Weekly+ (21/2012)

Nuovo espisodio di Weekly+!

Ho scritto qualcosa sulle elezioni e sul futuro del (centro)Destra

Conte rinnova con la Juve fino al 2015 e diventa il tecnico italiano più pagato, dopo l’incredibile performance che l’ha visto protagonista quest’anno con uno scudetto che nessuno credeva possibile. Molto bene!

Sembra proprio che la RC di Windows 8, attesa per la prima settimana di Giugno (forse addirittura per il 01/06), contenga una piccola/grande novità. Canouna, esperto tester dei sistemi Microsoft, annuncia che in questa versione verrà incluso Adobe Flash Player. Sì, avete capito bene. Ma come – direte voi – e tutta la storia sui plugin di terze parti disabilitati? Allora, per prima cosa non è chiaro se questo avrà impatti anche sulle app WinRT (IE10 su tutte) ma la realtà è che la questione sarebbe più complessa: sembra (non ci sono conferme in merito) che Adobe abbia rilasciato a Microsoft il codice sorgente di Flash Player ai ragazzi di Microsoft. Questo farebbe del Player una applicazione di “prima parte”, direttamente gestita da Microsoft e aggiornata tramite Windows Update e gli aggiornamenti automatici di IE10. Non resta che attendere qualche giorno e scoprire in prima persona cosa ci riserverà la “Release Preview” di Windows 8 🙂

Alla prossima!

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Prospettive

Dopo queste elezioni amministrative è utile fare molto velocemente il punto di quello che ci aspetta e che deve affrontare il (centro)destra italiano, orizzonte politico nel quale (a prescindere dai “volti”) mi sono sempre ritrovato e al quale (penso) continuerò a guardare con interesse.

Partiamo subito con il dire che la Lega di Bossi è morta e sepolta. Non so cosa farà Maroni, ma di sicuro non mi interessa da vicino. Neanche il Terzo Polo, al di là dei soliti proclami, se la passa bene. Sperava in tutt’altro risultato a queste ultime elezioni. Ora Casini ha sciolto l’UDC, lasciando a piedi Rutelli e il povero Fini e guarda con interesse a cosa proporrà da qui a breve il buon Montezemolo ma, anche in questo caso, non è che la cosa mi tocchi più di tanto, perché una D.C. 2.0 non è proprio nella mia lista dei desideri. Certo, poi c’è il PdL.. quella macchina da guerra messa in campo in un pomeriggio da quel genio di Berlusconi che, come previsto, a Berlusconi non è sopravvissuta. Queste elezioni erano il banco di prova non tanto di Alfano (cosa poteva fare?) ma della struttura del partito stesso e della sua tenuta sul territorio. Ha fallito. Miseramente. Adesso aspettiamo di vedere quale era la novità annunciata a suo tempo da A&B ma, ve lo confesso, non nutro molte speranze.

Cosa voglio dunque io nel 2013? Un Partito di Destra. Liberale. Senza socialisti e ombre oscure. E’ chiedere troppo? Probabilmente. Ma che ne è della (fantastica) proposta del grande Oscar Giannino? Noi siamo qui ad aspettare! Ah ecco.. un’ultima cosa.. non fate l’errore di credere che il centrosinistra sia oggi maggioranza nel Paese. Il vincitore di queste elezioni, seppur locali, è solo l’astensionismo. In più tutte le forze politiche dovranno affrontare a breve il fenomeno del M5S traslato a livello nazionale per cercare di capire cosa potrebbe succedere nel mese di Aprile del prossimo anno.

PS: ho scritto questo articolo lunedì (21/05). Ieri (23/05) ho appreso con piacere, sempre dall’amico Camelot, che un “uccellino” avrebbe spifferato l’effettiva discesa in campo di Oscar. Speriamo sia così perché, se è vero che l’Italia non ha bisogno di “deus-ex-machina”, è vero anche che serve qualcuno con lo spessore e la cultura del sopracitato, soprattutto in materia di economia. E chissà se riusciremo mai a vedere il grande Antonio Martino al Ministero dell’Economia..

