Elezioni Regionali: Che Fare?

Tra due settimane saremo chiamati alle urne per le Elezioni Regionali. Come ogni tornata che si rispetti (almeno negli ultimi 15 anni) è arrivato puntuale il solito avviso di garanzia a Silvio Berlusconi. Questo ormai non fa più notizia, ma per essere chiari voglio specificare da che punto di vista: è alquanto ridicolo (e statisticamente improbabile) che il susseguirsi di indagini su Berlusconi portino sempre all’avviso di garanzia a pochi giorni dal voto. Non è più credibile.

Ma non è questa la questione di cui voglio parlare. Quando c’è da votare per le politiche, da barrare il simbolo con scritto “Berlusconi Presidente” sapete che non ho mai avuto dubbi, ma qui è tutto diverso. Qui mi si chiede di votare semi-sconosciuti (se escludiamo Formigoni) con la promessa che “faranno il bene della Regione”. Come se un comune cittadino abbia la possibilità (e il tempo) di andare a controllare ogni settimana cosa viene effettivamente fatto in consiglio. Se poi a tutto questo aggiungiamo il plateale casino abilmente messo in scena dal mio (?) partito con la presentazione delle liste il dubbio si fa serio: andare a votare? E, in caso affermativo, per chi?

Capite che vedere al TG che un partito che aspira a raggiungere percentuali bulgare non abbia uomini e organizzazione capaci di presentare con i dovuti tempi e modi una lista di persone non è per nulla confortante, soprattutto se si pensa che questo è più o meno ciò che dobbiamo aspettarci dopo Berlusconi.. Nessuna strategia, nessun appeal mediatico, niente di niente. Se il capo non scende dall’Olimpo sembriamo una lista civica qualunque. E’ davvero questo il mio partito? Lo dico e lo ripeto, forse, per l’ultima volta. Probabilmente andrò a votare e alla fine voterò PDL, non tanto per l’idea del partito in sè ma più per mancanza di alternative (dando per scontato che la Lombardia debba restare in mano al centrodestra..). Ma se dopo questa ennesima tornata elettorale tutto nel PDL dovesse rimanere com’è c’è il serio rischio che il mio voto sia perso per sempre.

E’ tempo che chi ha intenzione di succedere a Berlusconi giochi le sue carte per spiegare come intende gestire questo grande, grandissimo partito.

In fondo Maggio è vicino..

[Omnia/Luca Zaccaro]

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Caos-Liste: Decreto inutile

Come sapete benissimo il CDM ha approvato un Decreto interpretativo in materia di liste elettorali che il Presidente della Repubblica ha firmato. Apriti cielo! Popolo viola in piazza, Di Pietro chiama il (suo) popolo alle armi e avanza l’ipotesi di Impeachment per Napolitano e il PD che neanche in questa occasione riesce a vincere la propria incapacità di decidere.

Alla fine della giornata scopriamo che, in fondo in fondo, di quel Decreto (a cui resto contrario di principio) non c’era poi così tanto bisogno dato che il TAR ha riammesso la lista di Roberto Formigoni in Lombardia ma vabbè, qualcosa si doveva fare perché – parole di Napolitano“Non era sostenibile che potessero non parteciparvi nella più grande regione italiana il candidato presidente e la lista del maggior partito politico di governo, per gli errori nella presentazione della lista contestati dall’ufficio competente costituito presso la corte d’appello di Milano”.

Tant’è: andremo a votare. Ma il PDL rischia davvero di perdere molti punti per questo casino sulle liste.

Quando si dice essere autolesionisti..

PS: una nota per i santerellini: andate a leggervi DAW per vedere l’ipocrisia di chi ha più volte usufruito di “aiutini” in materia di liste..

[Omnia/Luca Zaccaro]

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Libertà di voto (e di vergogna)

Caspita, lottano tutti i giorni (anche e soprattutto all’interno del suo stesso partito, senza mezzi fini) per eliminarlo, per guadagnare poteri. Ma quando c’è da metterci la faccia per risolvere i clamorosi errori compiuti da chissachì, guarda caso, a scendere in campo è sempre lui. Aveva detto “Delego, agite voi..” riferendosi alla presentazione delle liste per le regionali e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Ma come pensano quelli del PdL di sopravvivere a Berlusconi? Continuando così? Comunque, lasciamo per un attimo da parte il caso della lista romana “mai presentata” e spostiamoci nella molto più importante Lombardia per parlare dell’esclusione del listino di Formigoni. Qui si parla di mandare al voto una intera regione senza possibilità di votare per chi, in quel caso, raggiunge di norma i 2/3 delle preferenze: capite anche voi che relegare il tutto ad un semplice “le regole vanno rispettate” non basta. La democrazia ne risulterebbe davvero indebolita. Serve dunque una soluzione politica per ridare ai cittadini la loro libertà di voto, da esercitare valutando liberamente se il PdL questi voti se li merita davvero.

