Lega Nord: Umberto Bossi lascia

5 Aprile 2012, ore 16:30. Umberto Bossi si dimette. Non è più Segretario della Lega Nord.

“Non ho alternative. Mi dimetto perché questa storia colpisce me e la mia famiglia. Chi sbaglia paga, non importa che cognome porta”.

Ora sì che, senza più possibilità di scampo, si può dire che la Seconda Repubblica è finita per sempre.

Era il giorno del Consiglio Federale, convocato in tutta fretta per sostituire il tesoriere Belsito, accusato di tutto e di più da tre diverse procure. Ma poi, nella serata di ieri, esce la notizia della cartelletta “The Family”, ritrovata durante le perquisizioni negli uffici di Belsito. La Famiglia è, ovviamente, quella del Capo. Si scopre che, in pratica, l’intera famiglia avrebbe usato soldi del partito per affari più o meno personali, senza che il “vecchio Leone” ne sapesse nulla.

A questo punto Bossi, non certo un novellino, capisce che è il tempo dello Showdown.
Senza le sue dimissioni, a vent’anni esatti dalla prima storica vittoria, la Lega sarebbe finita oggi. Adesso almeno guadagna qualche mese e qualche timida speranza.

La guida passa, in attesa del Congresso d’autunno, al triumvirato Maroni, Calderoli, Dal Lago. Umberto Bossi viene nominato invece Presidente del Partito.

Ma la notizia riguarda soprattutto l’uomo-Bossi. Leader indiscusso del movimento lombardo dal 1989 fino a quel tristemente noto 11 Marzo 2004 quando un ictus limitò in modo abbastanza evidente le possibilità di leadership. Da allora all’interno della Lega è iniziata una battaglia tra quello che è stato definito il “Cerchio Magico” (che vegliava su Bossi e, di fatto, prendeva molte decisioni in nome suo) e quella che tempo dopo sarebbe diventata nota come “l’ala maroniana”.

Adesso fa quasi effetto vedere come l’uomo, malato e affaticato, sarebbe stato “circumvenuto” da chi gli stava più vicino. In questo senso non è ancora possibile dare un giudizio complessivo sull’intera vicenda. Ma va dato atto all’Umberto che quello che ha fatto non è da tutti. Ha lasciato. E, intendiamoci, non è un capo qualunque. Bossi ha lasciato (e forse con un po’ di sollievo) e la Lega, se esisterà ancora, non sarà più la stessa.

Vediamo come vanno le cose. Per adesso voglio solo salutare l’Umberto perché, in fondo, ha sempre creduto fermamente in quello che faceva.

Ah, un’altra cosa. Secondo me si può fare un parrallelo, più o meno mirato, con quello che è successo a Berlusconi nella sua avventura politica per “colpa” (più o meno grande) del suo “Cerchio Magico”.

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Pdl.it Nuova Versione

A diciott’anni esatti dalla celebre “discesa in campo” (il corsivo è d’obbligo, è ormai una citazione), il movimento politico di Silvio Berlusconi sembra voler festeggiare la maggiore età con una nuova versione del sito ufficiale. Più volte annunciata e rinviata, la presentazione è avvenuta ieri pomeriggio contestualmente al lancio in rete. Senza perdere altro tempo passiamo subito all’analisi (assolutamente personale) del lavoro svolto su questo sito.

Come sapete sono sempre stato un po’ cattivello nei confronti dei siti della “galassia berlusconiana”: prima troppo “1.0”, poi votati al paradigma “immagine-pdf”, poi troppo poco “social”.

Questa nuova versione (se ho ben contato dovrebbe essere la quarta Major Release contando anche ForzaItalia.it) si presenta bene, la gestione dello spazio è abbastanza azzeccata e piacevole e non ci sono visivamente impatti che fanno gridare allo scandalo. La struttura è molto semplice. Dall’alto in basso abbiamo header con logo di partito e santo del giorno, menù navigazionale, slider (javascript, bene bene!) con le notizie in evidenza, tabella 2×4 con le ultime notizie secondarie, ultimi messaggi twitter provenienti da account selezionati (è possibile rispondere e retwittare), canale Youtube affiancato all’immancabile “Spazio Azzurro” (un po’ “rinfrescato”, ora scorre!), pagina Facebook del Capo Silvio Berlusconi affiancata (alla destra del padre) dalle ultime notizie del blog di Alfano. Concludono la pagina varie ed eventuali pidielline.

C’è da dire che, dopo qualche “problemino” del primo giorno, il sito è validato dal W3C come XHTML 1.1 e questo fa sicuramente bene.. anche i CSS e gli script JS sono gestiti abbastanza bene, così come abbastanza ragionata è la struttura lato codice dell’intera pagina.