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Juventus 11/12: “In&Out”

Eccoci qui, come ogni anno, a dare le pagelle agli Juventini. Non serve nemmeno accennare che, rispetto all’ultima volta, le cose sono parecchio cambiate 🙂

1 Gianluigi Buffon

Robe da SNAI. Nessuno avrebbe scommesso un Euro su prestazioni di questo livello, dopo gli anni e gli infortuni passati. Si riprende di diritto il posto da titolare e non sbaglia (quasi) mai. Almeno 10 punti di questo fantastico campionato sono merito suo. Resuscitato: 7 (sarebbe 7,5 ma l’errore contro il Lecce è troppo grave per non comportare una piccola penalità)

2 Marco Motta

Ai margini della squadra, viene spedito altrove. Prestato: SV

3 Giorgio Chiellini

Inizia la stagione con qualche errore di troppo, poi si sveglia e torna ad essere uno dei migliori in Europa (e forse al Mondo). Corre molto, morde le caviglie e fa il record di passaggi nella metà campo avversaria. Si butta spesso e volentieri in area, cercando il gol. Ne trova di decisivi. Ariete: 7,5

4 Martín Cáceres

Ritorna a Torino dopo una parentesi da dimenticare (causa squadra e infortunio). Pochi giorni ed è già doppietta contro il Milan in Coppa. Poi gioca quando viene chiamato in causa, senza mai sbagliare e impegnadosi al massimo. Propone ottimi inserimenti. Da migliorare lo stop con il sinistro. Montero 2, la vendetta: 7

5 Michele Pazienza

Mai al centro di questo progetto. Fantasmino: SV

6 Fabio Grosso

Fuori rosa per il secondo anno di fila, ma quando viene chiamato in causa è pronto e non sbaglia. Pronto: 6

7 Simone Pepe

Corre, corre, corre e (novità 2012) segna. Pedina importante della squadra veloce voluta da conte. Maratoneta: 7,5

8 Claudio Marchisio

Additato come nuovo uomo-simbolo. Inizia benissimo, poi un infortunio ne frena l’ascesa. Torna e segna nel momento più importante della stagione. Giovane bandiera: 7,5

9 Vincenzo Iaquinta

Mai impegnato, impacchettato e spedito. Salutato: SV

10 Alessandro Del Piero

Cosa scrivere d’altro su quest’uomo? Guida la squadra dalla panchina. Apprende del suo futuro dalla televisione e accetta le decisioni di società e allenatore senza mai battere ciglio di fronte alle telecamere. Gioca poco, pochissimo. Ma segna. E sono tutti gol fondamentali per il traguardo finale. La sua linguaccia contro la Lazio resterà negl annali del calcio mondiale per sempre, così come il suo struggente addio allo Stadium. Merita il 10 alla Carriera, ma si deve accontentare del voto stagionale. Saluta con vittoria. TriStellato e osannato: 7

11 Paolo De Ceglie

Il giovane torna dopo il gravissimo infortunio e recupera, a tratti, il posto da titolare. Corre moltissimo e arriva spesso al cross. Caparbio: 7

13 Alexander Manninger

Presenze: 0. Disallocato: SV

14 Mirko Vucinic

Era, sulla carta, il Top-Player 2012. Non sempre si è dimostrato tale ma nel momento più difficile della squadra, dopo i fischi ricevuti, si riprende e torna a regalare grande calcio e tansissimi assist. Ritrovato: 7

15 Andrea Barzagli

Preso per 300.000 Euro (nel calcio sono briciole) rende come un Cannavaro dei tempi buoni. Mai, mai, MAI un errore. Solo un infortunio gli impedisce di essere presente in tutte le partite. Lo Stadium chiede a gran voce il suo nome sul dischetto per l’ultimo gol della statione. Galactico: 8

17 Eljero Elia

Spiace, perché il ragazzo ha talento. Ma non trova mai spazio e quando Conte gli da un’opportunità la spreca. Rimandato: 5,5

18 Fabio Quagliarella

Tornare dopo un infortunio del genere non è mai facile, soprattutto per un attaccante. Ma lui non tradisce e regala anche qualche importante marcatura. L’impegno non manca mai. Sarà a Torino anche l’anno prossimo. Rinnovato: 6,5

19 Leonardo Bonucci

Molto criticato nella prima parte di stagione, si riprende e guadagna il posto fisso in mezzo alla difesa a 3. Da allora nessun errore. Apprende per osmosi da Chiellini e Barzagli. Si rompe il naso, come ogni difensore che si rispetti. Cavaliere Mascherato: 7 (ci vorrebbe mezzo punto in più per l’intervista a Sky dopo lo scudetto)

20 Luca Toni

Lascia la squadra dopo aver capito che non era parte del progetto. Suo il primo gol allo Stadium. Partito: SV