Anche dall’altra parte sembra che questo l’abbiano capito e il solito Silvio è subito salito al Colle per un colloquio con Napolitano che però non sembra aver ancora risolto la questione. Nei prossimi giorni seguiremo l’evolversi della questione, ma le vie percorribili sono a grandi linee 3: o si va a votare in Lombardia senza Formigoni (molto improbabile), o si fa ricorso ad una legge o un ddl (soluzione da evitare ad ogni costo) o ci si siede attorno ad un tavolo e, offrendo le dovute contropartite, si rinvia il voto di qualche settimana.

Resta il fatto che, in alcuni casi, il partito di Governo ha fatto davvero una pessima figura. Ma gli sta bene a quelli del PdL: si ricordino che il futuro del partito non può prescindere da Berlusconi, a meno che non sia lui stesso a dettare i passi e le condizioni del suo progressivo (e normale) passaggio di testimone.

PS: la lista della Polverini in Lazio è stata riammessa.

[Omnia/Luca Zaccaro]

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Ohibò

«Da giorni si aggira per le redazioni dei giornali e nel circuito politico della Capitale uno strano personaggio che sta offrendo a buon mercato un dossier di 12 foto che mi ritrarrebbero insieme indovinate a chi? No, niente escort. I miei interlocutori sarebbero, anzi sono, il colonnello dei carabinieri Mori ed il questore della polizia di Stato Contrada. Insieme a loro nella foto ci sarebbero anche alcuni funzionari dei servizi segreti. […] Naturalmente un acquirente si è subito fatto avanti: il solito quotidiano che, pur di buttare fango sul sottoscritto, acquista qualunque cosa, anche a prezzi esorbitanti, costi che poi si sommeranno a quelli che dovrà pagare per la querela che farò, e che si aggiungerà alla denuncia che ho già provveduto a depositare alla magistratura, perchè questa volta sono venuto a conoscenza per tempo della trappola. […] Il copione si sta per ripetere anche questa volta, come per tutte le fasi elettorali precedenti. Questa volta il “bidone” che il solito giornale sta costruendo è davvero sporco e squallido: quello di voler far credere, utilizzando alcune foto del tutto neutre, che io sia o sia stato al soldo dei servizi segreti deviati e della CIA per abbattere la Prima Repubblica perchè così volevano gli americani e la mafia. Certo che ce ne vuole di fantasia… e anche di arroganza per ritenere che gli italiani siano tutti così allocchi da bersi una panzana del genere»

Eh, no! Mi spiace per voi ma questa volta non è Silvio Berlusconi a parlare, e quel “solito giornale” non è nemmeno “Repubblica”. Strano vero? A sentire questa parole, questa cantilena, sembra proprio l’ennesimo discorso del vittimista per autonomasia. E invece ciò che avete letto poco sopra, tratto dal sito del Corriere, è un estratto del discorso di Antonio Di Pietro, leader dell’IdV che vive a pane e antiBerlusconismo.

Per farla breve Di Pietro ci informa che stanno girando (e presto verranno pubblicate) foto che potrebbero compromettere la sua persona se viste da un occhio che non conosce la verità. Beh, ha ragione. Un’immagine senza storia può stravolgere il vero. Immaginate che un giorno, per strada, un uomo vi chieda una sigaretta. Voi gliela porgete e poi lo salutate cortesemente. Pochi giorni dopo venite a sapere da un giornale che ha pubblicato una foto che ritrae quel momento, che il simpatico fumatore era un pericoloso malavitoso. Per chi vede quella foto sarà facile collegare voi a lui. Da quel momento potreste essere considerati malavitosi a vostra volta.

Quindi, da questo punto di vista, Di Pietro ha perfettamente ragione: non basta una foto qualsiasi per dimostrare qualcosa. Chiaro che se uno scatto mi ritrae mentre rubo al supermercato è una cosa, ma se vengo fotografato vicino a una persona non è detto che io conosca la sua vita per filo e per segno.

