Oggi la fine della legislatura sembra un po’ più lontana. Dopo l’ok europeo al piano d’azione presentato da Berlusconi
e nonostante la lettera anonima (a proposito, che tristezza l’anonimato!) che invita il Cav. a fare un passo indietro è partita una operazione di rilancio dell’attività dell’esecutivo (Porta a Porta, Tg1, Mattino 5, ecc..).
Ci sarebbero però un paio di precisazioni da fare.
La prima va, inevitabilmente, a tutti quei “malpancisti” che oggi identificano, più che in passato, la causa di tutti i mali d’Italia nel governante e nel suo manipolo di “servi”. Diciamocelo: Berlusconi sta sicuramente facendo male, avendo disatteso molte delle promesse fatte nel 2008 e sicuramente lo scempio delle fiducie “a contratto” non fa bene all’immagine del Parlamento italiano. Ma togliamoci dalla testa che questo sia un problema riconducibile solo e soltanto a Berlusconi, al PdL e alla (variabile) maggioranza parlamentare che sostiene l’attuale Governo. Vorrei a tal proposito riportare alla vostra memoria quello che accadeva durante il secondo Governo Prodi nel 2006-2008, quando TUTTI i voti al Senato erano decisi volta per volta dai “mal di pancia” di questo o quel Senatore. Se colpa deve essere, allora che sia senza ipocrisia!
La seconda precisazione riguarda il futuro di QUESTO Governo, il Berlusconi IV. Prima ho detto che la fine della LEGISLATURA sembra più lontana. Ma questo non vale necessariamente anche per QUESTO esecutivo. I numeri restano quelli che conosciamo, la figura di Berlusconi è ormai compromessa all’estero come in patria e la condizione che viene richiesta per un periodo di “unità nazionale” è, manco a dirlo, la “testa” del Cavaliere. L’Europa ci ha “promosso con riserva”. “Ok, belle parole.. ora i fatti”. Dato che a nessun Governo piace varare provvedimenti come l’innalzamento delle Pensioni o i “licenziamenti facili” non è da escludere che a breve si assista al famoso “passo indietro”. In fondo, nonostante tutto, Berlusconi ha recentemente portato a casa parecchie vittorie personali che sembravano ormai insperate (parlo delle varie fiducie, così come dell’approvazione della lettera a Bruxelles). Il PdL potrebbe approfittare di un Governo di emergenza (a metà tra un esecutivo politico e uno tecnico) per riorganizzarsi in vista delle prossime elezioni (a proposito, Berlusconi in tal caso dovrebbe annunciare, come Zapatero, che non si ricandiderà a Palazzo Chigi) ed essere comunque al potere quando ci sarà da gestire le consultazioni, potendosi inoltre “vantare” di aver lavorato “per il bene del Paese”. L’UDC in fondo vedrebbe una prospettiva del genere come una sorta di vittoria, dato che chiede un esecutivo di emergenza da un bel po’ di tempo. Il PD, dal canto suo, potrebbe garantire la non-belligeranza e allo stesso tempo accusare in campagna elettorale il Centrodestra di tutte le “necessarie nefandezze”. Lo “scotto” da pagare è, a mio parere, la rottura semi-definitiva con la Lega Nord. i leghisti infatti non appoggerebbero mai completamente un esecutivo diverso, e l’ala Maroniana (che prenderebbe il controllo sul “cerchio magico” dopo la fine di questo Governo) non si capisce bene dove andrà a parare. A quel punto anche l’IdV resterebbe tagliata fuori, ma non credo che a qualcuno la cosa dia fastidio.
Ah, detto questo bisogna fare l’ultima precisazione: Berlusconi accetterebbe di prendere in considerazione una idea del genere solo e soltanto in cambio di un vero e proprio scudo difensivo in suo favore varato dal Parlamento. In caso contrario ogni ipotesi in questo senso resta impraticabile.
Ma nonostante tutto probabilmente questo è l’ennesimo post di fantapolitica. Ma, lo sanno quelli che mi conoscono, io sono testardo..