20 Simone Padoin

Portato a Torino da Conte, si fa trovare pronto quando il tecnico lo schiera. Trova anche il gol. Accademico: 6

21 Andrea Pirlo

Dategli una palla e vi consegnerà il Campionato. E’ il primo artefice, in campo, del successo bianconero. Trasforma un gruppo di buoni giocatori in una squadra “imbattibile”, capace di esprimere gioco per novanta minuti. Tocchi e finezze che non possono essere descritti a parole. Visione del gioco a 360°. Pare che il Cyborg sia stato riparato dopo l’ultima stagione milanista. Ha dimostrato, parole sue, di essere il migliore al mondo. Campione: 9

22 Arturo Vidal

Rivelazione dell’anno. Il cileno corre tantissimo e pressa su qualunque pallone. Non molla mai l’avversario fino a che non gli ha portato via la palla. Col passare delle giornate affina la mira e arriva a segnare con continuità. Un talento che la Società non può farsi sfuggire. Incredibile: 8,5

23 Marco Borriello

Arriva a Torino avvolto dai dubbi, dopo mezza stagione deludente a Roma. Fino al mese scorso resta solo un enorme punto interrogativo. Poi si sveglia e segna due gol (e mezzo) nelle ultime tre partite. Redento: 6,5

24 Emanuele Giaccherini

Pupillo di Conte, combatte contro i pregiudizi con le sue qualità di corsa e inserimento. Sempre pronto quando l’allenatore gli offre un’occasione. Prestazioni importanti soprattutto in Coppa. Promettente: 6,5

26 Stephan Lichtsteiner

E’ svizzero, ma “picchia” come un sudamericano. Le sue incursioni in fascia hanno fatto storia. Primo gol ufficiale del nuovo stadio. Ottimo acquisto. Combattivo: 7,5

27 Miloš Krasic

Quasi mai in campo, spreca ogni singola occasione di riscatto. Non si capisce davvero cosa gli sia accaduto. L’anno scorso era un altro giocatore. Perso: 5

28 Marcelo Estigarribia

Gregario in una squadra di gregari. Macina chilometri e trova un gol importantissimo a Napoli. Sorpresa: 6

30 Marco Storari

Il mio pupillo gioca poco in Campionato, ma la Coppa è sua. Nient’altro da aggiungere a quanto già detto l’anno scorso. Sicuro: 6,5

32 Alessandro Matri

Non sempre al top della forma, deve ancora migliorare. Ma quando sta bene la infila in ogni occasione. Rapace: 7

33 Frederik Sorensen

Senza voto: SV

34 Luca Marrone

Trova il gol (e che gol!) nell’ultima giornata ma, per il resto, come sopra: SV

38 Amauri

Rifiuta il trasferimento in estate, causando un danno ingente alla società che lo mette fuori rosa. Se ne va a Gennaio. Verrà ricordato per il gol segnato a San Siro all’ottantanovesimo minuto di Milan – Fiorentina. E’ quello che riapre il campionato. Problematico: VS

Antonio Conte

Non sbaglia una virgola in questo campionato. Super: 9

Società

La “vicenda Del Piero” pesa eccome, ma lo Juventus Stadium è una favola. Voto ancora incerto, dipende dal mercato di questa estate. Promettente: 6,5

Alla prossima!

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Nuovo tema: xMetro

Ciao a tutti,

post di servizio per avvisarvi (come se non si vedesse!) che ho deciso per il terzo compleanno del blog di cambiare finalmente tema! Il risultato si chiama “xMetro” ed è una mia creazione, ispirata da diverse risorse disponibili in rete. Finalmente c’è un’unione di base tra sito e blog che si chiama, ovviamente, Metro-Design. Spero vi piaccia e che possiate perdonarmi per i piccoli errori di codice e di validazione che devo ancora correggere 🙂

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Omnia, anno 3

Beh, eccoci al terzo compleanno di Omnia! Auguri ancora vecchia roccia, nel tempo dei Social Network! Avevo detto 150.000 visite, ne ho fatte (anzi, ne avete!) poco più di 140.000. Poco male, il tempo libero a disposizione è notevolmente diminuito e il risultato è comunque ottimo! Ho deciso di evitare altri “traguardi”, semplicemente perché scrivere (e leggere) questo blog deve essere un piacere e mai una sfida.
Grazie a tutti voi per le visite, per i commenti, per i complimenti e per le critiche. Continuate a passare di qui perché se è vero che Omnia è una mia creazione la sua permanenza sul web dipende molto anche da voi!
Stay tuned,