La prima cosa, notata da tutti, è che questo sembra non essere “il nuovo sito del PdL” ma l’ennesimo “altare” a Silvio Berlusconi (il suo faccione campeggia ovunque!). Ma questa è un’altra storia, e sicuramente le cose miglioreranno col tempo.

Questa volta la parte Multimediale è ben curata, anche se il canale Youtube ci sembra un po’ poco per uno che ha la fama di “Re delle Televisioni”.

Per quanto riguarda la parte Social invece ho trovato “ragionevole” la scelta di non includere hashtag nella barra di Twitter (troppo “pericoloso”) ma una cosa mi chiedo: dove sono i pulsanti “Mi Piace” e “+1”? Già gli articoli non sono commentabili (il capo ha già aperto le porte di casa con lo Spazio Azzurro), come pensano di condividere quello che scrivono?

Ecco ora qualche piccola cosa che mi ha lasciato perplesso:

1) Alcune voci di menù portano ad errori 404. Ad esempio la sezione sui regolamenti dei congressi.

2) Ho trovato un po’ dispersivo linkare l’intera sezione “Cosa Facciamo” sul sito del (defunto) Governo Berlusconi. A me sembra un brutto messaggio. Sembra che dopo quel Governo il PdL non sarà in grado di fare altro.
3) Alcune immagini (soprattutto nei Meta Tag) portano ancora nel nome l’acronimo di Forza Italia. Che sia un segnale?

Ecco infine un paio di spiacevoli effetti CSS:

1) La barra separatrice del menu (bianca) sovrascrive il blu del menù stesso di 1 pixel

2) In caso di slider “azzurro” il sotto menù è indistinguibile dal contenuto dello stesso slider

Insomma, questo sito è ancora in fase di rodaggio, ma si può dire che è nel complesso un buon prodotto. Forse non all’altezza di altre realtà della rete e sicuramente non ai livelli di quella che potrebbe essere l’influenza di una personalità come Berlusconi nel mondo digitale del 2012 ma essendo questo uno dei primi tentativi da parte del partito di “aprirsi” davvero alla rete sono fiducioso del fatto che il partito possa recepire i messaggi che dalla rete arriveranno e adeguare i suoi strumenti per offrire ai militanti e ai cittadini uno strumento ancora migliore per condividere le proprie idee, i propri sentimenti e le proprie battaglie.

PS: vi prego, eliminate quell’orrendo “Dall’Internet”!

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Nuovo portale PdL rinviato.. Con sorpresa

Oggi pomeriggio intorno alle 17 doveva avvenire la presentazione del nuovo portale del PdL (www.pdl.it) alla presenza di Angelino Alfano, Fabrizio Cicchitto e Antonio Palmieri (responsabile Internet del partito).

In realtà nella serata di ieri due comunicati (rispettivamente sul sito del PdL e sul blog di Palmieri) hanno annunciato che la presentazione è stata rinviata a settimana prossima e hanno promesso una “sorpresa”.

Ora, appurata la necessità di rinnovare “in toto” il sito del PdL, quale potrebbe essere la “sorpresa” annunciata?

1. Un dominio “.xxx” (Oh, sto scherzando eh!!)
2. L’integrazione completa della nuova WebTV tante volte annunciata
3. La creazione (o, meglio, la razionalizzazione) di un Network di infrastrutture e sostenitori (Circoli, Forza Silvio, Governo Berlusconi ecc..)
4. La possibilità, da parte dei cittadini, di comunicare direttamente con TUTTI gli eletti
5. Altro

Secondo me la grande sorpresa sarà la WebTV, su cui verrà messo a disposizione come “lancio” il video della Discesa in Campo in versione e qualità originale senza i loghi delle emittenti TV.

E secondo voi? Cosa vorreste dal nuovo portale del PdL?

Io ovviamente sarò qui a commentare non appena la nuova versione verrà presentata.

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Appesi a un filo

— Aggiornamento: 12/01/2012 15:30 —

Nell’ambito dell’operazione #operationitaly (come da loro descritto su twitter), Anonymous ha lanciato un DDOS contro italia.gov.it (down da parecchi minuti)

— Aggiornamento: 12/01/2012 15:25 —

La Camera ha negato l’autorizzazione alla custodia cautelare nei confronti di Cosentino (PdL). Il risultato della votazione è il seguente: presenti e votanti 607 (ma Fini ha votato?), maggioranza 304, favorevoli 298, contrari 309. La Stampa calcola che, contati gli assenti, sarebbero circa 74 i voti “inaspettati” contro l’arresto provenienti da Pd, UDC e, soprattutto, dalla Lega. Considerazioni giustizialiste a parte c’è da dire una cosa: il grande sconfitto di oggi è Maroni. E la “Caporetto”, a mio parere, è talmente clamorosa da non escludere nulla. Restiamo a vedere. Solo una nota per tutti quelli che scrivono che Cosentino è “salvo”. Non è così: è stata negata l’autorizzazione alla carcerazione PREVENTIVA ma le indagini proseguono.