Benissimo. Ma allora perché, come al solito, vige la legge dei “due pesi e delle due misure”? Perché Berlusconi, fotografato sorridente a fianco di una diciottenne nel giorno del suo compleanno, è automaticamente un malato, un pervertito eccetera e Di Pietro invece è estraneo a ciò che si vorrebbe dimostrare? Se è vero quello che abbiamo detto prima, allora deve essere vero sempre.

Splendido poi il riferimento alle tornate elettorali.. facciamo finta di non collegare gli attacchi che dal 1994 vengono rivolti a Berlusconi con le scadenze elettorali?

E poi la denuncia.. quando è Berlusconi a denunciare si tratta di vile attentato alla libertà di espressione, ora è un passo doveroso.

Ah ecco, il giudizio sugli italiani.. Quando è Di Pietro a dire che non siamo stupidi va tutto bene, quando invece è Berlusconi a dire che il giudizio finale viene dai cittadini allora è chiaramente un’offesa da parte del re-tiranno.

Potrei continuare, ma credo di essermi spiegato. Non basta una foto per scrivere la Storia. E questo vale per Di Pietro, ma deve necessariamente valere anche per Berlusconi.

In fondo si tratta di Coerenza..

PS: se per caso non verrete mai a sapere questa storia, sappiate che io l’ho letta qui.

[Omnia/Luca Zaccaro]

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Berlusconi sogna.. Appunto, Sogna!

Piccolo giochetto: indovinate quale dei due personaggi della foto qui sopra è il Presidente del Consiglio dei Ministri e chi invece è solo un Ministro.

No, non sono impazzito, cerco solo di prendere con ironia le notizie sulla nuova riforma fiscale “sognata” dal Cavaliere. Già, sognata. E’ proprio il caso di dirlo!

Sì perché sono ironici perfino i lanci di agenzia: Berlusconi in pressing su Tremonti per una riforma bla bla bla

Ma scusate: non dovrebbe essere un Ministro ad andare in pressing sul Premier (chessò, per chiedere più attenzione su certi temi..)? Da come è stata presentata la notizia sembra che Silvio debba chiedere il permesso a Tremonti per fare le cose..

Sapete qual è la cosa comica (ma non troppo)?

E’ che le cose stanno davvero così.

Per il momento mi fermo qui, lascio che siano gli addetti del mestiere a commentare questa proposta nel merito, se mai diventerà una riforma 😉

[Omnia/Luca Zaccaro]

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Nuovo anno, vecchie Ossessioni

Passano gli anni, ma l’ossessione di Di Pietro nei confronti di Berlusconi resta sempre la stessa. Sapete quale è il guaio? Che, probabilmente, non si tratta di un mero calcolo politico.

E’ da poco iniziato il 2010 e il “Boss” dell’Italia dei Valori se ne esce con dichiarazioni come queste: “Graviano? Una ricompensa”. Si riferisce ovviamente alla decisione di limitare l’isolamento diurno per uno dei due fratelli mafiosi. Andiamo avanti ad ascoltare: “Dopo il silenzio omertoso del boss e, al di la’ delle intenzioni, rischia di apparire come una ricompensa. Se il buongiorno si vede dal mattino ‘mala tempora currunt’, il nuovo anno non inizia bene. La revoca dell’isolamento diurno al mafioso Graviano e’ un segnale inquietante che non aiuta certo la credibilita’ della giustizia”. Devo davvero commentare o è abbastanza chiaro che si tratta di una follia? E poi, una volta tanto, Di Pietro non potrebbe guardare un po’ cosa accade in casa sua?

Cambiamo soggetto, senza ovviamente allontanarsi dall’IdV.. parliamo dell’ex magistrato di Catanzaro De Magistris che rilancia il suo “lodo”: “La proposta di fondo – scrive l’ex magistrato sul suo blog – è questa: garantiamo a Berlusconi la possibilità di lasciare l’Italia senza conseguenze. Non c’é trucco e non c’é inganno: solo il bisogno di ritornare ad essere una nazione democratica e civile”.

“Una provocazione”, si affretta a dire. Certo.. Ma le Riforme che servono al Paese non si fanno con i provocatori e gli ossessionati.

Bersani, se proprio vuoi c’è Casini..

[Omnia/Luca Zaccaro]

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Berlusconi lavora al Dopo-Berlusconi

Libero non è nuovo a sparate del genere, ma non siamo in estate e la situazione politica non è certo “calma e tranquilla”. Ecco perché il retroscena pubblicato oggi da Belpietro & Co. potrebbe essere fondato (sempre che non si tratti di un tentativo di risollevare le vendite).