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Attimi di Leggenda (Tributo a Del Piero)

In fondo al tunnel c’è una grande luce. La vedi avvicinarsi, passo dopo passo. Nella testa mille voci, mille pensieri. Sembra una domenica come tutte le altre. Non lo è. È la domenica che nessuno potrà mai dimenticare. Alzi gli occhi al cielo e vedi la bolgia. Gironi infernali che per l’occasione di fanno paradisiaci. Quarantunomila persone disposte a spendere una fortuna per esserci. Per vederti. Per salutarti. Li guardi è realizzi: “Io sono Alessandro Del Piero. Questa è la mia Gente. Questa è la mia Storia”. Non oso immaginare cosa possa passare nella mente di una Leggenda nel giorno del suo addio a quella Famiglia che ha reso e l’ha reso grande. In una perfetta fusione di emozioni date e ricevute. Vent’anni di vittorie straordinarie e di grandi sofferenze. Sempre insieme. Dalla vetta del mondo al più remoto campo della Serie B. Dalle Stelle alle Stalle. Dalla Coppa Intertoto alla Coppa del Mondo. Senza mai cambiare. Perché un Capitano, una Leggenda non può cambiare.

E poi arrivano le 16:19 di Domenica 13 Maggio 2012: Conte chiama il cambio, concede la passerella. Momenti già vissuti pochi anni fa con Nedved. Ma è tutta un’altra storia. La partita si ferma (per davvero), tutti corrono a centrocampo ad abbracciare Pinturicchio. Lui abbraccia lo Stadio. Si inchina al Tempio. Si accomoda in panchina ma il pubblico lo invoca a gran voce. Scende. Inizia un lentissimo giro di campo (a partita in corso, incredibile!) per salutare tutti, quasi uno a uno. La gente piange, lui anche (pur mascherando bene le emozioni). In campo nessuno bada più all’azione, guardano tutti quest’uomo che si prende gli applausi di uno stadio intero. Quindici minuti di interminabile onda emotiva, poi il ritorno definitivo in panchina. Parte un nuovo coro: “Grazie di tutto / Del Piero grazie di tutto / Grazie di tuuuuutto / Del Piero grazie di tutto” Lui si immola, in un podio improvvisato. Gradino più alto, ovviamente. Poi la premiazione, quella Coppa alzata al cielo. E’ l’epilogo perfetto, in mezzo alla sua gente, alla sua famiglia. Lo ripeto: non so cosa avrà pensato Alessandro, ma so cosa hanno pensato tutti i tifosi e gli amanti del calcio che oggi hanno salutato la fine della sua avventura juventina.

Lo so perché anche io sono un tifoso.

Anche io ho visto Del Piero.

Ero piccolissimo, ma l’ho visto debuttare in Serie A poco più che maggiorenne.

L’ho visto entrare in campo, al cospetto di giganti come Vialli, Baggio e Ravanelli.

L’ho visto segnare. Subito. Tanto. Gol fantastici.

L’ho visto caricarsi di un peso notevole come può essere il “10” di una squadra come la Juve.

L’ho visto inventarsi un gol che porta e continuerà per molto tempo a portare il suo nome. Un capolavoro.

L’ho visto accompagnare noi juventini sul tetto d’Europa e del Mondo.

L’ho visto sollevare al cielo Scudetti, Coppe, Supercoppe, Champions e Intercontinentali.

L’ho visto essere il miglior calciatore italiano.

L’ho visto cadere. Male. Con le speranze di recupero che sembravano infrangersi giorno dopo giorno.

L’ho visto rialzarsi, tornare. Come una fenice che non muore mai.

L’ho visto dare il massimo e oltre, sempre, a prescindere dalla maglia indossata (Juventus o Nazionale).

L’ho visto piangere al cielo dopo un gol, per ricordare il suo papà.

L’ho visto diventare, anno dopo anno, gol dopo gol, il Leader di questa squadra. Il Capitano, la Storia.

L’ho visto evitare qualsiasi tipo di reazione in campo. Riprendendo i propri compagni quando protestavano contro l’arbitro.

L’ho visto lontano, sempre, da tutto ciò che esula dal calcio giocato.

L’ho visto prendersi, a suon di gol e rispetto, ovazioni indescrivibili al Bernabeu e all’Old Trafford.