Da riportare inoltre la notizia che la Consulta ha BOCCIATO entrambi i quesiti referendari sulla riforma elettorale solo poche ore prima di questo voto. Naturalmente in molti hanno subito visto un “collegamento” tra questa decisione e l’esito finale della lotta intestina della Lega sulla votazione in Aula.. mah..

— Aggiornamento: 12/01/2012 12:55 —

Cosentino, appena arrivato in Aula, ha assicurato che si dimetterà dalla carica di coordinatore campano del PdL indipendentemente dall’esito della votazione che ci sarà tra poco. C’è molta incertezza in merito al risultato e soprattutto per quanto riguarda il comportamento dei leghisti, che sembrerebbero però voler seguire le direttive del “nuovo capo” Bobo Maroni.

— Articolo Originale: 12/01/2012 09:34 —

Oggi, verso le 12:30, la Camera vota sulla richiesta di arresto nei confronti di Cosentino, esponente di spicco del PdL ed ex sottosegretario del Governo Berlusconi IV. Non sarà soltanto un voto sulla persona ma, a mio avviso, quello che accadrà tra poche ore potrà avere ripercussioni future sugli equilibri politici.

Per prima cosa si testa la situazione all’interno della Lega: Maroni, ormai molto lontano da Berlusconi e dal PdL è in procinto di “prendere possesso” del suo partito, ha annunciato solo poche ore fa il voto positivo all’arresto della Lega in Commissione. Ieri sera invece è arrivato Bossi (formalmente ancora “il capo”) che ha lasciato libertà di coscienza sul voto di oggi in Aula. Chi la spunterà? Lo vedremo dai risultati. Certo, se il partito voterà compatto per l’arresto vorrà dire che Maroni ha definitivamente vinto la battaglia, mentre se ci saranno evidenti spaccature Bossi potrà ancora rivendicare per sè stesso ed il “cerchio magico” un posto importante al tavolo delle trattative.

In base a come si comporteranno i “padani” in Aula potrebbero anche cambiare in modo netto i rapporti futuri tra Lega e PdL: se la maggioranza degli uomini di Bossi (o di Maroni?) voteranno a favore dell’arresto, un accordo futuro tra i due partiti si fa sempre più improbabile e questo non porterà ad altro che all’accelerazione del movimento verso il centro di questo sfaldato PdL.

Berlusconi (o, meglio, il PdL) ha anche paura del comportamento degli altri partiti: se, tolta la Lega e lo stesso partito di Cosentino, dovessero arrivare solo “sì” all’arresto, la votazione di oggi potrebbe essere considerata una specie di “svolta”, di “cambiamento epocale” (La Stampa parla addirittura di “distruggere definitivamente il Berlusconismo” ma pare un po’ eccessivo). Certo è che però il significato politico sarebbe evidente e la posizione del PdL parecchio indebolita.

Per questi motivi credo che non sia solo il destino di Cosentino ad essere “appeso a un filo” ma quello dell’intero impianto politico attuale (e del prossimo futuro).

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Un anno buttato

Quattordici Dicembre.. Vi ricorda niente?

Esattamente un anno fa (azz.. il tempo vola!) eravamo qui a raccontarci di come alla fine Berlusconi riuscì a spuntarla e di come Fini vide infrangersi di colpo tutti i suoi sogni contro un voto parlamentare assolutamente impossibile da prevedere solo pochi giorni prima.

Un anno fa Berlusconi otteneva la fiducia della Camera dopo che FLI si era “ufficialmente” chiamata fuori dal Governo.

Un anno fa diventavano famosi Scilipoti ed i suoi amici.

Un anno fa finivano Berlusconi, il suo Governo, la dignità della Politica e le flebili speranze di un Paese in cerca di riscatto.

Da allora, non ricordatemelo, è stato tutto un “ho la fiducia”, “compra quello”, “avremo i numeri”, “presto altri arrivi”. Politica? Zero. Riforme? Neanche l’ombra. C’è stato bisogno di inventarsi lo “spread” per rendere palese a tutti che così non si poteva andare avanti. C’è stato bisogno di “uccidere” la Democrazia perché l’intera classe politica non è riuscita a capire che si era ormai giunti ad un punto di non ritorno. C’è stato bisogno di un intervento (che definire “strano” è poco) del Presidente della Repubblica, di un Governo non eletto e di tutto quello che stiamo vivendo in questi giorni.

Tutto, o quasi, per colpa di ciò che è avvenuto quel giorno.

Come scrissi allora Berlusconi avrebbe dovuto, una volta incassata la fiducia e sconfitto Fini, salire al Colle e chiedere un nuovo incarico.

Sappiamo tutti come è andata a finire.