Anche io l’avevo scritto qualche settimana fa: non si può andare avanti così, serve una scossa.

Quale sarebbe dunque il retroscena clamoroso? Berlusconi, il giorno dopo l’aggressione, avrebbe convocato un vertice segretissimo con cinque fidati collaboratori. A loro avrebbe comunicato che, dopo averci riflettuto in ospedale, ha preso la decisione di farsi da parte. Troppo forte la paura di nuovi attacchi e troppo attaccamento alla vita per metterla di nuovo a rischio. L’unica condizione che Berlusconi avrebbe posto a Napolitano è la scelta personale del nuovo Premier: Angelino Alfano. In pratica Berlusconi accetterebbe di farsi da parte per favorire un clima nuovo nel Paese solo se dal Quirinale arrivasse la disponibilità a varare un nuovo esecutivo con a capo l’attuale Ministro della Giustizia e Tremonti come vicepremier.

Con questa mossa da autentico statista, Berlusconi renderebbe palese il rapporto tra bene del Paese e vantaggi personali. In un colpo solo cancellerebbe il problema della eccessiva personalizzazione della politica, del conflitto di interessi, isolerebbe Di Pietro e porgerebbe al PD su un piatto d’argento la possibilità di un vero dialogo sulle riforme che servono all’Italia.

Ma la strada è stretta, come un sentiero di montagna. In un periodo di timida ripresa economica dopo la crisi mondiale sarebbe troppo rischioso uno stallo politico. E se la figura di Berlusconi (grande mediatore tra i diversi animi del centrodestra) venisse improvvisamente meno bisognerà fare grande attenzione ai rapporti all’interno della maggioranza.

Inoltre, designando Alfano come suo successore, Berlusconi porterebbe alla ribalta la “sua” giovane classe (lo stesso Ministro, ma anche Gelmini, Carfagna, Meloni ecc..) a discapito di Fini e Tremonti, da tutti descritti come i due sfidanti futuri per la guida del PDL. Come reagirebbero costoro? E soprattutto, cosa direbbe la Lega? In fin dei conti, per una questione di numeri, bisogna tenere in considerazione anche queste cose..

Abbaglio dovuto alla troppa neve caduta nelle ultime 24 ore? Può darsi, ma leggendo e rileggendo l’articolo di Libero e quello di ItaliaOggi e pensando alle recentissime aperture di D’Alema (il più furbo di tutti, non dimentichiamolo) verrebbe da pensare che qualcosa sta davvero bollendo in pentola.

La mia personalissima opinione è che il voto dei cittadini, che in pratica scelgono il Presidente del Consiglio, non dovrebbe mai essere contraddetto (come avvenne con la sinistra tra il 1996 a il 2001), tuttavia la particolare situazione in cui ci troviamo, forse consentirebbe o almeno legittimerebbe una forzatura del genere.

Sicuramente se c’è qualcosa di vero lo si saprà nei prossimi giorni. Voi cosa ne pensate?

[Omnia/Luca Zaccaro – via link]

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A Scuola di Ridicolo Complottismo

E’ più forte di oro, non ce n’è. Se in un fatto è coinvolto un “nemico” (e forse Berlusconi è l’esempio principe del nemico), allora sotto sotto c’è un complotto. E arrivare a definire l’aggressione di Milano come una messa in scena è l’esempio perfetto di dove può arrivare la mente umana quando si tratta di screditare l’odiato avversario. Ebbene sì, sono arrivati anche a questo! Ci sono dei video su youtube (che non linko, per non dare ancora più visibilità a chi non se la merita) in cui, basandosi su sgranati ingrandimenti di frame catturati da un video, si dovrebbe capire con chiarezza che è stato tutto uno spettacolo organizzato.

Ma ci rendiamo conto? Se al posto di Berlusconi ci fosse stato un altro, credete che avremmo assistito ad episodi simili?

“Berlusconi nelle foto ha un taglio sotto all’occhio, ma nei frame successivi all’impatto con la statuetta il volto del Premier è pulito”. Certo, il sangue, specie sul viso e soprattutto in inverno, non esce immediatamente!

“Berlusconi ha subito a disposizione qualcosa per coprirsi il volto”. La questione è che, colpito in faccia, chiunque di noi cercherebbe di coprirsi con ciò che gli è più vicino, è un riflesso nervoso!

