Sotto Attacco il Sito delle Poste

Poste.it, il sito internet informativo delle Poste Italiane, è stato vittima nella serata di ieri di un attacco di “defacciamento”: due Hackers, Mr. Hipo e StutM hanno sostituito la home page con il logo che vedete sopra. Inoltre era possibile leggere il messaggio riportato sempre sopra, in cui si informa che i danni potevano essere molto più gravi se in azione ci fossero stati malintenzionati.

Gerardo Costabile, responsabile Sicurezza Logica, Poste Italiane afferma che “È solo un ‘defacement’ che riguarda il sito informativo di Poste.it. Non sono stati violati i server con i dati personali degli utenti, che quindi non sono mai stati in pericolo. I defacement comunque sono un fenomeno abbastanza fisiologico su internet. Negli anni si contano azioni simili contro siti di varie levature, anche istituzionali”.

Il discorso non fa una piega. Se è vero che qualche falla deve pur aver consentito l’azione degli hackers, i server sicuri di bancopostaonline.poste.it sono ben altra cosa da violare.

Ricordo infatti a tutti i meno esperti che una cosa è sostituire un file su un sito, un’altra è intaccare i database su cui il sito stesso si basa e .

Niente paura, dunque.

Almeno fino al prossimo attacco.

[Omnia/Luca Zaccaro – via Geekissimo]

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Niente ipocrisia, solo ricordo

Credetemi, non è affatto facile per me scrivere queste righe con la consapevolezza che molti di voi mi bolleranno come “il solito ipocrita, che piange per questi morti e non per gli altri”. E voglio anche dirvi che questo non è un articolo come quei gruppi che nascono su Facebook poco dopo la morte di un personaggio famoso.

Io c’ero. Io faccio parte di quella che viene definita la “generazione dell’11 Settembre”. Avevo solo 13 anni, abbastanza per capire ma non non sufficienti per capire a fondo. Quel giorno, in un modo o nell’altro, mi ha cambiato la vita. Ricordo il vero e proprio terrore che ho provato guardando le immagini in TV e pensando a quali potessero essere le conseguenze sulla vita di tutti i giorni del “mondo libero”.

Al TG5, ieri sera, hanno parlato di quella mattina (pomeriggio in Italia) come un evento “ormai stabilmente relegato ai libri di storia”. Beh, permettetemi di dissentire. Basta un briciolo di realismo per guardarsi attorno e capire che molte cose sono figlie di quei maledetti trenta minuti. Per questo motivo, per le conseguenze che ancora riempiono la nostra vita, credo sia doveroso ricordare quel giorno.

Pensare al futuro, certo. Ma capendo da dove ripartire. Per questo motivo ho scelto come immagine di apertura le “tribute lights” e non le torri in fiamme. Perché quell’evento fa parte del passato solo se lo ricordiamo come un nuovo punto di inizio.

PS: notate che non ho parlato di Bush, di Bin Laden e nemmeno delle ipotesi più disparate.

PS2: Se siete in possesso delle registrazioni dei telegiornali di quel pomeriggio, vi prego di lasciare un commento.

PS3: scusatemi se non avete capito molto, questo è uno di quei post in cui l’emozione batta la grammatica

[Omnia/Luca Zaccaro]

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