L’ho visto, come ha detto Caressa, “portarci a Berlino” con un gol da cineteca.

L’ho visto alzare al cielo un altro trofeo, il più importante. La Coppa del Mondo.

L’ho visto tornare a volare basso, in Serie B, rifiutando qualsiasi proposta di trasferimento.

L’ho visto lottare contro ragazzini carichi di motivazioni ed energia e diventare il miglio marcatore della serie cadetta.

L’ho visto riportare la Sua Squadra nel paradiso che le compete. Quello della Serie A.

L’ho visto realizzare, con grande umiltà, che nulla è eterno e che anche la sua presenza in squadra andava centellinata.

L’ho visto firmare un contratto in bianco, solo per la voglia di giocare (e segnare) nel quarto stadio casalingo della sua Storia.

L’ho visto duettare in modo commuovente con Boniperti all’inaugurazione dello Juventus Stadium. Una serata che nessuno mai potrà dimenticare.

L’ho visto accettare qualsiasi decisione del suo ex-capitano Conte. Entrare, quando richiesto, e segnare gol pesantissimi.

L’ho visto infrangere ogni tipo di record. Senza mai cambiare. Con la voglia di giocare, divertirsi, vincere.

L’ho visto giocare a Calcio, in un modo che forse nessuno mai riuscirà ad eguagliare.

L’ho visto vincere. Di nuovo. Quando nessuno più ci sperava. Consegnare alla sua Signora il trentesimo scudetto che le aveva promesso prima di congedarsi.

Sono contento, fiero, orgoglioso di aver visto giocare Del Piero, di averlo visto esultare sotto la curva con la lingua di fuori.

Voglio ringraziarlo per quello che ha trasmesso ai tanti giovani che hanno deciso di avvicinarsi a questo sport e per tutto quello che a fatto per la Juve.

So che il numero 10 non si può ritirare, ma evitare di assegnarlo l’anno prossimo sarebbe un segnale forte di quello che Alex ha significato in questi venti, splendidi, anni.

Ciao Alex, grazie di tutto!

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Sognando il Tricolore – Puntata 6 (Missione Compiuta)

Il Campionato è finito. Ecco la classifica finale:

Come potete vedere anche voi la Juventus ha vinto il Campionato 2011/2012 con 84 punti ma soprattutto senza mai essere sconfitta (è un record nella storia del girone a 20 squadre).
Il Milan conclude il torneo con quattro lunghezze di distanza e l’accesso diretto alla Champions League. Da notare la differenza di punti delle prime due rispetto alla terza.
L’Udinese, dopo lo sprint finale, si guadagna di diritto l’accesso ai preliminari di Champion League mentre è solo Europa League per Lazio e Napoli. L’Inter scende all’inferno (ovvero i preliminari di Europa League) e sarà costretta ad una ripresa molto anticipata e una squadra da rifondare. Per i nerazzurri è il peggior risultato degli anni duemila.
Retrocedono in Serie B Cesena, Novara e Lecce.
Dello Scudetto della Juventus ho già parlato. Seguirà invece un pensiero sul saluto a Del Piero.

Grazie a tutti!

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Weekly+ (19/2012)

Nuova puntata di Weekly+!

Trend di Browser e Sistemi Operativi. Ecco i dati di Aprile!

Intervista di RockIt a Max Pezzali. Da leggere assolutamente!

La Juventus è Campione d’Italia. Sembra impossibile ma è così! Ecco qualche parola in merito. Segnaliamo, oltre ovviamente al “Caso Del Piero” che tratteremo in settimana, gli addii (ufficiali) di Nesta al Milan e di Di Vaio al Bologna a cui si aggiungeranno probabilmente quelli di Gattuso, Inzaghi, Van Bommell sempre al Milan. Complimenti a tutti, soprattutto ai veterani Nesta e Gattuso e, in fondo in fondo, anche a Inzaghi.

Windows 8 includerà Media Center.. solo.. non gratis! La spiegazione arriva direttamente da Microsoft e in pratica ci viene detto che includere Media Center in Windows ha un costo (per le varie licenze) che si riflette sul prezzo finale del prodotto. E non è detto che tutti usino queste feature. Se ti serve, la compri. In sé il discorso non fa una piega a patto che, ponendo il costo delle licenze relative a MC pari a X Euro, Windows costi X Euro in meno e il pacchetto MC costi esattamente X Euro. Windows Media Player non sarà neppure in grado di riprodurre i DVD, sempre per questioni relative alle licenze. In questo caso il consiglio di Microsoft è: Vi serve la riproduzione DVD? Scaricate VLC 😉

Alla prossima!