Ecco alcuni miei pensieri dell’ultimo anno:

“[…] nessuno con briciolo di intelligenza poteva pensare che oggi in gioco ci fosse la sopravvivenza del Governo. Il Berlusconi IV, quello nato due anni fa, è finito oggi insieme alle aspirazioni politiche di Gianfranco Fini. Un Governo non si regge sui voti dello Scilipoti di turno. […]” – 14/12/2010

“[…] Come potrebbe Fini guidare una coalizione se non risce a tenere insieme una ristretta componente Parlamentare? […]” – 14/12/2010

“[…] Mi spiace davvero per Fini. In linea di principio, l’ho ripetuto più volte, la sua era una battaglia giusta contro questo PDL che non era certo quello che tutti noi avevamo in mente. […]” – 14/12/2010

“[…] Domani, dopo quello che ho detto, mi aspetto le dimissioni di Fini, Di Pietro e forse (ma non ci spero) di Berlusconi stesso. […]” – 14/12/2010

“[…] A quest’ora avrebbero dovuto realizzare che l’unico modo per liberare davvero l’Italia da Berlusconi è quello di vincere limpidamente (non come nel 1996 e nel 2006) una consultazione politica sulla base di un programma di governo solido e condiviso. […]” – 30/01/2011

“[…] Volete arrestare Berlusconi? Indagate (in silenzio, please), trovate prove schiaccianti (ce ne saranno pure, è o non è un pericoloso criminale?) e condannatelo. Non buttate in aria ogni volta un puttanaio del genere! […]” – 30/01/2011

“[…] IO, BERLUSCONIANO DA QUANDO HO LA TESSERA ELETTORALE (anche da un po’ prima in realtà), CHIEDO A BERLUSCONI DI RASSEGNARE SPONTANEAMENTE LE DIMISSIONI DA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, INDICARE AL CONGRESSO DI PARTITO UN SUCCESSORE E PORTARE CON LUI (O CON CHIUNQUE ALTRO VENGA DESIGNATO DAGLI ORGANI COMPETENTI) IL PAESE A NUOVE ELEZIONI. […]” – 30/01/2011

“[…] Io chiedo al Capo del Governo di dimettersi perché il Governo che amministra non sta dando (e nulla indica che sarà in grado di farlo nel prossimo futuro) all’Italia le risposte di cui un Paese come il nostro ha bisogno […]” – 30/01/2011

“[…] Insomma, Silvio, c’è un Paese da portare nel futuro, che cazzo! […]” – 30/01/2011

“[…] Ribadisco quindi quello che ho detto solo qualche giorno fa: Berlusconi deve dimettersi. Non perché fa i festini, non perché Bersani raccoglie le firme, non perché i giudici lo vogliono a processo subito. Berlusconi deve dimettersi perché il Governo da lui presieduto non è più in grado di portare avanti nessuna riforma. […]” – 03/02/2011

“[…] Le vogliamo spendere due parole sul disastro elettorale di Milano? Sì: ben ti sta. Il soggetto, chiaramente, è quella massa informe e inanime chiamata PdL. Ma anche a Berlusconi un po’ gli sta bene. […]” – 22/05/2011

“[…] Berlusconi dovrebbe dimettersi dal ruolo di Presidente del Consiglio […]” – 20/09/2011

“[…] Doveva fare la riforma liberale e ha aumentato le tasse, doveva eliminare tutte le provincie e ogni tentativo è fallito miseramente, doveva portare avanti un programma elettorale che pare ormai diventato carta straccia. Il mio consiglio, lo stesso che sto dando da qualche mese a questa parte, è quello di fare un passo indietro. […]” – 29/09/2011

“[…] Il “Berlusconi IV” è finito 10 mesi fa. Ed ogni giorno che passa in carica senza muovere un dito per cambiare le cose è un giorno in più perso dal nostro Paese. […]” – 14/10/2011

“[…] Ha scelto di andare avanti. Dando visibilità agli Scilipoti di giornata. Solo per sopravvivere. E questo è stato l’errore fatale. Giocandosi reputazione e credibilità in un sol boccone. Detto questo, a mio modestissimo parere, a Silvio dobbiamo anche dei grossi “GRAZIE”. […]” – 12/11/2011

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Bossi, Berlusconi, Lega & PdL

E’ vero: è dalla sera delle dimissioni del Cav. che non parlo di politica.
Oggi leggo che, tra mille farneticazioni, Bossi avrebbe detto che Berlusconi: “sta con i comunisti” in quanto ha deciso di far sostenere al “suo” Pdl il Governo del Presidente Napolitano guidato da Mario Monti.
Ora, non mi piace il modo con cui è stato “ucciso” il Berlusconi IV e non mi va a genio questo stato di “Sospesa Democrazia”, ma è tempo di spendere due paroline in merito.

Primo punto: cos’è la Lega? Cos’è il PdL?

