Prospettive

Dopo queste elezioni amministrative è utile fare molto velocemente il punto di quello che ci aspetta e che deve affrontare il (centro)destra italiano, orizzonte politico nel quale (a prescindere dai “volti”) mi sono sempre ritrovato e al quale (penso) continuerò a guardare con interesse.

Partiamo subito con il dire che la Lega di Bossi è morta e sepolta. Non so cosa farà Maroni, ma di sicuro non mi interessa da vicino. Neanche il Terzo Polo, al di là dei soliti proclami, se la passa bene. Sperava in tutt’altro risultato a queste ultime elezioni. Ora Casini ha sciolto l’UDC, lasciando a piedi Rutelli e il povero Fini e guarda con interesse a cosa proporrà da qui a breve il buon Montezemolo ma, anche in questo caso, non è che la cosa mi tocchi più di tanto, perché una D.C. 2.0 non è proprio nella mia lista dei desideri. Certo, poi c’è il PdL.. quella macchina da guerra messa in campo in un pomeriggio da quel genio di Berlusconi che, come previsto, a Berlusconi non è sopravvissuta. Queste elezioni erano il banco di prova non tanto di Alfano (cosa poteva fare?) ma della struttura del partito stesso e della sua tenuta sul territorio. Ha fallito. Miseramente. Adesso aspettiamo di vedere quale era la novità annunciata a suo tempo da A&B ma, ve lo confesso, non nutro molte speranze.

Cosa voglio dunque io nel 2013? Un Partito di Destra. Liberale. Senza socialisti e ombre oscure. E’ chiedere troppo? Probabilmente. Ma che ne è della (fantastica) proposta del grande Oscar Giannino? Noi siamo qui ad aspettare! Ah ecco.. un’ultima cosa.. non fate l’errore di credere che il centrosinistra sia oggi maggioranza nel Paese. Il vincitore di queste elezioni, seppur locali, è solo l’astensionismo. In più tutte le forze politiche dovranno affrontare a breve il fenomeno del M5S traslato a livello nazionale per cercare di capire cosa potrebbe succedere nel mese di Aprile del prossimo anno.

PS: ho scritto questo articolo lunedì (21/05). Ieri (23/05) ho appreso con piacere, sempre dall’amico Camelot, che un “uccellino” avrebbe spifferato l’effettiva discesa in campo di Oscar. Speriamo sia così perché, se è vero che l’Italia non ha bisogno di “deus-ex-machina”, è vero anche che serve qualcuno con lo spessore e la cultura del sopracitato, soprattutto in materia di economia. E chissà se riusciremo mai a vedere il grande Antonio Martino al Ministero dell’Economia..

[Omnia / Luca Zaccaro]

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