“La scorta non porta immediatamente via Berlusconi”. Il Premier era in piazza Duomo, in mezzo a migliaia di cittadini. Che doveva fare la macchina? Tirarli sotto? Più complessa invece è la decisione di Berlusconi di riaffacciarsi dalla macchina. La scorta non doveva permetterlo. Questo è vero, ma forse la situazione è stata inquadrata come “non più preoccupante”. Resta il fatto che Berlusconi doveva essere trattenuto in auto, anche contro la sua volontà.

“Hanno portato Berlusconi al San Raffaele, a 10 km, quando c’era un ospedale più vicino”. Con tutto il rispetto nei confronti delle ferite riportate da Berlusconi, non si trattava di un infarto o di un colpo di arma da fuoco. Poteva sopportare qualche minuto in più in auto pur di arrivare a un ospedale come il San Raffaele e non dimentichiamoci che con lui c’era il suo medico personale. Quando Berlusconi si è sentito male a Montecatini, l’hanno soccorso sul posto, mica l’hanno riportato a Milano!

“Berlusconi sembra accasciarsi a terra dopo un colpo al volto. Molto strano..” Ragazzi (perché di questo si tratta), Silvio Berlusconi ha 73 anni suonati! Secondo voi se qualcuno colpisse vostro nonno con una statuetta da meno di un metro lui resterebbe impassibile? Anche lo shock da solo può spiegare la momentanea sensazione di svenimento!

E poi, aggiungo io, sono venticinque anni che Berlusconi è un uomo pubblico. Non l’abbiamo MAI visto in un momento di debolezza (ok, escludiamo il malore del 2006). A Milano invece abbiamo visto un uomo vecchio, pallido e con lo sguardo inizialmente perso nel nulla. Berlusconi non avrebbe MAI simulato volontariamente un tale stato. Senza contare, ovviamente, che è umanamente impossibile fingere così evidentemente il pallore al viso. Allora non ci sono più dubbi, se l’aggressione è un falso… Berlusconi non è umano! Vi rendete conto?

Prendo poi spunto da un commento su un post simile sul blog di DAW.. eccone una parte:

“Dunque, perchè secondo me non è stato tutto organizzato? perchè le variabili non prevedibili erano troppe e troppo rischiose! Partiamo dal presupposto che berlusconi ha una paura atroce della morte, della vecchiaia, del difetto, mai avrebbe rischiato la sua stessa persona, mai avrebbe rischiato di fratturarsi i denti e il setto nasale, mai avrebbe rischiato di perdere un occhio (eventualità assolutamente non remota), mai avrebbe pensato di dare al mondo intero un’immagine di se così indifesa e sofferente (a me le immagini hanno colpito proprio da questo punto di vista, mi è parso di colpo vecchio, affaticato e vulnerabile!) Veniamo ad un altro elemento fondamentale. Quale persona sana di mente avrebbe rischiato 1) il linciaggio, 2) di finire in galera? io (e mi reputo sano di mente) non l’avrei fatto nemmeno per svariati milioni di euro. E se avesse scelto un insano di mente per compiere il gesto, quali garanzie avrebbe avuto che il “pazzo” non avrebbe raccontato tutto, è appunto un pazzo, imprevedibile per definizione! Lo stesso tartaglia alimentava il suo odio verso berlusconi documentadosi ossessivamente con ritagli di giornali vari che ripartavano istigazioni all’odio verso B., Altro punto da considerare: rapporto benefici – effetti collaterali… chi di voi avrebbe rischiato un occhio o anche solo i denti e il setto nasale per un 4% in più di gradimento??? Insomma la teoria del complotto a me risulta assolutamente improbabile perchè nessuno sano di mente (ne tanto meno berlusconi) avrebbe affidato la propria vita ad un insano di mente e alla casualità della sua mira per portare a casa un misero 4%! Se mi dite che ora berlusconi ci marcerà sopra sono d’accordo, lui è sempre stato il migliore in questo, nel capovolgere situazioni anche drammatiche in situazioni a suo vantaggio! Cavalcherà l’onda emotiva che si è generata, cosa che avviene sempre nell’opinione pubblica dopo un “attentato” (il declino della mafia è iniziato con le stragi, quando l’opinione pubblica ha detto “basta”) Insomma, l’attentato è stato assolutamente vero e spontaneo, la cavalcata emotiva sarà un’altra cosa”.

Eccola, la conclusione: l’attentato è stato assolutamente vero e spontaneo, la cavalcata emotiva (in cui Berlusconi è maestro) sarà un’altra cosa.

Potrei continuare, ma per pietà (vostra) decido di fermarmi qui. Potete accusarmi di aver scritto un post sul nulla, ed è vero, ma non ce l’ho fatta proprio a trattenermi!