La Lega è oggi un partito che non sa più dove sbattere la testa. Sta perdendo quello che è sempre stato il suo “dominus” e, come sempre avviene in questi casi, è iniziata (da tempo, a dirla tutta) una feroce lotta fratricida tra gli “eredi del padrone” (quello che viene definito il “cerchio magico”) e l’ala guidata da Bobo Maroni. Dopo (tanti) anni di Governo si è ormai giocata la carta di “Roma ladrona” che spenna la “gente del Nord”. Lancia macumbe contro i duri provvedimenti dei giorni che verranno, “dimenticandosi” che gran parte di quei sacrifici li ha imposti il “suo” Governo Berlusconi, riapre il Parlamento del Nord (tanto per non buttare via soldi), promette (di nuovo??) la Secessione e scommette sul fallimento dell’Euro annunciando che allora la Padania conierà la sua moneta per non dover più sostenere con la Lira il Meridione. Insomma, discorsi che in questo momento storico ci danno una chiara immagine di cosa sia la Lega e di cosa si appresta ad essere in futuro. Ah, quasi dimenticavo.. Bossi avrebbe anche annunciato che “Tremonti viene con noi”. Finalmente una buona notizia! Notevole, in merito, il commento che viene attribuito dal Corriere della Sera ad Antonio Martino (sapete, uno dei pochissimi Liberali del PdL): “L’unica cosa positiva in questa situazione di assenza di democrazia è che abbiamo solo un Monti. Ci siamo liberati di Tremonti, fuori dalle scatole. Potrebbe sempre tornare, certo. Però come ambasciatore di Bossi in Germania. Magari rappresentante della fantomatica e inesistente Padania”. Cosa altro aggiungere?

Il PdL.. il PdL oggi semplicemente non esiste. In attesa di scoprire, alla prova dei fatti, quali sono le idee di Alfano e quali conseguenze porteranno, il partito è “Sospeso”, insieme alla Democrazia. Zitto il capo (che non può permettersi di parlare troppo anche perché non ha ancora ben capito come andranno a finire i giochi) ognuno parla per sé. Ci si preoccupa di non perdere il vitalizio e quindi si vota, a volte a malavoglia, la fiducia a Monti. Non si vedono all’orizzonte prospettive concrete, nuove scommesse. Ci si avvia verso una stagione di congressi con l’ombra lunga dei “signori delle tessere” che sembra riportare tutto indietro di parecchi decenni. Ci sono le onnipresenti indiscrezioni che parlano in un prossimo futuro di nuova DC con Centro-PdL, UdC e Centro-PD. Cosa che sicuramente piacerebbe a molti (vuol dire Governo garantito per un altro ventennio), ma che al solo pensiero fa rabbrividire me e chi sognava una destra liberale. Insomma, se mai è esistito un vero partito dal nome “Popolo della Libertà”, oggi questo ci appare come una macchia indefinita, perennemente in cerca della propria identità.

Secondo punto: Chi è Bossi, chi è Berlusconi?

Di pari passo con lo sfascio dei due partiti possiamo parlare del destino dei rispettivi leader indiscussi, assoluti protagonisti dell’ultimo ventennio d’Italia.

Bossi, provato dall’Ictus e ormai avanti con gli anni, non ha speranze di continuare a controllare il partito che è stato sua esclusiva proprietà per tutti gli anni 90 e gli anni 2000. Per ora “si ride e si scherza” ma quando, a breve, si tornerà a parlare di alleanze e di elezioni, verranno fuori i nuovi poteri. E l’Umberto, insieme alla sua schiera di fedelissimi, rischia di non portare a casa molto.

Berlusconi si trova in uno stato di “ibernazione forzata”: non ha nessuna chance di essere protagonista nella prossima corsa per Palazzo Chigi né tantomento in quella per il Quirinale (entrambe nel 2013) e la Carta di Identità ci dice che probabilmente non ci saranno occasioni nemmeno in un futuro più remoto. Il suo partito (fatto pur sempre il larga parte da democristiani e socialisti) ha capito l’andazzo e preferisce “tirare a campare” per non perdere il treno dei privilegi che il potere porta con sé. Il mondo delle sue aziende è così cambiato che un suo ritorno arrecherebbe più danni che altro e ancora non ha ben chiaro cosa ne sarà dei suoi processi (che, per quanto ora non siano più una priorità per i “poteri forti”, vanno sempre portati avanti). Oggi, per la prima volta da quando è un uomo ricco e potente, Berlusconi non ha idea di quello che succederà domani, né se (e come) potrà farne parte. Non può giocare d’azzardo come al solito, perché un errore in questa fase potrebbe costare davvero caro. Silvio deve studiare molto bene le prossime mosse, o rischia di dover passare i prossimi lustri a fare il (ricchissimo) Presidente del Milan. Il lungo lavoro che sta compiendo con (e su) Alfano è la prova di come stia tentando di costruire un futuro che lo veda protagonista anche se non più sul palco ma dietro le quinte. Ma chissà come finirà? Basteranno i suoi investimenti (e la preparazione di Alfano, che non va messa in nessun modo in dubbio) per risollevare o ricostruire il partito unico di centrodestra?

