirittura superabile se si fosse trattato di elezioni politiche. Ma voi, volponi della politica, vi siete dimenticati che queste erano elezioni Europee?

Berlusconi, lui in persona, non ha sfondato ma, in ogni caso, ha preso 2.700.000 preferenze. Il “Referendum CONTRO” è ufficialmente FALLITO. Per l’ennesima volta.

Se i testoni del PDL si fossero parlati un poco prima, questo 35% sarebbe sicuramente stato letto in altri termini. Ripeto, per il PDL il 40-45% è un obiettivo raggiungibile, ma questa volta le insinuazioni con i quali i poveri perdenti di sinistra stanno riempiendo le TV (di Berlusconi, ndr) ve le siete proprio meritate.

Sì, sto parlando anche con te, Silvio Berlusconi. E’ ora “parlare come mangi”.

E ora qualche risultato degno di nota dalle amministrative di oggi sul sito di DAW.

[Omnia/Luca Zaccaro -via link]

  • Share on OkNotizie
  • Share on Twitter
  • Share on Facebook