Certo poi che accusare Berlusconi di aver organizzato questa messa in scena è decisamente controproducente: gli state attribuendo doti di pianificazione decisamente incredibili! Ma d’altronde, come ho scritto qualche riga sopra, pur di avvalorare la tesi del complotto siete disposti a concedere al Cavaliere capacità sovrumane.. Meditate, gente 😉

[Omnia/Luca Zaccaro]

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Il Ritorno dell’Uomo

Questa fantastica immagine presa dal blog del “presentissimo” DAW rende perfettamente l’idea di chi sia davvero Silvio Berlusconi: uno che non molla mai, neanche quando il buon senso lo consiglierebbe.

Dopo la vergognosa aggressione di cui è rimasto vittima in serata, il Presidente del Consiglio è stato subito “spinto” in auto dalla scorta. Ma l’uomo, Berlusconi, ha reagito: ha aperto la portiera, si è arrampicato sul predellino (sempre lui) e si è fermato a fissare la piazza.

Per rassicurare i presenti, certo. Ma anche per cercare con lo sguardo gli occhi di chi, pochi minuti prima, gli aveva riempito il viso di sangue.

Sfido io a trovare un qualsiasi altro esponente di partito, nato e cresciuto politico, ad una reazione anche lontanamente simile.

Berlusconi piace perché è “vero”. Spesso, paradossalmente, questo “realismo” è costruito ad arte. Non stasera. Non in questa situazione. Guardando e riguardando i servizi dei telegiornali sono sempre più convinto del fatto che ciò che è accaduto questa sera porterà a conseguenze nell’azione di Governo di Berlusconi.

Perché il Cavaliere ha un solo modo di reagire agli attacchi (prima solo verbali o processuali, ora anche fisici): vincere, anzi, stravincere.

I Di Pietro sono avvisati.

[Omnia/Luca Zaccaro]

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Vittime e Fomentatori (Berlusconi aggredito)

Ciò che stiamo vedendo in questi minuti è increscioso: al termine del suo democratico comizio (tesseramento PDL) in piazza Duomo a Milano, il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è stato aggredito da un uomo. Alcuni testimoni parlano di un pugno, ma sembra più verosimile il lancio di una statuetta del Duomo. In ogni caso il Cavaliere si è accasciato a terra ed è stato subito trascinato verso la macchina, dove alcune immagini lo hanno ripreso copiosamente sanguinante.

La polizia ha fermato un sospetto, per portarlo in questura ma soprattutto per toglierlo dalla folla che sicuramente non lo avrebbe lasciato scappare indenne.

Questo avvenimento diventa, se possibile, ancora più grave dopo le parole pronunciate qualche giorno fa da Di Pietro: “Ci auguriamo che Berlusconi lasci il governo al più presto, prima che le manifestazioni si trasformino in rivolta.

Ciò che è accaduto oggi ha dell’incredibile, un atto di terrorismo. E Di Pietro rincara la dose definendo Berlusconi come il vero “istigatore”.

Certa gente dovrebbe solo avere il coraggio di stare zitta e, magari, chiedere scusa.

Ecco la foto (da SkyTG24) del presunto attentatore, tale Massimo Tartaglia

Ecco invece il video dell’aggressione di RaiNews24:

Il Presidente è stato portato al San Raffaele. Si è trattato di una abrasione, con due denti lesi di cui uno fratturato.

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(ANSA) – MILANO, 13 DIC – ”Sto bene, sto bene”. Cosi’ ha detto Berlusconi mentre veniva portato fuori dal Pronto Soccorso del San Raffaele. Il premier e’ stato trasferito in corsia steso in barella, in maniche di camicie; teneva stretta sul volto la borsa del ghiaccio. Mentre veniva portato fuori dal pronto soccorso ha stretto la mano a uno del suo staff, che lo ha raggiunto in ospedale. ”Sto bene, sto bene”, ha esclamato.

UPDATE (ANSA) ore 22:

Massimo Tartaglia, l’uomo bloccato a Milano subito dopo aver aggredito il premier, e’ stato arrestato durante l’interrogatorio. Le accuse sono di lesioni pluriaggravate, contestata anche la premeditazione. Tartaglia, infatti, aveva in tasca un altro souvenir – e’ stata una miniatura del Duomo di Milano a colpire il premier al volto – un piccolo crocifisso, ma soprattutto una bomboletta di spray urticante al peperoncino.

[Omnia/Luca Zaccaro]

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