Terzo punto: cosa succede domani?

Ci troviamo in un momento storico molto delicato. L’Euro, quello del 2002, è praticamente fallito. L’Europa non se la passa affatto bene e in Italia viviamo in un momento di “Sospesa Democrazia”. Sicuramente è un momento che può tornare utile per riorganizzare l’intero assetto politico (il vero e proprio sconfitto di tutta questa storia) e ripartire, dopo la parentesi Monti, con qualcosa di più vero, più Giusto, più Competente e più Trasparente. Sarebbe una buona consolazione dopo tutto quello che ci è toccato subire e che ci toccherà subire nei mesi a venire. Ma non bisogna abbassare la guardia, perché è proprio in questi momenti di “confusione” che si giocano le partite oscure, quelle delle trame “sottobanco” che non si vedono fino a quando non te le ritrovi al Potere.

Auguri, Italia!

[Omnia / Luca Zaccaro]

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PdL, rivoluzione 2.0 (?)

In passato (vi prego, non chiedetemi i link.. sono tanti!) ho più volte criticato la presenza di Forza Italia prima e del PdL poi su Internet. Il sito “Azzurro” era in pieno stile 1.0 e non ha ricevuto significativi aggiornamenti fino a poco prima della chiusura a favore de “ilpopolodellaliberta.it”. Cambia il dominio e arrivano i primi miglioramenti, ma la sostanza resta quella di un portale abbastanza statico e la partecipazione dell’utente resta ridotta all’ormai anacronistico “Spazio Azzurro”. Poi è stata la volta di “pdl.it” ma si è trattato solo di un semplice “redirect” visto che il sito non è stato toccato minimamente (almeno macroscopicamente). Ora ci giunge voce, dal blog dell’On. Palmieri (responsabile Internet del PdL) che entro i primi di Dicembre verrà presentato il nuovo sito e che Berlusconi ha dato mandato di aprire le casse del partito in favore di una “Rivoluzione multimediale”. Non so bene cosa questo significhi ma, visti i tempi, non mi resta che aspettare. C’è da dire che negli ultimi anni sono già stati fatti molti sforzi in questo senso (penso alle pagine Facebook, ai video ecc..) ma ancora manca quel senso di “unione” e soprattutto di INTEGRAZIONE tra i molti servizi che servirebbe per offrire un portale davvero ben fatto e a portata di cittadino 2.0. Non so se il PdL sarà il “mio” partito alle prossime elezioni, ma questo non toglie che una “transizione 2.0” dello stesso non può che farmi piacere.

Prometto che entro l’inizio del prossimo anno passerò in rassegna i siti dei maggiori partiti politici italiani (come facevo un tempo) per monitorarne l’evoluzione.

A presto e.. buon lavoro all’On. Palmieri e agli sviluppatori del sito del pdl 😉

PS: se serve un beta-tester..

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Ciao (e, nonostante tutto, grazie)

+++ Dodici Novembre Duemilaundici. Ore Ventuno, Quaratuno Minuti e Trenta Secondi. Silvio Berlusconi si è dimesso dall’incarico di Presidente del Consiglio dei Ministri. +++

Non è la caduta di un Governo. E’ la fine di un’era.

Silvio lascia perché è stato messo nella impossibilità di continuare il suo operato. Lascia pur sapendo di perdere una leadership, un partito e una coalizione di Governo. Lascia consapevole del fatto che del “suo” PdL, di quello che aveva immaginato nei suoi più “azzurri” sogni come casa di tutti i moderati, non resterà che uno sbiadito ricordo da qui a pochi mesi. Lascia con il cruccio di non aver saputo “costruire” un erede. Lascia ferito, stra-convinto di essere stato tradito dai poteri forti che da anni lo avrebbero messo nel mirino, ma anche e soprattutto dal “vile tradimento” degli amici più stretti, quelli a cui era riuscito a cambiare la vita e che pensava riconoscenti in eterno.

Lascia, fatemelo dire, con le lacrime agli occhi dopo aver visto come lo hanno accolto quelle 150/200 persone fuori da Palazzo Chigi e dal Quirinale. Perché lui, all’acclamazione della “gggente”, ci tiene davvero, da sempre. E sono queste cose a ferirlo. Più di un freddo voto parlamentare.

Se ne va Berlusconi. Certo, non come aveva immaginato di fare non più di tre anni e mezzo fa. Pensava, sperava, di riconsegnare al suo successore un’Italia migliore, più libera e moderna. Non ci è riuscito. Non ci è andato neanche vicino.

