Introduzione al SysPrepping

Qualche giorno fa un gentile lettore, che ho imparato a conoscere soprattutto per i suoi commenti nei post della sezione “Politica”, mi ha chiesto se potevo dedicare un articolo approfondito al “SysPrepping“.

Purtroppo, caro lettore, non credo di poter soddisfare al 100% la tua richiesta. Per due ragioni principali: la prima è che la mia non è una formazione sistemistica ma di sviluppo e la seconda è che purtroppo al momento mi manca il tempo per dedicarmi ad una guida “Step-By-Step”.

Detto questo, io ci provo comunque e, utilizzando soprattutto fonti esterne, racconterò un po’ a te e a tutti gli altri lettori cosa si intende per “Attività di SysPrepping”.

PREMESSA: come ho detto non sono un Sistemista. Se qualcuno più esperto si sente in dovere di correggere eventuali strafalcioni è liberissimo di farlo nei commenti e io aggiornerò il post 🙂

SysPrepping è un “neologismo” che in termini informatici (in particolare in questo caso si fa riferimento al Sistema Operativo Microsoft Windows) significa “Preparazione di Sistema“.

L’ambito di operatività è presto delineato: ammettiamo di essere un sistemista in una azienda con 1000 computer. L’azienda sottoscrive un contratto con Microsoft e decide di installare Windows su tutti i suoi 1000 computer (per semplificare assumiamo che siano 1000 computer di 1000 impiegati, tutti identici tra loro). Per esperienza sappiamo che installare un Sistema Operativo (soprattutto in ambito aziendale), configurarlo, aggiornarlo e installare gli applicativi e i plug-in Target per la produttività può voler dire sprecare più di un’ora di lavoro. Moltiplichiamo questo dato per i 1000 computer e capiamo subito che questa non è la strada giusta.

In soccorso del povero sistemista intervengono appunto le pratiche (e le utility) di SysPrepping: il concetto è quello di preparare a dovere una “Installazione-Tipo” (Windows – debitamente configurato – e altri applicativi), fare in modo che accetti parametri (come il diverso Nome Macchina) da una fonte esterna (tipicamente un file XML) e creare una “Immagine Disco” di questa installazione, ovvero un singolo file che contiene all’interno tutti i dati dell’installazione e tutte le istruzioni per auto-configurarsi sul disco rigido. In questo modo basterà posizionare questa immagine su un disco di rete (o su un disco USB) e avviare ogni singolo computer con un disco (ottico o USB) che contenga l’utility di de-compressione dell’immagine creata. Basterà quindi indicare dove si trova l’immagine e in pochi minuti (il tempo necesasrio per la copia fisica dei dati sul disco) il sistema sarà pronto all’utilizzo, con i propri parametri personalizzati e assolutamente conforme alle policies aziendali.

Naturalmente questa è la strada da seguire anche per tutti i nuovi computer da introdurre in azienda o per quelli da riparare (basta formattare il disco rigido e ripetere la procedura di estrazione). In questo modo, fino alla prossima sostanziale modifica dell’immagine-base, tutti i computer aziendali saranno configurati esattamente allo stesso modo, minimizzando i tempi di installazione e di manutenzione.

Ecco infine alcuni link con informazioni aggiuntive e guide Step-By-Step:

Guida di Microsoft per creare una immagine standard di Windows 7 (Italiano)

Guida di Microsoft per l’utilizzo dell’utility SysPrep in Windows Xp (Inglese)

PS: sono quasi sicuro (ma al momento non posso verificare) che digitanto “Windows 7 (o Xp) Sysprep” su Youtube si possano trovare molti tutorial video “Step-By-Step” che sono molto utili per “fare pratica”.

Infine una mia considerazione: se l’interesse per il SysPrepping riguardasse solamente il computer personale, ritengo che l’approccio migliore sia quello di mantenere due partizioni (meglio dischi) separati per Windows e Dati ed avere a disposizione in ogni momento due immagini-disco dell’installazione di Windows: quella creata appena conclusa l’installazione (che chiameremo “pulita”) e quella creata settimanalmente o mesilmente (che chiameremo “backup”). In questo modo sarà sempre possibile ricaricare l’ultimo backup in caso di problemi o “ripartire da zero” con un sistema sicuramente pulito mantenendo però tutti i dati in caso di necessità.

Spero di essere stato abbastanza chiaro ed aver risposto almeno in parte alle domande del visitatore che mi ha fatto questa richiesta.

Come ho scritto sopra i commenti sono qui per accogliere la voce di chi è più esperto di me e vuole proporre contenuti aggiuntivi o correggere i grossolani errori che potrei aver commesso.

[Omnia / Luca Zaccaro]

  • Share on OkNotizie
  • Share on Twitter
  • Share on Facebook