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Juve 30 e Lode

E’ successo.

Settimane, mesi a ripeterci “Non succede, ma se succede..”.
E alla fine è successo.
La Juventus è Campione d’Italia per la trentesima volta, con una giornata di anticipo.
Le premesse non erano delle migliori: i bianconeri volavano in trasferta a Trieste, campo neutro e mezzo vuoto (causa politica di costi da parte della dirigenza del Cagliari), con i fantasmi di Lecce in testa. Pioveva, proprio come a Perugia dodici anni fa. La squadra, si vedeva, era tesa e non riusciva ad esprimere gioco. Ma, per fortuna, trova il gol in apertura con Vucinic, l’uomo che doveva essere decisivo. Non lo è stato per tutto il campionato, ma c’è stato quando è servito. Poi il boato del “Nereo Rocco” annuncia il primo gol dell’Inter. E anche il secondo, che però viene annullato. La Juve controlla ma non chiude, come a Lecce. La pioggia aumenta, il tempo non passa. Il Milan pareggia, su rigore (ma va??). Poi l’intervallo, interminabile. Le squadre che tornano in campo. Neanche il tempo di battere il calcio d’inizio che il gelo cala sullo stadio: il Milan è passato in vantaggio. La Juve pare frastornata: sa che giocherà la sfida decisiva senza Vidal (squalificato), Lichsteiner (brutta botta in testa) e De Ceglie (infortunio). Ora, ancor più di prima, il cronometro sembra bloccato. La pioggia aumenta, sembra voler lavar via questo scudetto dalle maglie bianconere ancor prima che qualcuno lo dipinga. Poi la curva esplode: l’Inter ha pareggiato. Conte, contro ogni previsione, decide di non dare spazio a Del Piero e inserisce Borriello. Pochi minuti e l’ex rossonero disturba il difensore del Cagliari al punto di costringerlo all’autogol. La partita è in cassaforte. Manca un quarto d’ora. Nessuno bada più a quello che accade in campo. Tutti ad ascoltare la voce dei tifosi e le reazioni della panchina. Fino all’apoteosi: Marotta si alza in piedi, braccia tese al cielo. Lo stadio si fa bolgia, Conte si lancia sui suoi giocatori in un abbraccio liberatorio a cinque minuti dal traguardo. L’inter è in vantaggio. E’ fatta, lo sanno tutti, ma dopo sei anni così non si può festeggiare in anticipo. E poi accade l’inimmaginabile: il quarto gol dell’Inter. Parafrasando una frase che è entrata nella Storia “Anche Conte ha perso ogni freno inibitorio”.

Fischio. Fischio. Fischio.

La Juventus è Campione d’Italia.

L’invasione di campo è istantanea, i giocatori si rifugiano di corsa negli spogliatoi.

Il resto è cronaca. Immagini e testimonianze che aspettano solo di essere consegnate alla Storia.

Dirigenza, allenatore, giocatori, tifosi. Un’unica voce. Un unico grido: “Siamo tornati“.

Due a Zero. Quattro a Due. L’eterno ritorno.
Ma non si faccia l’errore di paragonare questo successo al leggendario “Cinque Maggio” (a proposito, buon decennale!): a quel tempo la Juve era assidua inseguitrice ed è stato solo l’Inter a buttare via quel tricolore. Oggi, citando quel che ha ripetuto Conte per trentotto giornate, i bianconeri erano “Padroni del loro destino”. Notate le virgolette. E’ già citazione. Il fatto che i ragazzi siano riusciti a portare a casa questo successo è segno evidente che qualcosa è cambiato. La “Juventinità” è tornata.

Bravi! In particolar modo ad Alex e Gigi, gladiatori all’Inferno e comandanti in Paradiso. Anche a Pirlo, per la scelta che ha avuto il coraggio di fare e per quello che ha portato a Torino. A tutti, per l’annata fantastica passata a sgobbare, correre e vincere.

So che il calcio, almeno nominalmente, è solo un gioco. E che forse queste sono solo parole buttate. Ma me ne frego.

Buongiorno a tutti, Campioni d’Italia!

PS: seguiranno, tra sette e quattordici giorni, articoli dedicati ad Alex e alla classifica di questa Juventus.

[Omnia / Luca Zaccaro]

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