La colpa è sua? Certo. Perché quando decidi di fare il Presidente del Consiglio ti devi anche prendere carico di tutte le responsabilità che l’incarico impone. Fallimenti (soprattutto) compresi.

La colpa è SOLO sua? No. Assolutamente no. Spero lo capiscano, in fondo in fondo, quelle persone in festa al Quirinale. Quelle persone che giubilano alla fine di una dittatura (?) non del tutto consci del fatto che da lunedì dovranno versare lacrime e sangue.

Nell’ultimo anno, a partire dall’estate del 2010, ho più volte invocato a gran voce la fine del “Berlusconi IV”. Non aveva tenuto fede alle promesse elettorali e nulla faceva sospettare che il futuro sarebbe stato diverso. Silvio doveva dimettersi poco dopo il voto del 14 Dicembre scorso, dando il là ad un altro Governo di centrodestra allargato a Fini e all’UDC.

Ha scelto di andare avanti. Dando visibilità agli Scilipoti di giornata. Solo per sopravvivere. E questo è stato l’errore fatale. Giocandosi reputazione e credibilità in un sol boccone.

Detto questo, a mio modestissimo parere, a Silvio dobbiamo anche dei grossi “GRAZIE”. Lo dobbiamo ringraziare per aver sconfitto sul nascere la “gioiosa macchina da guerra” di Occhetto, per aver portato anche in Italia l’idea di un sistema Bipolare in cui ci sono due soli schieramenti contrapposti, lo dobbiamo ringraziare per aver reso possibile (anche se non per via costituzionale) l’indicazione delle alleanze e del candidato Premier sulla scheda elettorale. Lo dobbiamo ringraziare per aver tentato, fallendo, di dare vita ad un grande partito unico di centrodestra. Lo dobbiamo ringraziare per mille altre ragioni.

Si tenga in ogni caso presente che oggi, insieme a Berlusconi, cade la Politica intera. Cade la Democrazia. Domani nascerà un Governo che non ha legittimazione popolare. Berlusconi resta intimamente e fermamente contrario a questo scenario perché collide in toto con la sua idea. Ma è stato costretto a fare quello che ha fatto. Ha cercato fino all’ultimo di mettere dei paletti a quello che sarà il Governo Monti. Piaccia o non piaccia Berlusconi mantiene ancora (?) una maggioranza parlamentare almeno al Senato.

Cosa ne sarà di noi? Lo scopriremo solo vivendo. Saranno settimane, mesi difficili. Speriamo almeno che serva a qualcosa e che quando torneremo al voto ci sarà di nuovo tempo per speranze e nuovi orizzonti.

Per il momento, costi quel che costi, io ci tengo a fare una precisazione “a caldo”, sicuro che tra qualche anno sarà pensiero comune:

“Ciao e grazie, Silvio”.

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Goodbye Silvio

E’ finita. Stop. Berlusconi è salito al Colle (che ironia, fino a due anni fa poteva anche ambirci) e ha concordato con il Presidente della Repubblica che presenterà le proprie dimissioni e quelle del Governo che presiede non appena il Parlamento avrà votato la legge di stabilità. Tempo una quindicina di giorni e si chiuderà ufficialmente il ventennio Berlusconiano. E’ davvero troppo presto per scrivere qualcosa a riguardo. Per il momento conta solo che il famoso “passo indietro” (o di lato, se preferite) sia avvenuto. Oggi abbiamo scritto una pagina importante della Storia d’Italia.

Ecco il comunicato ufficiale del Quirinale: “Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricevuto questa sera in Quirinale il Presidente del Consiglio, on. Silvio Berlusconi, accompagnato dal Sottosegretario dott. Gianni Letta. All’incontro ha partecipato il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Consigliere Donato Marra. Il Presidente del Consiglio ha manifestato al Capo dello Stato la sua consapevolezza delle implicazioni del risultato del voto odierno alla Camera ; egli ha nello stesso tempo espresso viva preoccupazione per l’urgente necessità di dare puntuali risposte alle attese dei partner europei con l’approvazione della Legge di Stabilità, opportunamente emendata alla luce del più recente contributo di osservazioni e proposte della Commissione europea. Una volta compiuto tale adempimento, il Presidente del Consiglio rimetterà il suo mandato al Capo dello Stato, che procederà alle consultazioni di rito dando la massima attenzione alle posizioni e proposte di ogni forza politica, di quelle della maggioranza risultata dalle elezioni del 2008 come di quelle di opposizione.”

[Omnia / Luca Zaccaro]

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Viva la Fuga

Prendo in prestito l’hashtag che ha dominato la giornata “twitteriana” di ieri, quando Ferrara e Bechis hanno iniziato a parlare insistentemente di un passo indietro del Premier, per raccontare in diretta quello che probabilmente è l’ultimo giorno dell’impero Berlusconiano. La mia intenzione è quella di usare questo post, il canale Twitter e la pagina Facebook per lasciare traccia di queste ore in cui, nel bene o nel male, si scrive una pagina importante della storia d’Italia.

Due piccole premesse in attesa della “Tempesta”:

1) Le ultime dichiarazioni filtrate dal Bunker Berlusconiano sono più o meno queste: “Io nasco nelle urne, alla luce del sole, e se devo morire lo faccio in Parlamento”. Se davvero queste parole fossero uscite dalla bocca del Cavaliere allora ci sarebbero solo due cose da dire: la prima è che l’esperienza di Governo è davvero finita, anche a fronte degli ultimi disperati tentativi di recupero; la seconda è che, in ogni caso, Silvio dimostra una coerenza che purtroppo non ha mai dimostrato in questi tre anni. Aveva più volte detto che non si sarebbe dimesso. Neanche ieri, con i mercati all’attacco. “Voglio guardare in faccia i traditori”. E così sarà (come accaduto con Prodi nel 2008). Attenerà il voto sul rendiconto alla Camera dove più che i voti del Governo si conteranno le astensioni dell’opposizione. Dopodiché trarrà le dovute conclusioni e, se necessario, salirà al Colle.

2) Prendo spunto da una strofa di “Sabbie Mobili” (Marracash) per raccontare ancora una volta il sentimento di disgusto che provo sentendo parlare gran parte dell’elettorato (e dei politici) che si definiscono “di sinistra”: “[…] attacca il Premier come se quando cadrà il Premier vincerà il bene, se non ci fosse di chi parlerebbe? […]”. Il senso è chiaro. Da domani, probabilmente, vivremo in un Paese senza più “Cavaliere”. Ma davvero siete convinti che sia l’incarnazione dei Mali del mondo? Più volte, nel corso dell’ultimo anno, mi sono espresso a favore della fine di questo Governo, conscio del fatto che nessuna delle promesse elettorali era stata mantenuta. Provonevo una soluzione politica ad un problema politico. Loro invece vivono in un mondo fantastico dove, “eliminato” il cattivo, tornerà la pace e la serenità. Certo, dopo tutto quello che è successo l’Italia potrà respirare un po’, la borsa salirà e lo Spread scenderà. Ma resta il fatto che l’Europa si aspetta molto dal nostro Paese. E se Berlusconi non è riuscito a portare avanti a dovere questa operazione cosa vi fa credere che Monti, Letta (ho sentito addirittura Amato, mio Dio no!) possano avere successo? Cosa accadrà al panorama politico-economico da domani? Saranno tutte rose e fiori? A chi darete la colpa del fallimento italiano domani? Non fatemi ridere. Non vorrei dover raccontare, tra un paio d’anni, di una maggioranza dell’elettorato che spera in un ritorno del Cattivo perché era l’unico che faceva durare i Governi per più di due anni.

Bene, detto questo.. si parte! Aggiornamenti in tempo reale su Twitter, Facebook e riportati il prima possibile anche qui. I commenti sono a vostra disposizione!

+++ 08/11/2011 19:55 Berlusconi: “Lascerò dopo approvazione legge Stabilità”. +++

+++ 08/11/2011 19:30 Concluso incontro Berlusconi-Napolitano. +++

+++ 08/11/2011 18:41 Bossi: “Berlusconi deciderà al Colle”. +++

+++ 08/11/2011 18:33 Berlusconi è al Quirinale. +++

+++ 08/11/2011 18:06 Spread Btp/Bund supera quota 500. +++

+++ 08/11/2011 18:00 Berlusconi atteso al Quirinale alle 18:30″. +++

+++ 08/11/2011 17:52 Berlusconi al Quirinale alle 18:30?”. +++

+++ 08/11/2011 16:55 Berlusconi a Palazzo Chigi con Letta”. +++

+++ 08/11/2011 16:35 Berlusconi: “Ragazzi, decidiamo che fare”. +++

+++ 08/11/2011 16:31 In corso vertice Berlusconi-Bossi-Tremonti. +++

+++ 08/11/2011 16:11 Berlusconi ha 308 voti. Addio. +++

+++ 08/11/2011 15:59 Berlusconi e Letta arrivano alla Camera. +++

+++ 08/11/2011 15:53 Cicchitto: “Non fuggiamo dalle responsabilità” +++

+++ 08/11/2011 15:44 Pini (Lega): “Ragionare su Alfano Premier” +++

+++ 08/11/2011 15:34 Sta per riprendere la seduta alla Camera. Si dice 310 +++

+++ 08/11/2011 12:40 Bossi: “Berlusconi faccia un passo di lato, Alfano Premier” +++

[Omnia / Luca Zaccaro]

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